Capitolo 12
<< cosa... cosa sta succedendo? >> chiedo allarmato cercando di liberarmi
<< se ti agiti così, ti fai solo del male, Tate >> dice la voce uscendo dal buio e rivelandomi Mattia
<< cosa... Mattia? Sei stato tu a farmi questo? >> chiedo allarmato e ricevendo un cenno di conferma
<< ma... perché? >>
<< perché ti voglio >> risponde sicuro guardandomi negli occhi. No no no, qui la cosa mi sta sfuggendo di mano
<< s-senti, Mattia, andiamo con calma. Non ci conosciamo nemmeno bene, non- >> e non mi fa finire che mi tira un ceffone talmente forte da farmi girare la testa dall'altro lato
<< Mattia.. >> sussurro sorpreso di quella azione. Il suo sguardo assente diventa subito dolce e preoccupato
<< scusa, Tate, ma stavi parlando troppo. Io ti amo, ti amo davvero, eppure! Non riesci a capire perché io lo stia facendo >> sussurra iniziando a sfilarsi la maglietta
<< Mattia... se mi sleghi, ti prometto che farò come se non fosse successo nulla, okay? >> cerco di avere un tono dolce e comprensivo, ma la paura è ormai ovvia sul mio viso
<< amore mio >> sussurra mettendosi seduto sul mio petto
<< ti prometto che farò piano >> e detto questo inizia a baciarmi con foga. Ogni tentativo di resistergli è vano, e quando chiede l'accesso alla mia bocca, glielo concedo senza troppe storie. Le nostre lingue si intrecciano tra gli affanni di uno e l'esitazione dell'altro. Si allontana dopo parecchi minuti leccandosi le labbra
<< togliamoci i vestiti di dosso, che ne pensi? >> sussurra malizioso facendo uscire un paio di forbici
<< penso che sia una pessima idea >> borbotto esitante ricevendo un sonoro ceffone come risposta. Inizia a tagliarmi lentamente la maglietta provocandomi qualche taglio. Una volta rotta, la getta via accarezzandomi il petto con occhi pieni di desiderio
<< hai un corpo fantastico >> dice leccando le ferite provocate dalla forbice. Sussulto al contatto della lingua sulla mia pelle, è così strano farlo con Mattia. Inizia a baciare tutto il petto, lasciandomi qualche succhiotto qua e là per marcare il territorio. Un flebile gemito esce dalle mie labbra quando inizia a stuzzicare con i denti il capezzolo e la cosa si fa troppo eccitante da sopportare.
Riprende a baciarmi con più passione, con più desiderio mentre le sua mani vagano per il mio corpo come se non sapesse da che parte cominciare a toccare. Le nostre lingue si uniscono un'altra volta facendoci mancare qualche volta l'aria e costringendo il più giovane a staccarsi per far riprendere fiato ad entrambi.
Porta una mano sul cavallo dei miei pantaloni facendomi sussultare, sapendo cosa si nasconde all'interno e cosa vuole uscire premendoci contro. Ritorna a passare la lingua sul mio capezzolo mentre mi sbottona i pantaloni costringendosi a staccarsi per toglierli, e trovandosi davanti alla mia erezione che combatte contro il tessuto dei boxer per uscire fuori. Mattia ghigna vedendomi in quello stato
<< a quanto pare non ti sono affatto indifferenti le mie attenzione >> dice sensualmente ritornando a baciarmi la pancia.
Mi sento male, mi sento una merda a non riuscire a contenere il mio corpo. Vorrei non avere un erezione, vorrei non eccitarmi ogni volta che mi tocca, ma sono debole. Troppo debole. Il corpo cede al desiderio, la mente cerca di concentrarsi su altro per non vomitare e il cuore si sente morire per non poter fare nulla.
Mi risveglio dai miei pensieri notando che anche l'ultimo indumento che mi copriva è stato tolto. Mattia inizia a dare umidi baci al mio membro, prendendo qualche volta la punta e succhiandola leggermente facendomi gemere. Continua la sua tortura ancora un paio di volte per poi spostarsi da sopra il mio corpo, e svestire il proprio
<< voglio sentirti fino in fondo, Tate, non sai quanto io lo desideri >> sussurra mettendosi a cavalcioni su di me
<< Mattia, sei ancora in tempo >> cerco di convincerlo ma in vano. Appoggia le mani sul mio petto e lentamente si fa penetrare. Un gemito esce dalle sue labbra, iniziando a fare piccoli saltelli per prenderlo il più possibile. Dei gemiti poco casti escono da entrambi, mentre i nostri corpi sono una cosa sola
<< ti amo, Tate >> riesce a dire tra un gemito e l'altro ma non ricevendo risposta.
Entro fino in fondo, facendolo gemere più forte. Ormai il corpo fa azioni automatiche, quasi robotiche. Non riesco a non eccitarmi ancora di più al suono della sua voce, fino a quando non arrivo al limite e vengo insieme a lui.
Ho il fiato corto, neanche avessi corso la maratona. Si alza facendomi uscire da lui e mi lascia un bacio veloce, per poi uscire soddisfatto dalla stanza. Mi lascio andare ai singhiozzi e libero le lacrime con cui ho combattuto così tanto, per non farle uscire di fronte a Mattia.
<< Philip >> sussurro tra un singhiozzo all'altro sentendomi un peso sul cuore.
Philip's POV
<< Philip >> sento sussurra a Tate mentre una lacrima scende giù finendo sotto al mento. È disteso sul divanetto in pelle della mia matrigna da ormai due ore, senza dare segnali che si voglia svegliare. Questa mattina, verso le sette ho tentato di svegliarlo, senza successo. E dopo aver notato che sembrava un corpo senza vita, sono corso a portarlo da mia madre.
Stringo la mano a Tate, sperando mi possa sentire. Abbiamo ascoltato tutto. Ogni cosa che quel mostro ha fatto con il mio amato... ogni cosa che provava lui. La sua paura che io possa odiarlo dopo questo, la sua rabbia per non poter fare nulla, la sua tristezza perché il suo corpo ha reagito normalmente
<< ascoltami, amore >> sussurro con gli occhi lucidi baciandogli il dorso della mano
<< ascoltami attentamente, amore mio. Non è colpa tua. Non lo è. È stata una reazione normale del corpo. Il corpo reagisce se viene stimolato, non è colpa tua. È qualcosa di meccanico come respirare o sbattere le palpebre. Resisti, ti tireremo fuori presto >> mi cade qualche lacrima sapendo di non poter fare nulla, solo essere un piccolo spettatore di quel gioco perverso che Mattia ha incominciato con noi.
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