CAPITOLO 2
Elle era davanti al suo computer, quando vibrò il suo telefono.
Lee
Scusa, avevo dimenticato di chiederti... Harvard?
Elle
Lo so... Non so come dirtelo. Noah mi aveva chiesto di andare con lui a Boston e ho pensato che poteva essere un buon piano B.
Ho inviato la domanda ad entrambe le scuole, ad essere sincera. Ma so quale scegliere, nel caso venissi accettata da entrambe.
Lee
Ho quasi paura a chiederlo... Quale sarebbe?
Elle sorrise.
Elle
L'unica possibilità. La NOSTRA scuola: la Berkley. Papà aveva ragione: non devo cambiare la mia vita solo per qualcun altro. Devo seguire i miei sogni. E questo è il nostro sogno di sempre.
Lee
...mi hai commosso.
Grazie, Elle. Mi fa piacere che dai importanza a noi.
Mi chiedevo se avessi pensato alla questione Marco Noah?
Elle
Non ancora.
Non lo so, Lee. Domani c'è l'homecoming. Possiamo parlarne faccia a faccia?
Lee
Certo. A domani
Passo a prenderti la mattina.
Elle
Thxx! Sei il migliore!
Elle spense il telefono, prima di riportare lo sguardo sullo schermo del computer.
Cosa vorresti essere tra 5 anni?
"A malapena so cosa voglio essere ora."
Sbuffando, Elle spense il computer e si sdraiò sul letto, addormentandosi quasi subito.
Il mattino dopo, Elle affrontò il padre.
"Papà, credo di averti deluso." "Non lo hai fatto. Hai commesso una cavolata, ma sei una ragazza."
Elle lo abbracciò. "Cosa hai deciso?"
Elle scosse la testa. "Non lo so. L'unica cosa di cui sono sicura in questo momento è Lee."
Il papà sorrise. "Ed è già qualcosa che non tutti possono dire. Vai, divertiti oggi."
"Lo farò!"
Elle entrò in macchina con Lee.
"Rachel?" "Noah e Marco?" "Vivi con uno dei due. Credo che a quello la risposta non ti serva." "Touchè."
Elle rimase in silenzio, prima di dire. "Quindi non parleremo dell'elefante nella macchina?" "Non parleremo dell'elefante nella macchina." "Bene. La conversazione è chiusa."
Lee la guardò, prima di scoppiare a ridere. "Ma noi come facciamo a avere conversazioni intelligenti?" "Non ne ho la minima idea. Il più delle volte credo che diciamo cavolate su cavolate e ne esca qualcosa di molto profondo."
Lee annuì. "Hai ragione." "Lo so. Ho quasi sempre ragione. Il 99% delle volte quanto meno."
Lee rise. "Solo il 99? Sei modesta." "Onesta. Guarda, c'è posto lì!" Lee parcheggiò, facendo scendere Elle dalla macchina.
"Chissà chi sarà il re..." "Tu quasi sicuramente." Lee sorrise. "Mi fa piacere che tu creda in me." "Anche a me. Dai, andiamo. Voglio vedere bene la partita finale. La mia ultima partita! Yee!"
Lee rise prima di correre insieme a Elle nel campo.
Presero posto e si prepararono ad assistere alla partita e dell'incoronazione.
"Io te lo avevo detto! Tu il re dell'homecoming! Sei grande!" "Lo so, sono incredulo!"
Elle si fermò, guardando dall'alto Marco e Noah cominciare a discutere.
"Credi che...?" Lee indicò la scena.
"Non lo so. Con Noah c'è Cloe, ma sai anche tu dei problemi di Noah con la rabbia..."
Lee annuì, cercando di trovare un suggerimento per l'amica.
"Sono a corto di idee." "Noah se ne sta andando e Marco è ancora vivo. Sembra una vittoria. Andiamocene, dai."
I due corsero fuori, mentre Marco si voltava in tempo per vedere le gambe di Elle allontanarsi.
"Dannazione." Mormorò, pensando alla scena dal suo punto di vista.
Quella notte, Elle non dormì bene. Continuava a pensare alla sua storia con Noah e alla sua amicizia con Marco. Al mattino, aveva preso una decisione.
Si alzò e, approfittando del momento di pausa tra l'homecoming e lo stand, prese la macchina e andò dai Flynn.
Gli aprì la mamma di Lee e Noah.
"Elle, è un piacere vederti. Di cosa hai bisogno?" "Vorrei parlare con Noah. Aveva ragione, certe cose vanno dette in faccia."
La donna annuì, prima di indicarle la strada.
Elle bussò alla porta del ragazzo, ma fu Cloe ad aprirle la porta.
"Elle, ciao! Non è come pensi, io..." Elle alzò la mano per fermarla. "Non preoccuparti, non penso niente e sinceramente non mi importa più."
Entrò e guardò Noah. "So che sei arrabbiato e hai ragione. Devo solo dirti una cosa di due minuti e hai detto anche tu che certe cose vanno dette in faccia. Marco non c'entra niente. Io... credo che sia meglio per noi rompere definitivamente. Senza dubbi o altro." Noah disse. "Ma perchè?"
Elle sospirò. "Non c'entra Marco direttamente e nemmeno Cloe. Siamo io e te. Non funziona." "Non puoi essere seria, Elle!" "Invece sì. Noah, se fosse vero, non avrei guardato nemmeno Marco. Non lo era, altrimenti quel bacio non si sarebbe mai verificato. Se ami qualcuno, veramente, non guarderesti nessun altro. E so che non ti lascio solo." "In che senso?" Chiese Noah. "Io e Cloe siamo solo amici... Elle..." "E spero che un giorno anche noi potremo esserlo. Fino ad allora, Cloe, tienilo d'occhio anche per me."
Cloe annuì, sorridendole lievemente.
Elle uscì di corsa dalla casa, andando contro Lee.
"Ehy! Che ci fai qui?" Le chiese l'amico. Elle disse. "Ho chiuso con Noah. Era giusto così." Lee la guardò. "Stai bene?" Elle, sorridendo, disse. "Dai, almeno ora rispetto quella regola no?" Pensando alla regola che impediva al migliore amico di avere relazioni con parenti del proprio migliore amico.
Lee rise, rispondendo. "Ed era anche ora. Con Marco cosa pensi di fare?"
Elle sorrise. "Ho un'idea, ma vedrai domani! Ci sentiamo dopo, ok?" Lee annuì. "Ok!"
Elle corse in casa, chiamando il suo posto preferito per ballare.
"Salve, sono Elle. Sì, come sta lei? Avevo un favore da chiederle..."
Angolo autrice
Chissà cosa ha in mente Elle!
Alla prossima
By rowhiteblack
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