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9- Thomas

Era passata un'ora dall'inizio del torneo ed il principe Thomas non poteva essere che affascinato dalle capacità di Sophie.
La principessa, infatti, aveva già fatto uscire di gara tre concorrenti, mentre lui e Stephen solo un paio a testa.
Erano rimasti quindi in tre e Thomas non voleva di certo lasciarsi umiliare così, non da una principessa, anche se l'idea di farla vincere lo rendeva parecchio curioso, voleva sapere cosa sarebbe successo dopo.

Il suo flusso di pensieri venne interrotto dall'annuncio della regina: "I tre finalisti avranno a disposizione tre frecce, il concorrente che farà il maggior punteggio vincerà".

Il primo sarebbe stato Stephen, il quale si posizionò e preparò l'arco, Thomas approfittò di questa pausa per scambiare qualche parola con la principessa con la quale quel giorno non era mai riuscito a dialogare.
Si guardò attorno e proprio a qualche metro di distanza da Stephen, Sophie osservava la scena.

Sembrava tutto un enorme ossimoro, pensò il principe, la postura eretta ed elegante di Sophie stonava con il magnifico arco in legno che aveva fra le mani, ma nel caso della principessa nulla poteva risultare disarmonico. Nel suo vestito lilla era meravigliosa, il corpetto decorato con dei disegni oro le fasciava il busto risaltandole il seno, ma non esageratamente, i capelli erano legati in una lunga treccia decorata con qualche viola. I bellissimi occhi nocciola osservavano il cugino, determinati e concentrati a cogliere ogni minimo movimento, come per impararne qualcosa di nuovo.

"Buongiorno principessa" incominciò Thomas avvicinandosi alla reale. Sophie lo guardò e gli sorrise. "Buongiorno Thomas, state gradendo il torneo?" chiese giocando con l'arco che aveva in mano.

"Molto, sto imparando molte cose.." rispose il principe ridendo.

"Mi fa molto piacere, ma cosa avreste imparato mai da un torneo?" una leggera e fresca risata uscii dalle labbra della principessa, provocando un sorpresa nell'animo del principe, una piacevole sorpresa.

"Le principesse sono molto brave con l'arco" affermò Thomas.

"Sí qui le principesse non seguono l'etichetta" disse Sophie.

"Devo ammettere che è stata una piacevole scoperta, ma ditemi, dove avete imparato?" chiese curioso.

"Mio" si interruppe e sorrise tristemente, come se un ricordo l'avesse travolta improvvisamente "mio padre, me lo insegnò quando compii sei anni, era..era così orgoglioso di far crescere una figlia che si sapesse difendere" concluse stringendo di più a se l'arco.

Solo in quel momento capì come la sua domanda potesse essere risultata poco piacevole alla principessa, farle ricordare che il padre che amava era nel pieno di una guerra, invece di essere a corte a governare, non doveva essere stato un buon affare per Thomas.

"Lo sarebbe chiunque" sussurrò alla principessa per provare a risolvere il danno che aveva combinato. Per tutta risposta un leggero rossore colorò le guance di Sophie, facendo sorridere il giovane.

"Prima o poi sarete voi a parlarmi delle vostre esperienze passate Thomas?" chiese lei improvvisamente. E di colpo gli sembrò come se l'avesse appena trafitto con una spada, senza la minima pietà.

Demoni oscuri minacciavano di uscire.
Senza saperlo Sophie li aveva risvegliati tutti, ora come poteva il principe rispondere? Era curiosa, era ovvio, Thomas non aveva mai detto nulla di sé.

Forse l'espressione del ragazzo risultò troppo allarmata perché la principessa si maledì "Oh mi spiace essere stata così poco discreta, non volevo offendervi, se non..".

"No non vi preoccupate" incominciò a dire Thomas affidandosi a tutto l'autocontrollo che possedeva, non doveva trasparire nessuna insicurezza, nessun dolore. "Sophie dovete sapere che il mio passato è stato parecchio...turbolento, pieno di scelte sbagliate che mi porto dietro come rimpianti" concluse soddisfatto della sua risposa.

