<< ti vedo sorpreso, Tate, qualcosa non va'? >> chiede avvicinandosi

<< perché sei qui? >>

<< perché mi mancavi >>

<< vattene via >> dico deciso. Non mi rovinerà ancora la vita. Ci ritroviamo a pochi centimetri di distanza ormai

<< costringimi >> sussurra al mio orecchio mentre mille brividi mi attraversano il corpo

<< Tate? Stai bene? È da tanto che sei in bagno >> la voce di Mattia mi fa tornare alla normalità. Sposto Phillip e apro la porta

<< sto bene, ora andiamo >> e senza aspettare una sua risposta lo trascino via, fuori da quella casa così opprimente. Troppo.

Phillip's POV

Vedo Tate allontanarsi con quel ragazzino mentre sento la rabbia crescere in me
<< quindi è per lui che mi hai lasciato, Tate? >> bisbiglio adirato. Esco dalla casa e mi avvio alla macchina. Sospirando accendo il motore e mi avvio verso il mio nuovo appartamento. Parcheggio l'auto davanti al palazzo e inizio a salire le scale. Apro la porta ed entro per poi chiuderla alle mie spalle. Mi siedo appoggiando la schiena alla parete, troppo stanco per fare un discorso di senso compiuto
<< allora? Com'é andata? >> chiede una voce troppo familiare

<< non iniziare, Sam >> rispondo guardandola male

<< te l'avevo detto di non venire. Tate si è fatto una nuova vita, devi accettarlo >> dice avvicinandosi

<< non può essersi innamorato di un insulso ragazzino, non può essere così stupido >> bisbiglio ripensando alla scena di poco prima

<< non ti sei chiesto perché ti ha lasciato, Phillip? >>

<< mi sembra ovvio, ormai, sta con quel bimbo >>

<< riformulo la domanda, ti sei chiesto perché abbia smesso di amarti, Phillip? >> chiede lasciandomi leggermente perplesso. Perché ha smesso di amarmi? Resto in silenzio non sapendo rispondere
<< è colpa tua se Tate sta con quel ragazzo >>. Scatto in piedi e la fisso negli occhi

<< non provare a dirlo mai più, chiaro?! Se n'é andato perché quel moccioso l'ha portato via da me! >> urlo furioso

<< No, Phillip, se n'é andato perché tu lo hai sempre trattato di merda. Con il tuo comportamento da stronzo emancipato lo hai fatto soffrire più del dovuto! Non puoi negare l'evidenza, accettalo! >> urla a sua volta Sam. Uno strano silenzio regna nel piccolo corridoio mentre le guance iniziano ad andarmi a fuoco. Senza dire niente mi avvio verso la mia camera e mi chiudo dentro
<< scusa >> bisbiglio mentre una lacrima inizia a scendere sulla mia guancia. Un'altra, un'altra, un'altra ancora. Non riesco a smettere di piangere. Quindi, funziona così? Devo patire le stesse cose che ha patito Tate? Non riesco, non ce la faccio ad essere un altro. Vorrei davvero scusarmi, davvero, ma ora devo solo pensare a come riprendermi il ragazzo che amo.

Tate's POV

Arrivo con il fiatone all'angolo della via di casa. Cosa ci fa qui? Perché è dovuto venire? Non poteva lasciarmi in pace e basta?
<< Tate, mi stai facendo male >> si lamenta Mattia. Ho ancora il suo polso nella mano e per tutto questo tempo l'ho tenuto stretto

<< mi dispiace, Mattia, non volevo farti male. Scusa anche per averti trascinato via dalla festa >> dico lasciandogli il polso rosso

<< va tutto bene, sta tranquillo. Piuttosto, cos'é successo in bagno? Ti vedo strano >> chiede preoccupandosi

<< non è nulla >> mi limito a rispondere. So che si preoccuperebbe se glielo dicessi

<< ti prego, dimmi che cos'hai >> insiste avvicinandosi. Testardo il ragazzo. Mi avvicino a lui e mi abbasso alla sua altezza sussurrando

<< se dovessi dirtelo, non avrei più il coraggio di guardarti negli occhi. Non voglio rischiare >>. Lo vedo arrossire e abbassare subito lo sguardo sulle sue scarpe. Sorrido e gli do un bacio sulla fronte
<< grazie per la bella serata. Buonanotte Mattia >> dico per poi iniziare ad incamminarmi

<< ti amo! >> sento urlare dalle mie spalle. Mi giro di scatto e noto che Mattia è più rosso del solito. Non faccio in tempo a realizzare ciò che è successo che scappa via imbarazzato. Anche questa... non ci voleva proprio. Sapevo dei suoi sentimenti verso di me, ma poteva anche aspettare a rivelarmeli! Perché deve succedere tutto questa sera? Sospiro iniziando ad incamminarmi verso casa sperando di non avere più sorprese del genere per molto tempo.