Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 36 -the way you make me feel-

Ehilaaaaa piccolo annuncio prima della lettura: avevo già accennato di voler creare una playlist per la storia, e finalmente l'ho fatto. Su spotify la trovate come: Surrender🐍💚 di Giuls. (Il link diretto lo trovate sul mio profilo)
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate.

***

"Era questo che intendevi quando hai detto: corpo a corpo?" Domandai, cercando di frenare la risata spontanea che mi stava salendo dal cuore.
Eravamo tornati in casa, dove, in quella che mi era stata indicata come la stanza di Stew, c'era una televisione al plasma attaccata al muro ad attenderci. Accanto ad essa, una console di gioco e una marea di dischetti, facevano la loro bella figura.
Stew ne teneva uno in mano, quasi fosse una reliquia da portare in processione.
"Stai sottovalutando questa sfida, per caso?" Chiese, guardandomi in cagnesco.
Mi affrettai a negare, agitando le mani in aria.
"No, no... assolutamente. Sono solo sorpreso." Mi giustificai, accennando un sorriso.
Se fosse stato un vero corpo a corpo, non avrei avuto alcuna possibilità, ma con un videogioco, avrei avuto almeno una minima percentuale in più. Infondo esisteva la fortuna del principiante...
"Sono troppo bello per mettermi a combattere. Cosa farei se tu mi colpissi in faccia?" Ragionò Stew, a bassa voce, mettendo il dischetto nella console. Feci finta di non sentirlo.
"Non abbassare la guardia." Theo, si sedette dietro di me, bisbigliandomi nell'orecchio, furtivo. Insieme a lui erano rimasti solo Marcus e Draco, mentre il resto del gruppo si era arenato sui divani nella saletta dove avevamo passato la prima metà della serata.
La casa era ancora piena di ragazzi che si divertivano e si dimenavano, ma noi sembravamo completamente estranei alla situazione, quasi come se ai corvi non importasse molto della situazione della casa. Mi chiesi, per un attimo, se lì dentro la situazione fosse sempre così, o se la mattina c'era qualcuno che puliva, o si lamentava per lo schifo che c'era.
Insomma, se noi avessimo dato una festa al Manor in quel modo, Remus e Sirius sarebbero di certo stati i primi ad opporsi, ma forse questa era solo una conseguenza del fatto che le Serpi fossero per la maggior parte adulti. Se già si pensava ai Tassi, con Cedric al comando, la possibilità di fare cose del genere senza ripercussioni era maggiore.
"Ci sono solo ragazzi in questa banda?" Chiesi allora, bisbigliando anche io verso Theo. Lo avrei chiesto a Draco, ma lui sembrava impegnato a bere da una bottiglia di birra, scontroso, e comunque volevo mantenere il punto per un altro po'.
"Da cosa lo hai dedotto? Dal fatto che siamo ad una festa del genere?" Mi prese in giro. Alzai gli occhi al cielo.
"Era un modo carino per confermare la mia ipotesi?" Mormorai. Draco fece oscillare la bottiglia tra i nostri volti, dividendoci.
"Potreste evitare?" Chiese, riferendosi ovviamente al nostro scambio di battute a pochi millimetri l'uno dall'altro.
"E tu, potresti evitare di continuare a bere in quel modo?" Lo rimbeccai, sfacciatamente. Mi fece la linguaccia, immaturo come al solito.
"Il mio ragazzo sta cercando di vincere una stupida sfida, contro i miei stupidi amici e io me ne devo stare qui a guardare, senza nemmeno una birra in mano?" Brontolò. Era evidente che ce l'avesse con me, ma a me non importava. Se questi erano i suoi modi di gestire le incomprensioni nella nostra relazione, io mi sarei fermamente opposto.
Non poteva davvero credere che gli sarebbe bastato chiedere scusa dopo aver commesso un errore, per avermi di nuovo tra le sue braccia, così come io stesso ero consapevole che se avessi sbagliato, lui avrebbe avuto tutto il diritto di riservarmi lo stesso trattamento.
