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17

L'escursione era andata alla grande, soprattutto per Jungkook e Taehyung, che altro non avevano fatto se non comportarsi come quando erano piccoli, ad eccezione dei baci che si erano poi andati a scambiare all'interno della piccola grotta. 
L'atmosfera magica tra loro s'interruppe quando si sentirono chiamare dal signor Jeon, per tornarsene a casa.
Allora Jungkook aveva afferrato Taehyung per mano, ed avevano così raggiunto gli altri. 
Durante il viaggio di ritorno, scomodo come quello d'andata, Jimin sembrava troppo tranquillo agli occhi di Jungkook, e questo suo atteggiamento aveva messo in allerta tutti i suoi sensi. Perché Jimin era un tipo vendicativo, e poteva davvero aspettarsi di tutto da lui. 
Il suo sguardo non faceva altro che alternarsi da Jimin a Taehyung, che si era addormentato di nuovo contro la sua spalla. 
Ma Jimin non gli prestava attenzione, ricambiava i suoi sguardi con aria di sufficienza e poi tornava a giocare con il suo cellulare. 
Pensando che forse stesse esagerando, allora Jungkook si rilassò, lasciando scontrare il suo capo con quello di Taehyung prima di lasciarsi andare, anche lui, in un sonno leggero. 

Arrivarono al villaggio con il sole ch'era già tramontato, ed il signor Jeon si preoccupò di svegliare i ragazzi messi dietro che, durante il viaggio, si erano tutti addormentati. 
Scesero da lì, infatti, con diversi mugugni assonnati ed occhi praticamente chiusi. 
Taehyung guardò l'orario sul suo cellulare, e poi ringraziò i genitori di Jungkook per la bella giornata. Infine, guardò i suoi amici, comunicando loro che si sarebbero visti più tardi, ora voleva andare a casa a fare una doccia, e Jungkook a malincuore lo lasciò andare, osservandolo fino a quando la sua figura non scomparve tra gli alberi del sentiero. 
Fu in quel momento che notò l'espressione quasi sorridente di Jimin, e non gli piacque affatto. 

<Yah, mochi! Qualsiasi cosa tu stia pensando, non farla o te ne pentirai>, lo avvertì, guardandolo attentamente. 
Ma Jimin si limitò a sorridere angelicamente, alzando poi le spalle <non so di cosa tu stia parlando, Kook>, ed andò verso la sua stanza, facendo sospirare il più piccolo. 
Jinhee, rimasta qualche metro dietro i due, avanzò di qualche passo soltanto per stare accanto a Jungkook. <Cercherò di limitare i danni, ma entrambi sappiamo bene che quando si mette in testa una cosa, è finita>, sentenziò, con sguardo annoiato. 
Jungkook annuì, pienamente d'accordo con le parole dell'amica, e poi la ringraziò prima di tornarsene in camera. 
Sperava di non dover subire nulla di troppo ingestibile. 

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Dopo che entrambi ebbero finito di lavarsi e vestirsi, si sentirono tramite messaggi per decidere cosa fare quella sera. Nonostante avessero passato l'intera giornata insieme, Jungkook non voleva negarsi anche quella serata. Aveva intenzione di passare con Taehyung ogni singolo attimo di quella vacanza, per potere avere abbastanza ricordi con lui, una volta tornato a Seoul. 
Si erano dati appuntamento alla piscina del villaggio, così da potere scendere in città insieme e andare poi a prendere qualcosa da mangiare. Si erano mandati anche dei messaggi con frasi un po' spinte, quindi Jungkook stava cercando di organizzarsi la serata in modo di farla finire alla perfezione, magari portando a termine quello che avevano dovuto interrompere quella stessa mattina. 
Il sol pensiero rendeva Jungkook  talmente tanto entusiasta da essersi quasi del tutto dimenticato della faccenda con Jimin, ed era stato un male.
Per questo quando notò che Taehyung era in ritardo di circa mezz'ora, andò nel panico. 
Provò a mandargli dei messaggi, ma non ricevette alcuna risposta. Poi provò a chiamarlo, e la suoneria del cellulare del maggiore gli riempì le orecchie. Cosa che per qualche istante riuscì a calmarlo, ma che poi lo mandò nella disperazione più totale quando notò una delle giacche di Taehyung su una sdraio a bordo piscina, con dentro il suo cellulare. 
Okay, quindi è arrivato qui, ma dopo? Che è successo?, pensò in ansia, guardandosi intorno con estrema attenzione.
La prima cosa che gli venne in mente fu quella di scrivere nel gruppo di Kakao Talk che aveva con Jimin e Jinhee, sperando di ricevere notizie da loro, ma nessuno dei due parve essere d'aiuto.

mochi
Non ne ho idea, da quando siamo tornati non sono ancora uscito dalla stanza,,

JinJin
srry koo, non l'ho visto
vuoi che ti aiutiamo a cercarlo?

