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17

<ti ricordi di Namjoon, il mio fratellastro? - gli domandò lei vedendo il corvino annuire interdetto, mentre una consapevolezza cieca si fece spazio nel suo sguardo - è stato lui la mia prima volta, che poi si è susseguita a molte altre>

Dopo che Minjee ebbe pronunciato quella frase un silenzio imbarazzante calò nella stanza.
La ragazza vide Jungkook boccheggiare continuando ad inarcare le sopracciglia, aprire e chiudere la bocca come un pesce nel tentativo di dire qualcosa, sperando non fosse stupido, mentre gli occhietti scuri non avevano mai distolto lo sguardo dalla bionda, che continuava a deglutire in difficoltà sistemandosi ogni qualvolta, il cappuccio sopra la testa.
<asp- sei andata a letto con tuo fratello?!> disse il corvino con fare confuso dopo un po' di tempo, vedendola poi abbassare lo sguardo, mentre un sorriso amaro si fece largo sulle labbra di lei.
<tecnicamente sarebbe il mio fratellastro - sospirò Minjee pesantemente passandosi una mano sul volto stanco, mentre un'espressione delusa si fece spazio su quest'ultimo - sapevo mi avresti giudicata> sussurrò lei visibilmente triste, sapeva che sarebbe potuto accadere ciò, infatti l'aveva sempre tenuto nascosto a tutti, persino ai suoi due amici, Hoseok e Lisa.
<penso che per oggi possa bastare - si affrettò a dire lei alzandosi dal divano, raggiunse Jungkook afferrandogli il polso destro che iniziò a tirare intimandogli di mettersi in piedi e di andarsene - sono sicura che avrai cose ben più importanti da fare> borbottò infine continuando, inutilmente, a tirare il braccio del giovane uomo che, invece di assecondarla, rimase immobile osservando il viso triste e pieno di vergogna di lei, che non poteva nulla contro la sua forza.
La vide vacillare in un mare di ricordi pronti ad inghiottirla alla prima occasione, pronti a sommergerla fino a farla soffocare e giacere sul fondo della grande e vasta distesa d'acqua.
Ebbe un sussulto quando scorse gli occhi di lei colmi di delusione. Un dolore lancinante lo colpì al petto, mentre un forte rammarico scosse il suo animo.
Lui non voleva ferirla, non lo avrebbe mai voluto.
Corrucciò il viso in un'espressione sofferente, mentre cercò in un qualche modo le parole giuste per fermare le azioni della più piccola.
La vide tirare e tirare cercando di scacciare l'unica persona che riusciva a renderla fragile e vulnerabile, l'unica che riuscisse a farla sentire al settimo cielo ed, allo stesso tempo, un peso ed un soggetto privo di principi, sebbene Jungkook continuasse a ripeterle che, ai suoi occhi, quei lati negativi non esistevano.
Lui era uno tra le uniche persone in cui Minjee iniziava a riporre fiducia, sentimento che, prima del suo arrivo a Seoul, aveva riposto solo in un'unica persona nella sua striminzita ed orrida vita.
Lei teneva molto a lui ed al suo giudizio, cosa mai accaduta visto che era sempre stata piuttosto obbiettiva e sorda riguardo le opinioni altrui, e, nel vedere quella sua reazione, il suo animo era rimasto ferito ed interdetto.
Ma d'altronde che si poteva aspettare? Che le avrebbe fatto un applauso o che avrebbe fatto finta che fosse stato tutto normale?
La sua infanzia non era stata "normale", e, quel piccolo particolare, poteva solo che sottolinearlo.
Lei si vergognava di quello che era stata e di quello che aveva vissuto, ma non si spiegava perché allora si fosse lasciata scappare quel particolare. Che cosa aveva Jungkook in più rispetto agli altri per poter venire a sapere un qualcosa di così privato e profondo?