"Ti stai comportando da bambino di due anni, lo sai questo, vero?" Non mi trattenni, alzando la voce. Stew e Marcus si voltarono verso di noi.
"E l'immaturo sarei io? Se non mi sbaglio sei tu quello che ha sbattuto i piedi per terra per venire qui, anche se io non volevo." Anche lui alzò la voce, facendomi alterare.
"Mi stai dicendo che avrei dovuto annuire e rimanermene bravo al tuo fianco come un fido cagnolino? E' questa la relazione che vuoi?" Ero ferito, oltre che arrabbiato.
Draco abbassò lo sguardo, senza smettere di guardarmi con astio.
"Se non fossi venuto qui, tu non mi avresti mai parlato dei tuoi amici, o della scommessa, o di qualsiasi altra cosa. Ti fidi così poco di me?" Gridai, ancora, non riuscendo a frenare le parole. "Sai una cosa? Se tu mi avessi parlato con sincerità prima di venire qui, senza nascondermi la verità, io ti avrei supportato. Magari avrei deciso di rimanere a casa, o di fare finta di essere solo il fratello di Pan, così come volevi tu, ma almeno avremmo deciso insieme." Continuai, dando ormai sfogo ai miei pensieri. "Il fatto che tu abbia deciso tutto da solo, credendo che io avrei fatto quello che volevi tu, diavolo, mi fa incazzare." Conclusi, sbattendo il pugno sul pavimento. Per qualche secondo ci guardammo negli occhi, in silenzio, poi decisi di agire per primo.
"Dato che questa per te è una stupida sfida con i tuoi stupidi amici, io me ne torno al Manor." Dissi, senza smettere di fissarlo. "Mi dispiace ragazzi, per stasera devo ritirarmi. Magari tornerò a trovarvi, quando Draco deciderà di trattarmi come il suo fidanzato e non come un animale da compagnia." Sorrisi, poi, rivolto ai due corvi, che ancora guardavano la scena, sorpresi.
Li vidi annuire lentamente, come se non avessero del tutto capito che cosa stesse succedendo, poi uscii.

Erano esattamente le 4:56, quando presi in braccio Pansy, addormentata sul divano, e insieme a Blaise mi avviai verso la macchina. Theo ci aspettava, appoggiato sul cofano anteriore. Non appena Blaise si mise alla guida, si spostò, venendo verso di me.
"Draco rimane qui." Mi avvisò. Io annuii, sospirando.
"Lo sospettavo." Borbottai in risposta. Appoggiai Pan sul sedile posteriore, prima di rivolgermi di nuovo a Theo. "Quando hai detto che sei dalla mia parte, che cosa intendevi?" Chiesi.
"Che avrei voluto evitare che tu e Draco arrivaste a questo, probabilmente." Si strinse nelle spalle, facendomi sorridere tristemente.
"Non puoi evitare che la vita faccia il suo corso, Theo. Insomma, litigare è normale tanto quanto amarsi. Il discutere non esclude il tenerci all'altra persona." Gli dissi con sincerità.
"Lo credi sul serio?" Domandò lui.
"Sì, lo credo sul serio. Come credo al fatto che l'amore possa essere un ostacolo a volte, che possa essere furtivo, nascosto, sbagliato... può fare tanta paura da farti dubitare persino che esista, ma c'è. E anche se noi non riusciamo a comunicarlo nel modo in cui vorremmo, questo non cambia i sentimenti che proviamo." Risposi. Lui rabbrividì, stringendosi nel giubbino di pelle. "Adhane mi ha detto che siete stati solo amici, ma non è così, non è vero?" Gli chiesi, prendendo coraggio. Questa volta, non per placare la mia curiosità, ma per tentare di aiutare.
