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Capitolo 24 - defenceless -

Scesi dalle braccia di Draco, solo per prenderlo per mano e trascinarmelo dentro casa. Cedric non sarebbe tornato probabilmente fino alla mattina dopo, così chiusi la porta d'ingresso e guidai Draco verso la camera degli ospiti. Ci avevo dormito diverse volte, quando ancora ero nella banda. Non era raro che i miei zii mi lasciassero fuori quando tornavo tardi, così finivo per chiedere asilo a Cedric, quando non sapevo dove altro andare.
Draco si tolse la giacca di pelle che indossava, e la appoggiò alla fine del letto, guardandosi intorno.
<<Conosci bene questa casa.>> Disse, serio, quando spensi tutte le luci in corridoio e sbattei la porta della camera dietro di noi. Mi strinsi nelle spalle.
<<Ho passato un sacco di notti qui dentro.>> Ammisi. Draco strabuzzò gli occhi, facendomi ridacchiare. <<Non farti strane idee. Questa è la casa del mio capo banda. E' come il vostro Manor. E' normale che io abbia passato molto tempo qui.>> Continuai, rassicurandolo. Lui scosse la testa, con disappunto, prima di avvicinarsi a me.
<<Questo non mi rende meno geloso.>> Sussurrò. Dio, come poteva essere così, così... non trovavo nemmeno le parole per descriverlo.
Lo afferrai per la collana che gli avevo regalato, e lo tirai verso di me, facendo sbattere il suo corpo contro il mio.
<<Non dovresti essere geloso. Sono tuo.>> Mormorai, arrossendo per la mia stessa sfacciataggine. Draco si bloccò, come una statua di marmo.
<<Mio?>> Chiese, tanto per essere sicuro che non se lo fosse immaginato.
<<Sì, e tienitelo bene a mente, perché non lo ripeterò una seconda volta.>> Sbottai io, a disagio. Lui sorrise, felice. Era magnifico vederlo cambiare espressione, quando era insieme a me. Il suo sorriso, i suoi occhi, il suo comportamento...
Anche io ero diverso quando era nei paraggi? Di certo prima di conoscerlo non mi sarei mai sognato di dire ad un ragazzo di essere suo, o di sentire la necessità di tenerlo stretto tra le mie braccia. E di certo non sarebbe capitato con nessun altro al di fuori di Draco, di questo ero certo, eppure ero curioso di sapere cosa vedeva lui, in me.
<<Il solo fatto che tu abbia avuto il coraggio di dirmelo mi fa stare bene.>> Draco mi accarezzò dolcemente una guancia, scendendo verso il collo, e facendomi rabbrividire.
<<Sono tuo.>> Continuò a sussurrare, prima di baciarmi. Mi feci più vicino, lasciando che le mie mani esplorassero la sua nuca, l'attaccatura dei suoi capelli, sciogliendo il codino che li teneva legati, così che ricadessero leggeri sulle sue spalle.
Draco fece pressione sul mio corpo, facendomi perdere l'equilibrio, e cadere sul mio letto. Trattenni un gemito, quando il suo peso si adagiò su di me, mentre Draco, liberando le mie labbra, scendeva con la bocca verso il mio collo.
<<Draco.>> Mormorai, stringendo con forza la stoffa della sua maglietta a collo alto, afferrandola, poi, e cercando di fargliela togliere.
Draco si fermò per un attimo, guardandomi dall'alto. Per un attimo i miei occhi si immersero nei suoi, luccicanti di eccitazione e preoccupazione.
<<Harry? Sei sicuro di quello che stai facendo?>> Chiese, a metà tra il premuroso ed il curioso.
Presi un respiro profondo ed annuii.
<<Se è con te, sono pronto a fare qualsiasi cosa. Non ho più bisogno di aspettare.>> Dissi, sincero, anche se a disagio. Il sorriso che il ragazzo mi rivolse, mentre mi baciava dolcemente, solleticandomi con i suoi capelli lunghi, però, ne fece valere la pena.
