"Alice, che cos'hai?"- Aiden mi fissava con gli occhi ridotti a due fessure.

Cavolo! Sapevo che mi avrebbe scoperto! Non riuscivo a smettere di pensare a quell'odiosa visione.

"Che cosa?!"- chiesi, aggrottando la fronte. -"Sto bene!"- esclamai.

"Andiamo!"- insistette lui. -"C'è qualcosa che non va..."

"D'accordo!"- lo interruppi, senza riuscire a trattenermi. Dovevo dirlo a qualcuno, o sarei esplosa.
"Ho... ho avuto un'altra visione."- gli confidai.

"Cosa?!"- quasi urlò -"E... e cosa hai visto?"- deglutì.

"Io e te in un luogo buio circondati da Proditor e un tipo su un trono."- sintetizzai, tralasciando quanto quel tipo mi inorridisse.

Mi sentivo davvero meglio ora che lo avevo detto qualcuno; Aiden invece sembrava sul punto di vomitare.

"Noi circondati da Proditor... non è affatto una bella notizia. E quel tipo? Deve essere il capo dei Proditor!"- Wow, Aiden.. che intuito! -"E come è fatto?"- chiese, non particolarmente curioso di saperlo.

"Non so... riesco a vedere soltanto una sagoma nera... se solo quella profezia fosse più chiara..."- rimuginai.

"Aspetta, profezia?"- mi ero completamente dimenticata di non averglielo detto.

"Oh, su quella lettera da parte di mia madre, c'era una strana profezia su quel capo."- spiegai velocemente.

"Odio quella roba, ma potrebbe aiutarci a capirne di più."- ribatté Aiden.

"Credi che in questi giorni sia morto qualcun altro per colpa nostra?"- chiesi, pensierosa.

"Alice, non dire così... non è affatto... colpa nostra."- cercò di tirarmi su, ma anche lui sembrava poco convinto.

All'improvviso sentii una strana sensazione, come se qualcuno ci stesse spiando. Mi girai di scatto verso la porta, ma non c'era nessuno.

"Qualcosa non va?"- domandò Aiden, notando il mio comportamento.

"Mi era sembrato che ci fosse qualcuno..."- mormorai, confusa. Stavo impazzendo.

"Ehi, non preoccuparti! Sei solo stressata a causa dell'incubo. Ricorda... non devi pensarci. Ce ne preoccuperemo quando accadrà. Okay?"- mi chiese, con un sorriso triste.

"Okay."- dissi, cercando di essere convincente.

Volevo tanto ignorare la cosa, ma non ci riuscivo! Odiavo quella mia nuova abilità. Volevo vivere ogni situazione come se fosse la prima volta e preoccuparmene soltanto quando ce ne sarebbe stato davvero bisogno.
Ma quella stupida abilità non me lo permetteva.

Poi qualcosa mi distolse dai miei pensieri.
Aiden si era addormentato appoggiandosi alla mia spalla.
Percepii di nuovo quel brivido e mi ritrovai ad osservarlo: i capelli scuri e spettinati che mi solleticavano il collo, la bocca leggermente imbronciata, la cicatrice sul sopracciglio e gli occhi chiusi che nascondevano quel profondo colore marrone che riusciva sempre a catturarmi.

Sorrisi, senza sapere dove riuscissi a trovare la forza per compiere quel piccolo gesto.