"Sediamoci. Vieni" Gaio la conduce verso una panchina appartata del parco

"Grazie"

"Non mi devi ringraziare di niente. Ti va di parlarne?"

"Senti Gaio, ti ringrazio. Sei un ragazzo davvero stupendo ma non voglio cacciarti in questi problemi familiari. È meglio che tu ne rimanga da fuori" Sol non vuole cacciarlo nei guai. Conoscendo suo padre sicuramente chiederà -vendetta- perché Gaio si è intromesso e lei non vuole recare danno né a lui né tanto meno alla famiglia intera

"Sol perché mi dici questo? Io voglio aiutarti..."

"Proprio per questo è meglio che non mi aiuti. Conosco mio padre te la potrebbe far pagare per come ti sei 'intromesso' in questa situazione. Non voglio ti succeda qualcosa"

"Sol, io non ho paura!"

"Perché sei così ostinato ad aiutarmi? Non ci conosciamo neanche..."

"Sento di doverti aiutare. Per favore lasciamelo fare..."

"Devo andare... si è fatto tardi. Ci vediamo domani"

Senza aspettare risposta Sol si alza e se ne va

Giunta a casa si chiude in camera e si va a fare un bel bagno rilassante.

***

"Sol"

"Celeste che c'è?"

"È pronto da mangiare, scendi"

"Non ho fame, vado a letto" detto questo se ne sale in camera sua e si guarda un po' di televisione. Senza volerlo si addormenta così sul divano.

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Ognuno di noi ha una paura, la sua? La solitudine.

È vero si dice che la solitudine è una condizione nel quale l'individuo umano si isola per scelta propria. Ma lei invece è in solitudine per scelta degli altri. L'hanno sempre emarginata ed estraniato da ogni situazione. Un esempio?

Si trovano tutti nella mensa della scuola e lei è ad un tavolo da sola, perché i tavoli sono tutti "occupati". E si ritrova così, a mangiare da sola. Anche Gaio si è fatto la cerchia di amici e da quando l'ha lasciato seduto da solo alla panchina nel parco non le ha più rivolto parola, un po' perché non c'è stata occasione ma anche perché ogni volta che i loro sguardi si incrociano lui lo distoglie.

"Mio fratello è fatto così: gli passerà col tempo" Beatrice, l'ha fatta prendere uno spavento, più perché era immersa nei suoi pensieri

"Che intendi?" le chiede mentre è in piedi difronte il tavolo con un vassoio in mano

"Posso?" chiede sedendosi

"Certo"

" Gaio mi ha raccontato del vostro incontro al parco. Anzi più che raccontato, l'ho origliato mentre parlava al telefono con Nicolò, il suo migliore amico. Si dicono tutto tra poco si dicono anche quante volte vanno in bagno al giorno. "

" Quindi sai del mostro che ho come padre?"

"Ehm... comunque già avevo sentito parlarne sia di tuo padre che di tua madre ma a quanto pare qua hanno la lingua troppo lunga e le fonti del gossip poco vere. Se vuoi parlarne, sappi che ci sono.." dice mentre prende un boccone

"Ti ringrazio. Ma non per qualcosa, ti rispondo come ho risposto a tuo fratello, non voglio metterti nei guai"

"Ok. Ma sappi che io non sono come mio fratello: 1) perché io non mi permetterei mai una reazione violenta contro un adulto; 2) tuo padre non mi conosce e non sa della mia esistenza, non mi può far nulla. Quindi, ribadisco, se vuoi dirmi qualcosa, io sono qua. Pensaci"

Proprio in quel momento suona la Campanella e tutti si riuniscono nell'auditorium

"Buongiorno a tutti! Da oggi pomeriggio inizieranno i progetti di teatro, di musica e tutti gli altri che conoscete." Il professore Martini era il migliore: è sempre dalla parte di loro studenti. Li difende in qualsiasi occasione, è davvero un uomo d'oro.

"Ragazzi, so benissimo che mi adorate..." tutti si mettono a ridere "ma devo darvi una brutta notizia: da quest'anno non guiderò più io i progetti ma il nuovo professore. Per favore, fate un bel applauso per il prof Martinez Giuliano.

Il nuovo prof ha subito attirato l'attenzione di molte ragazze: è un tipo muscoloso, sulla trentina d'anni. Ha un ciuffo riccioluto e dei magnifici occhi color azzurro. È davvero un bel pezzo d'uomo.

Ha detto che per la prossima lezione devono iniziare a comporre un testo il quale deve trattare della solitudine. Molto appropriato direbbe Sol...

Sol decide allora di mettersi al piano e pensare a qualche melodia.