<<Aspettami qui per un attimo.>> Disse, frettolosamente, alzandosi e correndo fuori dalla camera.
<<Sai che non mi muovo da qui.>> Sussurrai io di rimando, anche se lui era già sparito. Sospirai. Non è che aveva intenzione di darsela a gambe? Forse voleva vendicarsi, facendomi assaggiare un po' della mia stessa medicina? Infondo non doveva essere stato troppo bello "rifiutarlo" e poi fuggire via, come avevo fatto io. Mi passai una mano tra i capelli e sorrisi. Draco non era un tipo vendicativo, non avrebbe mai agito in quel modo. Infatti, nemmeno un minuto e mezzo dopo, lo vidi rientrare nella stanza, affannato e con l'aria di chi aveva attraversato la Siberia in una notte di tormenta.
<<Sei uscito fuori?>> Gli chiesi. Lui annuì, sorridendo, e tornando su di me. Era ghiacciato.
<<Sei pazzo? Eri anche senza giacca. Vuoi tornare ad essere malato?>> Lo rimproverai bonariamente, lui mise il muso.
<<Dovevo andare a prendere qualcosa in macchina. Era importante.>> Si lamentò. Alzai un sopracciglio.
<<Era davvero così importante da uscire fuori al gelo senza nemmeno coprirti?>> Lo rimbeccai, ancora. Le sue labbra si piegarono subito verso l'alto, in un ghigno malizioso.
<<Beh, sì, era piuttosto importante.>> Draco mise una mano in tasca e ne tirò fuori una bustina quadrata di alluminio, sventolandomela davanti agli occhi. Mi ci volle più di un attimo per capire cosa fosse, ma appena il mio cervello si connesse, arrossii fino alla punta dei piedi.
<<Oh...>> Dissi, senza fiato. Draco ridacchiò, ma poi divenne subito serio.
<<Puoi cambiare idea se vuoi. Non sei costretto a farlo.>> Disse, accarezzandomi dolcemente la guancia. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare al suo palmo, respirando il suo odore.
<<Voglio farlo.>> Sussurrai. Draco annuì nuovamente, prima di scendere sulle mie labbra, per ricominciare a baciarmi. La sua bocca aveva il sapore del freddo invernale. Le sue mani erano leggere ed esperte su di me.
Era una sensazione del tutto nuova, come d'altronde lo erano tutte le sensazioni che stavo vivendo da quando avevo incontrato Draco. Avrei dovuto rendermi conto già da tempo che niente sarebbe stato mai più come prima. Mi sentivo in pace con me stesso, abbandonato alle sue carezze, tanto dolci da farmi dimenticare persino dove fossimo. Insieme a lui era come sentirsi sempre a casa, ed in quel momento mi resi conto che quella che avevo sentito per tutto il tempo, da quando Cormac mi aveva fatto salire in macchina, non era stata la malinconia del Manor, ma la lontananza di Draco.
Mi tolse la maglietta, continuandomi a baciare caldamente, e un attimo dopo anche io mi ritrovai a togliere la sua, timidamente. Non ero per nulla esperto in quel campo, ed ogni mio gesto era un passo nel buio. Non sapevo cosa fare, come comportarmi, o quale fosse la prossima mossa, così mi lasciai semplicemente trascinare da Draco.
<<Stai bene?>> Chiese lui, ad un certo punto, forse notando il mio essere impacciato. Annuii.
<<Mi dispiace. E' solo che non so cosa fare.>> Mormorai, a voce tanto bassa da chiedermi se Draco non avesse sentito altro che un borbottio sommesso.
