Da lui
[T/n] pov:
[T/n]: No non lo dire nemmeno. Sono qui per questo
In quel momento mi sembrava la cosa migliore da dire. Non volevo essere indiscreta, non volevo farlo sentire a disagio e volevo che stesse meglio, che stesse davvero meglio. Magari avrebbe anche potuto dirmi cosa gli succedeva e avremmo trovato una soluzione.
Dopo quella frase però vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e, mantenendo gli occhi nei miei, pian piano scesero sulle sue guance bagnandole. Mi spaventai leggermente e presa dal panico gli portai le mani alle guance togliendoli quelle stupide lacrime che gli rovinavano il viso, a mio parere, accarezzandolo con i pollici.
Ero sicura di star tremando ma quando lui chiuse gli occhi abbandonandosi alle mie carezze mi sentii giusta. Forse stavo facendo la cosa giusta.
Non ero mai stata brava con le persone, perchè io non sapevo come affrontare o aiutare qualcuno con i sentimenti. Soprattutto con quelli forti.
Dopo un paio minuti lui si calmò ma decisi comunque di rimanere ad accarezzarlo mentre lui manteneva gli occhi serrati e l'espressione più calma. Anche il suo respiro si era regolarizzato abbastanza bene e io ne ero felicissima. Forse lo stavo davvero aiutando...
Quando ero entrata in camera sua e lo avevo visto sdraiato con la testa sotto al cuscino ci ero rimasta malissimo. Sapevo che stava male ma non pensavo così tanto e fino al punto di isolarsi dal mondo esterno.
Intanto io mi ero presa il tempo per guardarlo bene, mi impressi tutti i suoi dettagli nella mente. Ogni sua sfumatura della pelle, ogni suo dettaglio nelle ciglia, ogni cosa. Mi soffermai per qualche secondo di troppo sul Neo che aveva al lato dell'occhio.
Quando poi spostai lo sguardo, sentendomi fissata, incontrai le sue iridi marroncine e avvampai abbassando il mio sguardo. Lo avevo fissato troppo ma non potevo farne a meno, qualcosa in lui mi attirava e attirava il mio sguardo.
Tolsi le mani dalle sua guance, o almeno ci provai perchè lui ne prese una e se la portò nuovamente al viso tenendola con la sua e strofinandoci leggermente la guancia contro. Sembrava una sorta di gattino.
Sorrisi dalla dolcezza della cosa e feci scivolare la mano sul suo collo, sul quale ci portai anche l'altra, in una carezza e le feci finire sulle sue spalle, giù per le sue braccia e di nuovo verso l'alto. Lo feci per un paio di volte e mi staccai, sembrava decisamente più calmo di prima.
Aprì gli occhi e mi sorrise debolmente, come se non avesse le forze fisiche di farlo ma volesse calmarmi. Perchè si io ero agitata, non ero mai stata tipa da fare tutte quelle cose dolci. Non che non volessi solo che non avevo trovato nessuno a cui piacesse farsi coccolare da me. Ed era per quello che avevo paura di sbagliare qualcosa, e anche perchè in quel momento to non potevo permettermi di sbagliare.
Suga: [T/n] perchè sei qui?
Gli sorrisi.
[T/n]: Sono qui per te Suga
Suga: Ma perchè?
(Qui lo pensa solo)
Perchè mi chiedi? Perchè quando mi sei vicino mi sento al sicuro. Perchè quando ti ho vicino mi sento come se non dovessi più avere paura. Perchè quando ci sei tu io sono invincibile e mi sento di poter fare tutto.
Perchè solo ora, che sentivo di aver perso la tua fiducia e ti sentivo lontano l'ho capito. Ho capito che senza di te sarebbe difficile vivere felice. Che senza di te non so quante cose avrebbero più senso. Perchè ho capito che tu, Koshi Sugawara, mi piaci. Da impazzire.
[T/n]: Perchè ti voglio bene.
Suga pov:
(Cambia un po' il modo di parlare, come se lui le parlasse)
[T/n]: Perchè ti voglio bene.
Questo mi dicesti. E anche io ti volevo bene, davvero molto. Non sai nemmeno quanto, soprattutto in quel momento che mi eri vicina.
Ma non potevo volerti bene come un fratello, perchè se non si fosse capito tu, [t/n] [t/c], mi piacevi. Mi piacevi da impazzire.
Ogni movimento tuo lo captavo. Ogni volta che parlavi io ti sentivo. Se stavi male io percepivo un senso di malessere. Ogni cosa che guardo mi ricordava te. Ogni singola cosa la collegavo a te. Tutto senza eccezioni.
Ma tu non lo potevi sapere, perchè io il coraggio di dirtelo non lo avevo. In più tu sei innamorata di un altro anche se forse non lo pensi.
