Hanje non capisce.
La donna entrò in casa accompagnata dal ragazzo che la fece sedere su uno sgabello in cucina.
Eren le preparò un tè ai mirtilli, ne aveva comprato un pò per le visite di Hanje.
La ragazza guardò oltre il piano cucina e scorse l'asta della flebo collegata ad un mucchio di coperte che ricoprivano quello che doveva essere Levi, la sua pelle nivea si distingueva ben poco dal tessuto bianco.
Si muoveva poco, sembrava più una piccola bambola immobile, mentre i lupi ad ogni avvicinamento da parte della bruna scattavano sull attenti in protezione di Levi, sembravano volessero proteggere un cucciolo.
Eren si mise di fronte ad Hanje, dando le spalle a Levi, mise sul bancone una tazza nera con del caffè un pacchetto di Marlboro e il suo cocco.
Venne rimproverato quasi subito.
-A che pacchetto sei arrivato?-inizio seria sorseggiando il tè.
-Non so forse al terzo.-gli rispose cercando l'accendino.
-Lo sai ch-.- la fermò subito con un gesto della mano parlandole sopra.
-Si fanno male lo so.
Si dovrei smettere o forse diminuire lo so.
Si ti da fastidio il fumo lo so.
E si, non ho intenzione di smettere.-le rispose prevedendo il discorsetto che ormai sapeva a memoria.
Hanje dal canto suo era abituata ad essere interrotta all inzio del discorso.
-Ma..solo perchè le cose nocive come fumo, veleno etc, non fanno niente al tuo corpo, non significa che sarà sempre così..quindi meglio prevenire che curare.-lo disse con l'indice vicino al viso sventolandolo ogni tanto in faccia al ragazzo e alle sigarette.
-Si si.-si limito Eren a rispondere.
E se ne accese una.
-Però, non smetterò di fumare mia cara Hanje.- lo disse alternando la sigaretta al caffè.
-Bhe, questo lo so.-rispose la bruna rassegnata.
-Mh.-
-Comunqueeee, penso dovresti prenderti una pausa.
Voglio dire sono sei mesi, che ti prendi cura della casa, dei lupi e soprattuto di Levi che è stato in coma, ma non hai pensato al tuo corpo.
Voglio dire con tutti i danni che hai subito,la gente ha pensato che un carro armato ti fosse passato sopra, e non dei semplici carri armati, ma di quelli che piacciono a me, e tu sai come sono quelli che mi piacciono.-lo disse con la luce negli occhi, ricordando i carri armati.
-E poi, come hai fatto ad uscirtene da una semplice rissa, con così tante batoste? Voglio dire erano in pochi li potevi...come dire...stordire subito, ecco.- finì.
-Levi era stato colpito con una bottiglia, lo sai no? Mentre ero occupato nella rissa, arrivarono altri uomini, e iniziarono a calciarlo, non potevo scappare perchè ero circondato, e sarebbe stato troppo facile trovarmi con Levi sulle spalle, così coprii Levi con la felpa, e mi misi sopra di lui con le ginocchia per terra, capito no? Tipo a quattro zampe.
Poi ne arrivarono altri, e cominciarono a colpirmi allo stomaco, calci, pugni, mazze di ferro, sassi, qualcuno aveva anche un coltello.-gli spiegai.
-Come sei riuscito a rimanere così, per tutto quel tempo?-
-Bhe, sai già il 'problema' al corpo, quindi il fisico non mi importava, dovevo solo rimanere così, fin quando non si sarebbero stancati per poi andare via.
Bhe ce ne voluto molto, dato che non si erano stancati.-dissi fumando.
-Menomale che l'hai protetto, poteva accadere di tutto in caso contrario.-la bruna sospirò.
Hanje si alzò dallo sgabello, e iniziò a camminare in direzione del divano,
Eren invece si stava pregustando la scena, appena la donna fece un passo per il salotto, i lupi ulularono e la bruna saltò per aria,con un urletto che si dai,forse era proprio adatto a lei.
La bruna tornò al suo posto, mentre Eren si diresse verso il divano con nonchalance, senza una minima reazione dei lupi, infondo erano i suoi, lo pensarono tutti e due.
Accarezzò i capelli corvini dell'uomo, e tornò a sedere di fronte alla donna, che visto il razzismo dei lupi mise il broncio,facendo una serie di smorfie in loro direzione.
Quando Hanje si calmò, inziarono a parlare del più e del meno,dopo qualche ora il pacchetto di Eren era finito, come le scorte di tè al mirtillo, ormai erano le cinque, e aveva iniziato a fare fresco.
Il ragazzo chiuse le finestre della casa, e gli spiragli, per non far congelare tutti.
Si sedette di nuovo, e iniziò a pensare a cosa avrebbe potuto cucinare per Levi,la donna invece cercava di dargli dei consigli su cosa cucinare,e le sue idee passavano da pizza con le ananas a quella con i wurstel,praticamente roba da bambina.
Dietro di Eren, Levi si stava svegliando, non se ne accorse,e continuò a parlare con Hanje,
Appena sveglio l'uomo vide il ragazzo e la donna parlare, si sentì un pò escluso, e gli diede fastidio il fatto la vicinanza tra loro, decise di alzarsi trascinando la flebo, e si avvicinò a passo lento ad Eren, il quale chiedeva ad Hanje il perchè mangiasse la pizza con l'ananas.
L'uomo, che arrivato vicino al bancone si voleva sedere, non trovò sedie, la sua era occupata dalla donna, si scambio qualche occhiata con il ragazzo, che lo guardava un pò curioso.
-Dovresti dormire.-borbottò Eren in sua direzione.
-L'ho fatto per troppo non credi?-gli rispose ironico il ragazzo.
-Mh forse.-
L'uomo cercò qualcosa per sedersi, alla fine trovo il modo per stare comodo, si mise a cavalcioni su Eren, trascinandosi un unico lenzuolo,e mise l'orecchio sul suo petto.
Hanje rimase zitta, e sorpresa, il ragazzo mise il braccio destro su Levi, per poterlo sorreggere, mentre con l'altra allontanava la sigaretta, e ad ogni tiro, girava la testa dalla parte opposta di Levi, non voleva stesse peggio.
Hanje guardo Eren come, in cerca di una risposta a ciò che stava succedendo, il ragazzo mimò con la bocca un 'non lo so' e mosse la mano come a colpirsi la testa, 'forse la botta in testa di mezzo anno fa.' Le rispose sempre mimando.
La donna rise, quando Levi inzio a fare dei piccoli gemiti nel sonno, il ragazzo iniziò a dondolare e ad accarezzargli la schiena.
Come si fa con i bambini.
Levi, rilassato dal canto suo, si faceva semplicemente cullare dal calore di Eren e dalla sicurezza e tranquillità, che le braccia del ragazzo gli davano.
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