"Perché me lo chiedi?" Theo avrebbe dovuto suonare scontroso, ma non lo fu affatto.
"Perché credo che Adhane ti abbia fatto soffrire, e credo anche che il motivo sia io. Ho sempre saputo dei suoi sentimenti, ma sono sempre stato troppo egoista per fronteggiarli. Avrei dovuto chiarire la nostra relazione anni fa, invece di rimanere in silenzio, facendogli credere che magari avrebbe avuto una possibilità. All'epoca credevo che fosse il mio unico amico, ed io non volevo perderlo, rifiutando i suoi sentimenti." Gli dissi, sull'orlo delle lacrime. "Qualsiasi cosa sia successa tra voi, è colpa mia, no?" Domandai ancora. Mi sentivo frustrato, e incapace quasi di respirare. Theo mi abbracciò, senza dire nulla.
Rimasi fermo, mentre lui mi stringeva a sé, con così tanta leggerezza da sembrare quasi che fossi cullato dal vento, piuttosto che dalle sue braccia.
"Tutti prendiamo le nostre scelte, Harry. E Adhane ha scelto di amarti, e lo avrebbe fatto anche se tu non glielo avessi permesso, perché l'amore non è razionale, e i sentimenti non chiedono il permesso a nessuno." Sussurrò, con la voce spezzata. Lo strinsi anche io. "Le cose si risolveranno, ne sono certo." Disse poi. Mi prese per le spalle e mi divise dall'abbraccio, sorridendo tra le lacrime. "Vado a tenere d'occhio quel coglione del tuo ragazzo, d'accordo?" Chiese, e senza nemmeno aspettare che rispondessi, si allontanò. Presi un respiro profondo ed entrai in macchina.
"Rimangono qui?" Blaise si voltò verso di me, interrogativo.
Io annuii, così lui mise in moto, senza fare altre domande.

"Draco ancora non torna?" Pansy era stesa a pancia in giù sul mio letto, con il cellulare in bilico sulle sue gambe, aveva un lecca lecca tra le labbra e una maglietta over-size che le arrivava fino a metà coscia, mentre muoveva le gambe come una bambina.
Erano passati due giorni dalla festa al Dragon, e di Draco non c'era nemmeno l'ombra.
Pansy aveva provato a chiamarlo, a mandargli SMS, aveva persino provato a contattarlo su Instagram, ma lui non aveva dato segni di vita.
"Stiamo insieme da pochi mesi, e questa è la nostra prima lite seria. Credo abbia bisogno di tempo." Le risposi, fumando l'ennesima sigaretta del giorno.
Era qualcosa di cui non potevo fare a meno: appena Draco ed io non ci vedevamo per un po', la mia voglia di fumare, saliva alle stelle, e ritornavo ad accendere sigaretta dopo sigaretta, pregando che lui si facesse vivo. Avrei preferito mille volte urlargli contro ed essere sgridato da lui, piuttosto che averlo lontano.
"Probabilmente hai ragione. E' tipico di lui, prendersi del tempo per stare da solo, in queste situazioni." Commentò mia sorella. "Cioccolata?" Chiese poi, aprendo il cassetto del suo comodino, offrendomi una stecca. Scossi la testa.
"Ho promesso a Nene che lo avrei fatto venire in biblioteca con me. Devo vedermi con lui, adesso." Dissi, spegnendo la sigaretta sul davanzale, buttandola fuori dalla finestra.
Lei si strinse nelle spalle, poi aprì la barretta di cioccolata e ne prese un morso. Il lecca lecca sembrava essere sparito.
"Divertiti con il tuo bestie." Cominciò ad agitare la cioccolata in aria, in segno di saluto, prendendomi in giro. Alzai gli occhi al cielo, facendole il dito medio.
"Se Draco torna, mandami un messaggio." Le dissi.
"Se Draco torna sarai di certo il primo a vederlo, fratellino." Rispose, facendomi l'occhiolino.
