20
-Ah, cazzo ci siamo quasi!- lamentò Michael.
Si piegò leggermente in avanti, cercò di trattenere il dolore allo stomaco e riprese a camminare.
Dietro di lui gli altri si guardavano intorno, per vedere da che parte andare.
Il dolore li stava facendo camminare nel centro della piccola città, stavano per partire e cambiare area quando Zahila iniziò ad avere male.
Due super-eroi nella stessa città. I ragazzi non i potevano credere, erano felici di aver trovato già due persone in così poco tempo.
-Tu hai sempre abitato qua, non hai mai visto qualcuno con un comportamento strano?- Ashton parlava con Dane.
Quest'ultimo scosse la testa.
-Guardami, la gente sta lontana da me. E comunque non mi interessa delle persone di questa piccola città di merda.- rise.
Ashton alzò gli occhi al cielo.
Imboccarono una strada meno affollata.
-Sai dove stiamo andando?- chiese Calum questa volta a Dane.
Il ragazzo dai capelli chiari iniziò a camminare davanti al gruppo, mormorando leggeri -merda, merda, merda.-
-È la scuola superiore.- parlò a voce più alta -A quest'ora dovrebbe essere chiusa.-
Ad Ashton iniziò a salire la preoccupazione, e se fosse stato un bidello? O un insegnante? Come avrebbero fatto a spiegare ad un adulto tutta la situazione?
Non importa Ashton, se è un adulto lasceremo perdere. Non è la nostra ultima speranza. Lo rassicurò Zahila.
Lui avrebbe voluto dirle che si, forse sarebbe stata la nostra ultima speranza. Ma non disse nulla.
Solo annuì e continuò a camminare.
Scavalcarono la cancellata di ferro ed entrarono n grande cortile vuoto della scuola.
Dane puntò una mano contro una telecamera che era posizionata all'entrata della struttura.
-Non voglio finire in prigione per infrazione di proprietà privata o qualche merda del genere.- spiegò per poi fulminarla. Fece così anche con le altre.
Arrivarono alla porta, Ashton la sfondò ed iniziarono quasi a correre per i corridoi, trasportati dal mal di stomaco lancinante.
-Perché è così forte?- domandò Zahila, non riusciva quasi a respirare.
-Il super-eroe sta esercitando il suo potere in questo momento, quindi è più forte il dolore.- disse Calum. Aprì un'aula e la richiuse subito dopo.
Si guardino tra di loro.
-Non c'è nessuno qui.- commentò Luke, sembrava sfinito.
-Deve essere da qualche parte.- urlò arrabbiato Ashton.
Doveva trovare quella persona. Per Zahila, per i Nessuno morti in passato.
-Proviamo in palestra e negli spogliatoi.- suggerì Michael.
Velocemente annuirono e scesero una rampa di scale, erano così vicini.
-Ashton e Michael controllano la palestra, io e gli altri andiamo negli spogliatoi.- istruì Calum.
Velocemente si dividero.
Ashton e Michael scomparirono dietro ad una porta spessa mentre i rimanenti corsero verso gli spogliatoi.
Dane lo sentiva.
Erano così vicini che poteva quasi toccare il potere dell'altra persona, non guardò neanche se gli altri erano dietro di lui. Aprì una porta e si buttò dentro alla stanza.
Era buia, una piccola luce fioca la illuminava di poco. Sembrava una cantina, umida e sporca.
Per terra giacevano alcune corde e palloni sgonfi.
Il dolore allo stomaco si era attentato, l'aveva trovata, ne era sicuro.
Ma davanti a lui non c'era niente.
Posò una mano sulla maniglia della porta, se la tirò contro ma si fermò all'istante quando apparve una figura.
Scomparve.
Aggrottò le sopracciglia, riapparve, era una ragazza. Lei urlò e scomparì di nuovo, riapparendo qualche mentre distante.
-Calum!- urlò Dane. Non riusciva a parlare e di felice quando lo raggiunse, gli altri lo seguirono.
-L'hai tro..- neanche finì la frase che la ragazza apparve di nuovo.
-Aiuto!- lamentò.
-Fermarti, non vogliamo farti del male.- spiegò Calum, cercava di essere calmo.
