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Capitolo 2 - Da Isabella

Dopo due ore di viaggio finalmente Tarin parcheggia davanti la casa di sua nipote Isabella.

La casa è in un quartiere molto bello. Tutte le case sono color albicocca, circondate da un piccolo giardinetto privato con il prato inglese e un piccolo vialetto che porta all'entrata del garage, accanto alla rispettiva casa.

Tarin esce dalla macchina ed apre il bagagliaio, per poi prendere la valigia e suonare alla porta della casa numero 55.

Ad aprire la porta è una ragazza alta quanto Tarin, con i capelli neri legati in una cosa bassa, lentiggini, occhi verdi e pelle molto chiara. Isabella.

Tarin, invece, ha dei capelli ricci castano scuro con un taglio a caschetto, l'occhio sinistro marrone e quello destro verde.

A guardarle, nessuno potrebbe mai neanche lontanamente pensare che siano zia e nipote. Ed effettivamente Tarin fa tutto per far credere di avere diciotto anni come la nipote.

«Zia Tarin! Ti ho aspettata con impazienza! Finalmente sei qui! Mamma, papà, c'è la zia!» grida Isabella colma di felicità dalla testa ai piedi.

La mamma di Isabella, Barbara, corre verso la porta, seguita da sua marito Ivan.

Lei casalinga, quarantaquattro anni, identica in tutto e per tutto a sua figlia tranne per le lentiggini. Lui imprenditore, quarantasei anni, con i capelli rossi, le lentiggini e gli occhi verdi.

Barbara abbraccia Tarin «Zia! Che bello vederti!»

«Ciao Tarin!» le dice Ivan.

Tarin entra e Isabella non la lascia andare nemmeno per un secondo «Sono felicissima che tu sia arrivata zia Tarin! Frequenterai la mia stessa scuola?».

«Ti prego Isabella, chiamami solo Tarin, mi fai sentire troppo vecchia!» sorride Tarin. «Comunque sì frequenterò la tua stessa scuola! Sarà divertente!».

«Ne sono sicura!».

Tarin, Isabella e Barbara vanno in cucina, mentre Ivan porta il bagaglio di Tarin nella stanza degli ospiti.

Barbara prende una grossa torta al cioccolato e la mette in tavola, ne taglia una fetta, la mette sopra un piattino con una forchettina e la dà a Tarin «Ecco un po' di torta, l'ha fatta Isabella ieri».

«Grazie mille Barbara» risponde Tarin. «Ma è buonissima! Complimenti Isabella!».

«Grazie zia» risponde Isabella «Io adoro cucinare».

Finita la torta Tarin si alza e dice «Con permesso io andrei a dormire, sono davvero stanchissima!».

«Buona dormita» le augura Isabella.

Così Tarin va al piano di sopra, entra nella sua stanza, si mette sotto le coperte e si addormenta.

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