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Questa domenica mattina avrei dormito per ore, se non fosse stato per Giulia che, con i sensi di colpa, è piombata in camera mia con la colazione calda.
Apro gli occhi ancora da sotto la coperta e mugugno qualcosa contro Giulia che siede comodamente sulla sedia girevole della mia scrivania.
-Che vuoi?- dico assonnata.
-Dai, scusami per ieri- dice lei con un sorriso smagliante e mi porge un cornetto al cioccolato.
-Ma non sono arrabbiata con te- dico sedendomi sul letto e stiracchiandomi. Il mio pigiama rosa confetto si sposa benissimo con il copriletto grigio.
-Comunque dobbiamo andare alla partita- dice lei e io per poco non mi strangolo con la brioche. Scuoto la testa e lei si siede accanto a me.
-Ti ricordo che sono la fotografa della scuola- dice e si inginocchia davanti a me.
-Mettiti un capello, nasconditi, ma vieni con me, ti prego- detto questo si prostra e io non faccio altro che ridere. Annuisco anche se so che è un'altra pessima idea.
Pranziamo a casa mia e mio padre continua a fare domande a Giulia e lei tutta contenta risponde allegra. Mamma ha preparato il risotto allo zafferano e la torta di mele solo perchè abbiamo ospiti.
-Tutto buonissimo signora Visconti, grazie mille- dice Giulia prima di alzarsi e mi segue in camera dove mi preparo indossando un paio di jeans strappati, felpa e cappellino con la visiera nero.
-Stai scherzando?- dice guardandomi. Afferra il berretto e lo lancia in un punto indefinito della stanza, mi passa dall'armadio una t-shirt bianca e la giacca di pelle. Mi cambio e lei soddisfatta decide che sia ora di andare.
Lo stadio è enorme e tre tribune sono completamente occupate da tifosi. Giulia si intrufola negli spogliatoi per scattare qualche foto prima della partita e mi lascia il pass per la fila di posti privata più vicina al campo da calcio. C'è il sole e ancora una volta sono sola. Cerco di non incrociare gli sguardi di quelli che mi fissano da dietro e accendo il cellulare per distrarmi.
-Sola?- sento dire da un ragazzo acconto a me. Non credo di conoscerlo, ha al collo una macchina fotografica ed indossa un cappellino rosso di cotone con il logo della nostra squadra avversaria. I capelli marroni spuntano dal tessuto elastico e gli occhi nocciola sono coperti dalle lenti degli occhiali.
-La mia amica fa le foto alla squadra- gli spiego. Lui poggia i gomiti sulle ginocchia e scatta una foto.
Il mio cellulare inizia a vibrare all'impazzata e quello che trovo sulla bacheca di Facebook è quella foto. Tommaso ed io siamo in primo piano al fluo party e in descrizione c'è scritto "XOXO GOSSIP GIRL". È un post di un profilo fasullo. Cerco di mantenere la calma, fondamentalmente sono single e nessuno da quella foto può dire se sia successo qualcosa o no. Siamo in posa, nulla più. Poi non sembro nemmeno io...
I commenti sono tantissimi, qualcuno ha scritto: "Le corna le aveva lui", "Ma solo questa? Qualche prova in più?" e un'altra "Okay, e quindi? Discoteca?".
Le squadre scendono in campo e vorrei tornare a casa, ma gli occhi di Lorenzo si sono già incastonati nei miei.
-Hai visto?- dico a Giulia e lei annuisce.
-Avresti anche potuto dirmelo che vi conoscevate, che c'è di male?- mi dice prima di scattare il calcio di inizio.
-Non è successo nulla- mento.
-Ma lo so, tu non sei Lorenzo- e queste parole mi fanno sentire ancora più in colpa. Non mi accorgo nemmeno che la squadra avversaria ha segnato.
Lorenzo è visibilmente turbato, non sta un attimo fermo. Non so se sia solo per la partita. Lui e Tommaso però giocano di squadra e segnano per il pareggio.
Giulia scatta in continuazione e io cerco di non pensare ai centoventitrè commenti sotto quella foto.
Pausa primo tempo. Non mi intendo molto di calcio e vorrei capirci di più.
-Eri stra bella in quella foto, sorridevi per davvero- dice Giulia accarezzandomi la mano. Io l'abbraccio, ma so di essere un'amica orribile.
L'arbitro risuona il suo fischietto e le squadre si rimettono in posizione per incominciare il secondo tempo.
Non ci vuole molto, l'altra squadra segna e il ragazzo accanto a me esulta.
-Scusa- dice voltandosi verso di me sorridendo imbarazzato.
I nostri fanno di tutto per segnare di nuovo prima della fine della partita. Tommaso si sta spingendo sempre più vicino alla porta avversaria, si muove con gesti rapidi e fluidi. La folla fa il tifo e qualcuno urla il suo nome. Il tempo sta per finire quando Tommaso decide di tirare in porta al posto di passarla a Lorenzo. La palla viene respinta dal portiere e noi abbiamo perso.
In pochi secondi Lorenzo è ad un passo da Tommaso, i due discutono e Lorenzo inizia a spingerlo. Poi indica da questa parte e credo stiano parlando di me e della foto. Il biondo sferra un destro che colpisce il viso di Tommaso che ribatte subito. Giulia ed io corriamo verso di loro e sento già le loro urla.
-Ti sei scopato la mia ragazza eh?- sbraita Lorenzo.
-Probabilmente non gli bastavi- dice Tommaso ridendo. Due ragazzi della squadra di calcio li tengono fermi. Uno lontano dall'altro. Sedano la rissa con l'arbitro che segna la fine della partita e sospende Tommaso e Lorenzo dalla stagione calcistica.
-Ma fottiti- dice Lorenzo prima di sputare sangue ed andare via ancora in divisa.
Ma perchè l'ha divulgata Tommaso? Ho bisogno di parlargli e al più presto. Credo di essere sull'orlo di una crisi di nervi e vorrei prendere un passaporto falso e scappare in Messico per iniziare una nuova vita. Odio dover rincorrere i problemi.
-Complimenti Visconti- dicono due della squadra con il borsone in spalla e con l'espressione schifata in viso. Questa azzuffata si aggiunge all'elenco di problemi che sto dando al mondo.
Bel lavoro Vittoria.
Non riesco a capire come sia potuta succedere una cosa del genere, solo Tommaso può darmi una risposta.
Prendo un respiro ed entro negli spogliatoi maschili.
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