<<Che ne dici di cominciare con questo?>> Draco portò le mie mani verso i suoi pantaloni, spronandomi a toglierglieli. Lo feci, con le mani tremanti, e il viso infiammato dall'imbarazzo. Draco sorrise, intenerito, poi tolse con calma anche i miei pantaloni, lanciandoli in un punto indefinito del letto. Adesso eravamo entrambi nudi. L'unica cosa che continuava a stare tra noi, era la collana con la ciambellina di Draco, che dalla sua posizione, a cavalcioni su di me, ondeggiava davanti alla mia faccia.
<<Non credevo che sarei riuscito a vederti sul serio sotto di me.>> Sussurrò il ragazzo, facendomi andare in tilt il cuore, mentre un intero sciame sismico si scatenava all'altezza dello stomaco.
<<Questo è terribilmente imbarazzante.>> Sbottai, allora io, coprendomi il viso con entrambe le mani. Draco ovviamente non ci mise troppo a intrecciare le sue dita alle mie, portando le mie mani ai lati della mia testa, in modo da guardarmi di nuovo negli occhi.
<<Ti fidi di me?>> Chiese, serio, a qualche centimetro dalle mie labbra. Non avevo fiato per rispondergli concretamente, così mi limitai ad annuire lentamente.
Draco sorrise, tornando a baciarmi, donandomi tutte le attenzioni e le dolcezze del mondo. Gemetti tra le sue labbra, lo morsi persino, ma insieme a lui, niente sembrava potermi scalfire.
Lo vidi aprire il preservativo con i denti, prima di infilarselo, e guardarmi ancora una volta. Mi stava chiedendo implicitamente se avessi voluto fermarmi. Mi stava dando l'ennesima possibilità di scelta. Io per tutta risposta allacciai le gambe dietro la sua schiena, spingendolo verso di me. Il primo impatto non fu dei migliori, mi morsi il labbro e cercai di non urlare.
Draco mi baciò dolcemente sulla fronte, entrando dentro di me con più calma e pazienza possibile. Quasi non mi sentii in colpa per lui, doveva essere terribile trattenersi per evitare di farmi del male. Probabilmente era l'esperienza peggiore che avesse mai avuto in vita sua.
<<Draco.>> Sussurrai. Lui si fermò, fissandomi con occhi spaventati.
<<Ti sto facendo male?>> Domandò, subito. Ebbi la forza di ridacchiare.
<<No. E' proprio questo il problema. Smettila di trattarmi come se fossi un pezzo di cristallo. Sono un ragazzo, non morirò per un po' di sesso.>> Lo rimbeccai, ferito.
Ero stato il primo a dire di avere paura, ed ero stato il primo a non sapere cosa aspettarmi da una situazione del genere, ma se Draco avesse continuato in quel modo, probabilmente avremmo finito entrambi per pentircene.
<<Sei sicuro che vada bene?>> Chiese ancora, lui. Sbuffai.
<<Ho detto di fidarmi di te, Draco. Ora per favore, fidati tu di me.>> Mormorai, tirandolo per la collana, in modo che le nostre labbra fossero di nuovo unite, mentre lui spingeva con più forza il bacino sul mio, facendomi gemere di dolore. Stette per fermarsi, e accertarsi nuovamente delle mie condizioni, ma io non glielo permisi, continuando a tenerlo incollato su di me, cercando di rendere i suoi movimenti più fluidi, seguendolo con il corpo.
Faceva un male cane, ma aveva un retrogusto piacevole, ed io stavo diventando famelico. Ne volevo ancora, e ancora. Sentire Draco così vicino, gemere insieme a me, affannato ed eccitato, era un'esperienza idilliaca. La sensazione di spensieratezza e gioia che avevo provato quando lo avevo visto sorridere per la prima volta, o quando lo avevo sentito ridere, non era niente a confronto di quello che stavo vivendo.
Sentivo tutto quello che Draco provava, voleva, desiderava. Lo sentivo come sentivo i miei stessi pensieri, e seppi che lui stava provando lo stesso, come se non solo stessimo condividendo i nostri corpi, ma stessimo lasciando le nostre anime libere di conoscersi l'un l'altra.
Stavamo condividendo tutto quello che avevamo di più intimo e privato, senza condizioni, senza paure o costrizioni. Avevamo scelto deliberatamente di diventare una cosa sola.
<<Harry.>> Draco mi morse il labbro, facendomi rabbrividire dal piacere.
<<Draco.>> Gli sorrisi, di rimando, tirando i suoi capelli sciolti, prima di fiondarmi a baciare il suo collo con vorace impazienza. Il solo sentirlo ansimare su di me, mi mandava in crisi.
Draco spinse ancora e ancora, costringendomi a togliere le mani dalla sua testa, per stringere le mie dita alle sue. Rimanemmo in quella posizione, fino a quando non arrivammo entrambi al culmine del piacere. Draco si spostò, rotolando al mio fianco, affannato.
<<Potrei abituarmici.>> Ammiccò verso di me, facendomi alzare gli occhi al cielo. Si alzò, e si diresse verso il bagno, prima di tornare con un asciugamano, che mi lanciò.
<<Grazie.>> Mormorai, pulendomi l'addome, là dove ero venuto poco prima.
<<Stai bene?>> Ovviamente aveva dovuto chiedermelo di nuovo. Sorrisi, scuotendo la testa. Era persino carino, con il suo preoccuparsi così tanto di come mi stessi sentendo.
<<Sì, Draco. Sto bene. Non ero io la Wendy della situazione?>> Lo presi in giro. Lui si rimise sul letto, accanto a me, portando un braccio dietro la mia schiena, in modo che io appoggiassi la testa sulla sua spalla.
<<Voglio soltanto che tu non te ne penta.>> Ammise, sincero. Sospirai, buttando l'asciugamano sul pavimento.
<<Non me ne pentirò. Se è con te, posso accettarlo.>> Borbottai, coraggioso del fatto che non mi vedesse in volto. Sentii il suo sollievo, quando abbassò le spalle, ed i suoi muscoli si distesero, e mi tranquillizzai anche io.
<<Sono felice che tu mi abbia dato una possibilità.>> Sussurrò, stringendomi a sè.
<<Ed io sono felice che tu abbia avuto la pazienza e la perseveranza di starmi dietro fino ad ora.>> Commentai. Lui ridacchiò.
<<Te l'ho detto, Harry. Avrei aspettato tutto il tempo necessario per averti... anche se ci sarebbero voluti mesi, anni, decenni... ti avrei aspettato.>> Sapevo che cosa intendeva, e sapevo anche che credeva sul serio a quelle parole. Gli presi la mano, stringendola nella mia.
<<Come hai fatto a prenderti una cotta per uno come me?>> Domandai, giocherellando con le sue dita, distrattamente.
<<All'inizio credevo solo tu fossi un piccolo criminale alla ricerca di attenzione. Ero convinto che fossi diventato il cagnolino di Pansy solo per sfruttarla...>> Raccontò. Gli diedi un pugno leggero sul petto, facendolo tossire per finta.
<<Non fare l'offeso. Ho cambiato subito idea su di te, con un aiutino. Pansy mi ha convinto a conoscerti meglio, e a non giudicarti senza sapere chi fossi e da dove venissi.>> Continuò, a voce bassa. Era rilassante sentirlo parlare.
<<E poi?>> Chiesi, infatti io, desideroso di sentire ancora la sua voce.
<<E poi, quando stavo cominciando a fidarmi anche io di te, ho sentito quella telefonata con Hermione. Quando ti ho sentito dirle che non c'era altro che tu volessi di più di tornare a casa, mi sono sentito una merda. Mi sono sentito preso in giro, lo ammetto. Ho creduto che fosse perché non volevo che tradissi Pan, ma poi mi sono reso conto che la mia era solo gelosia. Stavo cominciando a provare qualcosa per te, ed il solo pensiero che qualcuno avesse potuto portarti via senza che io avessi potuto fare qualsiasi cosa per tenerti legato a me, mi faceva girare la testa.>> Draco continuava ad accarezzarmi il braccio, con la mano libera. Chiusi gli occhi, beandomi di quel contatto, cullato dal suo tono melodioso.
