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"Luke, è quasi Natale! Dobbiamo sbrigarci." urlo al mio migliore amico correndo per il piano terra di casa mia in cerca del mio cellulare. "Sì, ma calmati. I negozi resteranno aperti ancora per molto. Hai tutto il tempo che vuoi." il biondo sbuffa annoiato.

Come qualunque ragazzo, lo shopping non è mai stato il suo forte. "Okay, ma non dirmi di stare calma. Sai che odio questa frase." Lui annuisce e appena lo raggiungo alla porta, esce ed aspetta che io blocchi la serratura per seguirlo fino alla macchina.

"Andiamo con la mia, va bene?" Mi chiede mentre apre la sua auto. "Si, okay." Salgo accanto a lui al posto del passeggero ed avvia l'auto. "Allora... Anche quest'anno quegli ingrati dei tuoi parenti riceveranno i loro auguri?" Sputa fuori, come fosse la cosa peggiore del mondo.

"Luke, ti prego. Non ricominciamo con questo discorso!" Lo supplico. Sa quanto io non sopporti parlare della mia famiglia in questo genere di contesto. Luke invece dimostra esplicitamente la sua intolleranza verso di loro.

Lo fa soprattutto perché ci tiene a me e perché sa quanto i miei fratelli mi abbiano fatta soffrire. Anzi, lo fanno tuttora. È semplicemente stufo che io venga trattata come fossi nulla.

"Okay. Okay. Non rovino la giornata." Alza le mani in segno di resa e poi le riporta al volante. "Solito posto?" Mi rivolge un'occhiata ed io annuisco. "Non che i regali siano molti, ma va bene comunque." Mi appoggio allo schienale del sedile e chiudo gli occhi.

"Manca una settimana a Natale!" Esulta Luke ad un tratto. "Sì lo so. Quest'anno è passato troppo velocemente." Sospiro riaprendo gli occhi. "Anche il prossimo passerà veloce." Ridacchia il biondo. "Grazie, mi conforta questa cosa!" Gli do per scherzo un pugno sul braccio e lui si gira a farmi la linguaccia.

"Stiamo invecchiando." Mormora, come fosse un anziano uomo di ottantanove anni. "Già, comincio a vederti i primi capelli bianchi." Mi avvicino a lui passandogli una mano fra i capelli. "Davvero?" Quasi frena per l'ansia con cui lo dice. "No, idiota! Stavo scherzando. Stai attento piuttosto." Mi mormora un ti odio e poi continuiamo il nostro percorso verso il centro commerciale.

***

"Io credo che per Michael questa vada bene..." Mi rigiro tra le mani una camicia nera, poggiandola poi su Luke. "A te sta leggermente piccola, quindi suppongo che a mio fratello stia perfettamente." La ripiego e la metto nel carrello.

Poi mi volto e trovo il mio migliore amico a fissarmi. "Che c'è?" Gli chiedo, stranita da quel suo sguardo. "Come fai?" Mi chiede solo. Lo guardo interrogativa. Non lo seguo. "Come faccio a fare cosa?" "A volergli bene. Lui non ti sopporta, non si fa mai sentire e tu gli vuoi bene. Sei... Sei fantastica!" Mormora quasi estasiato.

"Non sono fantastica, è semplicemente mio fratello." Abbasso lo sguardo leggermente imbarazzata. "Sì, è solo tuo fratello." Mi prende per mano e mi trascina verso un'altra zona dove vendono peluche.

"Luke, cosa devi farci qui?" Gli chiedo, mentre si allontana per prendere un pupazzo di un pinguino per poi stringerlo al petto. "Non sono coccoloso?" Mi domanda, comportandosi come un bambino. "No, non lo sei. Dai, andiamo!" Lo invito, muovendomi già verso l'ascensore.

"Meg! Perché non scherzi mai!" Mi supplica Luke. Sto per rispondere quando mi ritrovo stretta fra due esili braccia che profumano di vaniglia. "Luke, lasciami!" "No, sei cattiva con me!" Dio, mio. Come fa ad essere il mio migliore amico? "Mi sembri un bambino, Luke!" Cerco di divincolarmi dalla sua presa, ma non ci riesco.

"Ti voglio bene, okay? Scusami se non scherzo mai." Prendo un profondo respiro, girandomi fra le sue braccia ed abbracciandolo forte. Sono molto più bassa di lui, così poggio la mia testa sul suo petto. Riesco a sentire il battito del suo cuore. Lui mi stringe a sua volta.

Vuole solo affetto, vuole solo una sorella mi ripeto nella mente. "Bene, possiamo andare." Scioglie l'abbraccio e ricomincia a camminare. Io lo seguo, spingendo il carrello. Il mio migliore amico sembra molto più tranquillo ora.

***

"Ciao! È da un po' che non ti vedo." Appena entro in biblioteca mi saluta Ashley, che mi sono accertata essere la sorella di Ashton. "Sì, ho avuto da fare." Le rivolgo un dolce sorriso e vado verso il solito tavolo. Mi siedo e tiro fuori dalla borsa il libro che mi ha consigliato il riccio che lavora qui. Sembra molto interessante, anche solo dalla copertina.

