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Bokuto, Akashi, Oikawa e Iwaizumi

(Premessa. Non sono sicura se i nomi si scrivano così ma apprezzate grazie!)

[T/n] pov:

Mi svegliai la mattina mezz'ora prima della sveglia. Il motivo? Ero estremamente in ansia.

In primis non ero riuscita a contattare ne Suga per vedere come stava ne Daichi per chiedergli una mano. Due quel giorno dovevo incontrarmi con i miei amici virtuali, che sarebbero venuti alla mia scuola e io avrei accidentalmente saltato le lezioni per stare con loro. La scusa era che stavo male, ma tanto a nessuno importava se c'ero o meno quindi perchè preoccuparsi di quello.

Mi alzai e mi diressi in bagno stile mummia. Avevo dormito abbastanza male e si vedeva anche da un miglio di distanza.

Perfetto, come non fare bella figura. Libro scritto da [t/n] [t/c] in un minuto.

Mi guardai allo specchio e sospirai, si ero decisamente da buttare. Tralasciando il mio fisico mai bello avevo un bel paio di occhiaie nere sotto agli occhi, le guancia bianche e i capelli sparati in aria.

Fortuna però che mi ero svegliata presto e avevo un po' più di tempo, per qui riuscii a farmi una doccia veloce in cui mi sistemai alla belle meglio i capelli e rinfrescai la mente. Quel giorno doveva andare bene, iniziamo col pensare a Suga solo quando ero da sola.

Non fraintendete, ero davvero preoccupata e gli volevo davvero bene ma per una volta volevo essere felice. Anche se con gente che non conoscevo.

Uscii dalla doccia e mi asciugai i capelli cercando di farci una piega decente, o meglio nel limite della decenza. Cosa che non funzionó per niente.

Poi mi truccai quel poco che bastava cioè, un quintale di fondotinta per le occhiaie, un pochino di mascara e fatto. Volevo provare ad essere me stessa per una volta, o la migliore figura di me stessa.

Improvvisamente la sveglia si mise a suonare e io cacciai un urlo poco virile per poi catapultarmi bella mia stanza per spegnerla. Se mia mamma si fosse svegliata male sarebbe stato il peggio del peggio.

[T/n]: Stai zitta razza di sveglia!

Sussurrai all'oggetto. Già a volte mi capitava di parlare con gli oggetti... si non è una cosa così strana, giusto? E non è una cosa da manicomio, cioè molta gente lo fa.

Aprii l'armadio e iniziai la mia ricerca dell'outfit perfetto. Seh, perfetto come un pollo in mezzo al mare.

Dopo forse quaranta minuti mi decisi e mi vestii come ero vestita al compleanno di Suga (maglietta [c/c] con camicia aperta abbinata e pantaloni neri). In fondo erano forse le cose più eleganti che avevo nell'armadio. Che cosa triste lo so ma di mettere vestitini o gonne non se ne parlava, piuttosto la morte.

Guardai l'ora, bene mancavano solo venti minuti al mio incontro ed ero in orario. Un ultimo occhio allo specchio e, persa come al solito la già bassa autostima uscii di casa attenta a non svegliare mia madre.

Presi il telefono e controllai gli ultimi messaggi e aggiornamenti sulla giornata. A quanto pareva Kuroo aveva lasciato a casa Kenma, o lui non voleva venire, e aveva cercato una marea di posti in cui portarci. Posti più o meno belli e più o meno costosi. Ah giusto, e avevano deciso di incontrarsi alla stazione, me compresa, così da non passare casini con la scuola. In fondo facevano un po' tutto per me.

Raggiunsi la stazione in pochi minuti e mi misi a sedere su una delle panchine li presenti per poi scrivere l'ennesimo messaggio al mio, no non mio, Suga. Gli chiesi se stava bene e se quella sera fosse stato a casa. Come già pensavo, non rispose e non ricevette nemmeno i miei messaggi.

?: [t/n]? Sei tu?

Alzai di scatto la testa e incontrai degli occhi marroni-giallo di una specie di armadio umano da talmente era imponente. Aveva i capelli bianchi sparati in aria con alcuni ciuffi neri tra di essi. Un sorriso di quelli belli e solari sul volto e infondeva fiducia.

Dietro di lui un altro ragazzo un po' meno imponente ma con lo stesso sguardo determinato del primo. Capelli e occhi scuri. Espressione corrucciata ma serena al tempo stesso.

Tre altri ragazzi mi vennero in contro. Di loro riconobbi Kuroo e... forse Oikawa.

Quest'ultimo aveva i capelli più chiari di tutti e sembrava parecchio effemminato nei movimenti. Era come se ogni sua mossa fosse calcolata per mettersi in risalto.

Mentre l'ultimo era molto simile a il secondo descritto apparte per i capelli che erano più sparati.

?: Yaho chibi-Chan

Mi salutò il moro avvicinandosi. Mi feci piccola piccola sentendomi troppi occhi addosso e troppo fissata. Il moro dai capelli sparati in aria tirò un coppino al Bruno e l'altro mugugnò qualcosa incavolandosi appena.

?: Oikawa piantala. Non la forzare

Okay... quindi il primo nome che conoscevo era quello di Oikawa. Almeno il mio istinto non faceva così schifo.

Oikawa: Iwaizumi! Piantala di tirarmi Coppini!

Iwaizumi, ora sapevo anche lui chi era. Almeno erano pochi e sarei riuscita a ricordarmi tutti i nomi subito.

?: E comunque [t/c] io sono Bokuto

Disse il ragazzo-gufo sorridendomi e porgendo mi la mano. Ricambiai piano la stretta e gli feci un piccolo sorriso imbarazzato.

Bokuto: E questo scontroso qua si chiama Akaashi.

Sbattei un paio di volte le palpebre come per riprendermi cercai di memorizzare tutti i nomi che mi avevano appena detto. Come se fosse facile, no ma ci potevo riuscire.

Iniziai a puntare il dito verso le persone dicendo i loro nomi e loro annuirono.

[T/n]: Allora, tu sei Bokuto. Tu Akaashi. Tu... sei Oikawa e tu Iwaizumi. E quello la Kuroo.

Ye! Me li ricordavo tutti quanti, e anche al primo colpo. Ero fortissima!

Kuroo: Bene... ora che tutti sapete tutto, andiamo?

Annuii e mi tirai giù le maniche della camicia fino a nascondere le mani, cosa che facevo quando non mi sentivo abbastanza a mio agio, e feci per incamminarmi. Se ero in ansia? Si è anche molto.

Bokuto: Hey [t/c], perchè ti tiri giù le maniche? Hai freddo?

Mi voltai verso il ragazzo e cercai di sorridergli cercando di essere più calma possibile.

[T/n]: Tranquillo. Sto bene.

Vidi Kuroo scoccarmi un occhiata che la diceva parecchio lunga. Era un occhiata da "non ti credo", "so cosa succede" e "di loro puoi fidarti"

[T/n]: S-Solo...

Potevo dirgli la verità? Potevo davvero fidarmi di Kuroo e di loro? Perchè no... in fondo Kuroo mi aveva già aiutata.

Guardai gli altri e nei loro occhi lessi comprensione per cui decisi di fidarmi.

[T/n]: S-Sono un po'... insicura tutti qui.

Bokuto fece un paio di passi di corsa e mi raggiunse, con il solito sorriso rassicurante sulle labbra. Mi mise una mano sulla spalla e me la accarezzò con il pollice.

Bokuto: Hey [t/c] con noi devi stare tranquilla. Hai già fatto bella figura quindi di cosa ti preoccupi?

Ero sorpresa. Non credevo di fare bella figura, anzi ero convinta di essere stata patetica e maleducata dato che avevo puntato tutti con il dito. Ma a quanto pare non ci davano peso.

Un sorriso vero mi si piazzò in faccia sorprendendo in primis un po' tutti quanti, poi quando avevano capito che era merito loro se avevo quell'espressione mi sorrisero tutti e Bokuto, Oikawa e Kiroo scoppiarono a ridere. Ad essere sincera però dovevo ammettere che Akaashi e Iwaizumi con il sorriso in viso era molto più belli di prima.

[T/n]: Iwaizumi e Akashi perchè non sorridere di più? Sapete siete meglio che con il broncio.

Oikawa si accese e saltò in braccio al compagno di squadra, che non si fece problemi a farlo piombare malamente a terra.

Oikawa: Vedi?! Te lo dice anche lei!

Ridacchiai e ci avviammo verso il luogo che aveva prescelto precedentemente Kuroo. Onestamente non sapevo casa aspettarmi ma ci avrei pensato una volta li.

Prendemmo l'autobus e dopo forse quindici minuti arrivammo al posto. Era una sorta di cascina in montagna, fatta interamente di legno scuro e sedie e tavoli di legno chiaro. Dentro c'era un caminetto e qualche stufa in giro ma essendo che non eravamo ancora in pieno inverno la maggior parte di esse erano spente. La luce non era troppo forte infatti c'erano accese poche lampade e la maggior parte della luce proveniva da fuori.

Scegliemmo un tavolino vicino al camino, era quello meno in mezzo e più distaccato dagli altri. Non che ci fosse molta gente ma per me era meglio così. Anzi forse lo avevano fatto proprio per non mettermi ansia.

Ordinammo da bere e Bokuto si mise subito a parlare. Voleva sapere tutto di me, anche se avevamo parlato molto al telefono e sul bus.

Bokuto: Allora [t/c], come mai hai deciso di essere la manager della Karasuno?

Sorrisi e risposi subito. Mi piaceva il mio ruolo e ne andavo talmente tanto fiera che avrei potuto parlarne per molto tempo.

[T/n]: B-Beh sono loro che mi hanno voluta. Io ho solo provato e mi hanno presa.

Oikawa: E che bella manager

I ragazzi scoppiarono a ridere e io avvampai per il complimento. Mi piacevano quei ragazzi...

Bokuto: Beh Ma perchè ti hanno scelta?

Non sapevo cosa rispondere, in realtà non ci avevo mai pensato. Perchè me, con tutte le belle ragazze che potevano avere. Perchè me con i miei problemi?

Kuroo però decise di rispondere per me prendendo parola.

Kuroo: Mi pare ovvio. Voi non la avete vista ma nella partita contro noi della Nekoma è stata fondamentale per non far crollare alcuni dei giocatori. E Daichi mi ha anche detto di tutte le note che gli passi, quelle su come aiutare ogni singolo partecipante nei suoi punti di forza e debolezza accoppiandoli con il compagno perfetto.

Se prima ero rossa adesso potevo far concorrenza ad un pomodoro. Io in quella partita non aveva fatto quasi nulla, avevo solo visto che i miei compagni stavano giù di morale e mi era sembrato opportuno dargli un po' di carica.

A Bokuto iniziarono a brillargli gli occhi mentre mi guardava. Che aveva ora? Perchè sembrava un piccolo bambino innamorato?

Bokuto: Cavolo. Akashi ma la nostra manager non fa queste cose!

Il moro preso in questione mi sorrise in modo dolce, come se volesse essere carino con me. Cosa che apprezzai moltissimo.

Akashi: Sarà perchè la nostra manager non è così brava.

Io intanto continuavo ad arrossire sempre di più ma il sorriso non lasciava mai il mio viso. Avevo quasi dimenticato la questione di Suga, quasi perchè ogni tanto ci pensavo. Mentre per una volta mi sentivo bene con delle persone appena conosciute, infatti non sembrava che a loro interessasse del mio fisico.

Passammo forse tre ore a parlare di tutto e di niente. Parlammo delle varie squadre e io mi appuntai tutto mentalmente cercando di analizzare le parti importanti delle squadre. Ma oltre a questo mi divertii anche molto.





Spazio Spazioso:

Amatemi. Sto lasciando un po' da parte i miei pochi hobbies per scriverla (anche perchè anche a me fa male Suga da triste).

Quindi, amatemi :D

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