Non rispose ai loro messaggi, troppo in ansia per riuscire anche solo a pensare cosa scrivere. 
Prese la giacca di Taehyung tra le mani, e posò il proprio cellulare in tasca prima d'iniziare a cercarlo per l'intero villaggio con il cuore a mille. 
Aveva una pessima sensazione. 

Nel frattempo...

<Jimin, sei sicuro che a Jungkook vada bene? Non ricordo neanche dove ho lasciato la giacca...avevo il cellulare dentro la tasca, non posso neanche avvertirlo...>, mormorò, con un broncio sulle labbra. 
Jimin lo guardò sorridendo, mostrandogli il proprio cellulare.
<L'ho avvertito proprio ora, sarà qui a minuti, non ti preoccupare>, ridacchiò, sedendosi accanto a lui. 
Jimin aveva visto il maggiore gironzolare per la piscina dalla finestra della sua stanza, ed era certo che lui ed il suo migliore amico avessero dei programmi. Quindi perché non prendersi ora la sua vendetta? Gli era stata servita su un piatto d'argento! Per questo era corso fuori, prima che potesse arrivare Jungkook, soltanto per invitare Taehyung a fare una partita con lui e la sua vecchia playstation.
Era stato facile, anche troppo, e l'idea di Jungkook che cercava il maggiore per tutto il villaggio gli faceva soltanto venire voglia di ridere, ma dovette trattenersi. Anche perché il suo piano non era finito lì. 
Passò un joystick a Taehyung, e l'alto lo tenne per sé, facendo partire il gioco.
Crash bandicoot nitro kart, un videogioco che Taehyung amava da bambino, e che non poteva fare a meno di amare anche a venti e passa anni. 
<Oddio, è passato così tanto dall'ultima volta che ci ho giocato, come fai ad avere ancora il cd?>, domandò meravigliato, saltellando quasi sul posto nell'udire la sigla iniziale: era meraviglioso!
Jimin ridacchiò, facendo spallucce. <Li ho sempre tenuti con molta cura, ho anche Spyro, ci pensi?>
<Oddio, sì! Era così adorabile!>, rise allegramente <dopo possiamo giocare anche con quello!>, continuò, sorridendo allegro ed ignaro del fatto che così stesse soltanto aiutando Jimin a compiere una parte del suo piano. 
<Certo Taetae, abbiamo tantissimo tempo!>, rise, facendo poi iniziare la partita. 

Due corse e venti minuti dopo, dove avevano vinto una volta a testa, Taehyung guardò verso la finestra della stanza, e poi verso la porta. 
<Ma Jungkook non stava arrivando? Che fine ha fatto?>, domandò, con un leggero broncio sulle labbra. Perché sì, si stava divertendo. Ma avrebbe voluto comunque passare del tempo anche con Jungkook. 
<Non so, sarà andato a prendere qualcosa da mangiare...ma a proposito di Jungkook...che stavate facendo questa mattina quando vi ho interrotti?>, domandò, alzando ed abbassando maliziosamente le sopracciglia. 
Taehyung arrossì di botto, capendo di essere stati scoperti subito, ed iniziò a borbottare frasi sconnesse e senza senso, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso la tv. 
<Avevo ragione, allora! Vedi il coniglio come ci da dentro!>, esclamò ridendo, facendo imbarazzare Taehyung ancora di più.
<Y-yah! Jimin, n-non...non è come pensi! Non abbiamo fatto niente di...troppo spinto, ecco...>, confessò, grattandosi la nuca in imbarazzo. 
Così facile...

<Beh, immagino tu sia spaventato, chi non lo sarebbe? Jungkook non ha mai fatto cose con altri maschi, quindi penso che la tua paura sia giustificata>
<La mia paura? In...in che senso?>
Jimin posò il suo joystick sul tavolino che avevano di fronte nel tentativo di sopprimere un sorriso, e poi si voltò verso il maggiore. 
<Beh, il sesso con un uomo è un po' diverso da quello con una donna, non credi? E Jungkook non ha esperienza con gli uomini, magari potrebbe farti...ecco...un po' male>, spiegò, cercando di trattenere una risata all'espressione carica d'ansia di Taehyung. Perché lui non ci aveva mica pensato, a quell'aspetto. Sapeva di volere Jungkook, e di volere fare con lui di tutto e di più, ma...il suo corpo era pronto? Avrebbe sofferto tanto? Avrebbe potuto davvero fargli così male?
<Pff...non dire stupidaggini, Jimin...Kookie non mi farebbe mai così male>, mormorò, volgendo lo sguardo nuovamente verso la tv.
<Non intenzionalmente, certo. Ma chissà...>, lasciò le sue parole in sospeso, insinuando così nella mente di Taehyung mille dubbi, poteva vederlo dalla sua espressione. Il suo lavoro era stato portato a termine alla perfezione. 
Si lasciò sfuggire una risata leggera e poi si tirò in piedi, facendo segno a Taehyung di seguirlo.
<Adesso non ci pensare, andiamo a cercare Jungkook, ti va?>

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Lol.

Adesso torno nel mio angolo oscuro e pieno di disperazione--
Addio,,

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