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7- Decine e decine di rose

Tornai in ufficio il lunedì, sentendomi finalmente operativa.
Ero stata una delle prima ad entrare in redazione, accendendo i miei computer e accedendo alle email aziendali che mi avrebbero aggiornato sulle novità.
Melania bussò alla mia porta intorno alle otto e mezza, entrando entusiasta nel mio ufficio. <<Arrivi sempre di prima mattina>> .

<<Non mi smentisco mai>> le sorrisi.
<<É un piacere riaverti qui>> chinò la testa di lato osservandomi dolcemente, prima di entrare nell'ufficio e sedersi davanti alla mia scrivania, facendo echeggiare il rumore dei tacchi a spillo sul pavimento.
<<Allora come sono andate queste due settimane di pausa?>> mi chiese.

Sospirai. <<Meglio del previsto>> giocherellando con una penna davanti a me.
<<Ti sei divertita?>> domandò con uno sguardo furbo. <<Qualche uomo in vista?>>.

Risi. <<Sì potrebbe esserci stato un uomo>>.
Sorrise compiaciuta. <<Finalmente!>> esclamò. <<Cominciavo a preoccuparmi>>.
<<Esagerata>> scossi la testa. <<Avevo accantonato un attimo la mia vita privata tutto qua>>.
<<Spero che tu abbia imparato la lezione allora>> mi minacciò. <<Il lavoro non viene sempre prima di tutto>>.
<<Capito capo>> risposi. <<La tua famiglia tutto bene?>>.

<<Sì questa mattina ho portato i bimbi a scuola senza che facessero storie, direi che è stato un successo>> affermò osservandomi. <<Comunque non voglio annoiarti con storie noiose sui miei figli>> disse, facendomi sorridere. <<Ti ho inviato gli impegni che ti ho preso per la nuova uscita mensile ed entro la fine della settimana mi serve avere gli articoli da revisionare dei giornalisti, così li valutiamo insieme>> mi informò.
<<Tutto chiaro>> aprii subito la mail che mi aveva inviato Melania, guardai velocemente la lista di compiti ed impegni.

<<Serata di gala?>> domandai, leggendo una svariata quantità di eventi.
<<Oh sì, ti ho programmato anche molte cene come vedi, voglio farti rientrare nel giro, ogni volta che c'è un evento tutti mi chiedono se ti ho rinchiusa in qualche segreta>> dichiarò. <<Quindi non voglio sentire obiezioni, mi servi come vicedirettrice a trecentosessanta gradi e questo implica anche un po' di divertimento tesoro>> mi fece l'occhiolino.

<<Va bene>> mi ritrovai quindi a dire.
<<Perfetto>> si alzò dalla sedia. <<Abbiamo del lavoro da fare allora>> si voltò verso la porta. <<Oh a proposito l'articolo?>>.
Alzai lo sguardo iniziando a balbettare. <<L'articolo, beh...>> mi schiarii la voce. <<Ci sto lavorando, voglio che venga bene>>.

<<Già il fatto che non sia pronto significa che ti stai mettendo in discussione, è un buon inizio>> mi sorrise dolcemente. <<Non preoccuparti troppo e scrivi quello che ti passa per la testa>>.

<<L'ho già sentita questa>> sussurrai fra me e me.

<<Va bene, non voglio assillarti ancora>> aprì la porta. <<Ah no ultima cosa, dato che Sara è in ferie questa settimana, sarà la mia assistente a prendersi cura di te>>.
<<Grazie Melania>>.
<<É un piacere splendore>> uscì dalla porta alzando la mano in segno di saluto, dirigendosi verso il suo ufficio, proprio affianco al mio.

Non passò molto che il mio telefono prese a squillare insistentemente, mostrando il nome di Greta. Mi affrettai a rispondere senza darle il tempo di parlare.<<Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Grigri, tanti auguri a te>> cantai tutto d'un fiato. La sentii ridere. <<Grazie Bibi, e grazie per i fiori, sono bellissimi>> affermò.

Le avevo spedito dei fiori in ufficio per l'evento. <<Allora ti hanno già fatto la domanda scontatissima oggi?>>.
<<Enrico mi ha chiamata prima proprio per farmela>> rise. <<Non mi ha nemmeno salutata, gli ho risposto e mi ha detto "Allora come ci si sente ad avere ventisette anni?">>.

<<Il solito>> risi. <<Tutto bene comunque?>> domandai. Non la vedevo dal giorno del suo crollo emotivo causato da Riccardo, lo stesso giorno in cui avevo scoperto dell'amore segreto di Henry per Massimiliano. Argomento a cui tentavo a tutti i costi di non pensare, per non sentirmi in tremendamente in colpa.
D'allora l'avevo solo sentita per telefono. Sembrava essersi ripresa, o almeno Daniela mi aveva raccontato che non aveva più sbalzi esagerati di umore.

<<Andava tutto bene questa mattina, insomma Daniela mi ha persino preparato una buonissima colazione, ma poi sono arrivata in ufficio>> sospirò.
<<Che è successo?>> chiesi curiosa.

<<È successo che sono sommersa da rose rosse, decine e decine Sibyl>> dichiarò. <<È per quello che sono riuscita a chiamarti solo ora e non prima, ho trovato la tua composizione nascosta vicino alla finestra>>.
Risi divertita dal suo tono di voce, per nulla felice. <<Riccardo?>> domandai.

<<Sì, proprio quella testa di cavolo>> rispose infastidita. <<Spiegami, come dovrei lavorare in queste condizioni?>>.
Immaginai la mia migliore amica esasperata in mezzo al suo ufficio pieno di rose. <<Devi inviarmi una foto Grigri>>.
<<Dopo lo faccio>> rispose svogliata.
<<Ti ha lasciato un biglietto?>> domandai.

<<Sì>> sbuffo. <<Tanti auguri, perdonami ma dovevo attirare la tua attenzione...ti amo, Riccardo>> recitò senza metterci un minimo di sentimento.
<<Non la vuoi nemmeno prendere in considerazione l'idea di perdonarlo? Non perché ti ha inviato un decine e decine di rose, ma perché non smette di dichiararti il suo amore incondizionato per te>> provai a proporle.

<<Assolutamente no, che possa baciare dove cammino>> sbraitò.
<<Suvvia Greta è il tuo compleanno non arrabbiarti!>> esclamai.
<<Hai ragione...>> si calmò. <<Comunque vieni a cena da me e Daniela sta sera? In teoria ci raggiunge anche Enrico>> mi informò.
<< Certo, contatemi pure>>.
<<Bene ora ti lascio che devo lanciare dei mazzi di rose dalla finestra>>.
<<Sei melodrammatica ora>> le feci osservare ridendo.
<<Lo sono sempre>> affermò. Almeno se lo diceva da sola, pensai. <<Ciao Bibi a sta sera..>>
<<A sta sera, e ancora tanti auguri>>.

Chiusi la telefonata e osservai lo schermo del computer davanti ai miei occhi. Presi coraggio e trascrissi sulla mia agenda tutti i compiti che avrei dovuto portare a termine, oltre che ai mille eventi per la rivista, ai quale ero stata invitata da lì al nuovo anno.
Cene, mostre, eventi organizzati da dei social-network, non avevo mai avuto l'agenda così occupata.
Trovai anche una nota riguardante la scuola di Camilla, cosa che mi lasciò perplessa, dal momento che vi erano solo due parole accanto al nome della scuola. "Chiama la preside".
Non riuscendo a capire cosa volesse dire, mi alzai ed andai da Melania.

<<Chiama la preside?>> domandai, trovandola in piedi mentre camminava avanti ed indietro nell'ufficio, con le mani appoggiate sul fondo della schiena. <<Tutto bene?>> le domandai.

<<Oh sì sì, solo mal di schiena>> sussurrò sorridendo. <<Ehm sì mi sono scordata>> andò a sedersi alla scrivania, guardando il computer. <<La scuola di tua cugina di cui non ricordo assolutamente il nome, ha chiesto esplicitamente di te per poter fare un incontro con gli studenti>>.

<<Presumo tu intendessi dire mia nipote...>> indagai.
<<Nipote? Non sarà mica la figlia di tua sorella Aurora>> sembrava sorpresa.
<<Sì è la figlia maggiore di Aurora>>.
<<Allora tua sorella porta davvero bene gli anni che ha, la credevo quasi tua coetanea>>.
Sorrisi. <<Sì, lo dicono in tanti>>.

<<Comunque pensavo fosse una cosa carina che potessi fare se ne trovi il tempo, sai..ispirare ragazzi>> dichiarò. <<Magari così ritrovi la tua famosa ragazzina che hai represso>>.
Alzai gli occhi al cielo. <<Ancora con questa storia>> sussurrai.

<<Farò finta di non averti sentito>> scosse la testa contrariata. <<Comunque dovresti chiamarla per avere più informazioni, e ti consiglio di andare Sybil>>.
<<Vedrò cosa riuscirò a fare Melania>> risposi cominciando ad uscire dalla porta.
<<Almeno non è un no>> le sentì dire.

Quella sera suonai all'appartamento delle mie amiche per l'ora di cena, con una bottiglia di Recioto in mano, vino tipico della Valpolicella, comprato a posta per la festeggiata.
Mi aprì Enrico. <<Muoviti Bibi che Daniela ci stava raccontando della sua conquista>> mi ordinò chiudendo la porta alle mie spalle una volta che entrai.

<<Conquista?>> chiesi confusa.
<<Recioto>> Enrico mi rubò la bottiglia dalle mani. <<Finalmente si ragiona>> aggiunse andando verso il salotto. Lo seguii, mentre mi liberavo dal cappotto e dalla sciarpa.

<<Augurii>> urlai verso Greta che si alzò dal divano per ricevere un caloroso abbraccio. <<Torni ad a essere più vecchia di me Grigri>> osservai.
<<Solo per ventidue giorni sciagurata>> mi riproverò.
<<Non vedo rose qui in casa>> affermai, stuzzicandola .
<<Doveva solo che provarci>> dichiarò Greta tornando a sedersi sul divano.

<<Ciao Dan>> salutai calorosamente la rossa. <<Henry mi parlava di una nuova conquista>> ammiccai verso la sua direzione, mentre Enrico ricomparve nella stanza con quattro calici e un'altra bottiglia di vino bianco che avremmo consumato come aperitivo.

<<Sì ecco, se ne parlassimo a pancia piena?>> propose Daniela.
<<I salatini davanti ai tuoi occhi ti dovranno bastare Pippi>> dichiarò Enrico passandoci i bicchieri pieni.

<<A Greta>> brindai alzando il calice.
<<A Greta>> risposero in coro i miei amici. Facemmo scontrare i bicchieri e senza parlare appoggiammo la base sul tavolo, come da tradizione. Di norma era più un'usanza da bar, ma dato il significato che rappresentava lo avevamo adottato per tutti gli alcolici. Era un rito portafortuna per la vita sessuale.

<<Dai Dan non lasciarci sulle spine>> si lamentò Greta dopo aver bevuto un abbondante sorso di vino.
Daniela si lasciò ricadere sullo schienale del divano divertita dai nostri sguardi. <<L'ho conosciuto al cena di beneficenza, si chiama Marco>> ci informò. <<Mi aveva notata subito, a detta sua>> aggiunse, facendo alzare gli occhi al cielo ad Enrico. <<Comunque mi ha chiesto di uscire con lui la sera dopo ed è stato molto gentile e romantico, come piace a me>>.

<<E? È successo qualcosa di più interessante?>> domandò Greta.
<<Stiamo parlando di Daniela la puritana, cosa vuoi che sia successo?>> commentò Enrico.

Daniela lo osservò spavalda, prendendo alla sprovvista tutti e tre. <<Ci sei andata a letto?>> le chiesi. Dan amava il corteggiamento, amava farsi conquistare e di solito passavano secoli prima che si concedesse a qualcuno. Era peggio di una dama dell'800 a volte.

<<Sì>> dichiarò. <<Ed è stato il migliore della mia vita>> ci informò entusiasta. Poi alzò tre dita. << In una notte>> sussurrò annuendo.

Greta era sbalordita, ad Enrico andò quasi di traverso il vino ed io la guardai sempre più sorpresa.
Eppure la mia mente finii a ricordare i momenti intensi passati con Massimiliano, pensando che poteva benissimo classificarsi fra i primi migliori con i quali avevo passato la notte.

<<E lo hai rivisto da quella invidiabile notte?>> domandò Enrico.
Dan annuì. <<Certo quasi tutte le sere, cioè ho dormito da lui quasi tutte le sere>>.

<<E io che credevo che fossi da Henry>> rise Greta. << Ora sono gelosa!>> si lamentò. <<Voglio anche io una notte focosa>>.
<<Magari "mr. tre in una notte" ha un amico>> propose Enrico facendomi ridere.
<<Anche per me grazie>> esclamai alzando la mano.

<<E se venerdì andassimo a ballare?>> propose Greta. <<Sai come abbiamo fatto per il compleanno di Dan, ci ubriachiamo, balliamo e sesso occasionale a fine serata>>.
Enrico la guardò poco convinto. <<Tanto vale che vai a vendere il tuo corpo per strada>> commentò .
<< Stai zitto tu>> lo rimproverò. <<Dai portatemi a ballare per il mio compleanno>>.

Guardai Dan e Henry alzando le spalle. Forse serviva a tutti una serata senza pensieri. <<Che ne dite? Non è una cattiva idea un po' di svago>>.

<<Io ci sto ovviamente, ho propio voglia di ballare>> acconsentii Daniela.
<<E va bene>> sospirò Enrico. <<Mi dovrai farmi bere bancali di alcol Grigri>> la avvertì.

Dopo la cena io ed Henry ci trovammo sul balcone a goderci un po' di aria fresca, mentre Greta era impegnata a rispondere alle telefonate di auguri e Daniela sistemava la cucina, non volendo nessuno che le desse una mano.
Il telefono di Enrico prese a squillare e solo in quel momento mi resi conto che quell'aggeggio ci aveva disturbati più di una volta quella sera. Si affrettò a spegnerlo, senza degnarlo di uno sguardo.

<<Si può sapere chi continua a cercarti? Hai spezzato il cuore a qualcuno?>> indagai.

<<Magari>> sospirò.<<No è quella palla al piede di Riccardo, Greta non gli vuole parlare e lui continua a chiedermi sue notizie>> mi rivelò.
<<Così messo male?>> dimandai.

Enrico mi guardò preoccupato. <<Anche peggio, insomma chi riempie un ufficio di rose? È un imbecille te lo dico io>>.

<<Credo sia davvero innamorato di lei>> pensai ad alta voce.
<<Certo che la ama, quei due sono fatti per stare insieme, ma sono così cocciuti>>.

<<Dovrebbero parlarsi e chiarirsi, mi sarei anche stufata di consolare Greta per la stessa persona, solo perché non sono sinceri l'una con l'altro>> sbuffai, osservando il cielo blu scuro notturno coperto da grandi nuvole nere.

<<Concordo>> sussurrò Enrico. <<In più lo sanno che non voglio essere immischiato nei loro drammi adolescenziali>> si lamentò, facendomi ridere.
<< Ma se li brami anche tu i drammi adolescenziali>> scherzai facendolo sorridere.

<<Effettivamente un po' di pepe in questo periodo non mi dispiacerebbe>> commentò. <<Ma di certo non sono come voi che me lo trovo fra una banda di ragazzini in discoteca>> aggiunse facendomi ridere.

<<Questo lo dici tu>>.

<<Tu sei all'asciutto? O ci nascondi un principe azzurro?>> mi chiese curioso. <<Perché capisco perfettamente che tu non abbia bisogno di sentimenti forti nella tua vita, ma un uomo da portarti a letto? Insomma non senti il bisogno nemmeno di quello?>>.

<<Ti stai proponendo per caso?>> scherzai.
Sorrise, scuotendo la testa. <<Ovvio>> rispose. <<Così poi Daniela mi decapita definitivamente>>.
<<Dan non lo deve mica venire a scoprire, sarò la tua amante>> gli feci l'occhiolino.

<<Comunque sono serio Bibi, potrei ammettere di essere quasi preoccupato>> arrivò a dire, facendomi capire che fosse veramente serio.

<<Se ti può far dormire sonni tranquilli sono stata con un uomo di recente, che non considero un principe azzurro>> gli confidai. <<Ma dillo alle atre due e sarò io a decapitarti>>.

<<Grigri non lo sa?>> chiese sorpreso.
<<No, ha già troppi problemi con Riccardo e non voglio...non so non mi sembra il caso>>.
<<Basta già Daniela da invidiare>> sbuffò, guardandosi attorno. <<Riccardo è una bravissima persona, ma in fatto di donne è un gran coglione>>.

Sorrisi davanti alla sua rabbia. <<Su questo possiamo concordare>>.
<<A proposito...>> sussurrò senza guardarmi, sfiorando con le dita la ringhiera davanti a noi. <<Ti ricordi il suo amico?>>.

Eccoci. Mandai giù un groppo che mi si formò improvvisamente sulla gola.
<<Quel professore?>> chiesi, cercando di risultare più distaccata possibile.

<<Esatto>> alzò i suoi occhi azzurri su di me, e capii subito che le parole di Greta fossero più vere di quel che credessi. <<Come hai detto di averlo conosciuto?>>.
<<Non credo di averlo detto>> gli sorrisi.
Cosa mi sarei dovuta inventare?. Forse la carta migliore che potessi giocarmi era dirgli la verità. <<Insegna nella scuola di Camilla e l'ho conosciuto lì, sai Melania mi ha costretta a partecipare ad un incontro che vuole tenere la preside con i ragazzi che curano il giornalino>> alzai gli occhi al cielo.
Non era tutta la verità, ma non gli stavo propriamente mentendo.

<<Ti ci vedo proprio in mezzo ai ragazzini>> scherzò ironico. <<Non ci credo che hai accettato una cosa del genere>>.
<<Credimi non l'avrei fatto, ma Melania ha insistito, continua a ripetermi di trovare la ragazzina che ho represso dentro di me e altre cavolate simili>>.

Lo vidi sorridere mentre si infilava le mani nelle tasche dei jeans scuri. <<Non mi dispiacerebbe scambiare qualche parola con la Bibi di un tempo>> pensò. <<Era meno cinica di quella di adesso, quello è poco ma sicuro>>.
<<Da che pulpito>> risposi subito, facendolo ridere. <<Ma, giusto per curiosità, mi hai chiesto di Massimiliano...>> mi bloccai non sapendo bene come chiederglielo. Dovevo farlo però, dovevo esserne certa. <<Mi hai chiesto di lui perché ti interessa?>> domandai.

Si inumidì le labbra, sembrava tranquillo davanti a quella domanda. <<É decisamente e profondamente etero Bibi, ma comunque nessuno avrebbe una possibilità con lui>>.

Nonostante la decisione con la quale pronunciò le sue ultime parole, non aveva risposto alla mia domanda. Stavo quindi per approfondire il discorso, ma Daniela ci raggiunse. <<Piccioncini che dite se apriamo la bottiglia che ha portato Sibyl e diamo il regalo alla festeggiata?>>.
<<Idea grandiosa>> esclamò Enrico con troppo entusiasmo, superandomi velocemente.

Il mio cuore si sgretolò davanti a quella sua reazione, gli era piaciuto davvero. O gli interessava ancora?











nota
Questo weekend ci sarà da divertirsi 😉

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