La ragazza scomparve e riapparve, sembrava un ologramma.
-Non ci riesco!- urlò ancora.
-Andate a chiamare Michael! Veloci!- istruì.
Rimasero Calum, Dane e la ragazza.
Dane era immobile, la guardava scomparire e riapparire in posizioni diverse, stava piangendo e aveva una faccia disperata.
Il ragazzo scrollò le spalle.
-La fermo io.- mormorò.
-Dane, cosa?- domandò Calum.
Lui non gli diede ascolto, si sistemò il cappellino nero in testa e creò un campo elettrico, andava da parete a parete.
Aspettò.
Ad un certo punto le linee elettriche biancastre iniziarono a muoversi a pizzicare tra di loro.
Il corpo della ragazza tremava contro il campo di energia.
Dane lo spense chiudendo le mani in due pugni, guardò la ragazza cadere a terra prova di sensi e la raggiunse velocemente.
Si piegò e appoggiò subito le mani sulla sua gola e sul suo viso.
-È viva.- parlò.
Sentì Calum fare un sospiro di sollievo, dopo sentì la voce di Michael. Chiese cosa c'era che non andava.
-Ha il tuo stesso potere, era fuori controllo e non riusciva a fermarsi.- spiegò Calum.
Dane aveva ancora le mani sul viso della ragazza, le portò una ciocca di capelli biondi sfuggita dalla coda alta.
Portava una canotta e dei pantaloncini. Aveva tutta la pelle leggermente sporca, deve aver sofferto.
Si sentì incolpa, ma quello era l'unico modo in cui avrebbe potuto fermarla.
-Dane l'ha fermata. È viva, ha solo perso i sensi.- continuò Calum.
-Si chiama Virginia,- disse Dane -viveva nel mio stesso orfanotrofio.-
La prese le spalle e per le ginocchia, alzandola da terra.
La tenne in braccio e quando uscì dalla porta, tutti lo fecero passare.
-Eravate amici?- chiese Zahila.
-Non proprio.- sussurrò Dane, guardò ancora il viso addormentato di Virginia. Non sarebbe stata felice di svegliarsi tra le sue braccia.
-Cosa intendi per "non proprio"? La violentavi?- disse in tono scherzoso Luke.
Dane gli lanciò un occhiataccia -Certo che no, coglione.- sputò.
Luke alzò le braccia in segno di resa.
-E allora cosa?- continuò dopo poco.
Arrivarono al corridoio principale.
-Era l'ultima arrivata, era più piccola di me. Mi divertivo a prenderla in giro.- disse semplicemente.
-Sei un cazzone.- commentò subito Calum.
-Già, non pensavo potesse avere dei poteri.- aveva il tono quasi assente.
I capelli di Virginia erano così belli.
-Magari li ha sviluppati solo in questo ultimo periodo.- suggerì Zahila -Ha dei genitori?-
Dane scosse la testa -Non ha nessuno, come me.- un tono di malinconia gli sporcava la voce.
Michael gli si avvicinò.
-Dalla a me, la porterò subito in hotel. Nessuno la vedrà.-
Dane la mise lentamente tra le braccia di Michael, la tinta blu si era scolorita dando spazio ad un biondo chiaro.
Fece un cenno e scomparì.
Dane si appoggiò contro al muro, si passò le mani sul viso.
-L'ho trattata davvero di merda.- confessò a tono basso.
Zahila gli si avvicinò, gli posò una mano sulla spalla.
I ragazzi lo osservavano.
-Avrei potuto aiutarla, so come ci si sente ad essere diverso.-
-Dane.- lo chiamò Zahila -Tu l'hai trovata e l'hai fermata.-
Il ragazzo guardò davanti a se, non pianse ne disse niente.
Era solo triste per Virginia, cose avrebbe detto quando si sarebbe svegliata? Quel mondo era totalmente diverso dal suo.
-Ha solo 15 anni, Cristo.- imprecò.
Come avrebbe spiegato ad una quindicenne che avrebbe dovuto combattere contro un uomo folle e cattivo?
Ashton gli porse una mano per aiutarlo a tornare in piedi.
-L'aiuteremo noi, ora non è più da sola.- disse Ashton.
Dane annuì.
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