07
'I Nessuno sviluppano nuovi poteri quando si incontrano, sono più forti se il loro legame di rafforza. Destinati a stare insieme, i nessuno possono donare la loro vita ad un altro supereroe. Provano lo stesso dolore fisico e sentimentale. Possono comunicare tra loro telepaticamente. Quando il loro rapporto è arrivato ad un punto elevato di fiducia riescono a muoversi in sincronia, in battaglia sono i più forti.'
Ashton sbatté il libro contro al muro prima di grugnire in disperazione. Non riusciva a togliersi quel senso di tristezza e angoscia dalla spalle, ogni volta che provava a pensare ad altro le emozioni di Zahila sovrastavano sulle sue, coinvolgendolo.
Si tirò in piedi quando vide Luke entrare in camera sua.
-È pronta la cena.- proferì.
Fece per richiudere la porta quando notò il viso del riccio davanti a lui. Gli si avvicinò velocemente prima di corrugare la fronte.
-Ashton.- sussurrò.
-Cosa?-
-Perché stai piangendo?-
Il ragazzo riccio si passò le mani sulle guance e sobbalzò quando sentì delle righe umide segnargli gli zigomi.
-Merda.- sussurrò esausto.
Passò di fianco a Luke prima di uscire dalla stanza e correre davanti a quella dall'altra parte del corridoio.
Aprì la porta e strizzò gli occhi quando vide Zahila coricata su un fianco sul letto azzurro. Si avvicinò lentamente al corpo prima di coricarsi dietro di esso, stese un braccio sopra la vita della ragazza prima di stringerla contro il suo petto.
Fece una boccata d'aria quando non sentì più il peso di tristezza addosso.
Accarezzò l'addome della mora ma si fermò quando la sentì sussultare.
Sei stata un irresponsabile.
Le disse stringendola più forte.
Scusa.
Se restavi in palestra, come ti avevo detto io, a quest'ora stavi bene.
Sbuffò.
Mi dispiace.
Devi ascoltarmi, Zahila.
La vide annuire per poi girarsi verso di lui. Lo guardò dal basso e sorrise vedendo i suoi capelli tenuti in alto da una bandana verde.
-Non farlo più ok?- biasciò Ashton parlando sempre a voce bassa -Non voglio tornare da Evan.-
Sorrise quando vide anche la mora ridacchiare.
-Lui è come noi?- chiese osservando il viso del ragazzo. Gli occhi chiari della ragazza caddero sulle sue labbra, un senso di eccitazione la pervase.
-Era.- rispose -I Super-Eroi dopo un po' di tempo perdono alcuni dei loro poteri, ma lui ci aiuta quando ne abbiamo bisogno. È il miglior curatore della zona.-
-Anche Luke lo è vero?-
Ashton annuì, qualche secondo dopo allungò la mano sulla guancia di Zahila. Due linee umide dividevano il sul viso, con il pollice le cancellò, soffermandosi sulle sue guance.
Si alzò di scatto iniziando a sudare.
-Scusa.- parlò velocemente portandosi le mani nei capelli.
Si avviò alla porta sentendo lo sguardo di Zahila confuso sulla sua schiena.
-È pronta la cena.- disse ancora prima di uscire dalla stanza.
Camminò verso il bagno ansimando, si appoggiò contro la porta di legno prima di stringere le labbra e sentire il dolore in mezzo alle sue gambe aumentare.
-Cazzo.- aspirò.
Le immagini del viso di Zahila si contorcevano nella sua mente non lasciandolo respirare, poteva sentire ancora l'eccitazione che le aveva trasmesso.
Si sciacquò il viso con dell'acqua fredda per poi respirare profondamente.
Lui non voleva un Nessuno, l'idea di essere così sottomesso e legato a qualcuno gli faceva ribrezzo. E se sconfiggere Des poteva dargli un opportunità, allora lo avrebbe fatto.
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Iniziò a ridere quando vide Luke tirare una palla di fuoco addosso a Michael. Quest'ultimo iniziò a correre per la palestra fino a ritrovarsi davanti al materassone su cui era seduta una sorridente Zahila.
-Ti fa ridere? La prossima volta spero che ti becchi tu una palla di fuoco sul culo.-
La ragazza si piegò in avanti, lei li guardava allenarsi. Calum era stato chiaro, finché non si sarebbe rimessa non avrebbe toccato neanche un attrezzo.
Sorrise quando Michael le scompigliò i capelli con una mano.
-Ciao Ashton!- urlò Luke.
Zahila spostò lo sguardo quando sentì chiudere la porta, vide Ashton avvicinarsi al sacco appeso in mezzo alla palestra. La guardò per poi iniziare a colpirlo.
Una specie di nausea le inondò lo stomaco.
-Perchè si allena con voi?-
Michael alzò le spalle allontanandosi dalla ragazza prima di riprendere i suoi allenamenti.
Passarono minuti, lei li osservava saltare da una parte all'altra simulando una battaglia. Li guardava per studiare le loro strategie di attacco, difesa e ritirata.
In un secondò sentì male alle nocche, si guardò le mani e urlò quando notò dei taglietti sanguinanti su di esse.
Calum le si avvicinò velocemente seguito da Ashton.
-Cosa succede?-
-Le mie mani!- urlò la ragazza.
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