"Come sempre sbagli le parole, ora, di sicuro, ti guarderà con occhi diversi"

Pensò la ragazza continuando a tirare e sviare il contatto visivo con il corvino, che sembrava voler puntare proprio a quello.
Esercitò nuovamente un po' di forza, ma fu bloccata da due forti mani che invertirono le posizioni.
Ora Jungkook teneva i polsi della bionda, quest'ultima si agitò leggermente quando vide di non poter né far andare via il maggiore né di poter fuggire lei stessa.
<spiegami> propose lui con un filo di voce che provocò brividi in tutto il corpo della ragazza che sembrò vacillare per qualche attimo.
<è complicato> Minjee ritornò velocemente sui suoi passi, utilizzando una vecchia parola che infastidì particolarmente il maggiore.
La presa sui suoi polsi si fece più forte, come lo sguardo del corvino che si fece più penetrante e pungente.
Senza esprimere una parola di più, Jungkook, la tirò verso di sé facendola sbilanciare e cadere sul divano, dalla parte opposta da dove si trovava lui, come un sacco di patate.
Dopo aver mugolato di dolore per il forte giramento di testa che l'aveva colpita, la ragazza tentò, con scarsi risultati, di scappare, ma, naturalmente il giovane uomo glielo impedì.
Tolse le mani dai polsi di lei afferrandole poi le caviglie, facendola strisciare verso di sé sul comodo sofà, fino a che il sedere della bionda fu tra le sue gambe.
<Jungkook ma che cos-> sussurrò lei confusa quando lo vide afferrarle nuovamente i polsi in modo tale che non se ne potesse andare.
Passò qualche attimo di silenzio in cui lei continuò a far passare il suo sguardo su tutto al di fuori del corvino che, non reggendo questa tensione, decise di fare qualcosa, sapeva che lei non avrebbe parlato di sua spontanea volontà.
<Minjee, guardami - disse lui con tono autoritario, facendole alzare il capo dopo qualche attimo. Non poteva resistergli, non più. Jungkook, con il tempo, sembrava esser divenuto l'unico capace di battere quel suo carattere scontroso e ribelle - spiegami, fammi capire> propose lui nuovamente ottenendo un'espressione corrucciata da parte della ragazza che sembrava indecisa sul da farsi. Una parte di lei voleva raccontargli tutto, rovesciargli addosso tutto quello che aveva vissuto, parlargli della sua famiglia, di Wendy, di Namjoon e di quanto fosse stato speciale per lei. Ma dall'altra parte aveva paura di imbattersi nuovamente in quell'espressione giudicatrice, capace solo di farti sentire una nullità ed una persona sbagliata, nonostante Jungkook lo avesse fatto involontariamente.

<non capiresti> sussurrò lei con amarezza scuotendo il capo.
<finché non ci provi non lo saprai mai> affermò il corvino guardandola con una sincerità e curiosità talmente genuina che anche le ultime barriere furono abbattute, lasciandola scoperta ed esposta.

