Jack era solo;
queste tre parole dicevano tutto, era solo un fantasma,un vecchio e sbiadito ricordo,era un...un NIENTE.

"MALEDIZIONE!!!PERCHÉ PROPRIO IO"pensava Jack ripudiando se stesso.
Tutto era perduto,era così trasparente che persino lui dubitava della sua esistenza...come non provare compassione per quel fantasma che gira per il mondo congelandolo dalla rabbia che provava verso di esso che ormai l'aveva dimenticato già da un secolo a questa parte?Come non pregare che non ci accada ciò che è accaduto a Jack Frost?Come si fa a non pregare di non ricevere una vita da fantasma come la sua?

-IO ESISTO!!IO ESISTO,MALEDIZIONE!!!-gridava alle persone che lo trapassavano.

Come non biasimarlo?Anche noi grideremo queste cose se fossimo solo anime che vagano e che sperano di essere visti.

Jack si odiava e sperava che questo fosse un brutto sogno,voleva risvegliarsi nel suo letto, a casa sua e rivedere quella che dovrebbe essere la sua famiglia...già,la sua famiglia non la ricordava neanche,anzi non sapeva se mai ne avesse avuta una.

"IN QUESTO MONDO IO NON SONO NESSUNO"pensava triste e rassegnato a vivere in quella prigione di solitudine.

-PERCHÉ MI HAI FATTO QUESTO!!!!-
gridava ogni volta che la luna sorgeva nel cielo ricamato di stelle,attendendo una risposta che basti a giustificare il suo castigo eterno,ma niente,nessuna risposta,nessuna parola che potesse far tornare almeno un briciolo di speranza a Jack,la stessa speranza che aveva perduto da tempo ormai,non sa nemmeno lui da quanto tempo è un fantasma,ma che importa ricordare il tempo passato?Quando sei eternamente giovane lo scorrere del tempo non ha più senso,tanto lui rimarrà sempre un ragazzo di diciotto anni che malgrado ce l'abbia col mondo continua a renderlo più bello con le sue creazioni.

Che vita ingiusta,che vita da fantasma la sua.

Ogni giorno questo spirito solitario cercava di andare avanti da solo,ma nessuno può riuscirci.

Aveva già conosciuto i Guardiani, ma non hanno legato molto,Jack era un giocherellone,triste,perché indossava una maschera,mentre loro erano tutto lavoro.

Sebbene Jack non voleva vivere una vita come la loro,non poteva fare a meno di invidiarli,i bambini credevano in loro,perché in lui no?

Era merito suo se nevicava,perché doveva sempre operare nel buio?

A queste domande Jack cercava sempre di dare risposta,ovviamente invano.