13
Harry's Pov
Le successive nove notti le passai sveglio, con le cortine rigorosamente tirate e la bacchetta sotto il cuscino.
La fine della guerra aveva portato alla carcerazione di numerosi mangiamorte, ma i figli che sostenevano le stesse idee politiche dei genitori ma che non avevano commesso crimini tanto gravi da finire ad Azkaban erano ancora in circolazione.
Per buona parte della comunità magica ero un eroe, ma queste persone mi vedevano come un nemico da sconfiggere.
Il fatto di aver ucciso Voldemort aveva certamente messo un freno a molti maghi ostili nei miei confronti, ma non tutti ragionavano allo stesso modo. Se la lettera era veritiera e non uno scherzo di pessimo gusto, dovevo a tutti i costi trovare il mittente.
<< Harry? >> mi richiamò Ron per l'ennesima volta, scuotendomi da una spalla
<< si? >> domandai fermandomi in mezzo al corridoio e guardando i miei due migliori amici
<< sei sicuro di stare bene, amico? Non mi sembri molto informa. >> tentò il rosso, passandomi una mano sulla schiena e facendomi scostare all'istante: la mancanza di sonno iniziava a farmi diventare paranoico a livelli estremi, e il solo contatto fisico non richiesto dal sottoscritto dava irritazione.
<< sto bene, okay? Non serve chiedermelo in continuazione. >> risposi passando stancamente una mano sugli occhi, facendo spostare di poco gli occhiali e, lentamente, riprendemmo la nostra camminata verso la prossima lezione.
Gli occhi combattevano contro la voglia di chiudersi e riposare, e l'idea di morire nel sonno non era accettabile. Ma quando tentai di farli riposare solo per qualche secondo, mi scontrai con qualcuno
<< Potter, vedi dove vai! >> urlò Malfoy dopo essergli andato addosso. Lo guardai stancamente e tutto il resto sembrò sparire, un po' per la stanchezza e un po' perché quegli occhi grigi erano stupendi
<< Draco. >> sussurrai e appoggiai la fronte sulle sua spalla chiudendo nuovamente gli occhi.
Draco's Pov
Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Potter era lì, tra le mie braccia e, sotto lo sguardo di entrambi i gruppetti - Grifondoro e Serpeverde -, mi aveva chiamato per nome.
<< Potter, che diavolo ti prende? Se volevi le coccole, potevi fartele fare da tua madre. >> risposi sprezzante ma al contrario di farlo allontanare, il corvino si arpionò con le mani alla mia divisa e mi strinse, facendomi realmente preoccupare.
<< Potter, stai esagerando ora. Scollati. >> intervenne Pansy, ma prima che potesse solamente appoggiare una mano sulla spalla del Grifondoro, la bloccai dal polso fissandola negli occhi con freddezza
<< è mio. >> dissi scandendo bene ogni parola in modo tale che recepisse a pieno il messaggio, mentre tutti i presenti tacquero sconvolti << Potter, ora mi devi spiegare cosa ti succede. >> provai con un tono un po' più tranquillo e passai una mano tra i suoi capelli neri per poterlo mettere più a suo agio
<< andiamo via. >> sussurrò in modo tale che potessi sentirlo solo io
<< dove vuoi andare? >> chiesi, rassegnandomi alla sua volontà
<< ovunque, basta che non sia qui. >>
<< molto bene. >> risposi facendo scivolare un braccio intorno alle sue spalle - portandolo ad affondare ancora di più il viso nel mio collo - e guardai Blaise con la coda dell'occhio << prestami il tuo mantello. >> ordinai al mulatto, che sbuffò intuendo le mie intenzioni. Si tolse l'indumento dalle spalle e lo mise sul Grifone in modo tale che non gli si vedesse il volto
<< Draco, che ti salta in mente? >> chiese Pansy sconvolta
<< portarlo via, mi sembra ovvio. >> risposi noncurante dell'occhiataccia mandatami da Weasley
<< spero tu stia scherzando. >>
<< ti sembro in vena di scherzi? >> domandai, incenerendola con lo sguardo << piuttosto tu e Blaise dovreste andare a lezione, o farete tardi. >>
<< vuoi davvero saltare di nuovo 'Rune Antiche', per fare da balia a Potter? Ci sono già i suoi amichetti, per questo, noi non centriamo nulla! >>
<< la Parkinson ha ragione, Malfoy, ci pensiamo noi ad Harry. >> disse la donnola compiendo qualche passo verso il migliore amico << Harry, vieni. >> continuò appoggiandogli una mano sulla schiena che lo fece stringere ancora di più a me
<< a quanto pare, Weasley, ha scelto me. >> e sorrisi superiore oltrepassando i due Grifondoro, portandomi dietro il loro compare.