Suga: Anch'io ti voglio bene.
No non è vero, io ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo! Voglio baciarti, qui e ora. Voglio sentirti mia, voglio che tu mi dica che sei mia. Ma ciò non succederà.
[T/n] pov:
Chissà a cosa pensava. Vedevo i criceti girare e il suo sguardo leggermente vacuo e avevo paura che pensasse qualcosa di me. Magari avevo sbagliato qualcosa?
[T/n]: A cosa pensi Suga?
Suga pov:
A te, è a te che penso idiota. Penso sempre a te, anche quando non ci sei, anche quando ti ho accanto, anche quando non vorrei.
Suga: Tranquilla nulla.
[T/n] pov:
Okay... beh non gli credevo ma non potevo essere pesante e non volevo forzarlo a niente. Non in quel momento.
Suga: Ora puoi anche andare se vuoi.
Ah? Ma anche no, ho preso una marea di cosa da mangiare non puoi mandarmi via così.
Per cui scossi la testa e alzai il sacchetto pieno di roba e glielo mostrai. Lui mi guardò senza capire quindi svuotai il contenuto sul letto, sorridendo come una scema.
Lui mi fissò per qualche secondo anche dopo che tutto il contenuto del sacchetto era steso sul materasso, poi abbassò lo sguardo e dopo aver spalancato gli occhi si mise a ridere. Lui con la sua bellissima risata... ora era vera e limpida, come se gli venisse dal cuore.
Suga: Piccola ma Dove hai trovato tutta questa roba?
[T/n]: L'ho presa dal coach, al suo negozio.
Lui sorrise e iniziò a scartare una tavoletta di cioccolato al latte, il tutto senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. E io dai suoi. Amavo quello sguardo che aveva quando mi guardava. Era come se stesse guardando qualcosa di speciale, anche se io non ero così.
Lui intanto prese un quadratino di cioccolato e se lo mise in bocca come se non ci fossi io che aspettavo qualcosa. E quel qualcosa era un po' di quel dolce che teneva tra le mani. Ma lui se ne fregò e continuò a mangiare da solo.
[T/n]: Hey mi dai qualcosa?
Chiesi gonfiando le guance e mettendo il broncio incrociando le braccia al petto. Lui si mise a ridere ancora più di prima e staccò un ennesimo quadratino avvicinandolo al mio viso.
Avvampai e aprii la bocca mentre lui mi imboccava, anche lui abbastanza rosso sulle guance. Lo ringraziai e continuammo a mangiare in silenzio per un po'.
Suga: Senti, vuoi stare qui un po'? Magari ci guardiamo un film intanto che mangiamo queste.
Mi sentii spuntare un sorriso sul viso e annuii più che contenta. Lui mise i cuscini contro al muro e, dopo aver preso il computer che stava sul suo comodino, mi fece segno di mettermi al suo fianco. Mi sedetti li portando con me parte dei dolciumi e un paio di bibite.
Decidemmo di mettere un film comico ma non troppo, uno per nulla romantico dato che parlare di relazioni non era quello che volevo. Il film in questione era Full Metal Jacket. Ne avevo già sentito parlare ma non mi ero mai interessata molto.
Iniziamo con il film e con esso anche a sfondarci di cibi e bevande vari. Non prestai troppa attenzione al PC e nemmeno lui lo fece. Seppure ogni tanto ridevano per le battute la maggior parte delle risate provenivano da battutone fatte da me o da Suga.
Per forse la prima volta in vita mia mi sentivo felice come mai ero stata. Ero me stessa senza avere paura di mostrarmi per quello che ero, senza avere pensieri negativi in testa. Potevo anche mangiare quanto volevo perchè tanto a Suga non interessava. E anche lui era tornato finalmente felice e sembrava spensierato, come poche volte lo avevo visto.
Ad un certo punto del film lui fece come se dovesse stiracchiarsi per poi appoggiare il suo braccio alle mie spalle e farmi appoggiare a lui. Iniziò a coccolarmi mentre le mie guance diventavano rosse peggio di un pomodoro maturo. Che dovevo pensare in tutto quello?
Ma poi pensai a quanto me ne dovevo fregare, perchè in quel momento volevo godermi tutte quelle attenzioni da parte della persona che mi attraeva. Quindi perchè farsi problemi? Ci avrei pensato dopo, molto dopo.
Finimmo il film ed era quasi ora di cena, mia mamma mi aveva chiamato parecchie volte ma dopo un po' avevo spento il telefono. Anche se dopo mi avrebbe uccisa non mi importava, ora volevo solo stare con Suga e divertirmi.
Suga: Ma tua mamma non si arrabbia se non rispondi?
Mi misi a ridere nervosamente.
[T/n]: Si... si arrabbierà parecchio. È già bello se non caccia di casa.
Suga: Beh sappi che se lo fa puoi venire da noi. Per i miei non credo ci siano problemi anche se riesco per un po'. Tipo sta sera, puoi restare a dormire se ti va.
Iniziai ad urlare mentalmente dalla gioia, possibile che tutto in quella giornata stesse andando per il meglio?
[T/n]: Se non so fastidio starei molto volentieri.
Suga: Tu non disturbi mai... CIOÈ
Iniziò ad agitare le mani scusandosi e le sue guance si tinsero di rosso mentre io arrossivo per la milionesima volta in quei pochi minuti.
[T/n]: Tranquillo è okay.
Lui annuì e si alzò per avvisare la propria madre. Vero, anch'io dovevo avvisare la mia, per quanto non volessi davvero diglielo dato che mi avrebbe minacciata di tutto quello che poteva dirmi per farmi tornare a casa.
Presi il telefono, lo accesi e guardai le notifiche delle chiamate. 20 chiamate, 10 messaggi in segreteria e 13 messaggi normali. Cavolo... ora si che ero nei guai seri.
~al telefono:
[nome mamma]: [T/n] spiegami Dove cazzo sei.
[T/n]: Ma sono da un amico
[n/m]: Tu. Ora. Vieni. A. Casa.
In quel momento Suga tornò in camera e mi si sedette accanto mettendomi una mano sulla spalla. Io stavo per scoppiare a piangere ma non lo avrei fatto solo per la "presenza" di mia madre. Non mostravo quasi mai le mie emozioni a lei, avevo paura che in un futuro le usasse contro di me per farmi male o farmi fare qualcosa che non volevo fare.
Decisi di mettere il viva voce così che se lei avesse detto qualcosa di troppo Suga avrebbe capito meglio la situazione. Ma con tutto il mio cuore speravo di no.
Non volevo digli i miei problemi, ma con lei non potevo mai saperlo. Avrebbe potuto smettere di parlare o avrebbe anche potuto dire tutto a tutti senza pensarci. Era fatta così.
~al telefono:
[T/n]: No mamma. Sono qui e per sta notte dormo da lui.
[n/m]: Ah? Tu pensi di decidere ancora per te? No. Vieni qui subito. Fino a quando ti pagherò gli studi tu sei sotto di me
[T/n]: Mamma no
La chiamata di interruppe così, senza lasciarmi il tempo di rispondere o di dire altro. Io rimasi per qualche secondo con il naso in mezzo alla faccia ma appena compreso il casino in cui mi ero appena cacciata scoppiai a piangere.
Mentalmente mi davo dell'idiota perchè mia mamma non mi perdonava mai nulla e la mia vita poteva dirsi ormai finita dopo quella scenata. Sarebbe arrivava alle mani? Non potevo dire che non sarebbe successo e avevo paura. Ma era mia madre e forse non lo avrebbe fatto.
Suga mi abbracciò forte lasciandomi sfogare tutte le mie lacrime e la mia rabbia e tristezza sulla sua spalla. Si... amavo proprio quel ragazzo.
Suga: Hey piccola tranquilla.
[T/n]: Tranquilla niente! Ora... ora quando tornerò a casa... rischia di urlarmi addosso ancora e ancora e ancora
Lui mi accarezzò i capelli con dolcezza e scosse la testa. Che intendeva con no?
Suga: Ti starò vicino. Non ti lascio un minuto se vuoi.
Annuii e mi strinsi ancora di più a lui, proprio come avevo fatto quando avevo incontrato le mie compagne. E lui rimase, non se ne andò come molti avrebbero fatto al posto suo.
Dopo forse dieci minuti mi calmai e ci staccammo rimanendo più vicini del solito e con gli sguardi l'uno negli occhi dell'altro.
Amavo il colore particolare dei suoi occhi. Era marrone, Chiaro quando stava bene e appena stava male si scuriva. Era fantastico e rifletteva tutta la sua anima.
Volevo baciarlo, eccome se lo volevo. Se il primo bacio dovevo darlo a qualcuno era di sicuro a lui. Ma non potevo perchè lui non si sarebbe mai interessato a me, soprattutto con tutte quelle che gli giravano attorno.
Suga: Starai Da noi, ora non ci pensare e vieni giù che decidiamo Dove dormirai per i prossimi... anni?
Ridacchiai e annuii asciugandomi le ultime lacrime. Aveva nuovamente cercato di tirarmi su il morale, e ci era riuscito. Ora dovevo solo non pensare a mia mamma e sarei stata bene.
Spazio Spazioso:
Buongiorno! Eccomi con un altro capitolo
Iniziamo con la dolcezza, nie! Beh che Ci si può aspettare da una storia con Suga se non c'è qualcosa di dolce?
Hahah beh adios!!!
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