Arsène
Ho sempre amato le donne.
Quelle formose, quelle snelle, quelle bionde, quelle more.
Ma non rosse.
Oh, no.
Ho amato, nel vero senso della parola, solamente una rossa.
Irene Adler.
In pochi sanno quanto ho sofferto per lei.
Già, perché anche i ragazzi soffrono per amore.
C'è stato un periodo della mia vita in cui lei divenne tutto per me.
Tutto iniziò quella sera, sotto ad un letto in un hotel di Londra, di cui neanche rammento il nome.
Eravamo stretti là, intenti a nasconderci e a riempirci di polvere.
Evidentemente non pagavano abbastanza coloro che pulivano le stanze, se evitavano di passare la scopa sotto ai letti.
Sherlock era già uscito da lì, scampato il pericolo.
E, non so ancora oggi cosa mi prese, la baciai.
Fu solo il primo di una serie di baci, fu l'inizio di tutto.
Non che non avessi mai fantasticato sulle sue labbra... una volta in una lettera le scrissi "Ti bacio" in un attimo di pura follia. Oppure sincerità.
Sono sempre stato abituato ad essere sincero, a non nascondere le cose. Davo fiducia solo a chi, sapevo, poteva non tradirla.
Eppure quel giorno, l'ultimo, pensavo, in cui la vidi, lei mi aveva appena tradito.
Aveva tradito ogni nostro bacio, ogni nostro patto, ogni nostro abbraccio.
E, diamine, quanto faceva male.
Mi sembrava di crollare, mentre Sherlock leggeva la sua ultima lettera.
Aveva premeditato tutto, e in un certo senso ci aveva anche usato.
Si sentiva una tigre in gabbia, e la sua indole ribelle aveva avuto la meglio anche sulla nostra amicizia.
La carrozza prese una brutta buca, sussultai all'improvviso.
Il volto di Irene mi apparve di nuovo davanti, quel pomeriggio nel bosco di pochi mesi prima.
"Dammi un bacio, e tornerò a dartene un altro" le avevo detto.
Lei mi aveva guardato negli occhi, intensamente.
Aveva anche provato a replicare, ma alla fine aveva ceduto.
Lo faceva sempre.
Sherlock arrivò all'ultima frase, poi ripiegò la lettera, senza stroppicciarla, e se la mise in tasca.
Orazio ci guardò, prima di dire che sì, Irene ci aveva amato entrambi alla stesso modo.
Ma ciò non cambiava il modo in cui mi sentivo, il modo in cui ci aveva tradito.
Non avrei mai dimenticato Irene Adler, e me ne rendevo conto già allora.
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