Jungkook la notò farsi più timida ed insicura, caratteristiche non appartenenti a Minjee nel quotidiano.
Quando la vide cercare il calore delle sue mani, si intenerì, sciolse lentamente la presa sui polsi di lei andando così a far intrecciare le sue dita con quelle minute e fredde di lei.
La ragazza, a quel contatto così caldo e dolce, si sentì frastornata, mentre un forte senso di sicurezza si espanse in tutto il suo tremante corpo.
Sospirò pesantemente e, quando incontrò il lieve e rassicurante sorriso del maggiore, si tranquillizzò iniziando poi a parlare, essendo cosciente del fatto che quella era la cosa giusta da fare e che si poteva fidare, al cento percento, del giovane uomo di fronte a lei.
<fin da quando ero piccola non ho mai avuto amici, mia madre, donna ricca e di grande prestigio, voleva che mi concentrassi solo sullo studio e che evitassi il più possibile di fare nuove conoscenze. Voleva che diventassi perfetta come lei, non ci doveva essere spazio per emozioni o tenerezza, infatti nemmeno lei me ne diede> iniziò a raccontare la minore facendo deglutire il corvino che, già da come era partita, era certo che non si preannunciava nulla di piacevole.
<è per questo che fai fatica ad instaurare un rapporto amichevole> disse lui vedendola annuire debolmente.
<esatto, semplicemente non so come si fa - ammise lei tristemente lasciando spazio ad una gelida espressione - inoltre, non sono mai stata molto sensibile né cordiale, aspetto per cui venivo spesso rimproverata. Divenni peggio quando mia madre si risposò con il padre di Namjoon, un altro riccone spigoloso e pungente. Lui non mi calcolava molto, gli interessava solo di mia madre e dei suoi soldi, se non ci fossi stata, per lui, sarebbe stata anche meglio. - disse con fare irritato, facendo ben intendere che l'uomo non fosse mai stato molto gentile con lei - le attenzioni di mia madre si spostarono su Namjoon, iniziava a percepire quanto le sue intenzioni di rendermi perfetta avessero in realtà causato l'effetto opposto, perciò, non volendo guardare la sua disfatta, mi lasciò semplicemente indietro, sopratutto quando nacque Wendy> il suo tono si abbassò sempre di più, mentre rabbia e frustrazione trasparivano dalle sue parole con semplicità e fluidità.
Jungkook non volle nemmeno immaginare come Minjee si fosse sentita nell'essere stata emarginata proprio da sua madre, persona che avrebbe dovuto amarla più di ogni altra cosa, che avrebbe dovuto proteggerla e rassicurarla nei momenti di difficoltà.
Si sentì quasi in colpa nei suoi confronti nell'aver ricevuto tutto quello che a lei era stato negato, i suoi genitori, seppur abbastanza poveri, non avevano mai fatto mancare nulla, né amore, sia a lui che a Yoongi.
Osservò i tratti duri di Minjee farsi più malinconici, mentre iniziò a fissare un punto indefinito dietro il corvino. I suoi occhi divennero vuoti, privi di ogni emozione che ricordasse qualcosa di bello.
<sin da subito, però, Nam - il maggiore notò con quanta dolcezza la bionda avesse pronunciato quel soprannome, si sentì quasi geloso di quel tono - cercò di essermi amico. Lo ammetto, le prime volte lo trattai davvero male, gli davo la colpa della mia mancata felicità e delle orride attenzioni di mia madre che non ricevevo più, perché, seppur non fossero mai state dolci, almeno, in un certo senso, facevano in modo che lei si occupasse di me> sussurrò infine, la sua voce si incrinò sull'ultima parola, allarmando il corvino che strinse l'intreccio delle loro dita, iniziando poi ad accarezzarle il dorso della mano sinistra con il pollice.
Si scambiarono una fugace occhiata in cui, Minjee, sembrava solo stanca e tormentata, mentre Jungkook dispiaciuto e preoccupato, si rese conto che la stava obbligando a rivivere quegli attimi di tormento e ribrezzo.
Aveva osato fin troppo.
Stava per aprire bocca, ma lei lo anticipò sapendo le sue intenzioni.
Continuò a parlare sapendo che, se non lo avesse fatto in quel momento, poi non sarebbe più riuscita a farlo, perché la codardia ed il dolore l'avrebbero sempre bloccata.
<poi, quando nacque anche Daehwi, pure Namjoon fu messo da parte e così ci ritrovammo, entrambi, abbandonati a noi stessi, mentre la piccola famigliola felice ci rinfacciava, ogni volta, quello che noi non avremmo mai avuto, ovvero il calore di una famiglia. Mia madre crebbe Wendy e Daehwi con tutte le carezze che mi aveva negato, aveva capito che, in caso contrario, sarebbero divenuti solo degli errori imperfetti come me, perché io ero soltanto il suo più grande sbaglio. - sospirò pesantemente abbandonando la testa di lato sullo schienale del divano, strinse le palpebre per qualche attimo prima di ricominciare - ho passato la mia intera adolescenza con Namjoon, completamente allo sbando con l'unica regola di non mettere in cattiva luce il nome della famiglia. Lui è stato l'unico a prendersi cura di me, sopratutto quando io stessa non ne fui capace... - a fatica inghiottì il groppo che le si era formato nella gola, gli occhi le divennero lucidi, mentre la frase fu come spezzata, Jungkook, straziato da quella vista e da quelle parole, aveva intuito che ci fosse dell'altro, ma di cui Minjee non volesse assolutamente parlare - Ho toccato il fondo innumerevoli volte e lui era sempre stato lì, pronto a ripescarmi dal mio dolore e dai miei mille problemi causati da una mancanza affettiva, prima che quest'ultimi mi uccidessero> fece una lunga pausa, la sua mente era immersa dai ricordi, mentre il suo corpo lacerato dal dolore.
Jungkook stordito e provato da quelle parole, la osservò con occhi colmi di lacrime.
Aveva ben intuito a cosa lei si riferisse con quell'ultima frase, ma sperò con tutto se stesso che avesse solo sentito male.
Nel mentre ringraziò in cuor suo quel volto sconosciuto denominato Namjoon, senza di lui Minjee non sarebbe la stessa che ora gli siede davanti, la stessa che ama prenderlo in giro e che si diverte a fargli scherzi di continuo, la stessa che adora passare il tempo con lui e cura le piante come se fossero le sue piccole bambine, la stessa che nasconde il suo dolore e le sue fragilità dietro una spessa maschera di sarcasmo che ti strappa una risata al posto di una lacrima, la stessa a cui lui aveva iniziato a voler bene.