Nessuna insicurezza.
Nessun dolore.
Ma cosa credeva? Forse il dolore lo aveva imparato a nascondere, ma le insicurezze? Aveva accennato ai "rimpianti", quelli che alimentavano i suoi demoni e non poteva tornare indietro. Si sentì scoperto, i suoi peccati erano improvvisamente visibili all'unica persona che non doveva conoscerli, una persona candida, elegante e pura, al contrario di Thomas, sgraziato, ma soprattutto dannato.

Due occhi nocciola erano immersi in quei mari azzurri che erano quelli di Thomas, l'intensità con cui Sophie lo guardò lo confuse, cosa stava provando a fare la principessa? Ma non riuscì a formulare altri pensieri, perché si perse, si perse nei lineamenti morbidi, si perse nel suo profumo, si perse a guardarla. Come se non ci fosse nessun torneo, come se non ci fossero gli altri nobili. Solo Thomas e lei, la quale sorrise timidamente e distolse lo sguardo rimettendosi una ciocca sfuggita all'acconciatura, dietro l'orecchio imbarazzata.

Senza alcun riguardo il principe sfiorò la mano di Sophie ed un improvvisa, ma piacevole, scossa lo colpì ed inaspettatamente si insinuò nella sua immaginazione un enorme prato fiorito insieme a dolci risate di bambini.

Il principe si guardò attorno, ma notò che non c'erano bambini nelle vicinanze.
Sophie si allontanò di colpo con un espressione terrorizzata in volto, Thomas dovette sbattere ripetutamente gli occhi per non vedere quel prato fiorito.

"Come.." provò a dire la principessa "come ci siete riuscito?" chiese infine guardandosi la mano.

"Lo avete visto anche voi?" chiese Thomas che intanto era impallidito visibilmente.

Degli applausi provenirono dalla tribuna, segno che Stephen aveva concluso la sua gara. Ma i due giovani continuarono a guardarsi.

"Se non siete stato voi, cos'è appena accaduto?" chiese Sophie in un sussurro.

Thomas stava per rispondere, ma la voce della regina lo interruppe "Ora è il vostro turno principe Thomas" disse rivolgendogli un sorriso caldo.
Sembrava che nessuno avesse notato la chiacchierata fra lui e Sophie.

Si costrinse ad andare verso al primo bersaglio senza voltarsi indietro. Si ritrovò i posizione davanti un grande cerchio in paglia sul quale erano stati disegnati altri cerchi colorati che determinavano il punteggio. Prese la freccia la preparò e senza aspettare nessun via, nessun permesso prese la mira e la fece scoccare, solo in quel momento notò che sul bersaglio c'era anche la freccia dell'amico che era molto lontana dal centro. La sua freccia invece si avvicinò molto al centro ma lo mancò.

Ma cos'era appena accaduto tra lui e Sophie? Non riusciva a concentrarsi, sentiva solo quella scossa, vedeva solo quel prato e sentiva solo quelle risate. Il suo cuore batteva forte tanto che aveva paura che esplodesse da un momento all'altro, chiuse gli occhi e respirò piano.

Andò al secondo bersaglio, vide subito che la freccia di Stephen era a terra e si sorprese, l'amico era un ottimo arciere. Prese un'altra freccia e la scoccò, di nuovo si avvicinò ma non centrò il punteggio massimo.

Si maledì. Ma cosa gli pendeva? Non aveva mai avuto problemi a tirare.
Sbatté le palpebre ripetutamente, ma il cuore non voleva decidersi a rallentare.

"Sophie!" qualcuno urlò alle sue spalle. Thomas si voltò velocemente, troppo velocemente, dei puntini neri cominciarono ad oscurargli la vista, riuscì a scorgere Sophie a terra un senso di terrore si insinuò in lui.