Sperai che avesse ragione. Adesso tutte le cose che avevo detto al mio ragazzo, mi sembravano stupide. La rabbia e la delusione che avevo provato verso di lui, si erano dissolte nell'attimo esatto in cui mi ero addormentato in un letto freddo e vuoto, senza di lui.
"Ehi, tutto bene?" Adhane mi appoggiò una mano sulla spalla. Non mi ero accorto che fossi già nell'ingresso, così come non mi ero accorto che c'era anche lui. Forzai un sorriso.
"Sì, mi dispiace, sono solo preoccupato per Draco." Ammisi. Lui rimase in silenzio, poi sospirò.
"Andiamo?" Sorrisi ancora, uscendo per primo. Lui mi seguì.
L'aria di Gennaio era fredda e pungente come al solito, ma la trovai quasi rigenerante, mentre percorrevo il viale principale per raggiungere il centro città. Adhane mi stava accanto, immerso nei suoi pensieri. Era così da quando ci eravamo rivisti, come se la spontaneità che ricordavo appartenergli, si fosse nascosta troppo a fondo, ed io non riuscissi più a trovarla.
"Vuoi mangiare qualcosa?" Chiese Adhane, indicando il Volcano con un dito, quando ci passammo davanti, mentre camminavamo.
"Ho lasciato i soldi al Manor. Non credevo che in biblioteca mi servissero." Dissi io, imbarazzato. Lui mi arruffò i capelli, sorridendomi nel suo modo dolce.
Sorrisi, ma feci un passo indietro, sfuggendo al suo gesto.
Avrei dovuto parlargli in modo diretto, altrimenti mi sarei sentito sempre a disagio.
Adesso non avevo più paura di perderlo.
Non perché non ci tenessi a lui, ma soltanto perché il dolore della sua perdita, sarebbe stato colmato da altre persone.
Se Adhane avesse deciso di chiudere di nuovo i rapporti con me, avrei avuto Pan, Herm, Ron, Theo, Blaise... e Draco.
"Tranquillo. Offro io. E' presto per andare in biblioteca, e io sto morendo di fame." Era una bugia enorme, dato il tardo pomeriggio, ma annuii ugualmente. Sarebbe stata l'occasione giusta per dirgli quello che pensavo.
Entrammo, e ci sedemmo ad un tavolo nell'angolo, qualche tavolo più in là, rispetto a quello dove mi sedevo sempre con Draco. Mi sentivo come se in qualche modo lo stessi tradendo, anche solo entrando nel nostro locale, insieme ad Adhane. Sapevo che se ci avesse visti, o lo avesse saputo, si sarebbe arrabbiato, e io non volevo. Non in quel momento in cui io e lui non ci parlavamo neppure. Sospirai.
"Ancora Draco?" Adhane si era tolto il giubbino, appoggiandolo alla sedia, e adesso aveva i gomiti appoggiati al tavolo ed il mento tra le mani, mentre mi guardava curioso.
"Scusami. E' solo che è la prima volta che litighiamo, da quando stiamo insieme." Mi giustificai.
"Io credo che non dovresti preoccuparti per lui." Disse Adhane, acido. Aggrottai le sopracciglia.
"Perché non dovrei? E' il mio fidanzato. E' normale che io sia preoccupato." Borbottai.
"Se avete litigato significa che ha fatto qualcosa di sbagliato, e se ha fatto qualcosa di sbagliato, non credi sia giusto che non vi parliate? Forse è l'occasione giusta per ragionare su di voi." Si strinse nelle spalle, anche se era chiaro dal suo sguardo evasivo, che fosse nervoso.
"Perché dai la colpa a lui, senza nemmeno sapere il motivo della nostra discussione? Potrebbe essere colpa mia." Dissi. "E poi, non c'è niente su cui dover ragionare. Io e Draco stiamo insieme, e non c'è niente che potrà far cambiare questa cosa." Continuai.