<<Per questo quando Bryan si è perso e tu lo hai trovato... mi sono reso conto di che tipo di persona fossi davvero, di quello che provavo, e di cosa ero disposto a fare pur di averti al mio fianco.>> Concluse. Non potei fare a meno di sorridere.
Sorridevo spesso da quando Draco mi era vicino.
<<Avevo notato che avessi cambiato atteggiamento dopo quel giorno.>> Mormorai malizioso. Lui rise piano. Sentii la vibrazione della sua risata raggiungere il mio viso, mentre mi mettevo più comodo su di lui, scivolando dalla spalla, e appoggiando il mio viso all'altezza del suo petto.
Il suo cuore che batteva a ritmo irregolare per un secondo mi fece arrossire.
<<Draco?>> Sussurrai. Lui mormorò in assenso, comunicandomi di continuare. <<Grazie per tutto quello che fai per me. Vorrei avere almeno metà del tuo coraggio.>> Dissi. Lui rimase in silenzio. <<Mi dispiace di non essere il tipo di ragazzo che sbandiera la propria relazione, quello che ti bacia in pubblico, o che ti parla senza problemi dei suoi sentimenti. Mi dispiace di essere così chiuso, così testardo, e così incoerente...>> Confessai. Draco non permise che finissi la mia frase, prendendomi per il mento, e facendomi alzare lo sguardo verso di lui.
<<A me piaci per come sei, Harry. Mi sono innamorato del tuo essere incoerente, testardo, chiuso, e fottutamente ironico fino a morire. Mi piace quando sei riservato, e mi rende ancor più felice quando superi i limiti e mi sorprendi come hai fatto oggi. Non c'è niente in te per cui tu ti debba scusare. Hai accettato il mio amore, ed io accetto il tuo essere. E' così che funziona una relazione. E poi, stiamo camminando insieme. Farai ciò che senti quando sarai pronto a farlo.>> Mi disse, con un sorriso dolce sul volto. Gli diedi un bacio a stampo, prima di tornare ad appoggiarmi a lui, stancamente.
<<Harry?>> Chiese, dopo un po'. Mugugnai in risposta.
<<Quando mi dirai perché siamo a casa del tuo ex-capo banda?>> Chiese, ansioso. Scossi la testa, pigramente.
<<Ti spiegherò tutto domattina. Promesso.>> Mormorai, assonnato. Sentii Draco sospirare, prima di mantenermi stretto a sé, mentre prendeva il lenzuolo dalla fine del letto, e lo tirava su di noi. Mi accoccolai tra le sue braccia e lasciai che il sonno mi portasse con sé.

Non sapevo che ore fossero quando il cellulare di Draco cominciò a squillare, ma quando aprii gli occhi, la luce del sole entrava timida dalla finestra, illuminando la stanza.
Draco era davanti alla finestra, in boxer, con i capelli umidi e una sigaretta tra le labbra, mentre maneggiava il suo telefono velocemente. Probabilmente stava cercando di silenziarlo, per evitare che io mi svegliassi. Beh, troppo tardi.
<<Rispondi pure.>> Dissi allora, guardandolo malizioso. Lui mi fissò, assumendo subito uno sguardo mortificato.
<<Mi dispiace. Non volevo farti svegliare.>> Disse, confermando le mie ipotesi. Agitai una mano in aria, con sufficienza, sorridendo.
<<Tranquillo. Devo comunque andare a fare la doccia.>> Mi alzai, e, ancora nudo, mi andai a chiudere in bagno. Draco sospirò pesantemente, prima di interrompere il rumore fastidioso della suoneria, rispondendo alla chiamata. Mi appoggiai con la schiena alla porta, curioso.