Sto per cominciare a leggerlo quando lo stridio di una sedia mi fa voltare. "Ashton!" Esclamo sorpresa. Anzi, non così tanto, dato che è sempre qui. "Meg." Fa un cenno del capo e si poggia al tavolo, guardandomi. Cos'è oggi? La giornata del fissiamo tutti Meg?. Prima Luke, ora lui.

Gli rivolgo un'occhiata interrogativa. "Non ti sei fatta vedere in questi giorni." Mi dice il ragazzo di fronte a me. Sembra un po' deluso. "Non ho avuto molto tempo libero." Distolgo lo sguardo, imbarazzata. Mi piace la compagnia di Ashton, ma non riesco a sopportare, in senso positivo, quando mi guarda. Lui è così bello -sì, lo ammetto- e mi fa sentire una nullità.

"Okay..." Si guarda intorno. Ecco che ci siamo. Non sa cosa dire: è dannatamente tenero. Riposa lo sguardo su di me e poi lo fa scorrere, fino a posarlo sul libro che tengo tra le mani. "È il libro che ti ho consigliato!" Sembra molto contento di vedermi interessata al suo libro.

"Sì, è proprio lui." Ridacchio e mi appoggio allo schienale della sedia, rilassandomi un po'. Non mi ero accorta di essere così in tensione. Tutto questo, per la presenza di un ragazzo. E be', non uno qualunque.

"Ti sta piacendo?" Mi chiede, mentre si passa una mano fra i capelli per sistemarli. "In realtà, stavo per cominciarlo." Gli spiego, poggiando il libro sul tavolo. "Ah okay!" Ride. E dio, la sua risata potrebbe essere l'unica cosa a tenermi in vita.

Meg cosa ti sta succedendo? Non mi riconosco più. Non avrei mai pensato di riuscire ad interessarmi a qualcuno. E per quanto mi risulti difficile ammetterlo, soprattutto a me stessa, so perfettamente la risposta alla domanda. Mi sto innamorando. Questa cosa mi spaventa, e anche molto, ma voglio affrontarla. Devo affrontarla.

"Tra poco è Natale." Constata subito dopo Ashton. "Già, festeggi?" Oso chiedergli. Spero di non aver toccato un tasto dolente. "Sì, tu invece?" Annuisco, anche se pensandoci bene, non è che ci sarà una grandissima festa. Solo io, Luke, Lauren e Kyle. Come ogni anno, d'altronde.

Ashton sembra lievemente più imbarazzato del solito, oggi. Mi chiedo perché. Anzi pensandoci, mi ricordo che l'ultima volta che ci siamo visti è stata circa una settimana fa, quando è andato via lasciandomi un bacio sulla guancia.

Forse vuole parlare di qualcosa a proposito. Ma mi vergogno troppo a tirare fuori l'argomento. Fortunatamente a salvarmi da questa situazione c'è il mio cellulare che vibra. Lo tiro fuori dalla tasca dei jeans, notando una chiamata di Lauren. Faccio un cenno di scusa ad Ashton e mi allontano per rispondere.

"Ehi, Lauren!" la saluto, mantenendo il tono di voce più basso possibile. "Meg! Volevo solo chiederti conferma per la cena di Natale. Siamo a casa tua, giusto?" mi chiede e sembra essere indaffarata. Come al solito. "Sì, è tutto confermato. Ci vediamo!" attacco prima che lei possa ricambiare il saluto e riposo il cellulare in tasca, tornando al mio posto.

"Scusa, i preparativi di Natale rendono tutti un po' indaffarati!" Arrossisco leggermente e lui mi sorride. "Ti capisco. Mia mamma ogni volta impazzisce. Tra nipoti, figli e parenti." Ridacchia, mentre io cerco di non crollare.

Ormai ci sono abituata e per fortuna mi riesce facile trattenere le lacrime a sentir parlare di famiglia. "Immagino." Provo a regalargli un sorriso e lui, come ha già fatto una volta, prende una mia mano nelle sue. "Hai freddo?" Mi chiede, guardandomi con quei suoi occhioni verdi. Scuoto la testa. "No tranquillo, ho sempre le mani fredde." Gli spiego.

"Non credi sia davvero figo festeggiare il Natale in estate?" Sembra esaltato dalla sua stessa domanda. "Sì, siamo molto fortunati." Ridacchio, pensando a ciò che ha detto Ashton. È davvero figo poter andare al mare il giorno di Natale.

"Perdonami, ogni volta che vieni qui non ti do mai il tempo di leggere." Mi lascia la mano, e incrocia le sue poggiandole sulle sue gambe. "Figurati, è un piacere passare del tempo con te." Ammetto e subito dopo il sangue affluisce alle mie guance, mentre sul suo volto si fa spazio un ampio sorriso.

Buonsalve gente!
Ecco un nuovo capitolo. Spero vi piaccia... Se così, lasciate un voto e un commento: non ci vuole neanche un minuto!
Se volete passate dalle mie altre storie
In corso:
-Cancer [Luke Hemmings]
-Funny Facts [Linguistico]
Finite:
-Twitter [Niall Horan]
-Musical Verses [Jesus Oviedo]

Enjoy🌸

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