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In contro alla salvezza

1 *Spazio Autrice*

PIVEEE non sapete quanto mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto per dei caspio di capitoli... questa volta però non è assolutamente colpa mia, come ho scritto nel mio profilo (non so chi di voi l'abbia letto) ho dei problemi con internet e quindi (da quasi un mese) non riesco più a entrare su wattpad! :(
Mi sento tagliata fuori dal mondo vi giuro! Non ho mai avuto problemi così a lungo, non sapete quanto mi dispiace :'(
Comunque ora sono in gelateria e qui (Grazie a Dio) c'è una rete Wi-fi libera così ho deciso di approfittarne per pubblicarvi tutti i capitoli che ho scritto :) *Che bulla che sono, uso il wi-fi altrui hihihihi*
Sono cinque, mi sono impegnata tantissimo per scriverli quindi spero davvero che vi piacciano!!! ❤️
Voi lasciate tanti tanti commenti eh, così appena mi avranno aggiustato questa rete di cacca, li leggerò e piangerò dalla gioia! ❤️❤️❤️

Vi amo tantissimo... ah appena avrò sistemato tutto e sarò di nuovo presente, seguirò tutti quelli che mi hanno seguito in questo periodo e risponderò a tutti quelli che mi hanno scritto ;)
Ce la farò, prima o poi! :P

Grazie a tutti di tutto ahah, ci sentiamo quando andrò a prendere il prossimo gelato pive (se non risolvo il problema di internet prima!)

Ps. Ah volevo farvi sapere già da adesso che la storia è quasi giunta al termine, spero di riuscire a farci venir fuori altri quattro o cinque capitoli, ma forse saranno un po' meno, non lo so... vedremo :)

Buona lettura!

Capitolo 12

L'abbraccio che diedi a Chuck fu più lungo di quanto mi aspettassi. La sua morte, una volta che tutto fosse finito, sarebbe stata difficile da metabolizzare, ma ora fui felice di non doverlo più fare.

«Spero potrai perdonarmi per quello che ho fatto!» singhiozzai stringendo il viso paffuto tra i palmi delle mani. «Non era mia intenzione lasciarti indietro, ma Gally voleva che me ne andassi all'istante e quando Thomas, Newt e Minho hanno deciso di venire con me io... io...» dissi tutto d'un fiato, senza permettermi alcuna pausa.

Chuck sorrise e le sue guance si colorarono di un rosso acceso, mi fece tenerezza. «So che non volevi lasciarmi nel Labirinto... forse è stato meglio così.» I suoi occhi brillavano di lacrime, non sapevo se era per la felicità di vedere me, Thomas, Minho e Newt vivi o per qualcos'altro. «Vi sarei stato di intralcio, io non sono forte come voi.» disse quasi a se stesso, la sua voce andò calando così come il suo sguardo, che ora percorreva il pavimento.

«Tu non sei mai di intralcio Chuck.» si intromise Thomas scompigliandogli i ricci già ribelli con una mano. Gli fece un sorriso e io lo guardai mentre lo faceva. Io e Thomas eravamo simili sotto molti punti di vista.

«Grazie Pive.» rispose Chuck timidamente, il linguaggio dei radurai non era mai stato nelle sue corde e adesso sembrava esserlo ancora meno che nella Radura.

Nel frattempo Newt e Minho si erano avvicinati per salutare i vecchi compagni di avventure. Mi sembrò di vedere un comportamento diverso in ognuno, più profondo che mai. Avevo dimenticato che tutti loro avevano recuperato la memoria e che adesso ricordavano la loro vita prima del Labirinto. Molti dovevano conoscersi già prima, magari avevano diviso la stanza o giocato insieme parecchie volte quando erano piccoli.
Li invidiai molto, io non potevo incontrare la ragazza con cui ero cresciuta. Rachel era morta e lei era l'unica con cui avessi mai parlato o passato del tempo, molte delle ragazze alla WICKED le conoscevo solo di vista e forse non ricordavo più neanche i loro visi.
Come un lampo a ciel sereno, il viso di Nick mi balenò nella mente. Mi affrettai a cercarlo tra le teste di tutti gli altri ragazzi, vidi Minho fare lo stesso anche se non potevo essere certa che stesse cercando suo fratello.

Lui non c'era.

E neanche Rachel. Il motivo della sua assenza lo sapevo.
Era morta, proprio davanti ai miei occhi, e Nick...
Decisi di non condividere i miei pensieri con Minho ne con nessun altro. Intanto mi chiesi perchè Teresa non si era ancora fatta vedere. Era davvero li come sostenevano o ci avevano ingannato?

