Leggete lo spazio autrice in fondo, thanks :D

__________________________

La ragazza riaprì gli occhi poche ore dopo e guardandosi intorno riconobbe la camera di Toby e il ragazzo mascherato seduto ai piedi del letto su cui era adagiata. Si alzò di sbotto, mettendosi seduta.

-          Dov'è Toby? – chiese allarmata guardando la maschera sul viso del suo conversante.

-          Probabilmente in prigione, nella migliore delle ipotesi – sospirò – come stai? –

-          Dobbiamo liberarlo –

-          Lo so. Spero solo che sia riuscito a svignarsela in qualche modo... -

La ragazza abbassò lo sguardo per non fargli vedere le lacrime che le scorrevano sul viso, mentre strinse il lenzuolo candido tra le mani facendo acquisire alle sue nocche un colorito pallido.

-          Toby sa cavarsela – sussurrò Masky con un'evidente preoccupazione nel tono di voce, guardandola per la prima volta da quando si era risvegliata – credo abbia in mente qualcosa –

-          Speriamo... -

Nel frattempo Hoodie stava spiegando la situazione all'Operatore, dopo aver finito gli agenti che non erano ancora deceduti e aver fatto sparire i loro cadaveri.

Stranamente Slenderman non provò ad uccidere Avery, né andò da lei. Probabilmente aveva in mente una sorte peggiore per la ragazza che aveva procurato solo problemi ai sui proxy.

Teletrasportò l'abitazione in un altro punto del bosco, più nascosto, per poi andarsene senza lasciare spiegazioni al ragazzo dalla felpa arancione che rimase irritato dal comportamento del suo capo.

Hoodie rientrò in casa e salì al piano di sopra, per incontrare Masky.

-          Oh, ti sei svegliata – sbuffò guardando la ragazza seduta sul letto, lanciandole un'occhiataccia.

Masky gli prese la mano e la strinse nella sua come per farlo calmare, per poi guardarlo attraverso i buchi all'altezza degli occhi sulla maschera bianca. Hoodie ricambiò la stretta e lo sguardo, anche se indossava il solito passamontagna.

Tim riusciva sempre a calmare Brian, anche con un piccolo gesto come stringergli la mano.

-          L'Operatore ha cambiato l'ubicazione della nostra casa. Però, era strano... –

-          Strano? Cosa intendi con 'strano'? – Masky lo guardò confuso.

Per lui tutta quella situazione, da quando aveva iniziato a filmare Marble Hornets per conto di Alex, era strana; e, nonostante ormai ci avesse fatto l'abitudine, continuava a pensare che fosse una cosa bizzarra. Non capiva cosa poteva esserci al mondo di più strano di quello.

-          Beh, la ragazzina qui ha appena fatto arrestare Toby e Lui non ha ancora fatto nulla. E tu sai quanto Slenderman tenga a Toby –

-          Br...Hoodie, Lui non tiene a Toby. O a noi – sospirò – ci ucciderebbe anche subito se solo ci ribellassimo. Ricordi cosa è successo la settimana scorsa? Gli ha quasi rotto un braccio scaraventandolo contro un albero –

-          Io sono convinto che Lui lo faccia per il nostro bene – strinse ulteriormente la sua mano e chiuse l'altra a pugno, irrigidendosi lievemente.

-          Mi dispiace...- sussurrò Avery attirando la loro attenzione – è stata tutta colpa mia, sono un disastro. Ma io volevo solo mettervi in guardia – alza lo sguardo verso i due che la fissavano confusi – voglio aiutarvi a trovarlo. E so che mi odiate e che preferireste vedermi morta, lo vorrei anche io in questo momento credetemi – si morse il labbro – ma prima dobbiamo trovarlo, poi torniamo a discutere tra di noi –

Masky assentì e Hoodie sospirò.

-          Sai qual è il mio desiderio più grande da quando ti ho sconosciuta? Ucciderti – ghignò – ma sei l'unica che può girare in città alla luce del giorno e che se anche venisse trovata dalla polizia, se la caverebbe con una denuncia ritirata e un interrogatorio al massimo. Quindi, tregua. Ma, appena tutto si risolve, dovrai stare molto attenta, ragazzina. Io sono ovunque – sogghignò per poi lasciare la mano di Masky e andarsene da quella camera.

__________________________

Nel frattempo Toby camminava scortato dai due poliziotti verso l'uscita del bosco, con le manette che, apparentemente, gli bloccavano le mani dietro la schiena.

Aveva ancora le accette appese alla cintura e la pistola di Masky in una delle tasche posteriori del jeans logorato che indossava.

Divincolò le mani graffiandosi e provocando dei lievi lividi sui polsi che però non poté percepire, finché non riuscì a sganciare uno degli anelli chiuso frettolosamente; per poi afferrare il manico della pistola, tirandola fuori.

Continuò a tenere le mani dietro alla schiena, per depistare i due agenti, finché non decise di fermarsi di sbotto attirando la loro attenzione.

-          Ehi ragazzino, torna a camminare – lo ammonì uno dei due con aria seccata – non abbiamo tempo da perdere –

Toby sorrise maliziosamente a testa bassa, per poi cominciare a ridere in maniera malsana, sadica, rialzando lo sguardo e puntando la pistola contro i due.

I due poliziotti tirarono fuori le revolver facendo lo stesso e il ragazzo inclinò la testa di lato, smettendo improvvisamente di ridere.

-          Addio –  pronunciò quelle parole con tono calmo e distaccato per poi sparare due colpi al petto del primo, mentre l'altro tolse la sicura alla sua pistola.

Si guardarono negli occhi per diversi secondi: Toby sorrideva sicuro di sé mentre l'agente era teso e impugnava la pistola saldamente come se avesse paura che potesse perderla da un momento all'altro.

Improvvisamente, si sentirono due colpi contemporanei.

_______________________

OKAY il capitolo è corto e fa schifo, sorry T-T. Ma sul serio, ultimamente è stato l'ultimo dei miei pensieri. Appena risolvo tutto, torno a postare come prima uwu.

Sto scrivendo una raccolta di one shot sulle creepypasta (cambio genere prima o poi, lo prometto haha), si intitola 'Creepypasta One Shot' (viva l'originalità) e mi farebbe piacere se passaste a leggerle ouo.

Detto questo, ci sentiamo(?) al prossimo capitolo che spero sia più corposo e migliore rispetto a questo.

Ciao ciao xx

- Michela