Capitolo 5 : Occhi grigi. Mi ricordi?
Ellie Goulding - Stay Awake.
Capitolo 5 : Occhi grigi. Mi ricordi?
«Porca troia, Alex!»delle mani si chiudono nel mio stomaco e mi attirano a sé.
All'istante cerco chi è stato.
«Lasciami.»gli ordino con premura.
Lui mi sorride beffardo, ma poi nei suoi occhi compare una scintilla di irruenza.
«E tu,»mi apporta un colpetto sulla fronte. Io apro la bocca, ma il suo sguardo mi indica di tacere.«smettila di farti ammazzare, stupida.»
Lo guardo con cipiglio.«Farmi ammazzare?»domando e lui rotea gli occhi, stanco.
Mi prende per le spalle con veemenza e io-per ripicca-gli pesto il piede di proposito; non si inmuta.
«Vedi quella gente?»mi segnala le persone di sotto e deglutisco saliva, notando come alcuni mi guardino con livore«Non aspettano altro che tu gridi un'altra volta così e ti prenderanno, e non per bere il tè credimi.»mi dà una spinta verso Claudia, e poi si allontana.
Che ragazzo insopportabile.
«Ma che problemi ha?»chiedo alla mia amica, ma lei mi ignora totalmente.
«Ehi, voglio almeno del-»vengo interrotta dal suo grido di entusiasmo.
«Ha vinto!»
Osservo dov'è concentrata la sua attenzione e sorrido, vedendo Jason alzare il braccio di Brad in alto.
«Avete visto la furia del piccolo Bradley!»un seguito di risatine da parte delle femmine echeggia nell'edificio. Ian viene portato via da due ragazzi tarchiati.«Sganciate i soldi bastardi, tra poco vedrete la Bestia! Quindi signore, attente alle mutandine.»
Soprannome molto strano.
Il prossimo che sarà?
King Kong contro la Giraffa bestiale?
«Mi hai fatto preoccupare molto!»rientro nella realtà, sentendo la sua voce squillante.
Incrocio le braccia e mi mordo l'interno della guancia mentre mi appoggio nel muro; Claudia è impegnata ad elogiare Brad, il quale è appena arrivato da due minuti.
Il putiferio là sotto continua, anzi no, è aumentato con le urla assatanate di Jason. Dò un'occhiata a tutte le ragazze e giungo alla conclusione che sono l'unica ad usare una felpa e dei jeans larghi.
Che strazio.
Mi sento un alieno tra gli umani.
«Ehi vampira, grazie per prima!»il biondo mi ringrazia in mezzo a Derek e Ryan che lo circondano. Faccio un cenno con la testa e, finalmente, vedo la castana posizionarsi accanto a me.
«Non hai caldo con quella felpa?»domanda di colpo con un sorriso sghembo e loquace.
La verità?
Mi sto per sciogliere.
«Sai perché non posso togliermi la felpa. È colpa tua sé morirò di caldo, Clau.»la accuso e lei alza le mani a mo' di pace.
«Andiamo Alex, è solo un top nero, non mostrerai chissà che.»diminuisce la cosa, facendosi una coda alta.
Certo, un top minuscolo che mi ha letteralmente costretto a mettere.
Guardo Ryan, Derek e Brad occupati a parlare di cose molto profonde, come chi picchia più forte. Lancio un'occhiata veloce alle femmine di sotto, e decido di togliermi la felpa.
«Sono io quello che ha il p...Oh cazzo! Che bella vista!»sento Derek esaltarsi; Ryan dirige la vista in avanti.
A me.
Mi faccio a un lato, dietro Claudia, evitando gli sguardi divoratori di Ryan e Derek.
Sto per dire qualcosa, ma la castana con arie di saggezza mi precede.«Ai ragazzi piacciono le tette grandi e tu le hai, Alex.»
«Cosa?! Non è vero, sono normali!»ribatto con le guance paonazze e un po' divertita dalla poca serietà della conversazione.
«Certo, e la mia nonna è vergine. Se non mi credi allora spiegami perché lui non toglie la vista dalle tue bocce?»mi segnala con il dito Derek, il quale mi strizza l'occhio e si lecca il labbro.
Buon punto.