Dopo un po', ripensando a come era nato il discorso, nella mente del corvino sorse una domanda curiosa e timorosa che nascondeva gelosia ed insicurezza che lui, ancora, non comprendeva.
Perché mai doveva essere geloso?

Lui e Minjee erano solo semplici amici, vicini di casa, implicati in un'ultima lista dei desideri, con un gatto che si divertiva a mangiare le piante di ambedue i balconi, con caratteri opposti, infanzie e vite diverse, ma i cui cuori sembravano combaciare alla perfezione.
Ma questo, loro, non lo sapevano ancora.

<tu lo amavi?> le chiese Jungkook in un sussurro timoroso che fu accolto da lei con un triste sorriso.
<no, ma lo avrei voluto, lo avrei voluto più di ogni altra cosa. C'è stato un periodo in cui pensavamo di essere innamorati, abbiamo fatto tutto quello che facevano le coppie, tra cui il sesso. Ci siamo consumati per anni a vicenda, siamo rimasti attaccati ai ricordi, mentre la gente intorno a noi viveva, la nostra "famiglia" andava avanti, ma noi restavamo sempre lì. Immersi in un falso sentimento, perché il nostro non era amore, ma, semplicemente, un gran bisogno di affetto, quello che ci era stato negato per tutta l'infanzia. Poi è finito tutto, entrambi siamo scappati da tutto e tutti in direzioni completamente opposte. Ormai non lo vedo più da cinque anni> Minjee concluse il suo racconto con l'amaro in bocca e la stanchezza sul volto, mentre un Jungkook dispiaciuto e provato l'osservava colmo di emozioni contrastanti che faticavano a mostrarsi tutte assieme.