«Così la vecchia squadra si riunisce!» esclamò qualcuno alle mie spalle, la voce era la solita irritante e subdola.

Mi voltai per guardare il ragazzo in viso.

«Gally» ringhiò Newt.

Sorrise sghembo. «Sono felice che siate tutti sani e salvi.»

«Non possiamo dire lo stesso di te, faccia di caspio che non sei altro.» attaccò Minho, i suoi occhi si strinsero a una fessura.

«Ahi,» Gally finse un'espressione addolorata. «così mi ferisci.»

«Meriteresti molto più di questo.» Mi morsi la lingua come per trattenere un fiume di parole poco carine che mi ero preparata dal giorno in cui Gally mi aveva esiliata, insieme ai miei amici, nel Labirinto.

«Ehi,» gridò un ragazzo, si affiancò a Gally. Travis. «state attenti a come vi rivolgete a mio fratello o vi farò tagliare la lingua.» minacciò apertamente tutti quanti noi, mentre il resto dei ragazzi nella mensa continuava a mangiare il proprio cibo senza immischiarsi in pericolose conversazioni.

Ora capivo perchè la prima volta che avevo visto Travis la sua voce e il suo tono mi erano sembrati così familiari, erano fratelli. Non potevo immaginare destino peggiore che vivere nello stesso edificio, non con uno, bensì con due Gally.
Imprecai mentalmente.

«Tu sarai la prima.» stabilì Travis. Sia il suo sguardo che il suo dito erano puntati ferreamente su di me.

Ma che cosa aveva la loro famiglia che non andava? Perchè se la prendevano tutti con me?

«Non osare minacciare mia sorella.» Thomas afferrò il braccio del ragazzo costringendolo ad abbassarlo.

Qualche raduraio spalancò gli occhi pieni di sorpresa alla rivelazione che io e Thomas eravamo fratelli, avevo scordato che nessuno di loro era ancora stato informato su ciò che era successo.

Chuck mi chiamò tirandomi leggermente per una manica della maglia. «Sorella?» chiese tutto eccitato, la voce da bambino mi fece sorridere malgrado la voglia di non farlo.

Annuii. «Ti racconterò più tardi.»

Sulle labbra di Travis spuntò un sorriso irriverente. Gally era alle sue spalle e mi guardava con l'espressione di chi ha vinto alla lotteria.

«Vuoi davvero sfidarmi bamboccio?»

Mi chiesi quali fossero le intenzioni di Thomas, ma prima che potessi chiederglielo, fece un passo avanti verso Travis, che rise ancora più forte.

«Tommy che vuoi fare?» Newt gli toccò una spalla, Thomas rilassò i nervi sotto il suo tocco. «Questo non ci aiuterà a salvare Riley.» gli sussurrò all'orecchio.

Vidi i due fare qualche passo indietro e dare le spalle a Travis. Sorrisi a Newt e lo ringraziai per aver tolto Thomas dai guai e avergli evitato un occhio nero. Credevo in lui, ma le possibilità che ne fosse uscito indenne contro un armadio come Travis erano poche.

«Quelli sono due idioti.» stava dicendo Minho mentre Brenda si avvicinava.

Prima di quel momento l'avevo persa di vista, ma ora anche lei si era unita a me e agli altri radurai. Lessi qualcosa nel suo sguardo, mentre mi passava accanto, che mi fece allarmare.

Non si fermò, proseguì a camminare verso Travis. «Ci penso io.» Aveva legato i capelli scuri in una coda che arrivava a toccarle la schiena. Le maniche della maglia a maniche lunghe erano state arrotolate fin sopra i gomiti. Si fece schioccare le dita.

«Che fa?» Minho si sporse verso di me.

«Penso che voglia...» non feci in tempo a terminare la frase che il sorriso sulla bocca di Travis venne cancellato dal pugno di Brenda.

«Ohu!»

«Caspio che pugno!» esclamò Newt ridendo.

Una piccola folla di persone si formò intorno a Travis e Brenda che adesso rispondevano ognuno ai pugni dell'altro.

Sentii una voce dire: «Non ha speranza,» e capii che più tardi mi sarei sentita terribilmente in colpa nel vedere il risultato di una lotta con Travis sul volto delicato e perfetto di Brenda. Poi la voce continuò e rimasi scioccata da ciò che sentii. «Brenda ha un destro micidiale.»