"Eppure sei qui insieme a me." Fu la sua risposta ipocrita. Strinsi i denti, cercando di frenare la rabbia che montava.
"Sono qui insieme a te, perché sono tuo amico." Ripetei, calcando sulla parola amico.
"E se io non volessi essere solo tuo amico?" La temuta frase uscì dalle labbra di Adhane, ed io non potei nemmeno provare ad impedirlo. Le sue parole suonarono persino più devastanti, quando le disse ad alta voce. Scossi la testa con forza.
"Non puoi dirlo sul serio, Adhane. Io sto con Draco. Io amo, Draco. Sono felice con lui." Dissi.
"Eri felice anche con me." Si impuntò.
"Con te ho assaporato degli attimi di normalità, quando la mia vita non era altro che un infinito caos. Quella non era felicità." Provai a fargli capire. I suoi occhi erano lucidi, e sapevo che i miei dovevano essere simili. "Adhane, davvero. Vuoi davvero aggrapparti a questo amore che credi di provare per me?" Mi lamentai. Lui provò ad afferrarmi la mano, ma io tolsi la mia.
"Perché non posso essere io? Lo avrei capito se tu avessi scelto una ragazza, ma lui..." Si tenne la testa tra le mani, tirandosi leggermente i capelli.
"Non ho scelto nessuno, Adhane. Mi sono innamorato e basta." Confessai.
Adesso lui stava piangendo apertamente, lasciai il posto davanti a lui, e mi ci sedetti accanto.
"Ascolta, lo so che credi di provare qualcosa per me, ma fidati di me: il tuo cuore è altrove." Dissi, addolcendomi. Infondo, non era colpa sua se si era innamorato di me. E non era colpa sua se il mio amore per Draco era più forte.
Mi distrassi un attimo, un solo attimo, e le labbra di Adhane si appoggiarono alle mie.
Quella era decisamente colpa sua, pensai, mentre mi allontanavo di scatto. Gli occhi di Adhane erano scuri e colmi di tristezza. O almeno, fu quello che riuscii a percepire, perché un secondo dopo, un pugno in piena faccia per poco non mi fece piangere dal dolore. Mi portai le mani sul naso, che aveva preso a sanguinare istantaneamente. Davanti a me, Draco si stava trattenendo dal colpirmi ancora. Aveva i capelli sciolti e un cappotto lungo nero.
"Draco. Sei tornato?" Sussurrai, a metà tra il sollievo e la sorpresa. Lui strinse i denti.
"Sì, sono tornato perché volevo chiarire le cose con te, ma non sembra che tu voglia fare lo stesso." Disse, buttando uno sguardo feroce ad Adhane, che si era fatto piccolo piccolo sulla sua sedia. "E' per questo che hai litigato con me? Volevi il via libera per stare insieme a lui?" Aveva cominciato a gridare, attirando l'attenzione degli altri clienti del locale, e anche di Rosmerta, che ci guardava preoccupata da dietro al bancone. Avrei voluto dirle di non preoccuparsi, ma non credevo di essere convincente con il naso che sanguinava e Draco che mi urlava contro.
"Io non ho fatto assolutamente niente, Draco." Dissi, alzando un po' la testa, per evitare che il sangue colasse sulla felpa.
"Non sono cieco, Harry. Ti ho appena visto baciarlo. Pensi che sia stupido?" Urlò ancora. "Ho messo da parte il mio orgoglio, ho ragionato su me stesso ed ero pronto a scusarmi sul serio, a migliorare, per te. E ti trovo qui, a tradirmi con questo coglione?" La parola tradire, mi trapassò come una lancia, facendomi tremare le gambe. Tolsi le mani dal volto e spinsi Draco, con tutta la forza che potevo. Una macchia rossa sporcò il suo cappotto, ma io riuscivo solo a guardare nei suoi occhi grigi, e a soffrire per l'odio che ci vedevo riflesso dentro.
