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Dopo ore in cui si era trascinata per tutto il negozio, cercando di sistemare scaffali, accogliere nel miglior modo possibile i clienti forzando sorrisi, trattenendo nausea e giramenti di testa, Minjee, si accasciò sul bancone esausta mentre i suoi due amici, dopo aver girato il cartellino con la scritta close sull'entrata del loro negozio, poiché iniziata la loro pausa pranzo, le furono subito vicini.
<forse è meglio se fai solo metà giornata, sei troppo provata e stanca per sopportare un intero turno di lavoro> suggerì Hoseok passandosi una mano tra i capelli marroni con fare preoccupato.
<non ti preoccupare, ce la posso fare senza nessun problema> mugugnò la bionda con ancora la fronte spalmata sul bancone mentre uno sbadiglio la colse alla sprovvista.
<oh si certo e che mi dici del fatto che, a causa di un quasi mancamento, stavi tirando giù l'intero scaffale di gerbere? - sbottò Lisa infastidita dal comportamento superficiale dell'amica che, come al solito, tentava di mettere in secondo piano i problemi che la stavano consumando - i miei poveri fiorellini> sussurrò infine tristemente la rossa ricordando quell'attimo in cui aveva quasi perso dieci anni di vita nel vedere i suoi fiori preferiti a rischio collisione con il suolo.
<ragazzi, non lavoro da una settimana e credo sia normale andare un po' a rilento ed avere un po' di impaccio> sbuffò Minjee afferrando il suo minuscolo pranzo, ovvero uno scarso sandwich, dalla borsa beige che portava sempre con sé al lavoro.
<la verità è che sei sotto cure e non riesci a sostenere tutti questi sforzi, ammettilo una buona volta, noi non te ne facciamo una colpa!> Lisa alzò leggermente la voce guardando arrabbiata Minjee il cui viso si fece rosso, a causa di vergogna e frustrazione.
Era dura ammettere che non riusciva più a fare, con velocità e forza, le cose che faceva prima.
Era davvero terribile e demoralizzante.
Minjee sbatté una mano sul bancone facendo sobbalzare Hoseok, il quale era certo di una reazione così funesta da parte dell'amica alle parole della fidanzata, e facendo ammutolire Lisa.
<la verità è che non starò a casa o in una clinica a non fare nulla aspettando che il cancro mi uccida. Non rinuncerò alle mie abitudini e al mio lavoro per colpa di farmaci che mi fanno vomitare di continuo, mi tirano via tutte le forze e mi rendono la vita sempre peggiore> disse con rabbia la bionda cercando di trattenere le lacrime imminenti a causa di frustrazione e depressione, si perché Minjee iniziava lentamente ad essere instabile e se non fosse stato per i suoi amici, Yoongi, Taehyung e Jungkook si sarebbe già ammazzata.
Ma, naturalmente, questo non lo sapeva nessuno, nessuno di loro aveva idea di cosa stesse passando per la mente della ragazza sempre fredda e pungente, terribilmente sarcastica e scontrosa che sembrava quasi odiare tutto quello che la circondava ad eccezione di pochissime cose e persone che erano possibili contare sulle dita delle mani.
Quelle parole così furiose quanto pesanti e strazianti segnarono l'animo dei due ragazzi che abbassarono il capo sui loro pranzi oppressi da quella malattia che, in parte, stava travolgendo anche loro.

Iniziarono così a mangiare in silenzio schiacciati dalla tensione che si era venuta a creare.
Hoseok sembrava aver perso tutta la sua solita energia, odiava quando le persone intorno a lui litigavano, sentiva come se la sua felicità fosse annebbiata da un sentimento di tristezza, come quando le nuvole coprono il sole.
Minjee mangiò con foga il suo misero sandwich cercando di colmare la voragine che si era aperta nel suo cuore, lei amava quei due ragazzi quanto amava sua sorella Wendy. E si sa che le liti familiari sono sempre le peggiori.
Lisa, invece, pentita dalla sua impulsività cercò di spezzare quel doloroso silenzio che rare volte si era venuto a creare.
Lei voleva bene a Minjee, e perciò sarebbe tornata sicuramente sull'argomento, ma, di sicuro, un'altra volta.
Così, dopo essersi schiarita la gola, parlò variando totalmente di argomento e concentrandosi su uno che di sicuro avrebbe cambiato il clima e il morale di tutti.

<allora, riguardo a tu sai chi...ci sei già andata a letto?>

A quelle parole si susseguirono alcuni secondi di silenzio in cui gli occhi di Hoseok si sgranarono diventando grandi come due palline da Ping pong, mentre il pezzo di pane che Minjee stava ingoiando le andò di traverso.
La bionda iniziò a tossire convulsamente mentre il suo viso divenne sempre più color ciliegia a causa del soffocamento e dell'imbarazzo, sapeva benissimo che la rossa di stesse riferendo a Jungkook.
<Lisa!> esclamò Hoseok sconvolto, iniziando a picchiettare la schiena di Minjee che cercava inutilmente di parlare scossa dall'impetuosa tosse.
<Eddai questa è una domanda lecita tra amiche!> si difese la rossa passando un bicchiere d'acqua all'amica quasi più nel mondo dei morti che dei vivi.
<no che non lo è, idiota!> la rimproverò il fidanzato accertandosi che la bionda non fosse più in pericolo di vita.
<uffa, pensi che lei non me l'abbia chiesto nei nostri primi mesi di fidanzamento?!> affermò offesa la rossa indicando l'amica che stava riprendendo il suo solito colorito scacciando via quel rosso porpora.
Gli occhi di Hoseok si allargarono ancora di più passando da una ragazza all'altra.
<io...io...io non me lo aspettavo da voi due> disse il moro indicandole e spostando la sua sedia qualche centimetro indietro rispetto a dove loro erano sedute.
Dopo aver borbottato un "sempre il solito", Lisa si concentrò su Minjee che era ritornata a respirare normalmente.
<non mi hai ancora risposto> affermò iniziando a picchiettare il piede sulle lucenti piastrelle del grande ed accogliente negozio.
<sai com'è...stavo soffocando - sussurrò ironica la bionda scuotendo il capo esasperata - comunque no e non succederà, siamo solo amici, o almeno credo sia così> concluse lei con incertezza non sapendo bene come etichettare il legame che aveva con l'affascinante uomo dai capelli color nero pece.
Non sapeva bene come pensarla su quell'aspetto.
<oh andiamo, siete vicini di casa, lui è un gran pezzo di uomo, gentile e simpatico per di più - un'espressione esterrefatta si fece spazio sul viso di Hoseok - tu non sei affatto male, a parte per il carattere che fa veramente schifo, - Minjee annuì cosciente del suo, a volte, fastidioso comportamento - in più ti sta dando una mano nella tua deprimente lista passando, ovviamente, con te un sacco di tempo. E tu non ci hai nemmeno provato?!> Lisa concluse il suo elaborato elenco con un tono pieno di aspettativa che ben presto Minjee avrebbe spento.
<la risposta è no e poi per chi mi hai presa? Per quella che va a letto con il primo che capita, in più non è che lo conosco benissimo> mugugnò la bionda un po' offesa.
Era vero, l'attrazione corporea era tanta, Jungkook era davvero un bell'uomo definito nei minimi dettagli e davvero molto affasciante, ma comunque la bionda aveva sempre cercato di reprimere pensieri poco consoni nei confronti del corvino.
<ti ho presa per quella che sei, ovvero colei che è andata a letto con il barista di una discoteca e il postino del mercoledì> disse Lisa ricordando all'amica, le cui goti si tinsero di un leggero rossore, di quei due personaggi ormai divenuti un lontano ricordo.
<ma sei seria?! Nel primo caso ero ubriaca fradicia, mentre nel secondo, beh ecco, era piuttosto carino e mi faceva sempre l'occhiolino e...e...e mi era sembrato un ottimo candidato per un avventura di una sola notte. - ammise Minjee facendo sorridere ampiamente Lisa, mentre un'espressione disgustata arrivò da parte di Hoseok - mentre con Jungkook si tratta di tutt'altra questione, il rapporto è diverso e poi lui è... - un sospiro sfuggì alle sue labbra facendo tendere le orecchie dei suoi due amici sempre più interessati - lui è troppo per una come me> ammise la bionda con un velo di tristezza negli occhi che solo il castano riuscì a scorgere.

Lisa stava per ribattere quando la voce del fidanzato la precedette.
<quando si parla del diavolo...> mormorò osservando con insistenza la porta d'entrata che poco dopo fu aperta da una figura molto familiare ai tre, nonostante il cartellino posto all'esterno faceva ben intendere che il negozio, in quel momento, fosse chiuso.
Il corvino, di cui tanto si stava parlando, fece il suo ingresso ammutolendo ogni parola posta sulla punta della lingua di Lisa che era pronta ad uscire e travolgere Minjee come un fiume in piena.
Jungkook, vestito impeccabile come al solito, giaccone nero aperto lungo fino alle ginocchia, maglietta bianca diligentemente rifilata dentro i jeans blu rilegati da una cintura in pelle nera, fece qualche passo all'interno del negozietto cercando subito con lo sguardo Minjee che, con iniziale impaccio, immerse i suoi occhi in quelli di lui a sua volta, mentre il suo cuore iniziò a palpitare sempre più velocemente.
Un leggero rossore si propagò sulle goti di entrambi, non lasciando indifferenti Lisa e Hoseok che continuavano a far passare la loro attenzione da uno all'altra, quasi come se stessero osservando un match di tennis.
Jungkook continuò a fissare insistentemente Minjee, come se stesse aspettando una reazione, un gesto o una parola da parte sua, che però non arrivò.
Una risata leggera, allora, scappò al corvino che si rese conto dell'effettiva situazione di cui la bionda sembrava essere all'oscuro.
<immagino che tu ti sia dimenticata che oggi dovevi bere un caffè con me durante la tua pausa pranzo> affermò il giovane uomo facendo riflettere per qualche attimo Minjee che, dopo poco, volle sbattere la testa contro il muro per la sua poca memoria.
Il giorno prima, i due, si erano incontrati sui loro rispettivi balconi, ormai luogo di riunione comune, e, dopo qualche chiacchiera, Jungkook aveva trovato l'occasione di invitarla nuovamente a prendere un caffè utilizzando la stessa scusa della volta prima. Ovvero che doveva ancora ripagarle il vaso distrutto.
Dopo essersi sbattuta, mentalmente, una mano in fronte e aver avuto una paralisi facciale per qualche secondo a causa dell'imbarazzo e panico, finse un sorriso che di tranquillo e sereno non aveva nulla.
<ti sbagli, non l'ho affatto dimenticato> mentì Minjee togliendosi velocemente e alla rinfusa il suo grembiule da lavoro ed imbracciando così, con fare impacciato, la sua borsa.
Si avvicinò al corvino con passo incerto vedendo sul suo viso ancora l'ombra di una risata, era certa che avesse capito benissimo che si era dimenticata completamente del loro caffè condiviso.
Stavano per uscire quando la voce di Lisa li raggiunse.
<Jungkook, per favore, poi riaccompagnala a casa, Minjee ha finito di lavorare per oggi> affermò la rossa facendo bloccare sul posto entrambi, mentre Hoseok tattenne il fiato sperando che la bionda non perdesse nuovamente le staffe.
<che cosa? Lisa, per favore...> Minjee non fece in tempo a finire di parlare che la rossa la fermò con un gesto della mano.
<no, la decisione è questa quindi rassegnati e goditi un buon caffè con il tuo bel vicino di casa> affermò lei squadrando Jungkook che arrossì a quelle parole e sguardi.
Osservò per qualche attimo la più bassa al suo fianco che sembrava combattuta da qualcosa che la metteva molto in difficoltà, lo vedeva dai suoi occhi arrabbiati, le sopracciglia corrucciate e le labbra strette in una sottile e dritta linea orizzontale.
Lui confuso da tutto quello che stava accadendo rimase in disparte in silenzio, di sicuro dopo avrebbe cercato di scoprire qualcosa visto che la curiosità era tanta.
Passò qualche attimo in cui all'interno del negozio calò un teso silenzio in cui Minjee inceneriva con lo sguardo Lisa e viceversa, mentre Hoseok e Jungkook si osservavano imbarazzati sentendosi fuori luogo.
Tutto ciò continuò finché la bionda non afferrò per il polso il giovane al suo fianco trascinandolo fuori da quel luogo che ormai stava diventando fin troppo opprimente e soffocante per tutti.

Appena la porta si richiuse con violenza facendo dolere le orecchie di Hoseok e Lisa, quest'ultima si lasciò andare in un profondo sbuffò, mentre la sua mano sinistra scosse con impetuosità i capelli rossi che le ricadevano sulle spalle.
Il moro vedendola in difficoltà e con il morale a pezzi le si avvicinò accogliendola in un caldo abbraccio.
<odio litigare con lei> sussurrò lei infossando la testa nell'incavo del collo del maggiore.
<lo so, ma hai fatto la cosa giusta> la rassicurò Hoseok sospirando leggermente.

~~~~~

Picchiettava con furia l'indice destro sulla superficie legnosa del tavolino attorno a cui si erano seduti, mentre Jungkook faticava a godersi il suo caffè ammorbidito da una buona quantità di latte e due bustine di zucchero.
La scrutò curioso e preoccupato, mentre scorse un leggero tremolio nel labbro inferiore di lei che continuava ad incresparsi con i denti bianchi.
Jungkook si sentì quasi a disagio per quel clima di tensione e pensò che forse sarebbe stato meglio rimanere nel suo e non proporle niente. Ma lui, naturalmente, come poteva sapere che sarebbe accaduto tutto ciò?
Abbassò gli occhi in difficoltà scrutando il liquido marroncino nella sua bollente tazza bianca, mentre un peso sempre più grande iniziò ad incombere sul suo stomaco.
Il suo impaccio continuò finché una voce delicata e dispiaciuta distolse i suoi pensieri
<mi dispiace - sussurrò Minjee che si era accorta dello stato in cui si trovava Jungkook in quel momento. Non volevo che lui ci andasse di mezzo, ma per lei era inevitabile non riuscire a fingere che non le desse fastidio quello che era accaduto poco prima - non avevo intenzione di rovinare questo momento, in alcun modo> si scusò ancora dispiaciuta, amava gli attimi che passava in compagnia del corvino e solo il pensiero di rovinarne uno le pesava sulle spalle.
<lo so che non era tua intenzione e non preoccuparti, è normale arrabbiarsi> la rassicurò lui facendola annuire pensierosa.
<Minjee - dopo qualche attimo di silenzio lui la richiamò, mentre un leggero rossore dipinse le sue goti facendolo apparire come un piccolo bambino imbarazzato agli occhi della ragazza che, inevitabilmente, si intenerii - ecco, mi chiedevo se ti andasse di parlarne, sempre se ti va> si affrettò a dire facendo scaturire lo stesso rossore anche in lei che si strinse nelle spalle pensando un poco sul da farsi.
Era preoccupata ed infastidita e, forse, confidarsi con Jungkook le avrebbe fatto bene, alleggerendole un po' il peso che sentiva sulle sue spalle.
Voltò per qualche attimo lo sguardo verso la grande finestra alla sua sinistra che dava sul marciapiede dove un gran via via di gente impediva la visuale delle macchine.
<vogliono ridurmi il lavoro a sola mezza giornata e forse lasciarmi anche qualche giorno a casa, perché pensano che non riesco più a sostenere i ritmi di prima> borbottò la bionda grattando il legno con l'unghia, sebbene potesse sembrare una cosa stupida agli occhi di molti, per lei quella costrizione era quasi un'umiliazione perché sentiva di star diventando inutile.
<immagino che te lo abbiano consigliata per un motivo ben preciso> ipotizzò il corvino bevendo un sorso del suo caffè, nascondendo la sua piccola felicità per l'apertura di Minjee che iniziava ad essere sempre più frequente.
<oggi ho quasi avuto un mancamento e per non cadere, per sbaglio, mi sono aggrappata ad uno scaffale colmo di fiori e stavo accidentalmente per farlo cadere in testa ad un cliente> raccontò con imbarazzo la bionda vedendo Jungkook portarsi una mano davanti alla bocca cercando di trattenere una risata.
<sei esilarante> sussurrò scoppiando poi in una forte risata che fu bloccata da un pizzicotto sul braccio da parte di lei che lo fece lamentare dal dolore.
<non è divertente!> sbottò Minjee gonfiando le guance che furono schiacciate e pizzicate giocosamente da Jungkook che, dopo poco, si scusò tornando serio.
<a differenza tua, ci sono persone che sarebbero molto felici di rimanere a casa qualche giorno di più> raccontò il corvino inclinando leggermente la testa di lato.
<ma non hanno il cancro> puntualizzò la minore facendogli storcere il naso.
<si, ok, ma non riesco ancora a capire il perché> ammise sincero lui vedendola incupirsi ed abbassare lo sguardo.
Rimase per qualche attimo in silenzio tentennando con fare pensoso e preoccupato.
Vide il suo labbro inferiore tremare per qualche attimo e gli occhi farsi insicuri.
Jungkook, in quel momento, non vide più la solita ragazza forte che dimostrava in ogni occasione, ma solamente una persona fragile con le proprie paure ed insicurezze alimentate dal fatto che tentava sempre di nasconderle.
Le sembrava come un piccolo pulcino bagnato, tremante ed infreddolito, lasciato solo dalla propria madre ad affrontare il mondo esterno.
<sai, - iniziò lei con incertezza cercando di sviare in ogni modo gli occhi profondi del maggiore - finché lavoro o passo il tempo con te non ci penso più di tanto, a volte me ne dimentico anche, arrivando a credere di essere ancora una persona sana e con ancora una lunga vita davanti. Ma, quando mi ritrovo sola nel mio appartamento, i miei pensieri tornano sempre lì, su quegli esami che davano un risultato che non mi sarei mai aspettata. Jungkook, ho bisogno del mio lavoro e di rimanere impegnata se no impazzisco> confessò Minjee con dolore e delusione verso se stessa, era delusa dal fatto che fosse così debole e che non riuscisse a reagire con le sue sole forze.
Il corvino sentendo quelle parole fu colpito da una morsa al petto che lo scosse profondamente nel suo animo.
Sebbene sembrasse che da fuori la ragazza stesse bene, la verità era che dentro era logorata più di un vecchio laccio di scarpe troppo usato e mai curato.
Si stava sbriciolando lentamente e nel modo più doloroso che potesse esistere, ovvero da sola.
Fingeva di stare bene nel suo piccolo quando, invece, cercava ogni volta in esso una via di fuga.
Jungkook era straziato e confuso, la testa gli diceva, esponendogli ottime ragioni, di rimanerne fuori e che quelli non erano fatti suoi, perché in fondo Minjee era solo la sua vicina di casa con cui stava costruendo una sottile e silenziosa amicizia che di solido non aveva nulla. Continuava a ripetergli che se si sarebbe immischiato troppo si sarebbe fatto sicuramente male, molto male.
Ma dall'altra parte, il cuore, gli ordinava impavido e sicuro di non abbandonare quel fragile pulcino che sembrava esser già stato messo da parte fin troppe volte e poi, ormai, nella vita della bionda, ne era già dentro fino al collo da quando aveva accettato di aiutarla nella sua buffa e significativa lista.

Infilò una mano nella tasca del suo giaccone nero e, dopo qualche attimo, ne tirò fuori una chiave di medie dimensioni grigia e che sembrava esser stata fatta da poco.
L'appoggiò sul tavolino, esattamente nel mezzo, facendo scaturire nel volto cupo e rammaricato di Minjee sorpresa e confusione.
Sbatté più e più volte le palpebre aggrottando le sopracciglia e non appena immerse i suoi occhi scuri in quelli del corvino, sentì il suo cuore accelerare come se conoscesse già la risposta alla confusione che in quel momento stava provando.
<ho fatto fare una seconda chiave del mio appartamento da poco, avevo intenzione di darla a Yoongi nel caso volesse trascorrere un po' di tempo fuori dalla clinica, ma, conoscendolo, credo che lui non l'avrebbe mai accettata pensando che mi sarebbe solamente pesato sulle spalle. E poi, in fondo, penso che ne abbia più bisogno qualcun altro> disse spingendo, nuovamente, la chiave verso Minjee che lo guardò con un grande groppo ad opprimerle la gola.
<nemmeno io voglio pesarti sulle spalle> ammise lei sincera premendo i talloni al suolo, come a voler bloccare il suo corpo nella discesa che la stava risucchiando, ma che non sembrava avere un fondo maligno, anzi tutt'altro.
<non sei un peso, se lo fossi stata ora non saremmo qui a bere un caffè insieme. Quindi, per favore, - la bionda vide le guance di lui tingersi di rosso, mentre la sua voce si fece sempre più imbarazzata, come se per lui fosse difficile esprimere senza filtri quello che stava pensando e provando - accettala e usala quando ti senti sola, tanto lo sai che lavoro a casa e che quindi ci sono sempre> concluse lui con fermezza come a non voler sentire repliche o ma.
Minjee sentì realmente di non meritare tutta quella gentilezza e premura, sentiva di non meritare una persona come Jungkook che semplicemente perché l'aveva presa in simpatia si stava facendo in quattro per lei.
Non voleva approfittarsi di lui, eppure non riusciva a rifiutare quel dolce sorriso che si era dipinto sulle sue rosee labbra e che faceva sempre battere il suo cuore in modo frenetico ed impazzito.