«Derek hai le tue puttanelle sotto, smettila di guardare la mia amica in quel modo. Non te la darà mai.»soffoco una risata in gola insieme a Claudia, ma resto di sasso quando lui si piazza davanti e mi prende il mento.
«Mi piacciono le sfide.»sussurra e poi ritorna dai suoi amici. Il mio cuore è in subbuglio e uno strato abbondante di nervi mi avvolge in modo rapido.
«Wow, certo che il ragazzo sà il fatto suo, ma voto più per Nicholas.»la castana mette il pugno sotto il mento e io corrugo le sopracciglia.
«Ma chi diavolo è Nicholas?» lei nega con la testa e mi indica di prestare attenzione all'incontro.
D'un tratto sento Jason gridare dietro il megafono che ha in mano.
«Ed ecco a voi...La Bestia!»
Il mio cuore comincia a pompare in modo accelerato, quando una figura alta fa la sua comparsa sulla grande piattaforma.
Le grida assordanti femminili esplodono dall'istante in cui il ragazzo si toglie la maglietta con una spavalderia degna di un re.
E da qui le proposte indecenti fanno la sua entrata in grande stile.
«Oh cazzo! Voglio i tuoi figli!»
«Togliti anche i pantaloni! Tutto!»
«Voglio un trio con te!»
«Voglio del sesso sfrenato e duro con te!»
No, non ci posso credere.
Stanno veramente dicendo quelle cose solo per lui?
«Sbattimi contro il muro!»
Ok sì, lo stanno facendo.
«Bene, bene, bene! Sì, è questo l'entusiasmo che voglio in voi signore! Non vi giudico, anche io lo sarei se fossi una ragazza e non avessi un pene...»informa ridendo, ricevendo una fila di risate da parte dei maschi.
Una specie di flusso di energia si accende nelle mie vene, dandomi quella sensazione di adrenalina infinita che poche volte ho sentito.
La mia attenzione viene catturata da un ragazzo castano, il quale si posiziona davanti alla Bestia e dalla mia lontananza riesco a notare un sorrisino arrogante in lui.
«Ecco a voi Cooper! Ex carcerato e...mi spiace amico, ma non ho voglia di presentarti. Questo non ha a che vedere con il fatto che mi hai fottuto la ragazza, no, per niente.»Jason gli dice con tono astioso, negando con la testa.
Decisamente Jason è molto particolare, ma molto divertente.
«Forza Nicholas! Spaccagli il culo!»alle mie spalle sento il grido tifoso da parte di Derek, il quale mi riprende a guardarlo. Mi strizza l'occhio.
Forse ha un tic.
«Sapete le regole, non ci sono! Vince chi resta in piedi! E ora iniziate che voglio divertirmi un po'!»ordina con voce pacata mentre i suoi occhi saettano su tutta la stanza, in cerca di qualcosa.
Ci vogliono cinque secondi esatti per vedere il castano scagliarsi contro Nicholas con tutto il suo corpo muscoloso. Quest'ultimo lo schiva facilmente e gli dà una gomitata nella sua costola in quel movimento. Cooper indietreggia e deglutisce saliva.
Il sangue mi si congela nelle vene e goccioline di sudore freddo scorrono nella mia spalla e fronte, osservando quello che fa La Bestia.
Ride.
«Cazzo Cooper, tutto qui?! Andiamo, so che puoi fare di meglio. Non vorrai deludere il pubblico, giusto?!»grida con tono arrogante sorridendo di lato alla gente, la quale urla al suo avversario.
Questa voce, mi sembra di averla già sentita.
Il castano irrigidisce i muscoli e sbuffa, sentendosi in qualche modo umiliato dalle parole di Nicholas e dai pesanti insulti del pubblico.
«Nick è un cazzo di egocentrico. Sento quasi pena per il coglione di Cooper.»sussulto e per poco non cado, sentendo la presenza di Derek accanto a me.«Ehi, so che sono qualcosa di straordinario in questo mondo, ma contieniti.»
Ho la tentazione di fargli il dito medio, ma non voglio perdere il mio tempo con un tipo come lui.
Perciò concentro la mia vista sotto e il mio cuore sobbalza; sono certa che questa immagine mi perseguiterà per molto tempo.
«Porca puttana! Ehi Ryan, hai visto?!»sento la voce di Derek lontana e anche sorpresa, ma io sono terrorizzata e spaventata a morte.