«All'ultimo addestramento ha steso tre dei migliori... CONTEMPORANEAMENTE!»

La osservai mentre sferrava un altro pugno sul volto malaccio di Travis, la precisione era studiata e la forza controllata. Mi parve, a un certo punto, che si trattenesse dal colpire troppo forte e anche se desideravo non lo facesse, almeno così non ci sarebbero stati morti.

Improvvisamente sentii i muscoli del corpo indolenziti farmi male. Provai un senso di vertigine e per un istante pensai di perdere le forze, ma restai in piedi.

«Se la sta cavando bene.» commentò Newt.

«Più che bene direi.» aggiunse Minho.

Travis cadde a terra, mentre Brenda veniva acclamata.
Braiden gridò qualcosa. «Basta così, sapete cosa pensiamo sulle risse.» li ammonì, i loro sguardi consapevoli di ciò che li attendeva. «Potrete chiarire tutte le vostre incomprensioni questa notte durante il turno di guardia.»

Non c'era traccia d'obbligo nella sua voce perchè quello non era un ordine, eppure era come se Travis e Brenda sapessero di doverlo eseguire.
Era come una punizione autoinflitta su consiglio di qualcun altro.

I due annuirono.

Cercai di recuperare la stabilità, mentre i ragazzi intorno a me si disperdevano per tornare ognuno al proprio posto. In mezzo a tutto quel casino, avevo perso di vista Chuck e gli altri.

«Grazie Brenda.» le dissi prendendola a braccetto, per ringraziarla, ma anche per non cadere.

Mi fece l'occhiolino. «Se lo meritava.»

***

Arrivati alla fine della cena, che nonostante la fame non vedevo l'ora finisse, un ragazzo dal tavolo in fondo alla sala, si alzò in piedi per dare inizio alla riunione.

«Conosciamo tutti le regole, si alza la mano per intervenire, niente insulti, ne violenza.» recitò quasi a cantilena quelle parole. «Chi vuole iniziare con gli aggiornamenti?»

Una ragazza, dal tavolo accanto al nostro, si alzò in piedi per informare il gruppo che la WICKED contava altri cinque morti in più del giorno prima e lanciò un'idea sul come reagire. Poi un altro ragazzo, della nostra età mi parve, disse che aveva visto una Berga aggirarsi nella Zona Bruciata subito dopo la scomparsa mia e dei ragazzi. Solo in quell'istante mi accorsi di avere il braccialetto di metallo, che ci aveva fatto mettere Teresa, ancora al polso.
Guardai Newt seduto alla mia destra, anche lui lo aveva ancora.

Ascoltai ogni intervento, anche i meno rilevanti, come fossi li solo per quello.
Mi tornò in mente la frase detta da Braiden qualche ora prima: Ognuno è il capo di se stesso qui.
E sembravano essere tutti d'accordo, perché nessuno di quei ragazzi tentò di darsi più importanza rispetto agli altri durante quello scambio di informazioni. Ciascuno esponeva la propria idea e malgrado ci fossero spesso pareri contrastanti, l'atmosfera rimaneva immutata, tranquilla e professionale.
La maturità di tutte quelle persone era di gran lunga superiore alla loro età.

Un'altra ragazza si alzò. Attirò il mio sguardo come una calamita. Aveva i capelli che le arrivavano alle spalle ed erano neri come la pece, mettevano in risalto un paio di occhi blu dello stesso colore dell'oceano. Era di statura media, il suo corpo esile.

Iniziò a parlare, ma persi l'inizio del discorso in cui annunciò la presenza dei nuovi arrivati. «Li ho condotti qui così che potessero aiutarci a combattere la WICKED. Ognuno di voi, ha un buon motivo per odiare Ava Paige, ma Thomas e Riley ne hanno uno in più, ve lo assicuro.» al sentir pronunciare i nostri nomi, drizzai le spalle assumendo la posizione più innaturale e scomoda possibile.

Cercai lo sguardo di Thomas alle mie spalle. «È lei.» mi disse con le labbra.

Era Teresa.
...

2 *Spazio Autrice*

Ehi, eh si, devo per forza rompervi le scatole anche qui hihi :D
In questo capitolo finalmente appare la tanto attesa Teresa che, come avete potuto capire nei capitoli precedenti, è buona! Yuppie!
Avete notato che c'era anche un po' di Newmas in questo capitolo? ❤️_❤️
Che amori che sono loro!

Cosa vi aspetterà nel prossimo capitolo? Andate a leggerlo e vedrete :)

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