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Davide💕
Amo, tutto bene? Solitamente arrivi a casa prima tu il mercoledì, ma non ci sei😕
Tutto bene, tranquillo😘
No, non è tutto bene; se fosse tutto a posto, saresti in casa o mi avresti avvisato che avresti fatto tardi
Sono ancora in uni, non aspettarmi per cena perché non so a che ora finisco 😅
Il mercoledì non hai corsi al pomeriggio, mi spieghi come mai sei ancora a Bergamo?
Visto che oggi avevi doppia seduta, ho pranzato con le mie vecchie coinquiline e abbiamo passato il pomeriggio in università per portarci avanti con lo studio e per chiacchierare un po'
Sai che non mi piace forzarti a parlare, quindi non lo farò
Ma so benissimo che mi stai nascondendo qualcosa
Ma tu sai bene che odio nasconderti le cose, quindi non vedo il motivo per cui dovresti preoccuparti
Okay, va bene; ti credo... ma comunque, non capisco perché tu non voglia tornare a Milano per cena; anche se mangiamo dieci minuti dopo, non succede nulla
Non abbiamo ancora chiuso i libri, ecco perché pensavo di fermarmi qui; ma se è un problema, torno a casa
Isa, non fraintendere; non è un problema se passi un pomeriggio con le tue amiche, ma diventa un problema nel momento in cui io ti credo a casa e tu invece non ci sei. Mi fai preoccupare quando fai così, perché avresti potuto avvisarmi.
Scusa, ho sbagliato; il tempo di salutarle e parto😘
Cosa vuoi per cena?
Preferirei carboidrati, visto che le proteine le ho mangiate a pranzo; ma non preoccuparti, scegli tu a seconda di quello che hai mangiato oggi a Milanello
Sei tu il calciatore che deve seguire la dieta, non io
Hai qualcosa e ora ne sono certo; solitamente mi avresti risposto che non ti fidi della mia cucina, oggi non l'hai fatto. Sei sovrappensiero e l'ho capito, sei come un libro aperto per me
Davide, sono solo stanca; abbiamo studiato tutto il pomeriggio... comunque, parto fra cinque minuti più o meno
Puoi scapparmi ora perché stiamo parlando via telefono, ma dopo non potrai farlo perché riuscirò a capire cosa ti tormenta💕
A dopo💕
visualizzato
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•Davide's pov•
La conversazione appena avuta con Isa mi ha messo ansia; non so cosa potrebbe esserle successo e, probabilmente, è proprio questo a farmi preoccupare maggiormente. Ho bisogno di fare qualcosa per scaricare la tensione, visto che passerà un'oretta prima che Isabella rientri in casa. Inizio a sistemare il mio armadio, che è un vero disastro e, considerando che non c'è cosa che odio di più al mondo che sistemare in casa, realizzo di essere messo veramente male. Dopo aver finito di sistemare in camera, mi dirigo in soggiorno per giocare un po' alla play, ma neanche questo metodo sembra funzionare. Fortunatamente, prima che io inizi un'altra partita, sento il rumore delle chiavi nella serratura, segno che la ragazza che è finalmente arrivata. Entra in casa salutandomi con un sorriso, che ha l'aria di essere un sorriso finto, e poi si dirige direttamente in camera per cambiarsi. Se prima il fatto che avesse qualcosa era solo una supposizione, ora è una certezza: prima di cambiarsi, si avvicina per salutarmi e, soprattutto, mi abbraccia sempre.
Nel frattempo, io mi dirigo in cucina per accendere il fuoco per la pasta; dopo essersi cambiata, mi raggiunge in cucina per salutarmi, avvicinandosi a me per lasciarmi un bacio sulle labbra. D'istinto, giro la testa e quello che doveva essere un bacio sulle labbra, diventa un bacio sulla guancia.
«Ehi amo, che c'è? Sei strano stasera.» Mi dice con tono deluso dopo il mio gesto.
«No, non sono io quello ad essere strano; sono fermamente convinto che tu abbia qualcosa che non va, ma evidentemente non vuoi dirmi nulla.» Odio usare questo tono con lei, ma mi fa preoccupare quando fa così.
«Te l'ho detto prima, sono semplicemente stanca; ho studiato tutto il giorno e, per lo studio, mi sono dimenticata di avvisarti che sarei rientrata più tardi.»
«Chiudiamo qua il discorso perché, altrimenti, finiremo per litigare; e, sinceramente, è l'ultima cosa che voglio.»
Credo che sia la prima volta che ceniamo in religioso silenzio; ed è il silenzio che continua a regnare sovrano in casa, fino a quando non ci spostiamo in soggiorno per vedere qualcosa in tv. Passando per il corridoio tra il soggiorno e l'ingresso, noto un pezzo di carta che esce per metà dalla tasca del giubbotto di Isa. Mi avvicino per vedere cos'è e noto che è una busta contenente una lettera.
«Isa, cos'è questa?» Le chiedo, mostrandole la busta che ho in mano.
«Ma tranquillo, non è nulla.» Mi risponde lei, cercando di strapparmi la busta dalle mani.
«No Isa, non questa volta; o mi dici di cosa si tratta, o leggerò la lettera. Anche perché la tua ultima frase mi sembra più una richiesta di aiuto.»