Cooper è a terra, dolorante e cercando di rialzarsi in qualche modo, ma Nicholas si posiziona sopra di lui e sbatte la testa del suo avversario nella piattaforma con impeto e irruenza ad ogni movimento. Non si ferma lì, no, alza il corpo di Cooper, afferrandolo per i capelli, per poi assestargli una ginocchiata veloce in faccia e posso giurare che il tipo sembra impossessato.
Tutti alzano le mani stringendo una mazzetta di dollari sporchi.
Il mio stomaco è in subbuglio e percepisco quel sentimento che sento poche volte: timore.
Le mie mani sudano e sento i battiti cardiaci del mio cuore che rimbombano nelle mie orecchie di continuo. La mia gola è secca e priva di parole per poter dire quel che penso di quel ragazzo.
Bestiale.
Sì, decisamente quel appellativo è adatto a lui.
Cerco di muovermi, ma i miei piedi sembrano inerti e pesanti, impedendomi di non vedere più tutto questo.
Perdo un battito e un brivido di terrore mi percorre le spalle; Nicholas alza la gamba con molta agilità e dà un calcio pulito e forte nel volto di Cooper, causando che quest'ultimo sputi sangue e cada a terra, dando per concluso il combattimento.
Nick ha un'espressione seria nel viso mentre osserva l'agonia del castano, che si ritorce dal dolore nella piattaforma sporca dagli schizzi di sangue ancora fresca.
«E...abbiamo un vincitore!»Jason proclama felice e dopo và da Nicholas e gli alza la mano, ridendo. La folla grida e alcuni maledicono a bassa voce per aver perso le scommesse.«È un consiglio, non provocate il mio amico. Può diventare cattivo se vuole...»utilizza un tono femminile che provoca una mia piccola risata, liberandomi dallo stato di shock in cui ero prigioniera.
Visualizzo "La Bestia" e mi ordino di non sospirare, osservando i suoi movimenti eleganti e agili quando scende dalla piattaforma.
Sembra una sciabola tagliando il vento; ipnotizzata dalla sua figura longilinea, non batto ciglio.
«Ehi Alex, stai bene?»libero il respiro e mi rendo conto ora che l'ho trattenuto per tutto questo tempo. La mia amica mi rivolge uno sguardo preoccupato.
«Sto bene, Clau.»mento.«A che ora ritorniamo a casa? Voglio andarmene.»dico in fretta e mi metto la felpa con foga, nascondendo il rossore nella mia pelle.
Lei rotea gli occhi.«Tra un po'.»si limita a dire mentre si sistema i capelli.
«Specifica" tra un po' ".»le chiedo controllando la massa di nervi in me, ma sopratutto, controllando il mio cuore che batte all'impazzata.
«Forse tra mez-»la voce di Brad la interrompe di colpo. Sussulto.
«Fratello, tu hai dei seri problemi! Per un momento pensavo di assistere ad un omicidio. Tieni, alcuni sono stati così stupidi da puntare 10 mila su Cooper!»esclama.
La mia spalla fa contatto con il ferro della ringhiera.
È qui.
Ma perché mi sto comportando in questo modo?
«Nicky, sei tu!»ascolto il grido della mia amica al mio lato destro.
«Claudia, quanto tempo!»la sua voce roca accarezza le mie orecchie con estrema delicatezza. Chiudo gli occhi, inebriata dal brivido piacevole che mi percorre le spalle sentendolo.
Mi rifugio nell'angolo destro della stanza, lontana da tutti. Roteo gli occhi, quando sento gli elogi della mia migliore amica e di Brad diretti a Nicholas.
Aumentano solo il suo ego.
«Andiamocene da questo posto, ne ho già avuto abbastanza per oggi.»
Il mio stomaco trema e il mio cuore è in tumulto dalla costante vocina che grida dentro di me che devo ritornare a casa.
«Ma non volevi...»suppongo che lo sguardo che Nick gli manda, fa tacere Ryan di colpo.«Va bene, andiamo. Amber sembra una gatta in calore.»
Amber?
«Te la scoperai? Urla troppo per i miei gusti, ma la sua bocca fa...»un respiro strozzato esce dalla mia bocca.
«Già fatta, dille che la smetta di mandarmi foto di lei nuda. Una volta mi basta.»le mie gambe sembrano gelatina e il mio corpo assomiglia ad un forno acceso.
Presa dall'adrenalina, afferro il braccio della castana.«Voglio andare a casa, ora.»
Sta per ribattere, ma indurisco i miei lineamenti e tace.
«Dammi cinque minuti e poi andiamo, ok?»annuisco costernata.
La vedo andare da Brad; gli salta addosso per salutarlo.
Spero si sbrighi.
Inizio a giocherellare con le mie dita e la stoffa della mia felpa.
All'improvviso due scarpe nere appaiono nel mio campo visivo. Infilo le mani nelle tasche e commetto il grave errore di alzare lo sguardo.
«Alex...»la sua voce sensuale penetra fino ad arrivare nel mio cervello, in un luogo dove mai potrò dimenticarla. I miei polmoni si svuotano dell'ossigeno e le palpitazioni del mio cuore colisionano.
I suoi capelli sono incredibilmente neri e disordinati, conferendogli un'aria completamente sexy. Posso affermare con sincerità che sono neri come la notte. I suoi occhi sono di un grigio profondo, ma non quello comune, no, uno simile al fumo, quasi cristallini; come una luce di neon vivente. Il suo volto è perfetto, senza nessuna imperfezione, attribuito con fattezze greche e zigomi aristocratici, il naso diritto e perfetto. La sua pelle bianca, ma non troppo, solo il giusto da non essere comparabile con il pallido, fa un bel contrasto con i suoi capelli scuri. E come se non bastasse, non ha la maglietta, ma solo un asciugamano bianco sulle sue spalle ampie.
Sembra qualcosa di surreale...
«Hai finito di ammirarmi?»esco dal trance a causa sua e realizzo che, anche lui, è un egocentrico.
Mi ordino di non rimanere ad ammirarlo come un idiota quando si avvicina più a me. Adocchio un taglio diritto nel suo braccio e all'istante ricordo tutto.
Era lui quel ragazzo dell'altra volta...
«Mi ricordi?»chiede con un tono che tradisce l'ansia presente in lui.
«No, e non ti stavo ammirando.»dico con tono acido e algido, sorprerdendomi della mia fredezza verso di lui.
«Claudia andiamo!»procedo a camminare, ma il suo corpo mi impedisce il passo. Alzo lo sguardo e per vari secondi mi perdo nei suoi occhi.
Forse mi sbaglio, ma una scintilla di malinconia e delusione si accentuano nei suoi occhi. Il mio cuore riceve una stretta forte e il mio respiro resta incastrato in gola, sotto il suo sguardo così divoratore.
«È un vero peccato che non ti ricordi di me, Alex...»mi dice avvicinandosi sempre di più al mio volto; riesco a sentire il suo profumo, inebriandomi.«Ti avrei dato quel bacio che volevi... da me.»
Cosa?
«Senti, tu mi stai confondendo, amico. E sono sicura che non vorrei niente da te...»a dire il vero voglio molte cose da lui in questo preciso momento, ma non le dirò mai ad alta voce.
Si sposta e mi lascia passare, ma prima commetto un altro errore: mi perdo un'altra volta nel grigio dei suoi occhi; così profondi e magnetici.
<<Ritorna a casa, Alex. Vai!>>
Oh coscienza, giusto in questo momento decidi di comparire.
Vado dalla mia amica e, noncurante che lascio gli altri sorpresi, la prendo dal braccio e scendo di fretta le scale. In un minuto mi vedo fuori da quel maledetto edificio.
«Ma che diavolo ti prende, Alex?! Sembriamo delle criminali in fuga.»mi dice, liberandosi dalla mia presa e dirigendosi verso la sua Honda Blu. Sussulto quando maledice.«Porca troia! Hanno sputtacchiato negli specchietti. Giuro che se ti trovo, ti castro! Mi hai sentito coglione?!»grida a nessuno in particolare, ma rido per quanto sembra buffa dicendo quella frase molto da lei.
Mi siedo nel sedile posteriore e mi mantengo in silenzio, desiderando che lei non mi chieda niente.
Aggiusta lo specchietto retrovisore interno e faccio incontro con i suoi occhi verdi, i quali mi guardano aspettando che parli.
«Allora, non dirai niente?»proferisce e tamburella le dita nel volante, aumentando i miei nervi.
