4.OCCHI DI MARE E CAPELLI DI STELLE
Lo spirito ormai sapeva che quel dolce e sottile richiamo proveniva dal palazzo di Arrendelle.
Certo aveva paura,chi non l'avrebbe tornando nel luogo che lo segnò per sempre?Ma sapeva che se voleva avere la certezza che poteva esistere una persona che credeva in lui doveva andare lì,doveva scoprire chi lo chiamava e perché,cosa più importante non doveva e non voleva rimanere ancora solo,lui c'era,lui esisteva,perchè non vederlo?
"OK,CALMA JACK,FORSE TRA POCO POTRAI RICOMINCIARE A VIVERE"pensò guardando con aria di sfida le imponenti mura del castello.
Così si voltò osservando l'orizzonte come per salutarlo e rigirandosi si diresse verso il castello alla ricerca di quella persona che lo invocava incessantemente.
Una volta lì,ascoltando meglio quella chiamata capì che era di una bambina,si affacciò ad una finestra e vide un piccolo facottino con due occhioni verdi,le lentiggini e i capelli rossi con una ciocca bianca raccolti in due codini bassi,stava cantando davanti a una porta,quale persona sana lo farebbe?
Comunque cantava qualcosa del genere:
Sei già in piedi oppure dormi,
Giochiamo insieme dai,
Da quando non ti vedo più,
Mi sento giù
Mi manchi molto sai!!
Noi siamo tanto amiche
O forse no?
Che cosa ti ho fatto maiiii?!!!
-MA CHE VOCINA ADORABILE-disse Jack osservandola,poi si accorse che la chiamata si fermò,tutto era perso di nuovo,probabilmente.
La bimba continuò:
Se tu vuoi spiegarmi come
Faremo un bel pupazzo insieme.
Un altra voce interruppe la piccola pel di carota,diceva -Vattene via Anna-
E la piccola Anna rispose triste -Ok ciao- e si allontanò tornando a giocare con due bambole di pezza.
Jack si rattristò vedendo Anna andare via triste e,non si aspettava che quello che avrebbe visto oltre quella porta l'avrebbe distrutto.
Avvertì di nuovo quella chiamata,stavolta accompagnata da un flebile pianto di bambina,ne era certo,proveniva da quella camera.
Per sapere chi si celava in quella stanza fece il giro del castello e arrivò alla finestra che dava in quella stanza.
Si affacciò e vide una camera da letto per metà ghiacciata,ma era in ordine,solo una cosa era fuori luogo,la bambina al suo interno piangeva lacrime amare.
Lui bussò e lei alzò svelta il capo che prima si trovava tra le ginocchia e con fare stupito si diresse verso la finestra,la aprì e quel ragazzo dai capelli candidi come la neve e gli occhi freddi come il ghiaccio entrò.
-JACK FROST?-chiese la piccola
Lui stupito più che mai di ricevere una domanda strofinò gli occhi come e per accertarsi che non fosse un sogno.
-SI SONO JACK FROST,CHIAMAMI SOLO JACK,TU SEI...?-
-OH,EMH...IO SONO ELSA,PRINCIPESSA DI ARRENDELLE E HO NOVE ANNI-rispose in modo da essere orgogliosa.
-ELSA?COSA...NON PUÒ ESSERE!!-esclamò felice e la abbracciò poiché i sensi di colpa che lo attanagliavano da anni erano falsi,lei era viva ed era anche una bambina molto graziosa con gli occhi di mare e i capelli di stelle,matura per quanto infantile,educata per quanto a volte un pò scortese,insomma era un misto di sentimenti e modi di fare diversi e contrastanti.
-ELSA MI HAI CHIAMATO TU,QUINDI?-
-SI,GUARDA QUESTO LIBRO PARLA DI TE,DELLA TUA STORIA-e gli porse il libro.
-COSA?-chiese confuso-LA MIA STORIA?-
-PERÒ NON DICE MOLTO,LEGGI TU STESSO-e gli aprì la pagina,lui iniziò a leggere,ma non trovò nulla che gli servisse davvero per scoprire chi era e tutto il resto.
-GRAZIE MA NON DICE NIENTE CHE NON SAPPIA GIÀ-
-QUINDI SAPEVI CHE SOLO CHI CREDE IN TE PUÒ VEDERTI?-
-LO SO ELSA,LO SO...PERÒ ASPETTA-
-COSA?-
-CI SONO ALTRE COPIE DI QUESTO LIBRO?-
-SI,DOVREBBERO,PERCHÉ?-
-PERCHÉ ANCHE GLI ALTRI CHE LEGGERANNO QUESTA PAGINA CREDERANNO IN ME E MI POTRANNO VEDERE-un sorriso apparve largo sul suo volto,ma sapeva anche lui che se un giorno i bambini crederanno in lui,quel giorno era ancora lontano.
-JACK,NON CREDI CHE TI AVREBBERO GIÀ VISTO SE FOSSE COSÌ?-
Jack si incupì-GIUSTO,VENIAMO A NOI,PERCHÉ MI HAI CHIAMATO?-
-ECCO PERCHÉ HO BISOGNO DI TE-
Ho bisogno di te,queste parole lo fecero rinascere,perché lei non aveva bisogno del Coniglietto di Pasqua o di Babbo Natale,ma di lui,di Jack Frost.
-E IN COSA POSSO ESSERTI UTILE?-chiese scrutando le pareti ricoperte da un lieve strato di ghiaccio.
-ECCO VEDI,GUARDA LE PARETI,IL PAVIMENTO E TUTTA LA CAMERA-
-SI,COME È APPARSO QUESTO GHIACCIO?-
-SONO STATA IO,HO DEI POTERI COME I TUOI-rispose Elsa mentre tanti piccoli cristalli iniziavano a scendere copiosi sulle rosee guance.
-EHI ELSIE,PERCHÉ PIANGI?-chiese lui asciugando il viso della piccola.
-C-COME M-MI HAI CHIAMATO?-chiese a sua volta con voce spezzata facendo riferimento al nome che gli aveva dato Jack.
-ELSIE,NON TI POSSO CHIAMARE COSÌ?-
-SI,MI PIACE MOLTO-rispose accennando un sorriso.
-BENE ELSIE,ORA DIMMI NON SEI CONTENTA DI QUESTO POTERE?-
-NO,SAI PER VIA DI QUESTI POTERI DEVO RESTARE CHIUSA QUI,DEVO METTERE QUESTI GUANTI E SOPRATTUTTO NON POSSO GIOCARE CON MIA SORELLA ANNA-disse mentre altre lacrime cadevano come pioggia sul suo volto che ormai rappresentava la tristezza.
-MI DISPIACE PERÒ ORA HAI UN AMICO CHE TI AIUTERÀ-
-E CHI?-
-IO-
-OH È FANTASTICO!!!!TI VOGLIO BENE JACK!!!!-e gli corse in contro abbracciandolo e suscitando in lui una sensazione mai provata prima,non ricordava il calore di un abbraccio,rimase freddo.
-NON LO VUOI UN ABBRACCIO?-chiese Elsa.
-NO NO ELSA-e detto questo stavolta lui abbracciò lei e ovviamente lei ricambiò,per lui era una cosa nuova,ma gli piaceva,il calore di quella bambina defluiva dentro il suo corpo e nel suo cuore,ormai gelido da tanto,troppo tempo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro