«No, ti ho detto che non posso!» ripetei straziata, mentre cercavo frettolosamente le chiavi di casa nella mia borsa stracolma.

«No. Questa settimana sono occupata tutti i pomeriggi. Lo sai già!» sbuffai, annoiata dalla persona dall'altra parte del telefono.

«Okay, okay.» cedetti alla fine, tenendo ancora il cellulare contro l'orecchio. Le porte dell'ascensore si aprirono e mi precipitai nell'androne del palazzo.

Ero talmente presa dalla conversazione che non mi accorsi che ci fosse qualcuno che stava venendo nella mia direzione, così gli andai addosso.

«Hey, attenta!» sentii una voce - quasi infastidita- dire. Ripresi l'equilibrio e mi passai una mano sui capelli, sistemandoli, poi sui vestiti.

«Guarda dove vai, la prossima volta!» dissi nervosa, rivolgendomi al ragazzo di fronte a me.

Appena sentì queste parole sollevò un sopracciglio. «Come, scusa? Mi sembra che sia stata tu a venirmi addosso!» Sorrise leggermente, e non potei che guardare le adorabili fossette che si formarono ai lati della sua bocca.

Mi ricomposi immediatamente. «Senti, non mi importa. Ho premura. Arrivederci!» Mi affrettai a dire e corsi verso il portone.

Appena uscii fuori, la calda aria di Sydney mi avvolse. Mi sistemai la borsa sulla spalla e cominciai il mio tragitto verso l'agenzia in cui lavoravo.

n/a
Allora, ho deciso di editare questa storia su Ashton Irwin.

L'ho scritta negli ultimi mesi del 2016 e non mi convince più molto - in realtà credo di aver sempre detto quanto poco mi piacesse.

Comunque, adesso ho avviato i "lavori di restauro" e quindi spero di renderla almeno un pizzico migliore.

Come prima cosa, porterò il racconto dal presente al passato, e poi apporterò alcune modifiche a ciò che non mi piace e forse allungherò alcuni capitoli.

Spero vi piaccia.

-Mic