"Pensi che io ti possa tradire? Pensi davvero che io sia quel tipo di persona?" Gridai anche io. "Credevo che tu fossi l'unico a capirmi completamente, ma a quanto pare mi sbagliavo su tutta la linea. Tu non hai nemmeno un pizzico di fiducia verso di me, non l'hai mai avuta..." Man mano la mia voce si abbassò, fino a diventare un sussurro.
"Come posso fidarmi di te, quando litighiamo per due giorni e ti trovo mentre baci un altro?" Domandò. Se fino a quel momento ero stato certo che il mio risentimento per lui fosse del tutto svanito, adesso lo sentivo scorrere nelle vene, tanto forte da non riuscire a sopprimerlo.
Caricai il braccio, e gli restituii il pugno che lui aveva dato a me.
"Ti ho detto che non ho fatto niente." Sputai. Lo avrei spinto un'altra volta, ma Rosmerta si piazzò davanti a me, evitandolo.
"Vi voglio bene ragazzi, ma questo è sempre un bar, e voi state spaventando i clienti." Ci disse, preoccupata e agitata. Continuai a guardare Draco. I nostri occhi non smettevano di fissarsi.
"Vi prego, calmatevi e andatene a parlare fuori." Continuò Rosmerta, appoggiandomi una mano sulla spalla. Me la scrollai di dosso, cercando di essere il meno brusco possibile.
"Non ho niente da risolvere." Sbottai, dando una spallata a Draco, prima di uscire.
Le lacrime mi scendevano lungo le guance, mentre cercavo di non rabbrividire per il freddo, imprecando contro la giacca che avevo lasciato sulla sedia nel locale.
Come eravamo finiti a discutere per una cosa del genere? Dove era finita la sensazione di poter affrontare tutto, solo stando accanto a Draco?
Volevo correre da lui, volevo girarmi e ritrovarlo a seguirmi, e allo stesso tempo volevo prenderlo a pugni, volevo piangere sulla sua spalla, dirgli che era un coglione, che lo amavo, che volevo solo lui, che non aveva capito niente.
Volevo tutte quelle cose, ma continuai ad allontanarmi dal locale, tornando al Manor a tentoni, cercando di guardare la strada attraverso le lacrime che mi offuscavano la vista. Mi voltai solo quando fui davanti alla porta principale. Non c'era nessuno.
Scoppiai a ridere, senza alcuna ironia, trattenendo la seconda ondata di lacrime.
Draco non mi sarebbe venuto a cercare.
"Che cazzo è successo? Perché stai piangendo? Stai sanguinando?" Pansy si fiondò su di me, non appena misi piede nella sua stanza. Io mi abbandonai al suo abbraccio, sfogando tutta la mia tristezza e frustrazione. Il sangue doveva essersi seccato sulla mia faccia per il freddo, perché adesso non lo sentivo più scorrere, anche se il dolore al naso era ancora forte.
"Sono così arrabbiato." Dissi, stringendo i denti.
"Harry, calmati e dimmi che cosa è successo? E' stato Adhane a picchiarti? Lui dov'è, adesso?" Pansy mi spintonò leggermente, già pronta ad uscire di casa per andare a cercare il ragazzo.
Mi affrettai a scuotere la testa, tirandola di nuovo nella stanza.
"Lui mi ha soltanto baciato." Dissi riluttante. Se la mia mente non fosse stata così occupata ad avercela con Draco per avermi accusato di tradimento, probabilmente avrei avuto del risentimento anche per lui. Certo, capivo i suoi sentimenti, e mi dispiaceva di non poterli ricambiare, ma baciarmi? Avevo fatto tutto quello che avevo potuto, per mantenere intatta la nostra amicizia, e lui aveva mandato tutto all'aria per quel bacio. Un bacio che sapeva tanto di addio. Non ci eravamo visti per anni, ma conoscevo ancora Adhane da sapere che i suoi sentimenti erano solo qualcosa di cui si voleva liberare per andare avanti.
