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Lo conosco.

Pov Levi.

Quello stupido Moccioso. Lo uccido, scappare durante la notte come fosse un fuggiasco. Ma stiamo scherzando?!?!.

Prendo velocemente la giacca, correndo per le scale con una velocità assurda, saltando anche qualche scalino.

Prendo le chiavi della BMW e mi precipito in macchina.
Durante la notte può capitare di tutto, persone poco raccomandabili, o gli animali che invadono il bosco.
Potrebbe essere stato aggredito o peggi-ASPETTA. Che cosa cazzo mi preoccupo a fare per un moccioso del genere?

Dopo una decina di minuti sono sotto casa della Quattrocchi.
Sono le cinque di mattina, e la vedo sbucare dalla finestra con i capelli più scompigliati del solito, mi guarda stranita, poi con voce inpastata dal sonno mi chiede.

-Qualche problema Nanerottolo...?- sbiascica sbadigliando.

-Si, il moccioso...- sbotto freddo.

-Che ha combinato? Ha lasciato i panni sporchi in giro per casa...?- ridacchia ancora assonnata.

-No, si è buttato dalla finestra e ora è in giro per la città. Di notte.-sbotto acido.

-Mmh...Mmh...ASPETTA COSA?!- urla facendo accendere le luci negli appartamenti dei vicini che mi urlano contro di andarmene.

Hanje ancora alla finestra mi guarda,mentre io mi massaggio il collo per la posizione scomoda.

-Sai dove può essere andato?- chiedo pacato.

-Si, o forse...aspetta un attimo.- dice rientrando in casa.

Dopo una decina di minuti si affaccia di nuovo, con un sorriso entusiasta di chi ha la vittoria in pugno.(?)

-Tieni.- urla lanciandomi, un foglio piegato in modo occasionale.

-Allora io vado.- dico rientrando nella vettura.

-Ma prego Nanerottolo.-ridacchia.

Suono il clacson un paio di volte, per poi fare un'inversione a U e andare nella direzione scritta sul foglio.

Poco lontano da dove abito, una casa dall'aspetto tetro, e cupo, circondato da un recinto nero in filo spinato.
Sui muri neri, parecchie scritte con bombolette in rosso.

-Mostro. Muori. Sparisci. Non dovresti esistere.-leggo ciò che c'è scritto.

Direi che non è mai stato molto accettato.
Scendo dall'auto.

Dirigendomi d'avanti al portico, mezzo distrutto.
Poggio la mano sulla maniglia notando che è aperta e che ora sta scricchiolando.

All'interno sembra tutto abbastanza pulito, se non fosse per del fango sparso per tutta la casa. E il divano rovesciato al contrario.
I colori sono molto scuri, e mettono abbastanza in soggiezione.

Accendo la luce.
Sento dei tonfi provenire dal piano di sopra mi dirigo, verso le scale, quando un tintinnio abbastanza veloce mi fa alzare lo sguardo dagli scalini.

Un enorme figura nera dagli occhi verdi accesi ,mi si presenta davanti.

-Eren.....?- chiedo.

Sento la figura ringhiare, indietreggio leggermente, mentre la figura si fa sempre più avanti, la fiocca luce proveniente dalla luce, illumina la grande figura rivelando un enorme Lupo nero, con degli indumenti insaguinati tra le fauci.


Possibile che questo Lupo enorme abbia fatto del male al moccioso?

Tento di escogitare una via di fuga, mentre i miei occhi rimangono incastonati in quelli del lupo in cima alle scale.

Sento mugolii provenire all'interno di una stanza.
Automaticamente distolgo lo sguardo, dal lupo, che uno scatto fulmineo mi salta adosso facendomi sbattere la nuca numerevoli volte sugli angoli dei gradini in legno, fino a rotolare a terra.

Sento vari rumori provenire dalla stanza, mentre con le mani tento di allontanare l'animale che tenta di divorarmi.

