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-Parla diretto.- disse Dane, era seduto sul divano e sul bracciolo di fianco a lui era appoggiata Virginia.

Evan era in piedi, in mezzo alla stanza mentre tutti i ragazzi lo guardavano.
Zahila strinse di più la mano di Ashton che era contro la sua.

Non sono buone notizie vero? Pensò lei, il ragazzo si girò a guardarla. Si sporse contro di lei e le diede un bacio sulla fronte per poi accarezzarle una guancia.

Credo di no.

Zahila abbassò la testa e Evan iniziò a parlare.

-Ci sono dei problemi.-

Michael fremette sul suo posto e si sporse in avanti.

-In che senso?- chiese.

Evan si passò le mani contro la camicia, estrasse un piccolo plico di fogli ripiegato fra di loro.

Lo aprì velocemente e lo lanciò a terra, il foglio si trasformò in una proiezione, simile a quella a cui avevano assistito prima di partire per gli stati.

Il territorio dell'America si stendeva su tutto il pavimento del soggiorno.

-Credo che dobbiate interrompere la vostra ricerca.- mormorò lui.

Virginia era incantata ad osservare la mappa tecnologica, lei e Dane non erano abituati a quelle cose.

Tutti guardavano in silenzio l'uomo che allargava e spostava la mappa. Strinse in aria un rettangolino che citava un nome di una città.

-Des è vicino, ha scoperto che state cercando altre persone per combattere contro di lui. Lui e il suo esercito.- spiegò Evan.

-Esercito? Di quante persone stai parlando?- domandò Luke.

-Un centinaio.-

Tutti i ragazzi iniziarono a parlare insieme -Siamo morti.- sospirò Dane, Virginia si appoggiò a lui -Possiamo combattere.- -Solo se vogliamo farci ammazzare.- si alterò Michael.

-Silenzio.- urlò Calum.
Si alzò e camminò sulla cartina fino ad arrivare accanto ad Evan.

-Des è qua.- indicò una città -E noi siamo qua.- prese in considerazione la parte opposta del Nevada.

-Non siamo molto distanti.- notò Luke.

-Ma lo siamo abbastanza da prepararci, io dico di passare questi giorni di vantaggio ad allenarci. Siamo in pochi, è vero, ma con grandi poteri.- alzò il capo -Siete d'accordo?-

Zahila guardò Calum, notò come fosse la persona giusta per prendere decisioni e non si stupì che fosse lui il capo. Le sue movenze erano perfette per quel ruolo, irremovibile e padrone di se stesso tanto quanto dello spazio intorno a lui.
Aveva sempre una soluzione a tutto.

-Io si.- Ashton fu il primo a rispondere, guardò la ragazza di fianco a lui per qualche istante. Lo fece per lei, avrebbe combattuto solo per far si che lei potesse vivere una vita dignitosa e non sempre in fuga da qualcosa o qualcuno.

Dopo qualche minuto di silenzio Michael e Luke si alzarono. -Noi ci stiamo.-

Dane annuì convinto e Virginia sorrise.
Zahila li guardò preoccupati, tutti loro.

-Anche io combatterò al vostro fianco.- disse Evan -Le mie cure messe insieme a quelle di Luke potrebbero essere molto utili.-

Zahila a quel punto si alzò.

-Questa è una questione che riguarda me e Ashton, non voglio obbligarvi a combattere per noi.- strinse le mani a pugno.

-Siamo una squadra.- iniziò Michael -Se attaccano uno attaccano tutti, no?-

Zahila gli sorrise.

-Ormai siete come la nostra famiglia, ci avete accolto ed il minimo che possiamo fare io e Dane è aiutarvi.- parlò Virginia, i capelli biondi erano legati in una coda alta.

Zahila si portò le mani al viso, Ashton sentì la sua preoccupazione e le andò vicino.

-Potete lasciarci un momento da soli, per favore?- chiese gentilmente Ashton a tutte le persone.
Velocemente uscirono dalla sala e andarono del grande terrazzo a discutere con Calum sul programma degli allenamenti.
Zahila guardò il salotto intorno a se, si rifiutò di pensare a tutto quello che era cambiato da quando Ashton l'aveva trovata su quel ponte qualche mese prima.
-Cosa c'è che non va?- domandò il ragazzo. Le prese le spalle e la portò vicino a se.

-Virginia è una ragazzina, è giovane e deve rischiare la vita per noi?-

-Lo so che non lo trovi giusti ma noi non obblighiamo nessuno, se combatteranno lo faranno per loro volontà.- le spiegò dolcemente.

-A me non va giù solo il fatto che Des vuole solo noi due, ma per averci è capace di uccidere tutti.- si spostò i capelli scuri dietro alle orecchie.

-Se ci fosse un modo per salvare tutti quanti, compresa te, lo farai. Ma la soluzione migliore che abbiamo per questo problema è uccidere Des.- Ashton le accarezzò la mascella, la trovava così bella.

Zahila annuì, gli diede un bacio sulle labbra e fece un piccolo sorriso prima di raggiungere gli altri sul balcone, al suo posto entrò Evan.

Ashton si sedette sul divano, mise le mani davanti alle labbra e socchiuse gli occhi. L'uomo rimase in piedi davanti a lui.

-Cosa mi stai per chiedere?- domandò Evan.

-C'è un modo per far si che Zahila non senta i miei pensieri? Anche solo per un minuto.- aprì gli occhi e fissò Evan che si spostava sul posto.

-Si. Perché?-

-Devo farti delle domande.- mormorò.

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Quando si misero d'accordo sull'orario degli allenamenti, Virginia e Dane tornarono all'interno del piccolo appartamento. Calum e Michael erano appoggiati alla ringhiera mentre ogni tanto si passavano una sigaretta.

Zahila rimase seduta sulla sedia bianca di plastica, a guardare la città del Nevada illuminata di notte.

-Sono contenta che Ashton ti abbia trovato. Aveva bisogno di qualcosa che riuscisse a dargli una svegliata. E poi, ci stai simpatica.- parlò Luke accanto a lui.

Zahila ridacchiò -Anche voi mi state simpatici.-

Il ragazzo sorrise, una fossetta apparì su una sua guancia e subito Zahila si rilassò.

-Posso chiederti una cosa?- chiese lui.

-Certo.-

-Come funziona 'sta cosa dei Nessuno? Non ho capito bene le sensazioni, diciamo.- chiese a bassa voce.

Calum e Michael davanti a loro parlarono d'altro, trascurando gli altri.

-È strano, un po' come se avessi mangiato tanto. Ti senti pieno, soddisfatto, completo.- rise -È un esempio strano ma è così.-

-Ho capito, sinceramente spero di trovare qualcuno anche io.-

Zahila alzò le sopracciglia, Luke le era sembrato tutto tranne un tipo di ragazzo che vuole una relazione.

-Sono contento anche del fatto che Ashton è così sereno, tu non l'hai visto ma io e gli altri ragazzi ci ricordiamo di come dava di matto. Quella sera, quando ti ha trovato, era uscito di casa dicendo che non voleva più essere un super-ero, che era stufo che nessuno apprezzasse il nostro aiuto. Sono felice che gli hai fatto cambiare idea.-

-Sono felice di averlo fatto, le persone hanno bisogno di Ashton, anche noi.- concluse Zahila.

Passarono qualche minuto in silenzio, a guardare davanti a loro le luci della città che si accendevano e spegnevano.
-Quindi è questa.- Luke parlò.

-Cosa?-

-La quiete prima del disastro, capita sempre, no? Il momento di tranquillità e serenità prima che tutto venga distrutto.- appoggiò il gomito su una delle sue ginocchia.

-Credo di si,- sospirò -anche se io non sono tranquilla per niente.-


1⃣2⃣3⃣4⃣

Lo so che è tantissimo che non aggiorno ma la scuola è quasi finita ed io avevo le ultime verifiche in sospeso da terminare. E poi fa caldo e credo di ammazzarmi visto che non sopporto il calore.
Detto questo, volevo dirvi che tornerò ad aggiornare abbastanza spesso.

Grazie per leggere Super-Hero.

Buona serata.

ciao ciao

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