«Vieni a sederti.» Mormora, dirigendosi in soggiorno per sedersi sul divano.
Appena mi siedo accanto a lei, mi prende la mano e la stringe nella sua, segno che ha bisogno di un po' di coraggio per parlare.
«Isa, guardami negli occhi.» Le dico, alzandole il mento con due dita, costringendola a guardarmi negli occhi. «Non hai mai avuto paura di dirmi nulla, non averne ora; qualsiasi cosa sarà, la affronteremo insieme.» Concludo, lasciandole un bacio sulla fronte.
«Sai che odio vantarmi dei miei voti, ma fin da quando ho iniziato i corsi ho sempre avuto volti alti in tutti gli esami.»
«Ti è andato male un esame di cui non sapevo l'esistenza? Anche se sono sicuro al 100% che non sei ancora in sessione d'esame.»
«Nono, non c'entra nessun esame andato male; semplicemente, ogni anno l'università organizza scambi culturali della durata di tre o sei mesi e selezionano gli studenti con i voti migliori.»
«Scusa Isa, non riesco a capire il senso del tuo discorso.»
«Mi hanno scelta per lo scambio a New York, durata di tre mesi che, in realtà, potrebbero diventare sei; devo ancora dare la risposta, ma ho intenzione di non partecipare.»
Nel sentire queste parole, mi viene istintivo interromperla; la sua più grande passione sono le lingue e non vedo il motivo per cui dovrebbe rinunciare a questa grandissima occasione.
«Tutto a posto? Hai la febbre? No perché non saprei spiegare il fatto che stai delirando. Ami le lingue, ami viaggiare e mi stai dicendo che non vuoi accettare? Perderesti una grossissima occasione.»
«Davide, sii obiettivo; tu credi nelle relazioni a distanza? Perché io non ci credo; e con questo non ti sto dicendo che ti sto lasciando, perché non ti lascio adesso. Ora che siamo finalmente felici e, soprattutto, non voglio lasciare voi e la mia famiglia ancora una volta.» Finisce di parlare e inizia ad asciugarsi le lacrime con il polsino della felpa.
Mi alzo dal divano e mi inginocchio davanti a lei, mettendomi tra le sue gambe; sta fissando un punto indefinito nella stanza, segno che non vuole guardarmi per paura di scoppiare a piangere ancora. Le prendo il viso tra le mie mani, asciugandole le lacrime con i pollici e cercando un contatto visivo, che ottengo con fatica. Guardandola negli occhi, le dico:
«Sono solo tre mesi, Isa; certo, ti vorrei qui perché saranno i tre mesi più importanti della stagione per centrare l'obiettivo stagionale. Ma, per quanto mi piacerebbe averti qui con me, pensa a te stessa per una volta. Io non sarò solo, ci sono tutti i nostri amici e, fidati, non mi metterò a fare il coglione con le altre ora che ho te. Ci sentiremo tutti i giorni, nonostante il fuso, e ci fideremo l'uno dell'altro. La nostra relazione resisterà solo se sarà fondata sulla fiducia; e direi che non avremo problemi sotto questo punto di vista, visto che ci conosciamo da anni.»
Finisco di parlare e mi risistemo accanto a lei, stringendola a me per farle capire che non è sola e che, se saremo uniti, supereremo anche tre mesi di lontananza.
«Davide, ma io mi fido di te; non mi fido né di Ilaria, né di Leonardo. Ora che saremo divisi faranno di tutto per separarci, li conosci ormai. Proveranno di tutto, ma l'unico modo per non separarsi è quello di credere solo a ciò che ci dice l'altro e magari non a quello che potrebbe uscire sui social. Oltre a questo, c'è la paura che ti possano fare qualcosa e non me lo perdonerei mai.»
«Amo, lo vuoi capire che voglio solo te? Che non ti lascio ora che sei finalmente mia? Saranno solo tre mesi, vedrai che passeranno velocemente. Io sarò qui ad aspettarti a braccia aperte, accompagnato dai nostri amici e dalla tua famiglia. Vedrai che non succederà nulla, te lo prometto.» Le dico, tenendola stretta a me. A queste parole, vedo nascere un sorriso sul suo volto, il primo da quanto è rientrata in casa. E questo fa sorridere automaticamente anche me.
«Scusami; non dovevo farti preoccupare così tanto. Ma sai, l'idea iniziale era quella di rinunciare senza dirti nulla, ma mi avresti scoperta subito perché mi conosci bene. Grazie per tutto, davvero.»
«Non solo ti avrei scoperta perché sei un libro aperto per me, ma mi sarei anche incazzato e non poco se mi avessi nascosto una cosa del genere. Ora non pensiamoci e godiamoci queste settimane che ci rimangono insieme.»
«Non so come ringraziarti.»
«Io lo conosco un modo.»
E, detto questo, la faccio sdraiare sul divano, mettendomi sopra di lei per baciarla, concludendo la serata come se non fosse successo nulla.
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@isamaldini
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Grazie perché ci sei anche questa volta; e tutto andrà bene, se ci sarai tu con me❤️ @davidecalabria2
@davidecalabria2 ormai siamo una squadra e dobbiamo affrontare tutto in due; non ti lascio da sola, ficcatelo in quella testolina❤️
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