2.IL MIO DESTINO È QUELLO DI RESTARE SOLO
Jack girava per l'Europa portando il gelo,cos'altro poteva fare?Sperare di essere notato?No,ha sprecato già troppo tempo a sperare.
Ora il vuoto che aveva al posto del cuore era fatto solo di rassegnazione e compassione per se stesso.
Si trovava in Norvegia,nella penisola scandinava,arrivò in un regno che sorgeva su un fiordo,vide uno splendido castello,decise di entrare.
Tutti erano in festa e delle coccarde rosa erano appese ovunque e su di esse vi era ricamata la lettera E.
-È NATA LA PRINCIPESSA,CHE BELLA NOTIZIA,LA VOGLIO VEDERE...PER LO MENO OGGI QUALCOSA MI FARÀ SORRIDERE-disse Jack esplorando ogni sala del castello,determinato a vedere la nuova nata.
Si fece il giro di tutto il castello e dopo un pò entrò in una stanza da dove riecheggiava il pianto di un neonato,o meglio di una neonata.
Lo spirito,spinto dalla curiosità entrò e si commovette difronte a quella scena d'amore materno.
La regina stava coccolando la piccola e lei smise di piangere.
-ECCO PICCOLA ELSA,È ORA DEL RIPOSINO,IO TORNO TRA POCO-disse la regina mettendo la piccola nella culla.
"ELSA,CHE BEL NOME E SI ADDICE PROPRIO ALLA PICCOLA,SI VEDE CHE HA UNA FACCIA DA ELSA"pensò Jack avvicinandosi alla culla per vedere bene l'infanta.
Per un attimo sembrò che Elsa lo guardasse dritto negli occhi.
-NON PUÒ ESSERE-disse Jack con un filo di preoccupazione,mischiato all'emozione che provava pensando che forse la principessa poteva vederlo.
Jack,spinto dalla tentazione allungò la mano verso Elsa,ma come accadeva già da un secolo lui la trapassò.
"CHE INGENUO SONO STATO,CREDEVO DAVVERO CHE UNA BAMBINA APPENA NATA POTESSE VEDERMI,CHE STUPIDO CHE SEI JACK"pensò con la delusione stampata in faccia.
Poi però decise di farla divertire,così creò qualche fiocco di neve e il sorriso si fece largo sul suo volto nel vedere quella creaturina tentare di prendere i fiocchi con le sue piccole manine.
-COME SEI CARINA ELSA-le disse Jack mentre le faceva altri giochi con la sua magica neve.
Poi però un cristallo di ghiaccio le andò nel suo piccolo cuoricino,lei non si mosse.
Jack era terrorizzato all'idea di aver congelato una bambina che aveva visto la luce del sole si e no da due ore e non poté fare altro che scappare.
Così volando tra i venti non evitò di sentirsi in colpa,ma erano proprio quei sensi di colpa che lo spingevano a non voltarsi indietro e ritornare da Elsa.
-SONO PROPRIO UNO STUPIDO!!!ORA I SUOI GENITORI LA TROVERANNO CONGELATA,CHE VIGLIACCO CHE SONO!!!IL MIO DESTINO È QUELLO DI RESTARE SOLO-disse cadendo a peso morto sul terreno ancora spaventato dal suo gesto verso la bambina.
Così mentre si compativa era all'oscuro che in realtà la bambina era sana e salva,poiché Jack non aveva fatto altro che darle il suo stesso potere.
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