Quello che sentiva per me, era solo il ricordo di un amore che non aveva avuto occasione di vedere realizzato. Ero convinto che mi avesse baciato per sentire almeno una volta la sensazione di appartenermi, nulla di più. "Mi ha baciato senza che io lo volessi." Chiarii. "E Draco ci ha visti." Continuai. Pansy si portò le mani alla bocca, spalancata per la sorpresa.
"E' stato Draco a farti questo?" Chiese, allibita, indicando la mia faccia. Sorrisi, stringendomi nelle spalle.
"A quanto pare è quello che si merita chi tradisce." Sputai.
"Cosa? Draco crede che tu lo abbia tradito? Con Adhane?" Sembrava scettica. Io invece ero più serio che mai. Alzai gli occhi al cielo e mi avviai verso il bagno, tirando su con il naso.
Quando accesi la luce, il mio riflesso nello specchio mi guardò perplesso.
Avevo il sangue che mi sporcava il viso fino al mento, scuro e secco, mentre gli occhi si erano fatti lividi e rossi per il pianto. Diedi un pugno al lavandino, facendo tintinnare il barattolo dello spazzolino, fino a quasi farlo cadere a terra.
"Harry, calmati, vedrai che le cose si risolveranno." Pansy mi raggiunse, appoggiandomi una mano sulla schiena, incontrando il mio sguardo attraverso lo specchio. Scossi la testa, e la vista mi si appannò di nuovo. Non la smettevo di piangere, mi sentivo patetico.
"Come si possono risolvere se sto con una persona che non ha fiducia in me?" Le chiesi. "Non mi ha nemmeno chiesto spiegazioni, Pan. Mi ha solo urlato contro, con il suo solito tono di superiorità del cazzo." Dissi ancora. Aprii l'acqua e me la buttai in faccia, cercando di eliminare le lacrime incrostate con il sangue. "Come ha potuto solo pensare che io potessi fare una cosa del genere?" Dissi a mezza voce. "Come ha potuto solo pensare che avrei potuto avere qualcuno che non fosse lui?" Continuai a chiedermi, a bassa voce. Pansy mi abbracciò da dietro, cingendomi dolcemente la vita con le sue braccia. Piansi ancora di più.
"Draco è impulsivo, Harry. Lo sai meglio di me. E' geloso anche dell'aria che respiri, e non vuole perderti." Cercò di farmi ragionare. "Dovreste parlare e chiarirvi." Disse.
Finii di lavare la faccia e la asciugai, respirando per calmare le lacrime e il battito accelerato.
"Se parlassimo adesso, uno dei due non ne uscirebbe vivo, credimi." Le dissi alla fine.

Due giorni dopo:

"Harry, so che sei depresso, amico, ma non potresti almeno abbassare il volume della musica? Finirai per rimanere senza timpani." Ron mi tolse uno degli auricolari, in modo che potessi sentire la sua voce. Ero steso sul suo letto, mentre leggevo una copia della Canzone di Achille, trovata nella libreria di Hermione.
Ero tornato in città poche ore dopo la mia discussione con Draco, prendendo in prestito la macchina di Pansy, e chiedendole di prendersi cura dei bambini durante la mia assenza.
Andarmene era l'ultima cosa che avrei voluto fare, ma dopo tutto quello che era successo, pensare a me stesso mi sembrava l'unica opzione valida. Adesso che potevo finalmente scegliere per me stesso, avrei potuto pensare un po' più in grande. Non avevo più limiti, non avevo più restrizioni. Non mi ero nemmeno reso conto che stare al Manor mi avesse chiuso di nuovo in gabbia. Una gabbia d'oro, ma pur sempre una gabbia. Avevo tutto quello che avrei potuto desiderare stando lì, ma ero entrato in un nuovo circolo che non avevo scelto da solo. Non nel modo in cui avrei voluto. Tutta la mia vita negli ultimi mesi era stata il frutto di scelte dettate da qualcosa che andava al di là della mia persona. Anche quelle che mi avevano portato ad essere felice.
