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3

Il giorno seguente, evitai ogni contatto con Clay: visivo, fisico e parlato.

A mensa mi avvicinai a Jessica e al suo gruppetto di amici, vedendo Clay, qualche tavolo più in là, lanciarmi occhiatacce.

-Stasera Bryce da una festa a casa sua, ci sarai, vero?- mi chiese Jessica, sorridendomi.

Guardai per un momento Clay, che scuoteva la testa, come se avesse sentito la proposta di Jessica. Io sorrisi e annuii a Jessica, che guardò gli altri e sorrise.

-Ti mando l'indirizzo! A dopo!- disse Jessica, seguita dagli altri, mentre rimasi da sola al tavolo, mentre finivo il mio pasto.

-Finirai anche tu come Hannah- mi voltai e vidi Clay affianco a me. Roteai gli occhi alzandomi.

-Io non sono Hannah, non sono così innocente come sembro- dissi prendendo il vassoio, diretta verso il cestino.

-E come saresti, Jessica?- mi chiese Clay, sbarrandomi la strada.

-Non ho un passato rose e fiori, ma so difendermi e so prendere delle scelte, Clay- dissi sorpassandolo.

-Ti farai ammazzare!- mi urlò, furioso.

Scossi la testa, non facendoci caso.
Mi diressi al mio armadietto, per prendere i libri di matematica.

-Hai davvero intenzione di andare a quella festa? Ti sei bevuta il cervello?- Tony è peggio di Clay, questo è poco ma sicuro.

Chiusi con forza l'armadietto e guardai Tony.

-Mi sembrate peggio dei miei genitori, vi rendete conto?- dissi camminando per il corridoio.

-Clay ci tiene davvero a te-

-Tanto da baciare chiunque?- chiesi fermandomi di colpo, guardando Tony con un sopracciglio alzato.

-Senti, quello che c'era tra Clay e Hannah, non è affar mio ma io non sono come lei. È inutile paragonarmi a lei: siamo due persone completamente diverse- dissi per poi entrare nella classe.

-Signorina Baker, oggi si sposterà affianco al signor Dempsey. L'aiuterà a migliorare dato che nel test precedente non è andato molto bene- mi alzai e mi diressi affianco a Zach che mi salutò con un sorrisone.

Dopo qualche esercizio e una buona mezz'ora quasi cado dalla sedia.

-Ma sei un fottuto genio!- urla Zach, spaventandomi per poi scoppiare a ridere entrambi.

-Non è nulla di che, davvero. Devi solo studiare qualche regola e il gioco è fatto- gli dissi mentre mettevo i quaderni in cartella.

-Ti vengo a prendere stasera, okay?- mi chiese, fermandomi, con la sua figura.

-Va bene. Mandami poi un messaggio- dissi lasciandogli il mio numero.

-Ci vediamo, genio del male!- mi urlò diretto in palestra.

Sorrisi, scuotendo la testa e dirigendomi fuori dalla scuola.
Quasi venni investita da una bici e feci in tempo a scansarmi.

-Ei!- urlai. Di colpo la bici si fermò, vedendo Clay voltarsi e guardarmi.

-Guarda dove vai, Baker- mi urlò ripartendo e andando via.

-Ma vedi un pò tu...- dissi per poi vedere una mustang troppo familiare fermarsi davanti a me.

-Passaggio?- mi chiese Tony. Come rifiutare? Sorrisi ed entrai in macchina.

-Ho visto la scena...Devi dargli un po' di tempo, è ancora un po' scosso da tutta la faccenda-cercò di spiegarmi Tony.

-Non è una ragione, Tony. Smettetela si farvi scudo della morte di Hannah, per giustificare i vostri comportamenti poco consoni- dissi aprendo la portella e chiudendola.

-Fa attenzione stasera- mi urlò Tony, sgommando via.

-Sì, papà- dissi sarcasticamente, ridendo.

-Perché ridi, amore?- mi chiese mamma, mentre posava i piatti a tavola.

-Niente, ridevo per Tony-

-Vieni a tavola dai- mi disse, indicando il piatto a tavola.

-Stasera vado ad una festa, è okay per voi?- chiesi guardando entrambi i miei genitori.

Mia madre abbassò lo sguardo e papà mi sorrise debolmente.

-Se è un problema, non ci vado- dissi tranquillamente, bevendo l'acqua.

-Divertiti pure, amore. Ma stai attenta, d'accordo?- disse mia madre, posando la sua mano sulla mia. Sorrisi, annuendo.

-Certo!- dissi per poi andare in camera e studiare. Erano le sette quando qualcuno chiamò al mio telefono.

-Pronto?- risposi, continuando a fare matematica.

-Fammi indovinare: stai facendo matematica, piccolo Leonardo?- sentii ridere Zach e feci lo stesso.

-Lo prendo come un sì. Ti vengo a prendere alle nove, okay?-

-Va bene, ci vediamo!- dissi chiudendo poi la chiamata. Iniziai a scegliere cosa mettermi, optando poi per una maglietta e un pantalone. Lasciai i miei capelli sciolti, mettendomi giusto il mascara e lo smalto alle unghie. Appena Zach era fuori, scesi le scale e salutai i miei.

Lo vidi appoggiato alla sua Mercedes, sorridermi appena mi vide.

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