Rimasero, per qualche attimo, in silenzio, cercando di calmare i loro animi burrascosi.
Jungkook vide quanto la ragazza odiasse sentirsi debole e vulnerabile, lo capì dal modo frenetico con cui continuava a passarsi le mani sul viso, mentre cercava di reprimere quel groppo enorme che la stava soffocando.
Le lacrime erano numerose nei suoi occhi, li colmavano e, per un secondo, il corvino, credette che sarebbero cadute una ad una sulle morbide guance di lei, ma ciò non accadde.
Come una buona diga, gli occhi riuscirono a contenere tutta quella disperazione che chiedeva solo di esser lasciata libera, almeno una volta. Jungkook credeva che, in questo modo, lei si stesse solo facendo un gran male, ma non disse nulla, in fondo chi era lui per criticare le sue decisioni?
La vide vacillare per qualche attimo fino a che, per proteggersi da tutto e da tutti, fece ricomparire sul suo viso quella spessa maschera di sarcasmo che sembrava sempre pronta ad intervenire e salvarla da imminenti crisi.
<immagino che non ti aspettavi una cosa del genere, scommetto pensavi ad una di quelle storie che piacciono alle adolescenti, mh?> sussurrò lei pregandolo con gli occhi di assecondarla, di farlo perché se no sarebbe crollata e non sarebbe più riuscita a risollevarsi.
Jungkook strinse gli occhi in un'espressione dolorante ed amareggiata, come poteva fare finta di nulla?
Capiva quanto potesse fare male affrontare tutto ciò, ma non comprendeva se quella fosse la soluzione giusta.
Inoltre, era certo che ci fosse dell'altro, un aspetto ancora più oscuro e drammatico dietro la sua storia, ma che a tutti i costi voleva tenere segreto. Era come se temesse di raccontarlo.
vederla in quello stato, però, non faceva altro che aumentare il suo dispiacere ed era certo che se avesse provato a chiedere avrebbe solo creato più dolore in entrambi i loro animi.
Perciò, decise che non era ancora il momento di approfondire la questione, non ancora.
Quindi, anche se a malincuore, la assecondò.
<in effetti ci hai preso, avevo immaginato una di quelle storie dove il ragazzo figo si innamora di sua sorella e poi si scopre che lei è stata adottata> disse lui cercando di non pensare al peso che stava schiacciando il suo petto, tentò un'espressione buffa che fu accolta con un debole sorriso.
La vide scrollare le spalle, mordersi le labbra tremanti ed arricciare il nasino diventato un po' rosso.
<lo dici come se fossero dei mattoni demenziali, alcune sono scritte ed articolate molto bene> ammise Minjee sistemandosi, per l'ennesima volta, il cappuccio sopra la testa che era calato di poco lasciando intravedere i luminosi capelli biondi scompigliati e che fecero intuire al corvino che ci fosse qualcosa che non andava con loro.
<non dirmi che ne hai letti alcuni?!> domandò lui imitando un tono sorpreso e scandalizzato, mentre la preoccupazione cresceva ed iniziava ad essere opprimente.

"Che cosa ti sta succedendo?"

Pensò lui vedendo i tratti di lei, lentamente, tornare alla normalità, perdendo quella nota triste e malinconica.
<oh si, ti ricordo che anche io sono stata una sedicenne in piena crisi ormonale, magari più perfida e pungente delle altre, ma pur sempre un'adolescente - affermò lei lasciandosi scappare uno sbadiglio, prima di continuare il suo discorso - più che altro sei tu quello che mi preoccupa, è insolito trovare ragazzi che leggono storie come quelle> rise lei vedendolo sbuffare ed increspare le labbra in una smorfia scocciata ed offesa, particolare che fece aumentare il suo sorriso.
<infatti, non le ho mai lette. Però ho una cugina di diciassette anni fissata con uno strano sito...watt...watt qualcosa e non fa altro che parlare di queste storielle> raccontò lui finendo con tono esasperato, facendo ben intendere quanto la ragazzina rompesse le scatole tutto il giorno con esse, raccontando di vicende immaginarie e perfette che nessuno mai avrebbe toccato realmente in modo magico come avveniva nei libri.
Perché la realtà fa schifo e non è affatto perfetta come tutti pensano e sperano che sia.

Minjee, dopo diversi minuti di silenzio tombale, si alzò dal divano affermando che fosse arrivato il momento per loro di separarsi e di tornare alle loro faccende.
In poche parole, un chiaro e gentile modo per buttare fuori di casa il maggiore che, dopo aver sospirato, si avviò verso la porta d'entrata dove la bionda lo stava aspettando, instabile ed ancora scossa da emozioni negative.
<bene, ci vediamo in giro allora> sussurrò lei aggrappandosi alla maniglia della porta con forza, stringendola tra le dita, come se volesse indirizzarle tutta la frustrazione che stava provando in quel momento.
Non voleva mandare via Jungkook, le sarebbe piaciuto passare ancora un po' di tempo con lui, ma, per il momento, necessitava di riflettere e di rimanere sola con le sue paure ed insicurezze.
Gli aveva già scaricate addosso fin troppo dolore, era arrivato il momento di alleggerirgli le spalle.
Si osservarono a lungo, finché lui non riuscì più a trattenere quelle due semplici parole che ardevano sulla sua lingua da quando lei aveva terminato il suo racconto.
<mi dispiace> sussurrò vedendola prima sbigottirsi, poi incupirsi abbassando lo sguardo. Le portò una mano sul capo che prese ad accarezzare dolcemente, notò gli angoli della bocca di lei incurvarsi verso il basso, mentre le labbra tornarono a tremare.
Cercando di riprendere un po' di autocontrollo, Minjee, provò a dimostrarsi fredda e pungente come al solito.
Tentò di far vedere, nuovamente, quanto lei fosse forte e capace di gestire la situazione.
<non è della tua compassione che ho bisogno> sibilò lei sentendo le lacrime nuovamente presenti, cercò di scansarlo, ma i suoi arti non sembravano esser d'accordo con i suoi pensieri, poiché rimase immobile.
Si fissarono con forti emozioni contrastanti, lei con rabbia, lui con serenità.
Jungkook fece scivolare la sua mano sulla guancia morbida di lei, constatando quanto fosse bollente.
La pizzicò dolcemente.
<no, infatti> sussurrò lui a pochi centimetri dal suo viso, respirò profondamente, le donò un'ultima carezza prima di far scontrare le sue labbra contro la fronte di lei.
Le lasciò un piccolo e casto bacio sulla testa, dopodiché si voltò ed entrò nel suo appartamento, scomparendo dalla visuale della ragazza che rimase immobile, accaldata, con il cuore a mille e la testa colma di confusione.
Provò a dire o fare qualcosa, ma non ci riuscì.
Non capiva che cosa era appena accaduto e perché non sentiva più quell'enorme macigno gravare sul suo petto.
Percepiva solo il suo cuore battere ad un ritmo pazzo, mentre leggerezza e tranquillità sembravano aver sostituito la tempesta nel suo animo. La sua attenzione era andata a finire da tutt'altra parte, non era più concentrata sui suoi problemi, ma su un uomo dai capelli neri, la pelle lattea ed un'insolita e fastidiosa curiosità.
Era andata a concentrarsi sulla persona per cui aveva iniziato a provare più di semplice amicizia ed interesse.

"Che cosa significa? Perché lo hai fatto?"

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Ciao a tutti!
Ecco qui un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto e non vi abbia annoiato.
Sinceramente non sapevo come concluderlo e credo, forse, di aver fatto un piccolo pasticcio, ditemi voi, io non ho la più pallida idea di come sia venuto fuori. Il capitolo dovevo pubblicarlo ieri sera, ma avevo scritto una parte che non mi piaceva affatto e che denigravo altamente, perciò è venuto fuori tutto questo, aaaaaaaaaaaah che confusione!!
Scusate se in questo periodo sembro un po' una lagna, ma il problema è che non riesco più a capire se sto facendo un buon lavoro o no, quindi per favore datemi una vostra impressione, in modo tale da migliorare la storia in caso di pasticcio! ( imasleepkoala , scusami, ma l'insicurezza continua a vincere T^T)
Di solito il passato dei personaggi viene fuori molto più avanti, ma per questa storia ho in mente un bel filo conduttore che spero possa piacere anche a voi. Come già esplicitato, quello che ha raccontato Minjee è solo una parte di tutto quello che le è accaduto, c'è ancora molto da scoprire.

ATTENZIONE! Per evitare qualsiasi tipo di equivoco vorrei sottolineare che, quando ho fatto riferimento alle storie riguardanti l'amore tra fratelli, che qui su wattpad sono molto numerose, l'ho fatto solo per sdrammatizzare la situazione e far interagire i due protagonisti in modo scherzoso, non di sicuro per sminuire il lavoro di qualcuno.

Detto questo, se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e se volete anche un commento, mi farebbe molto piacere sapere un vostro sincero parere!
Alla prossima
nanaa02

P.s. ho fatto un angolo autrice più lungo del solito ahaha -_-

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