.6.
Ormai era passata quasi una settimana da quando avevo sognato mia nonna, dopodichè non avevo più ricevuto nessun messaggio da lei -o dal mio inconscio malato, dipende dai punti di vista-; ovunque andavo il libro lo portavo con me anche se non ne sapevo bene il motivo. Ne avevo letta ancora qualche pagina ma continuava a sembrarmi un libro di filastrocche e racconti paurosi per i bambini.
Arrivai a scuola con un netto anticipo, parcheggiai la macchina e rimani lì a fumare come al solito.
Iniziai a vagare con lo sguardo, mi venne da sorridere mentre osservavo tutti i "primini" che si guardavano intorno spaventati senza sapere cosa li aspetterà dietro quella porta; tutti pieni di sogni, con la convinzione di avere il mondo in pugno e di poterlo cambiare, tutti con i loro fardelli sulle spalle, chi più pesanti degli altri.
Recuperai lo zaino ed uscì dalla macchina lasciando cadere il mozzicone a terra e spegnendolo con la scarpa; non mi interessava ciò che pensava la gente di me, se per loro ero vestita alla moda o se ero una finta trasgressiva, io stavo bene così: coi miei jeans neri a sigaretta, i miei anfibi logori e una semplice t-shirt nera a maniche corte che lasciava i miei tatuaggi ai pregiudizi della gente. Amavo tutta la mia miriade di bracciali che portavo in continuo e soffrivo di una strana ossessione; i miei capelli non potevano rimanere dello stesso colore per più di due mesi, ora infatti erano viola, mossi, lunghi fino al sedere.
Non avevo nessuno da salutare, nessuno a cui chiedere come fossero andate le vacanze o cose simili, con le cuffie nelle orecchie mi incamminai verso il corso di latino che mi avrebbe perseguitato per le prime due ore.
Della lezione, come di routine, non seguì praticamente nulla e, da quanto avevo notato, neanche gli altri ragazzi erano molto interessati.
Tutti erano intenti a parlare di un gruppo di ragazzi che si era appena iscritto a scuola, uno più bello dell'altro dicevano oppure "fatti della stessa sostanza dei sogni" come ripetevano due ragazze dietro di me.
Suonata la campanella mi precipitai fuori, volevo con tutto il cuore una massiccia dose di nicotina; trovai la panchina più isolata del cortile e mi appollaiai sopra come mio solito, non mi era mai piaciuto stare con i piedi per terra, adoravo avere le gambe a penzoloni, mi rilassava.
Avevo un'ora buca e non avevo la minima intenzione di muovermi da lì; era bello vedere come io fossi invisibile per le persone circostanti: ero una qualunque, una signora nessuno e amavo questa cosa, eppure non riuscivo a togliermi la sensazione di avere qualcuno fermo a guardarmi.
Cercai di togliermi quella strana sensazione di dosso e mi immersi nella lettura del libro: il capitolo parlava delle Antiche, persone che con il loro radicato credo, avevano il potere di entrare, solo in parte, in contatto con gli spiriti, sia buoni che cattivi degli altri mondi; alcuni potevano vederli, altri potevano sentirli e, pochi, potevano toccarli.
Alcune di loro nascevano così ma altre, a parte le Antiche del credo, potevano iniziare a avere rapporti con gli altri mondi dopo un grave trauma oppure dopo un principio di morte.
Un fruscio mi strappò ai miei pensieri, voltai di scatto lo sguardo ma non vi era nulla; con un senso di inquietudine tornai al libro ma qualcosa non andava, le mie vecchie cicatrici iniziavano a prudere e non era mai un buon segno.
La testa iniziò a farmi male come mai prima d'ora, sentivo delle urla strazianti che sembravano volermi dilaniare da dentro e non volevano andare via; alle grida si mescolarono delle immagini, come sprazzi di vecchi ricordi ormai dimenticati da tempo; sangue, tantissimo sangue, lacrime, strani simboli incisi sui mobili e su tutte le pareti, e poi quegli occhi grigi che in mezzo a tutta quella disperazione sembravano l'unica cosa che potesse darmi sollievo.
Come tutto iniziò, in un lampo, finì, mi ritrovai a terra con le lacrime agli occhi, non avevo la minima idea di quanto tempo fosse passato, la testa mi faceva un male cane e il cuore sembrava un macigno in mezzo al petto.
Buonasera a tutti!
Sono tornata finalmente!
Ecco qua, come promesso la storia inizia a prendere un senso (più o meno)
Aspetto come sempre le vostre critiche e i vostri consigli.
Fate bei sogni, Lucrezia. 🌊🌊
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