Tentò di chiamarla, di raggiungerla, come se avesse già vissuto questa scena.

Tutto gli ricordò il suo incubo, il bambino biondo che tenta di raggiungere la bambina per salvarla, ma poté soltanto sussurrare un ultima volta il nome della principessa prima di cadere a terra e perdersi nel buio insieme.

**

Un leggero mormorio che pian piano diventò sempre più forte fece aprire gli occhi a Thomas. Sì trovò davanti Stephen e Katherine che parlavano animatamente con la regina, c'era anche Robert, il padre dei due fratelli, che camminava avanti ed indietro per quella che immaginò fosse la sua stanza.

"Stephen! Basta, lui deve sapere cos'è accaduto molti anni fa, questo potrebbe aiutarlo" disse la regina assumendo un tono autoritario.

"Vostra maestà, io lo conosco da quando è nato e conosco anche Sophie, e vi prego di ascoltarmi quando dico che non accetterà che gli si sia tenuto nascosto" dichiarò Steph deciso.

"Ora esageri fratello, gli passerà, come sono sicura che passerà a Sophie.." l'intervento di Kath svegliò completamente il principe.

L'immagine di Sophie a terra, con gli occhi chiusi gli ritornò alla mente, spaventandolo a morte.
Si mise a sedere "Sophie" esclamò guardandosi attorno ed aspettando una risposta. Tutti rimasero in silenzio, stupiti di vederlo sveglio.

"Thomas" sussurrò Robert correndogli incontro "Caro ragazzo, ci avete fatto prendere uno spavento" disse l'uomo prendendo la mano del principe.

"Ben tornato fra noi Thomas" commentò la regina Rose sorridendogli.

"Dov'è Sophie?" provò a richiedere "L'ho vista a terra e..e.."

"Sophie è sveglia da qualche ora, sta bene" disse la regina.

Thomas si lasciò andare e si appoggiò ai cuscini respirando rumorosamente.

"Thomas si pensa che questo clima triste, più il sole di oggi, abbiano fatto male sia a te che a mia cugina" disse Steph guardando dritto negli occhi il principe. "Come ti senti?".

"Mi sento molto meglio" affermò scendendo dal letto, regge dosi bene in piedi. Il sorriso che Thomas sfoderò sembrò convincere tutti perché gli diedero il permesso di uscire in giardino.

In realtà non stava affatto bene, voleva prendere una boccata di aria, ma soprattutto aveva bisogno di lei. Non si fidava di quello che gli aveva detto la regina, aveva bisogno di vedere con i suoi occhi che stava effettivamente bene, ma quando era uscito dalla sua stanza aveva trovato quella di Sophie aperta e vuota.

Ora Thomas era nel giardino principale senza una meta precisa, se non trovare Sophie. Doveva parlarle, dovevano capire cos'era accaduto.

Andò verso le stalle lentamente, consumato da tutte le domande che lo stavano tormentando, quando improvvisamente un possente cavallo morello uscii dalla struttura in legno con tutta la sua eleganza. Solo quando scorse un lungo mantello bordeaux che copriva le gambe posteriori del cavallo notò che sopra c'era una persona.

"Thomas!" sussurrò Sophie vedendolo, mentre si abbassò il cappuccio.

"Sophie.." disse lui stupito di come una creatura così delicata potesse controllare un cavallo così possente, ma si rispose subito: era Sophie.

"Ho bisogno di uscire, volete unirvi a me?" chiese la principessa imbarazzata.

"Ne sarei lieto" rispose Thomas sorridendole.





Buongiorno fiorellini!

Scusate se non mi sono fata sentire per molto tempo, è che questo capitolo non mi convince molto, lo trovo poco elegante ecco. Spero comunque che a voi vi piaccia.

Ringrazio tutte le persone che hanno cominciato a seguirmi, che mi scrivono, che mettono la famosa "stellina".

Vi adoro fiorellini, sul serio *cuore*.

EllY**

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