«No.»sussurro in un filo di voce. Un secondo dopo ricordo che lei lo conosce e mi affretto a chiedere.«Da cosa conosci Nicholas, Clau?»
Un brillio di malizia e divertimento si fa presente nel suo sguardo.
«Posso solo dirti che si chiama Nicholas Maccolt e che tu lo conosci molto bene, Alex.»in seguito fa girare la chiave e sento il motore ruggire con forza, il rumore degli pneumatici mi arriva e dimentico la conversazione mentre ci perdiamo nel cuore buio della notte.
[...]
«Che sonno...»dico con voce rauca e con stanchezza.
Metto le chiavi nella serratura e apro la porta e, con l'intento di essere un robot, salgo le scale trascinando i piedi fino alla mia stanza.
Percepisco un silenzio in casa; non ci sono le grida di Mairan o uomini mezzi nudi a giro, solo il suono dei grilli saltellare e del buo nell'albero, accanto alla mia finestra.
Ruoto gli occhi mentre sorrido, contenta. Maccolt è sopra il mio letto, dormendo placidamente.
Entro al bagno e mi tolgo tutti i vestiti con premura, liberandomi di quel odore a sudore. L'acqua fredda mi fa sobbalzare alcuni istanti, ma servono solo a placare i mille pensieri in testa.
Perché ha detto il mio nome con quella voce?
Perché Claudia non ha voluto dirmi di più su di lui?
E perché non la smetto di pensare a Nicholas?
La confusione mi travolge in modo rapido. Appoggio la fronte bagnata d'acqua nella parete, attenuando i pensieri che riguardano solo lui...
Perché, una semplice parola eppure la più comune per chiedere tra le persone, no?
Mi avvolgo in un asciugamano grande e apro la porta, ma proprio quando sto per accendere le luci, delle mani calde e morbide si posano nelle mie spalle e mi spingono contro la parete di colpo.
La mia respirazione diventa trafelata, il mio cuore minaccia di uscire dal petto e i miei battiti cardiaci diventano convulsivi.
«Apri gli occhi e guardami.»rimango di sasso, sentendo la sua voce.
Ma che ci fa Nick in camera mia?
Disposta ad armare uno scandalo lo spingo, ma non si muove neanche di un centimetro.
Nel momento che sto per dirgli parole non degne di una ragazza, inclina la testa e rischio di morire da un infarto al cuore a causa sua.
«Non ti sei ricordata di me e neanche della nostra promessa...»la sua bocca è vicina al mio orecchio, le sue parole sussurrate con quel tono non fanno altro che mandare onde di piacere su di me. Il mio cuore perde un battito quando afferra il mio mento, obbligandomi a guardarlo.«Cerca di ricordarmi. Non hai idea di quanto...»si interrompe e io deglutisco nervosa.
Sto per perdere il controllo.
L'asciugamano mi sta scivolando dal corpo.
«Togliti, non posso muovermi e gradirei molto che te ne andassi.»la mia voce suona sicura, ma dentro di me i nervi iniziano una festa di coreandoli e bibite.
Scorgo un sorriso bianco nelle sue labbra. Mi impongo di non sospirare come una stupida dalla sua straordinaria bellezza.
«Hai ragione...»sussurra lentamente e si stacca, lasciandomi lo spazio a sufficienza per muovermi.
«Posso mettermi a gridare.»lo ammonisco.
Prima che possa fare qualcosa, mi attira a sè e fa a un lato i miei capelli per poi inclinare la testa e soffiare nel mio collo, causando un brivido lì. Lascio andare un gemito quando sento il tatto delle sue labbra umide e calde.
Sorprendentemente non si muove, ma resta, restiamo in questa posizione per quello che mi sembra un'eternità. Sento un'ondata di brividi e formicolii travolgermi; il suo tatto è caldo e gradevole. Il mio cuore batte così forte che penso voglia uscire dalla gabbia toracica, il respiro mi abbandona e rimane incastrato nei polmoni, aspettando di essere liberato.
Sono totalmente vulnerabile.
«Notte.»si stacca e io indietreggio, sentendomi usata. Prima di avanzare verso la finestra e saltare, si gira verso di me.
«Sei cambiata molto, prima non mi avresti permesso di toccarti...» non è la voce di prima, ma una più seria e intimidatoria.
Salta nell'albero e lo vedo scomparire tra le foglie dei rami.
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