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4.

Tornata in classe e spiegato il fraintendimento alla prof, il preside presenta la ragazza che era in presidenza con Gaio, una certa Beatrice. La prof ovviamente l'ha fatta mettere vicino a Sol, perché era l'unico posto libero. Ogni anno, sempre la stessa storia: elementari, medie e liceo; ogni anno nessuno si sedeva e si siede tuttora vicino a lei neanche avesse una malattia contagiosa! 

Uscita da scuola, aspetta l'autobus  per tornare a casa alla fermata. 

"Maria Sole?" si sente chiamare

si gira e si trova di fronte Gaio con Beatrice.

"Ciao..." dice diffidente

"Senti non parlare con quel tono. Lo so meriti tutte le ragioni del mondo per trattarmi così ma alla fine si è risolto tutto. Io non volevo recarti danni..." Gaio sembra davvero triste, Sol non ha neanche la forza di guardarlo

"Maria Sole, posso sedermi affianco a te?" si siede più in là e fa sedere Beatrice

"Ho sentito di ciò che si dice sul tuo conto, ma a me non importa. Loro possono dire quello che vogliono ma nel frattempo, io in te, ho visto una ragazza pronta ad aiutare gli altri anche a furia di essere mandata in presidenza per il ritardo. Io lo so perché lo fai. Tu sai come ci si sente quando nessuno ti chiede come stai. E non un "come stai" giusto per dire ma perché davvero vuole sapere come ti senti. Con questo non so neanch'io dove voglio arrivare o se c'entra con il discorso che ti stava facendo mio fratello, voglio solo che tu sappia che io ci sono." involontariamente le scappa una lacrima, questa ragazza ha capito pienamente il suo stato d'animo eppure non la conosce affatto

"Sol, perché posso chiamarti così, vero?" accenna un sì con la testa

"Per favore perdonami!" Gaio è davvero convincente

"Non ce l'ho con te Gaio. È tutto apposto davvero."

"Amici allora?" Gaio le porge la mano con un sorriso a trentadue denti

"Ma veri amici!" ribatte Beatrice porgendole anche lei la mano

"Amici!" e batte un cinque a tutti e due

ridono e lei li segue

Sente un clacson suonare, si gira ed è Celeste

"Sol, vieni!"

"Ragazzi io vado, ci vediamo domani!" li saluta e se ne va

"Celeste, non avevi detto che mi venivi a prendere!"

"Neanch'io lo sapevo. Ma sono tornata prima dalla palestra e quindi sono passata sperando che non avevi già preso il bus."

"Capito!" detto questo si mette le auricolari nelle orecchie e schiaccia play alla playlist del cellulare

******

"Io vado a fare una passeggiata." dice per poi uscire.

Proprio dietro casa loro c'è un parco dove adora fare le passeggiate.

Cammina lungo i viali alberati con le cuffie alle orecchie e ascoltando musica ad alto volume tanto che non sente neanche le urla dei bambini che giocano felici

Ad un certo punto si sente toccare la spalla, si gira spaventata e si trova l'uomo che come si suol dire, si definisce padre

"Maria Sole"

"Cosa vuoi?"

"Tu e Celeste dovete tornare immediatamente a casa."

"Ma neanche per sogno, non ci penso minimamente."

"Decido io, tu hai solo quindici anni e.."

"E con questo che vuol dire? Celeste ne ha venti! E nel caso non te ne fossi accorto mi sono fatta spostare la potestà da te a Celeste. Così, ora, a prendere le decisioni per me è lei." il suo tono di voce inizia ad alzarsi

"Come ti sei permessa brutta str" a quel punto le stava per tirare uno schiaffo ma gli arriva un pugno in faccia

"Come ti permetti di picchiarla! Chi sei tu, brutto stronzo" era Gaio

"Gaio, vattene!" 

"No, Sol, non ti lascio sola. Stai tremando." dice accarezzandole le braccia

"Uh è arrivato il fidanzatino. Maria Sole ti proibisco di frequentare questo ragazzo!" suo padre si era ripreso dalla botta 

"Ma cosa vai blaterando? Lui è solo un amico."

"Un amico? Tu non hai amici, non ne hai mai avuti. Nessuno ti ha mai voluto come amica. Pensi che tutte queste cose io non le sappia?"

"Tu sei uno stronzo. Con che coraggio dici queste cose e poi lei chi è?"Gaio si sta alterando mentre lei non ha la forza di reagire

"Sono suo padre!"

"Tu non sei degno di essere considerato mio padre. Un padre ci tiene alla figlia, non le dice le cose che mi hai detto poco fa, al contrario cerca di consolarla e si preoccupa per lei. Tu non t'importi di niente: tieni solo a quei stupidi giochi d'azzardo e così hai fatto allontanare anche colei che dovrei chiamare madre. Secondo te posso chiamare Mamma e Papà coloro che per me non ci sono mai stati? Abbi almeno un po' di buon senso, ascolta ciò che ti dice la coscienza per una volta! Questo discorso sta diventando inutile, finisce qua, io me ne vado! Ah e giusto per: se Gaio è o non è il mio fidanzato sono problemi miei perché così come per tutti questi anni non hai mai voluto sapere niente di me, men che meno ora non venire a ficcare il naso in fatti che non ti interessano!" detto questo gira i tacchi e se ne va con le lacrime agli occhi

"Sol aspettami!"

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