<<Pan?>> Fece il ragazzo. Alzai gli occhi al cielo. Non avevo il minimo dubbio che fosse lei a chiamare. Doveva essere stata preoccupata per entrambi, dato che, seguendomi, anche Draco era sparito.
Non potei sentire cosa stesse dicendo Pansy, ma quando Draco rispose nuovamente, con il tono basso e desolato, fui certo che lo avesse sgridato per bene. Arricciai il naso. Di sicuro avrebbe fatto una tirata di orecchie anche a me, quando ci fossimo rivisti. Sospirai ed entrai nella doccia, aprendo l'acqua e lasciando che scorresse tiepida su di me.

<<Potter. Di chi è la macchina in giardino?>> Non feci neppure in tempo ad entrare in cucina, che già Cedric mi stava urlando contro. Sbuffai, passandomi una mano tra i capelli, prima di legarli in un codino basso.
<<E' del mio ragazzo.>> Mi feci scappare, prima ancora di realizzare che cosa avessi appena detto. Sentii Draco trattenere il fiato dietro di me.
<<Ragazzo?>> Cedric mi fissò, sbigottito, facendomi avvampare per l'imbarazzo. Per fortuna Draco rimaneva il più spigliato e naturale tra i due, così mi passò avanti, facendomi scudo con il suo corpo, sorridendo sornione.
<<Sì, il suo ragazzo. Sono Draco. Mi dispiace di essere piombato qui così all'improvviso.>> Si giustificò.
<<Oh... bhe, tranquillo. Gli amici di Harry sono amici miei...>> Cedric sembrava a dir poco sconvolto, ma si sforzò di non darlo a vedere, mentre faceva segno a me e Draco di accomodarci a tavola. Aveva comprato dei cornetti e fatto il caffè.
<<Cornetti? Da quando compri i cornetti di prima mattina?>> Domandai, piacevolmente sorpreso, sedendomi. Cedric alzò gli occhi al cielo.
<<Non ti ci abituare Potter. L'ho fatto solo perché non c'era niente di commestibile nei paraggi.>> Sbottò lui, antipatico, anche se giurai di aver visto le sue orecchie arrossire.
Annuii. Probabilmente mi sarei dovuto ricredere su di lui, non era una persona così pessima come avevo sempre creduto. Forse ero stato esagerato a vederlo come un pericolo pubblico.
<<A proposito, non ti ho più chiesto di Luna. Come sta?>> Chiesi ad un certo punto, addentando uno dei cornetti, mentre Draco mi versava del caffè. Cedric si strinse nelle spalle.
<<A quanto pare è di nuovo in terapia di gruppo, ma sembra che questa volta stia uscendo davvero dal giro. Non la vedo da mesi.>> Confessò. Quindi erano finite anche le loro scappatelle?
<<L'amore ha strani effetti sulle persone, alcune le migliora, altre le distrugge. Sembra che Luna sia stata fortunata. Insieme a Ginny sta vivendo davvero il meglio.>> Continuò, sospirando.
Strabuzzai gli occhi.
<<Ginny? Ginny Weasley? Sul serio?>> Chiesi, sputacchiando briciole di cornetto di qua e di là. Draco se ne tolse un paio dalla maglietta, prima di passarmi un tovagliolo, affinché mi pulissi la bocca. Lo presi e aspettai la risposta di Cedric.
<<Oh, già. Mi ero dimenticato che fosse la sorella del tuo migliore amico.>> Si limitò a dire. Annuii, sovrappensiero. Se era così che stavano le cose, perché Ron non mi aveva detto nulla?
<<Non ti crucciare. Se ti stai chiedendo del perché lui non ti abbia detto niente, sappi che nessuno sa di questa relazione. Solo io e qualche altro membro della banda.>> Mi tranquillizzò Cedric, come leggendomi nel pensiero. Annuii nuovamente.
Rimanemmo tutti in silenzio. Draco mangiava silenzioso, con il suo cellulare tar le mani, sorridendo come un ebete. Mi affacciai verso lo schermo, curioso di sapere il motivo per il quale avesse quell'espressione sul viso.
Non appena se ne accorse, però, cercò di allontanarlo, incuriosendomi ancor di più.
<<Cosa mi stai nascondendo, Dray?>> Sussurrai, in modo che Cedric non mi sentisse. Draco scosse la testa, cercando di bloccare il cellulare.
<<Fammelo vedere, subito. O potrai scordarti di ripetere l'esperienza di stanotte.>> Minacciai.
Lui ridacchiò, cercando di dissimulare il suo essere sbigottito dalla mia presa di posizione.
<<Harry Potter mi sta davvero minacciando di mandarmi in bianco?>> Sussurrò lui, allo stesso modo. Mi voltai verso Cedric, giusto per essere sicuro che non si stesse interessando alla nostra conversazione, poi mi concentrai nuovamente sul biondo.
<<Sì, sto davvero minacciando di mandarti in bianco. Forse per sempre.>> Ironizzai.
In un primo momento lui si limitò a fissarmi, cercando di capire se stessi facendo sul serio o meno, poi sospirò, rinunciando e passandomi il suo cellulare. Sorrisi felice.
Quello per cui Draco stava sorridendo come un ebete, era una mia foto pubblicata su Instagram da lui stesso, mentre io dormivo quella mattina. Spalancai la bocca.
<<Adesso devo preoccuparmi anche di te? Pensavo che senza Pansy la mia privacy fosse al sicuro.>> Mi lamentai, senza però riuscire a rimanere serio. Nella foto non si vedeva praticamente niente se non i miei capelli, ed il fatto che Draco avesse messo come unica descrizione la parola ''mine'', mi faceva scaldare il cuore. Decisi quindi di non arrabbiarmi, mugugnando una mezza lamentela, mentre gli ridavo il telefono, sorridendo.
<<Non sei arrabbiato?>> Domandò, lui, curioso. Scossi la testa.
<<Perché dovrei esserlo? Sei il mio ragazzo.>> Borbottai, facendolo sorridere.
<<Potter, io sto andando via.>> Fece Cedric, alzandosi, ed interrompendo il momento. <<Emhhh, e per quanto riguarda il tuo ragazzo. Può stare qui fino a quando non avremo risolto tutta la situazione.>> Continuò a disagio. Sorrisi.
<<Grazie, Cedric.>> Risposi sincero. Lui si limitò a scuotere la testa, prima di uscire di casa.
<<Tutta la situazione?>> Chiese Draco, non appena sentimmo la porta d'ingresso sbattere. Lo guardai, cercando di trasmettergli più tranquillità possibile, prima di spiegargli tutto.

Angolino autrice:
Leonciniiiiiiiii eccomi tornata con un nuovo capitolo. Il capitolo che tutti voi stavate aspettando da secoli. Spero siate felici delle nuove svolte della nostra coppia preferita 🌝🌝🌝🌝🌝🌝
Coooomunque volevo ringraziarvi per i 1.200 followers. È importantissimo per me, davvero. E volevo anche dirvi che ho aperto un profilo instagram per consigli sulla scrittura di romanzi e/o fanfiction. Non perché mi ritengo una buona scrittrice, ma perché spesso e volentieri cerco dei consigli su personaggi e descrizioni, e sono sempre tutti inglesi. Li traduco quindi e li condivido con voi. Se volete passare a dare un'occhiata, vi lascio il link qui sotto 👇🏻👇🏻
https://instagram.com/darcygalen_?igshid=kmd6qdhaxz8d

E ovviamente vi lascio anche il post che ha pubblicato Dray sul suo insta nel capitolo. 🌝❤️
Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacione e alla prossima. Vi lovvo.

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