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<< siamo soli, come chiesto. >> risposi una volta appoggiata la schiena al tronco dell'albero. Eravamo appena arrivati vicino al Lago Nero, Potter non si era minimamente spostato dal mio corpo. Aveva rintanato la testa nell'incavo del mio collo, ancora, la mano destra stretta a pugno sulla mia camicia e dalla vita in giù era comodamente sdraiato in mezzo alle mie gambe
<< grazie. >> sussurrò
<< mi spieghi cosa sta succedendo? >> chiesi accarezzandogli nuovamente i capelli, facendolo rilassare sotto al mio tocco
<< vuole uccidermi. >> strascicò con stanchezza il corvino
<< chi? La donnola? >>
<< si... no! Sinceramente... non lo so. Mi è arrivata una lettera minatoria nove giorni fa, e non dormo d'allora. >>
<< e se fossi stato io a scriverla? >>
<< non sei tu. >> sussurrò con sicurezza << sei troppo buono, per uccidere qualcuno. >>
<< oh, ha parlato San Potter. Anche tu sei troppo buono. >>
<< no, Draco. >> dissentì lui guardandomi negli occhi << ti stai sbagliando. Io non sono una persona buona. Se lo fossi stato, non sarei riuscito ad uccidere Voldemort, ma l'ho fatto. >>
<< questo non ti rende automaticamente cattivo. >> sospirai facendolo sorridere << cosa? >> chiesi allora
<< mi sono appena reso conto, che mi fido di te... è incredibile. >> e rise leggermente ritornando a nascondere il viso sul mio collo
<< non lo dirai allora alla McGranitt? >>
<< non sono nella posizione di accusare nessuno, Draco. >>
<< allora scoviamo chi ti ha mandato la lettera. >> risposi tranquillamente
<< noi due? Insieme? >> domandò con una punta di divertimento
<< ah, sta' zitto. Voglio farlo. Almeno mi svago un po'. >> e Potter sorrise << ma ora dormi, oppure mi muori. >>
<< agli ordini, mister. >> rispose il Grifone chiudendo gli occhi, e lasciandosi cullare dalle carezze.
Nel frattempo iniziai a farmi una lista in mente - una lista di probabili nemici - che potevano avercela con Potter ma stranamente mi sembrava troppo corta, quasi inesistente. Certo, Potter era detestato da molti Serpeverde, io stesso conoscevo quelle persone, ma dal detestare al voler uccidere la distanza era tanta.
Così provai a pensare a qualcuno con del rancore profondo nei suoi confronti, ma nessun nome voleva uscire fuori. Chi aveva così poca intelligenza da voler uccidere chi a sua volta aveva ucciso il Signore Oscuro?
Trattenni una risata pensando che, in realtà, qualcuno così incosciente esisteva.
Pansy? No, era troppo stupida per poter pensare ad un'idea altrettanto stupida.
Weasley? Forse poteva avercela con lui per la morte di suo fratello, ma non lo avrebbe ucciso.
Luna Lovegood? Quella era fuori di testa, ma straordinariamente innocua.
Quando Harry si risvegliò, qualche ora più tardi, ero ancora in balia dei miei pensieri. Il corvino mi chiamò tirandomi il mantello e subito guardai quegli occhi verde brillante che avevano assunto un'aria preoccupata
<< che succede? >> domandò sedendosi sulle ginocchia e squadrando il mio viso, probabilmente cercando di leggere nella mia mente
<< a quanto pare ti sei ripreso perfettamente, Potter. >> risposi ghignando
<< dacci un taglio, Draco. >> sbuffò lui << a cosa stavi pensando? >>
<< credevo ci fosse il diritto alla privacy. >>
<< non so cosa sia. Da quando sono nato non l'ho mai sperimentato. >> e sorrise facendomi sussultare per qualche secondo. Girai lo sguardo verso il lago, e tutto mi parve così perfetto. Solo noi e nessun altro.
<< piuttosto, come facciamo a scoprire chi ti ha mandato quella lettera? >> domandai e lo vidi aggrottare le sopracciglia e immergersi nei suoi pensieri, prima di parlare
<< ho lanciato vari incantesimi sulla carta e sulla busta, ma non hanno rivelato nessun potenziale indizio. Chiunque sia stato, la sua magia deve essere ammirevole. >>
<< potrebbe essere uno del nostro stesso anno. >> tentai
<< potrebbe. O se è più piccolo deve essere un mago o una strega molto brillante. >>
<< allora tormentiamo qualcuno e facciamoci dire qualcosa. >> scrollai le spalle, sapendo che era una cosa che si poteva fare o perlomeno era una cosa che ci si aspettava che un Serpeverde facesse. Il Grifone gemette contrariato facendomi sbuffare << o forse potremmo anche non farlo. Credo. >>
<< diventerai un fantastico San Malfoy. >> sghignazzò il corvino alzandosi e pulendosi dall'erba attaccata ai suoi vestiti. Lo guardai confuso
<< San Malfoy? Suona malissimo. >>
<< quando abbiamo chiacchierato, non sembrava ti dispiacesse così tanto come appellativo. >> e sorrise porgendomi la mano. Fissai la sua mano e mi venne quasi da ridere, mentre lo stomaco prese a stringersi
<< credi che accetterò volentieri la tua mano? >> domandai provocandogli un senso di confusione ben visibile sul suo volto
<< perché non dovresti? Ti sto aiutando. >> insistette diventando fastidio. Mi appoggiai al tronco dietro di me e mi misi in piedi scostando alcune foglie dai miei capelli, cadute poco prima.
<< fa' come ti pare. >> borbottò offeso il Grifondoro e ghignai in risposta
<< lo faccio sempre. >> e presi a camminare, seguito da un Potter sorridente e un po' più riposato rispetto a prima.
Merlino, pensai facendo una smorfia, dovrei smetterla di pensare che il suo sorriso sia così dannatamente bello.
<< dove stiamo andando? >> domandò Harry guardandomi
<< credo di sapere chi ci possa aiutare. >> risposi ghignando sapendo che, convincerlo, sarebbe stato difficile. Ma chi direbbe no a Draco Malfoy? Nessuno.
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