Più cercava di sottrarsi a lui e più ne era attirata, sentiva quasi il bisogno di averlo sempre intorno ad infastidirla, a curiosare nella sua noiosa routine ed a sconvolgere il suo cuore con la sua semplicità e con emozioni mai sentite né provate.
Sentiva che stava cambiando qualcosa nel suo rapporto con il corvino, ma ne era più estranea che altro, non riusciva proprio a capire cosa stesse capitando sebbene il suo cuore e le sue emozioni le continuassero a mandare segnali ben espliciti.
<non voglio la tua carità, buon samaritano> dopo diversi minuti di silenzio si decise a parlare giocando a suo favore con la sua solita ironia, sopratutto per nascondere la sua vulnerabilità che in quel momento stava venendo fuori ogni secondo di più.
Jungkook, capendo il suo gioco, decise di assecondarla, mentre un sentimento rasserenato si fece spazio in lui che sorrise ampiamente sapendo che lei non avrebbe rifiutato la sua proposta. Si stava fidando di lui.
<io la penserei più come un consiglio amichevole> disse lui vedendola premere la lingua contro l'interno guancia, mentre un sospiro lasciò la sua bocca e il capo si scosse in un movimento esasperato.
<potrei essere una ladra e rubare il tuo adorabile porcellino peloso> Minjee propose uno scenario che fece ridere sinceramente il giovane uomo davanti a lei, i cui tratti addolciti e rilassati le mandarono mille scariche in tutto il corpo facendola accaldare.
<beh non penso proprio, se tu lo fossi stata saresti già entrata nel mio appartamento scavalcando la misera distanza che c'è tra i nostri balconi e poi, sono sicuro che, dopo neanche un giorno, mi ridaresti indietro il mio gatto perché ti avrebbe già demolito metà piante che tieni sul balcone mangiando per pranzo fiori rossi e per cena rametti d'olivo> rise lui facendo scaturire la stessa reazione nella ragazza che sentì tutta la pesantezza di poco prima svanire, come il caffè aveva fatto una volta che lei lo aveva ingerito.
Jungkook era davvero un toccasana per lei, un'ottima medicina al malessere.

<allora? Cos'hai deciso?> chiese lui infine dopo qualche attimo di silenzio vedendo la chiave ancora in mezzo al tavolo.
Minjee guardò prima lui e poi il piccolo pezzo in ferro che sembrava richiamarla, come il flauto magico faceva con i topi.
Increspò le labbra, corrucciò le sopracciglia e sospirò incredula e rassegnata.
Sfiorò con il polpastrello dell'indice destro la chiave che poi schiacciò e trascinò verso di sé.
<l'accetto - iniziò a dire lei ottenendo uno sguardo penetrante e pungente da parte del corvino - ma non farti strane idee, lo faccio per cortesia anche se so già che non la userò mai> disse lei come se fosse quasi infastidita da quell'oggettino, il corvino scorse la sua menzogna nel sorriso appena accennato e negli che si erano fatti un po' lucidi.
<ne sono certo> scherzò lui sorridendole compiaciuto e soddisfatto.

Ormai entrambi erano entrati a far parte di un gioco pericoloso che li avrebbe scombussolati, cambiati, che avrebbe creato loro dolore e paura, dolcezza e leggerezza e, nel peggiore dei casi, li avrebbe fatti innamorare.

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Ciao a tutti
Ecco qui un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto e non vi abbia annoiato.
Devo dire che è stato un parto perché non riuscivo mai a trovare le parole giuste per ogni situazione, ma sopratutto perché avevo paura di star facendo un passo troppo lungo ed avventato, facendo accelerare le cose e far sembrare la storia senza senso (Non so se si sia capito bene il mio dubbio ahaha🌚). In poche parole non volevo risultare banale o robe simili.
Perciò spero che il tutto sia stato di vostro gradimento e non confuso.

...IDOL È FENOMENALE!! IL VIDEO, LORO, LA CANZONE, È TUTTO PERFETTO, COME DEL RESTO LO È L'ALBUM CON LE NUOVE CANZONI...😭(non ero pronta a tutto ciò)

Detto ciò se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e se volete anche un commento, mi piacerebbe molto sapere un vostro parere riguardo a quello che ho scritto qualche riga sopra, ve ne sarei molto grata!🙏🏻
Alla prossima
nanaa02

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