"Avanti Ronnie, non essere così serio. Ho alzato il volume perché volevo che la sentissi anche tu." Scherzai, colpendolo con il mio libro, con leggerezza. Lui alzò gli occhi al cielo.
"Certo, certo. Risparmiami le tue giustificazioni patetiche. Perché non dai una mano con storia, invece di consigliarmi nuovi generi musicali?" Agitò il suo quaderno davanti a me, sorridendo.
Alzai gli occhi al cielo.
"Perché dovrei studiare al posto tuo?" Chiesi, imbronciandomi. Lui si strinse nelle spalle.
"Allora studia per te stesso." Disse semplicemente. Alzai un sopracciglio.
"E questo cosa dovrebbe significare?"
"Significa che adesso è tempo di fare l'adulto. Hai diciotto anni, ma sembra che tu ne abbia cinque a volte. Hai detto di voler prendere delle decisioni per te stesso. Comincia con il tornare a scuola e finire i tuoi studi. Sei ancora in tempo per recuperare l'anno, ed io ed Herm ti daremo una mano." Disse, facendosi d'un tratto serio.
"Tu e lei ne avete già discusso, non è vero?" Assottigliai gli occhi, avvicinandomi alla sua faccia con la mia, analizzando la sua espressione. Lui arrossì.
"Beh... è d'accordo anche Pansy." Confessò.
"Pansy? Sul serio? Ne avete discusso anche con Pan?" Urlai, incredulo.
"Oh andiamo, siamo tuoi amici. Se credevi che non parlassimo mai di te alle tue spalle, ti sbagliavi di grosso." Mi prese in giro. Scoppiai a ridere.
"Ah, è così che stanno le cose?" Lanciai il mio libro sul letto, e attaccai Ron, saltandogli addosso. Lui si difese, calciandomi più volte, ma io lo bloccai, mettendomi a cavalcioni su di lui. Ovviamente lui non demorse, e insieme rotolammo giù dal letto, schiantandoci sul pavimento.
"Che diavolo di problemi hai?" Rise, lanciandomi addosso un cuscino, caduto insieme a noi. Alzai le mani in segno di sconfitta. "Se volevi rifiutare bastava un no." Continuò.
Io mi strinsi nelle spalle.
"Forse non era un no. Avanti, passami quel quaderno di storia."


Angolino autrice:
Ehilaaaaaà Leoncini 🦁💕
Sono pronta alle minacce di morte, lo so che odiate quando le cose non vanno bene per la Drarry, soprattutto se siamo alla fine della storia... comunque, per una volta nelle mie storie, mi andava di descrivere un po' di realtà: perché le coppie normali litigano anche per cose stupide, e a volte affrontano la cosa nel peggiore dei modi. E la dura realtà. 😅😅😅
Adhane si è rivelato abbastanza "subdolo" e la cosa non piace nemmeno a me. Lui è un personaggio originale di un'altra mia storia (per chi non l'avesse letta è "double trouble") e il suo carattere è del tutto diverso, quindi anche per me è stato difficile descriverlo in questo modo. E' un personaggio che amo, e l'ultima cosa che voglio, è che vi risulti odioso e antipatico.
🥺👉🏻👈🏻 Quindi mi appello alla vostra bontà d'animo: risparmiatelo. Vi giuro che non è così pessimo come sembra ahahahahahha
Detto questo... spero che il capitolo vi sia ugualmente piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate, e se ci sono errori non esitate a farmelo sapere. 🥲
Un bacione e alla prossima ❤️❤️❤️

Domandina del giorno:
Vorreste un altro capitolo come lo speciale di Natale per fare le vostre domande ai personaggi? Se sì, scrivetemi le vostre domande qui sotto. 😍😍

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro