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Non sono umano.

Pov Levi.

Non è Eren.
Devo trovarlo.
È qui da qualche parte ne sono sicuro.
O forse no

Scaccio questi pensieri, mentre tento di cercare il corpo di Eren in ginocchio in mezzo ai cadaveri.
Imbrattandomi le braccia di sangue, mentre scaravento ossa,braccia e membra con furia, sul suolo.
Liquido cremisi mi circonda, mi guardo nel oscurità, notando un mozzicone di sigaretta a terra, affianco a una pozza nera, e una mitragliatrice.
È impossibile penso, Eren sta bene, sarà solo in giro a cercare altri feriti. Tento di scacciare i pensieri negativi, invano.

[...]

-...evi....-
-...vi...-
-...Levi...- una mano gentile e delicata viene poggiata sulla mia spalla.
Incrocio gli occhi di Hanje preoccupata.

-Levi lo troveremo...- dice più a se stessa che a me.
-Io...io...- trattengo i singhiozzi, per non complicare la situazione.
-Tu...niente...-
-Riesci ad alzarti..?!-mi chiede gentile cercando di rimanere calma, ma viene tradita dai sui occhi lucidi e i suoi singhiozzi soffocati quasi inudibili.
-S-si...- dico mentre Hanje mi tende una mano, che io afferro, per potermi tirare a sedere.

Mi incammino verso l'uscita spalleggiato da Hanje che tiene la mia mano in una morsa, che non ho il coraggio di lasciar andare, è l'unica cosa che al momento mi fa stare bene.

Abbiamo lo sguardo basso, e nessuno dei due osa fiatare, lacrime sensa singhiozzi ci ricadono sul volto, mentre continuiamo a camminare con lo sguardo nel vuoto.
Raggiungiamo i container, e saliamo in due macchine al loro fianco.

Saliamo in macchine diverse.
Mi siedo al volante, fisso il vuoto, prima di scoppiare in un pianto silenzioso,i miei occhi sono grondanti di lacrime salate che si fermano sulle mie labbra. Sbatto le mani sul volante dimenandomi con forza, e con tutta la furia che ho nel corpo.
Mentre continuo a dimenarmi, l'immagine di Eren, si ferma nella mia mente,i suoi occhi spenti, le imagini di questa mattina, lui con le occhiaie scavate mentre fumava e guardava la sua tazza di caffè, Lui e l'unico bacio che ci siamo dati.

[...]

Non ho potuto fare niente.
Niente.

E stato rapito di nuovo.
Di nuovo attaccato, come una bestia.
Lasciato al buio.
Da solo.
Senza nessuno.
Senza me.
Torturato.
Testato.
Come se fosse un topo da laboratorio.

Sono inutile.
Non sono riuscito a proteggerlo.

Ha salvato dei bambini, per poi sacrificarsi.

Pov Levi.
È passata quasi una settima, del moccioso nessuna traccia. Tutti i giorni vado a casa sua, a dar da mangiare ai Lupi.

La mia auto è ancora parcheggiata nel suo portico.

Tutte le sere da quando Eren non c'è più,si aggiungono nuove scritte sui muri, le pareti sono diventate ancora più scure, l'ambiente è ancora più macabro, l'interno è tutta un'altra storia, è più accogliente.
Ogni giorno i Lupi, mi scondinzolano come cani, ma anche loro sentono la mancanza del moccioso.
Tutti i giorni annaffio il giardino.
Crescono fiori.
Ogni giorno poto gli alberi.
Crescono frutti.
Ogni giorno pulisco la sua stanza.
Diminuisce la polvere.
Ogni giorno penso ad Eren e a quello che sta passando.
Perdo la speranza.
Ogni giorno soffoco le urla.
Sto morendo dentro.

[...]

Pov Eren.

Dopo essere svenuto quel bastardo mi ha rinchiuso. La stanza in cui ora mi trovo è buia, e sono legato polsi e caviglie con delle catene in acciaio.
Non mangio da giorni.
Non dormo da giorni.
Non vedo la luce da giorni.
Le forze mi hanno abbandonato da un pezzo, avrei potuto rompere le catene in un attimo, ma ora non ci riesco.
Anche se ho le mani legate non sento l'acciaio freddo sulla pelle, è come se non esistessero.
Da quando quello schifoso di Kenny mi ha portato qui, non c'è stata una volta che ho provato dolore, quel bastardo mi ha tolto le pillole e ora non riesco più a ragionare in modo lucido. Non mi da ne cibo ne acqua per vedere la mia resistenza.

Sono sporco di sangue ovunque, i miei vestiti sono sporchi e lacerati ai lembi.
Quel bastardo mi tratta come una bestia una museruola in acciaglio mi copre il viso, allacciata dietro la nuca, e il mio collo è circondato da un collare in cuoio, anch'esso legato a chissa quale trave.

Neanche il viso angelico di un Levi che dorme mi aiuta in queste situazioni.
So bene che non lo rivedrò mai più.

Ormai mi sono abituato a vedere nel buio.
La stanza è vuota, al centro dove sono io, sono conficcate nel terreno delle travi in acciaio, a forma di croce. È tutto silenzioso e molto pulito. Le pareti sono in acciaio o in cemento armato.

[...]

Mentre gioco con il piercing nella mia bocca, che è l'unica cosa che mi tiene impegnato, sento dei rumori quasi inudibili all'orecchio umano.
Dopo una settimana quel porco si è deciso a farmi visita.

Una luce acceccante si propaga nella stanza.
-Mnhh...-mugolo infastidito da quella luce.

-Sei ancora cosciente vedo.- constata.

-Già.-dico nonostante la museruola, riesco a parlare.

-Come ti senti?- domanda.

-Meravigliosamente.-rispondo.

-Vuoi giocare...?!-dice ridacchiando.

-Perchè no...infondo sono sensa impegni al momento.- rispondo annoiato.

-Come siamo calmi... hai perso la speranza di uscire da qui...?!- ghigna.

-Non l'ho mai avuta.-i miei occhi stanno diventando rossi, solo parlando con lui.

-Ottimo.- si avvicina, portando un carrello con coltelli e altri arnesi di tortura.

-Cominciamo...?-mi chiede scherzando.

-Una cosa veloce.- dico sarcastico- La tua faccia mi fa vomitare.-

-Vedo che anche in situazioni del genere, non smetti di scherzare vero Eren...?!- ridacchia avvicinandosi con un coltello.

-Giusta osservazione Kenny.- marco il suo nome, facendolo innervosire.

Per poi iniziare a torturarmi.
Mi infila un coltello nella gamba.

-Dovrei dire Ahi...?!- dico ironico guardando il coltello.

Mi rivolge uno sguardo truce, per poi continuare.
Ho tagli di lame ovunque, due coltelli sono conficcati nelle mie coscie. Le mie braccia sono sfregiate. Un liquido nerastro imbratta il pavimento.

-Con i coltelli...non funziona, con le tenaglie neanche....-pensa ad altra voce.

-Sai....-dico-mi stai facendo girare i coglioni.- borbotto con un sorriso fasullo.

-Vuoi provare con la forza bruta...?- domanda serio.

-Perchè no.- dico sbattendo molteplici volte gli occhi, con fare finto stupito.

Un calcio allo stomaco mi fa sputare sangue.
-Fa male?-
-No.-
Altri venti calci si aggiungo a quello di prima.

-Senti.-lo interrompo.

-Non servi a un cazzo.-

-Prova tra dieci anni, ok?- dico guardandolo negli occhi.

-Va bene,va bene.- risponde.

-Ci vado giù pesante...?- domanda.

-Se sai fare di meglio,si.-gli rispondo alzando il capo sorridendo.

Il modo in cui parliamo sembra fottutamente amichevole. Ormai la mia sanità mentale è andata a puttane. Sembra che stiamo discutendo come fare un piercing o cazzate del genere.
Si avvicina con una piede di porco, e mi colpisce alla testa.

-Cosi va meglio...?!- mi domanda.

-Si, continua.-altri rivoli di sangue mi escono dalla bocca.

Mi colpisce ripetutamente alle gambe. Alza le braccia e il piede di porco e lo fa arrivare dietro la schiena finchè, con una forza sovrumana mi colpisce alle costole, facendomi sputare una quantità enorme di sangue.

-S-sai...questo mi avrebbe potuto far male.-dico alzando lo sguardo sorridendo in modo falso.

-Ma non è abbastanza.- continua.

-Ne sono consapevole.- sussurro con calma pacata guardandolo dritto negli occhi, facendo scorgere un pò di ironia.
Prende una Magnum nera pece, ricarica sette proiettili nel tamburo, per poi farlo ruotare e chiuderlo. Seguo ogni suo movimento con gli occhi rossi, e appena capisco che fa sul serio, un sorriso a cientotrentaquattro denti si espande sul mio volto.

-Vedo che hai capito.- dice rigirando l'arma tra le mani seguendola con lo sguardo.

-Come non potrei.- - è palese.-dico seguendo anch'io con lo sguardo la Magnum.

-Non prendermi in giro mostro, con questa potrei ucciderti, e tu mi guardi come se lo volessi, non urli. Non singhiozzi. Non ti disperi. Non è divertente.- dice sgranando gli occhi portando a contatto l'arma con la sua tempia, scuotendola leggermente e barcollando nella mia direzione.

I miei occhi si illuminano di una luce di speranza, quando capisco che potrebbe uccidermi, e mettere fine a questa inutile tortura. Devo solo continuare a istigarlo.
Un colpo all'addome.
Nulla solo sangue.
Un colpo alla coscia.
Ancora sangue.
Un colpo al braccio.
Altro sangue.
Scoppio in una risata fragorosa.

-HAHAHAHAHAHAHAHAH- Alzo gli occhi alla sua altezza.
-Che hai da ridere...?-sbraita.

-Nulla, mi diverto da morire.-dico pacato fissandolo dritto negli occhi.

-Io ti uccido...!!-sbraita puntandomi la pistola in mezzo agli occhi.
-Che aspetti stronzo...fallo..! Uccidimi. Squartami. Sbembrami. Fai di me piccoli pezzetti grandi quanto il tuo minuscolo cervello.-dico urlandogli in faccia, ridendo sadicamente.

-Ti accontento.-

Abbassa la pistola al mio petto, mettendo a contatto la canna dell'arma con la pelle lasciata scoperta.
-Punta al cuore.-dico sbuffando annoiato.
-Vuoi davvero morire?-mi chiede stupito spostando l'arma sul cuore.
-Non ho nulla da perdere.-rispondo guardando il vuoto e pensando a prima di questa stupida missione. Ricordando Hanje e Levi.

-Come siamo pessimisti.- ridacchia.

-Già.- dico sarcastico.

-Spara.- a quella richiesta tanto diretta, spalanca gli occhi stupito.
-Io...non posso...-dice abbassando l'arma.
-Non posso uccidere un mio esperimento.-dice guardandomi serio e dispiaciuto(?) Per aver rifiutato la mia richiesta.

-Ho detto SPARA!! INUTILE SACCO DI MERDA. UCCIDI. HAI CAPITO....!?!?ORA! INUTILE CARCASSA UMANA.!!- gli sbraito contro alzando la voce.

-NON POSSO! NON VOGLIO!-mi risponde urlandomi contro.

-Se ora non la finisci sparo sul serio!!-mi urla in preda a una crisi di nervi.

-SEI INUTILE. SEI INUTIL-non riesco a finire la frase che un colpo dritto al petto mi trapassa da parte a parte.

[..]

Abbasso lo sguardo e vedo che un colpo di pistola mi ha colpito all'altezza del cuore.
Non ho provato lo stesso dolore ma almeno morirò.
-Inutil...e...e..-sussurro rialzando lo sguardo, mi nasce un sorriso di gratitudine sulle labbra, spontaneo.
Dopo lo vedo accendersi una sigaretta.

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