Le testa mi pulsa, mentre sento i suoni ovattatati. Una figura si avvicina a me frettolosamente spostando con non curanza l'animale con un braccio.
La testa diventa sempre più pesante, mentre i rumori svaniscono del tutto l'ultima cosa che sento è il mio nome, pronunciato da una persona che non riconosco.

-Evi!!...Lev..-i....-

Poi il buio, un boato, e grandi falcate.
Chiudo gli occhi abbandonandomi all'oscurità che ormai mi circonda.

Pov Eren.

Mi sveglio sentendo un grugnito e dei tonfi pesanti.
Guardo la sveglia mezza distrutta ma ancora funzionante, sono quasi le sei del mattino.
Sarà qualche animale.
Mi alzo scostando le coperte in modo svogliato, saranno anni che non dormo, guardo il letto un ultima volta, sapendo che neanche questa notte dormirò.

Apro la porta della mia stanza guardando verso le scale da dove proviene quel rumore fastidioso.
Il Lupo sta aggredendo qualcosa o meglio qualcuno.

Una chioma corvina, e degli occhi freddi.
Merda è Levi.

-Levi.-lo richiamo.

Scendo velocemente le scale, spingendo il lupo con una mano dall'altra parte della stanza.

Le scale sono cosparse di liquido cremisi proveniente dalla nuca di Levi.

-Levi.-

-Levi.-

-Levi.-urlo il suo nome ottenendo solo dei mugolii infastiditi da parte del corvino.

Prendo un lensuolo e copro tutto il corpo di Levi faccio scorrere una mano, dietro la sua nuca, e l'altra dietro le sue gambe, lo alzo, portandolo velocemente in camera mia,non curandomi del lenzuolo che striscia il pavimento e lo adagio lentamente sul mio letto, per poi correre verso, lo sgabuzzino e prendere il kit del'pronto soccorso.

Torno in camera mettendo il kit sul comodino vicino al letto, per poi sedermi affianco a Levi che sta dormendo.

Poggio delicatamente la sua testa coperta dal lensuolo sulle mie ginocchia, e prendo una siringa con dentro dell'anestetico locale.
Inserisco l'ago vicino alla ferita, per poi rilasciarne qualche milligrammo.

Prendo ago a filo, aspettando che l'anestetico abbia fatto effetto, per poi inserire quattro punti sutura sulla ferita.

Porto alla bocca dell sonnifero liquido, per poi guardare il corvino con le labbra dischiuse in una smorfia mi faccio coraggio per poi poggiare le mie labbra su quelle dischiuse del corvino, e far passare il sonnifero.

Si agita leggermente, prima di rannicchiarsi in posizione fetale.
Mi alzo, coprendo Levi con un piumone per non fargli prendere freddo oltre al lensuolo.

Vado verso le scale, prendendo un mocio, e del prodotto per pulire il sangue.

Dopo aver finito le pulizie, vado verso la cucina prendendo del caffe e inserendolo nella caffettiera.
Cerco tra le stoviglie la mia tazza, dopo averla lavata e asciugata per bene, la riempio con quel liquido forte e scuro,prendo poi lo zucchero e un chiucchiaio.

Vado in camera dove riposa il corvino, seguito dal Lupo che mi guarda curioso.

Dal pantalone prendo le sigarette comprate alla macchinetta prima di venire e ne accendo una, accompagnato dal posacenere a forma di cocco.
Mi accascio in un angolo della mia stanza, ispirando il fumo proveniente dalla sigaretta e bevendo grandi sorsate dalla tazza.

Il Lupo mi guarda, ringhiando contro il letto, mentre si distende affianco a me.

Poggio la tazza sul pavimento nero lucido, per poi passare la mia mano tra il pelo sulla testa del lupo.
Mi guarda ancora non capendo ciò che sta succedendo, e ringhiando allo sconosciuto nel letto.

-Lo conosco.- dico semplicemente ammiccando al letto, mentre ispiro dalla sigaretta.

-Non devi fargli del male.- gli dico, come se potesse capirmi, ricevendo un altro leggero grugnito dal lupo,per poi addormentarsi al mio fianco.

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