A casa Suga
(NON SO CHE TITOLO METTERE PER NON SPOILERARE.)
Per mia grande fortuna la madre di Suga mi accolse in casa propria senza problemi. Disse che aveva un futon (una specie di letto giapponese) in più, che potevo dormire da loro quanto volevo e che se c'erano problemi poteva mandare il figlio a casa mia per prendere i vestiti e le poche cose che mi servivano per la scuola.
E ovviamente anche il padre era d'accordo e Suga sembrava incredibilmente felice di quella notizia. Come se in un qualche modo ci sperasse nel fatto che rimanevo da loro. Chissà perchè. Non capivo cosa ci potesse essere di così felice ma beh, felice lui contenta io.
Cenammo tutti assieme, in sala, sul divano, con una pizza. Era stata forse la serata più bella della mia vita anche perchè per quel tempo mi sentii a casa e non avevo avuto i miei soliti problemi in testa.
*(nome mamma di Suga): Allora [t/c], per questa sera hai qualcosa? Se no può prestarti un pigiama mio figlio, non dovrebbe essere un problema.
Lanciai uno sguardo veloce al ragazzo che stava al mio fianco e lo vidi con lo sguardo basso e le guance parecchio rosse. Ma nonostante ciò annuì e un piccolo e dolce sorriso gli si formò sulle labbra.
**(nome padre): E per dopodomani quando ricominciate, se hai voglia di andare a prendere le cose per scuola posso accompagnarti io. Magari posso anche parlare a tua mamma
Gli sorrisi e scossi la testa. Se avesse provato a parlarle lei avrebbe dato di matto, ma se ci fossi andata da sola mi avrebbe bloccata sicuramente. Non volevo questo ma non volevo nemmeno che i Sugawara si mettessero in casino per colpa mia.
[T/n]: Andrò... andrò da sola e andrà bene, spero.
Iniziai a sentirmi in ansia, odiavo pensare a quelle cose. Soprattutto quando ero in compagnia con delle persona a dir poco fantastiche. Ma non avevo intenzione di farli sentire a disagio per cui cercai di sorridere e di rassicurarli. Nonostante ciò però iniziai a giochicchiare con le dita delle mie mani, uno dei miei soliti tic nervosi.
Sentii una leggera pressione sulla gamba e spostai il mio sguardo Li. Vidi la mano di Suga poggiata sulla mia coscia, mentre con il pollice me la accarezzava a piccoli cerchi. Rilasciai un sospiro che nemmeno mi ero accorta di trattenere e rilassai le spalle, come se un enorme peso mi fosse appena stato tolto.
Ed era davvero così. Stare vicina a Suga mi rilassava, come se riuscissi a scaricarmi di tutti i problemi legati alla mia famiglia, al mio fisico e a tutto il resto.
*n/m: Hey [t/c] non ti preoccupare, noi siamo qui per te okay? Io, *n/p e anche Koshi. Abbiamo capito quanto tu sia importante nella vita di nostro figlio e ti accetteremo quasi come un membro della famiglia
Ora il sorriso che aleggiava sulle mie labbra ero vero. Sincero come quelli sui visi dei Sugawara dal momento in cui ero entrata in casa loro a quel momento. Sentii delle lacrime di gioia salirmi agli occhi e un paio mi scapparono sulle guance, nn ero abituata a tutto quello. A casa non c'era mai stato il fattore della famiglia, ognuno si faceva i cavoli proprio e vivevamo "bene". Mi asciugai in fretta le poche lacrime e mi scusai arrossendo leggermente.
[T/n]: Scusatemi non sono abituata a queste cose
*n/': Tranquilla, va bene. Sai, sei l'unica che si sia preoccupata di Koshi e sei l'unica che sia venuta fino a qui per vederlo.
Mi voltai verso l'albino e lui avvampò distogliendo lo sguardo da me e sentii un flebile "grazie" provenire da lui. Sorrisi e poggiai la mano sulla sua come se fosse una cosa normale.
Riniziammo a parlare di tutto e di niente fino a quando i genitori di lui decisero di andare a dormire, lasciandoci da soli in sala. Di nuovo.
Non mi erano sfuggiti alcuni degli sguardi che ci avevano lanciato i due. Soprattutto sulle nostre mani che, poco dopo che esse erano entrate a contatto, si erano intrecciate assieme. Entrambi eravamo Rossi in viso e quindi la situazione erano parecchio fraintendibile.
Capiamoci, non che non volessi quel contatto solo che avevo paura che Suga si facesse problemi.
Suga: Allora... ti va di vedere qualcosa?
Annuii sorridendo e lui si staccò per poi allungarsi verso al tavolino per prendere il telecomando, tornando poi seduto sul divano con la schiena contro allo schienale. Eppure mi sembrava più vicino, non di molto ma di forse cinque centimetri come minimo.
Suga: Cosa vuoi vedere?
[T/n]: Non lo so, a te cosa va?
Lui si mise a ridere scuotendo la testa per poi portare lo sguardo a me.
Suga: A me va bene tutto, basta che sei qui
Mi morsi il labbro inferiore avvampando e nascondendo il viso tra le mani ma sorridendo come una scema. Quindi lui mi reputava davvero importante per lui, forse le mie insicurezze e i miei problemi per lui erano solo cose superficiali.
[T/n]: Scegli tu, davvero.
Lui si mise a ridere annuendo nuovamente e si decise a scegliere un film. Finalmente, perchè era lui che stava male e non volevo scegliere un film che non gli sarebbe piaciuto.
Ma io ero troppo occupata a fissare il suo viso per prestare attenzione al film scelto e ai primi cinque minuti di esso. Solo quando anche lui si girò a guardarmi e io incontrai le sue iridi per un millesimo di secondo decisi di distogliere lo sguardo e puntarlo sulla televisione.
Nonostante il leggero imbarazzo che aleggiava tra di noi, dovuto al silenzio che c'era, mi sentivo bene. Non avevo ansia, non mi vergognavo di quello che ero e non avevo paura di dire quello che volevo. Nemmeno con Tanaka mi sentivo così.
Se prima pensavo che forse Suga potesse piacermi ora ne ero sicura. Possibile essere innamorata di una persona dopo soli pochi mesi? A quanto pare si.
Suga: [T/n], non segui il film, fa così tanto schifo?
Mi voltai di scatto riprendendo mi dai miei pensieri. Cavolo... era passata quasi mezz'ora e io non avevo la minima idea di cosa parlasse il film. Mi ero distratta troppo.
Portai una mano dietro la testa sorridendogli leggermente a disagio.
[T/n]: N-No scusa... stavo pensando e mi sono persa...
Lui mise in pausa e si sedette con le gambe incrociate e il viso tra le mani, leggermente inclinato a destra. E mi guardava. Sembrava voler imprimere nella sua mente qualcosa, forse me o forse qualcos'altro. Sapevo solo che i suoi occhi erano fantastici, avevano un colore incredibilmente vivido e non avrei mai voluto distogliere lo sguardo.
Suga: Sai, secondo me sei bellissima
Lo disse in un semplice sussurro, quasi avendo paura di rovinare l'atmosfera.
Sbarrai gli occhi e diventai totalmente rossa. E ora a cosa erano dovuti quei complimenti random? O meglio, quel commento singolo.
Suga: Anche quando ti imbarazzi, anzi sei ancora più bella.
Diventai se possibile ancora più rossa e ridacchiai senza però smettere di sorridere. Se ero imbarazzata? Si... e anche parecchio. Ma in un qualche modo adoravo quella situazione, nonostante l'imbarazzo mi sentivo bene.
Suga: So che non sei abituata a ricevere complimenti, e so anche che magari in questo momento vorresti solo andartene ma non potevo non dirtelo
[T/n]: No va bene... grazie
Suga mi sorrise nella maniera più dolce che io avessi mai visto e non potei non ricambiare. Il suo sorriso si accentuò e lui allungò una mano per poi poggiarla alla mia guancia, accarezzandola con il pollice. Chiusi gli occhi e piegai leggermente la testa verso la sua mano godendomi il contatto. Non riuscivo proprio a capirlo, perchè faceva così tanto il dolce in quel momento, ma nonostante il mio cuore sembrasse scoppiare me ne fregai. Mi piaceva.
Dopo forse un minuto o meno, avevo perso da un po' la cognizione del tempo, sentii la sua mano tremare leggermente, e poi si staccò. Di riflesso aprii gli occhi e incontrai i suoi, ora leggermente Rossi come se si stesse trattenendo dal piangere.
[T/n]: S-Suga? Cosa succede?
Mi avvicinai e gli misi le mani sulle spalle come avevo fatto solo qualche ora prima, lo aveva calmato quindi perchè non farlo anche ora. Lui al contrario di prima però sembrò irrigidirsi per cui mi staccai, a malincuore ma lo feci per lui.
Suga: Perchè sei ancora qui?
[T/n]: Perchè non dovrei
Lui mi guardò negli occhi per un altro paio di secondi e sospirò.
Suga: Potresti andartene, me la caverei comunque
[T/n]: Questo lo so, ma io non me ne vado. Tu c'eri quando io stavo male, ora tocca a me esserci per te
Lo guardai meglio occhi. Lui sembrava ancora sul punto di piangere ma non lo faceva.
Suga: Non lo devi fare perchè ti senti in colpa
[T/n]: Io non mi sento in colpa. Ti...
Cavolo questo mi costa molto, questa stupida frase. Perchè non riesco a dirgli che mi piace? Beh, metti caso che mi rifiuta io starei malissimo, ecco il perchè.
Suga: Ti?
[T/n]: Ti voglio bene...
Ma che diavolo. Non è così, io non ti voglio bene io... io ti amo punto fine.
Decisi di mandare a quel paese tutto, i miei pensieri e le mie paure, e mi buttai. Tanto se fossi stata rifiutata che cosa mi succedeva? Nulla, forse. Si ci sarebbero stati casini durante il club ma magari sarei riuscita a stare bene dopo poco.
[T/n]: No non mi ascoltare.
Lui mi guardò sorpreso e io feci per continuare ma lui mi bloccò. No no no aspetta fammi finire!
Suga: Tu non lo hai capito vero?
[T/n]: Cosa intendi?
Lui mi sorrise e una lacrima gli solcò il viso.
Suga: Per me tu sei importante, più di chiunque altro. Non so come o perchè, ci conosciamo da poco e sicuramente tu mi prenderai per pazzo ma ora mi sento di dovertelo dire.
[T/n]: Tu non devi fare niente, se non vuoi non ci sono problemi.
Lui annuì.
Suga: Ma io te lo voglio dire
[T/n]: Ti ascolto.
E ora? Perchè mi sentivo così tanto in ansia ma al contempo felice? Perchè sembrava quasi che il mio cervello si aspettasse una confessione?
Ma non sarebbe stato così, era impossibile. Io che piacevo alla perfezione in persona chiamato comunemente Koshi Sugawara? Quando mai.
Suga: [t/n]... tu...
Spazio Spazioso:
(Eh volevi!)
[T/n] pov:
Suga: ...mi piaci
Mi sembrò di morire dalla gioia. Letteralmente, avrei voluto saltargli addosso.
Inizialmente non ci credevo, ero convinta che fosse solo un sogno a dir poco fantastico ma mi ripresi in fretta. Mi aveva appena detto che gli piacevo? STIAMO SCHERZANDO?!
[T/n]: Ci credi se ti dico che oggi ho capito che anche tu mi piaci?
Suga: C-Cosa?
Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi, per poi prendere il suo viso tra le mani e avvicinarlo al mio. Lui posò le sue mani sui miei fianchi come se avesse paura che me ne sarei andata.
[T/n]: Tu, Sugawara Koshi, mi piaci.
E lui mi baciò.
Vero spazio Spazioso:
Mi scuso!! Dovevo farlo, volevo mettere un po' di suspance hahaha
Ebbene, ecco. La maggior parte hanno detto che volevano un po' meno cap e più felici per cui eccolo.
Lo so lo so non ha molto senso che la Reader si sia accorta di tutto lo stesso giorno in cui Suga si è dichiarato ma va bene così.
ARRIVEDERLA E BUONA VITA A TUTTI!
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