Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

20- The Death

Sophie si trovava davanti al sovrano francese, in attesa di una risposta che non arrivò. La maggior parte dei nobili a corte osservavano la scena, soprattutto dopo che erano venuti a conoscenza del fatto che la principessa olandese era capace di tener testa al loro re.

"Volete tornare nel vostro regno per pensare alla proposta che vi ho fatto, è corretto?" domandò, ripetendo le parole della giovane.

"Esattamente" rispose alzando la testa e congiungendo le mani davanti a se.

Il re soppresse una risata, guardò attorno a sé e chiamò, con un cenno delle dita, il servo più vicino, gli sussurrò qualcosa nell'orecchio ed il servo corse fuori dalla sala.

La regina sedeva al fianco del re, con un aria di disappunto verso Sophie e le sue volontà, non le aveva mai tolto gli occhi di dosso, la osservava dall'alto, pronta ad attaccare al momento giusto.

La ragazza si voltò, trovò Stephen e Katherine, che le sorrisero, provò a scrutare fra la folla, ma di Thomas non c'era traccia. Sospirò pensierosa, lui non sapeva nulla di questa conversazione, ma, d'altro canto, non aveva fatto nulla per venirne a conoscenza, dato che si era dileguato nel nulla.

"Chi mi assicura che non vi sposerete con il primo uomo che passa?" domandò il re, sedendosi più comodo sul trono.

"Credo, vostra maestà, che gli accordi matrimoniali vadano stipulati fra sovrani ed io non lo sono ancora, sono solo l'erede, non posso decidere il mio destino, il re d'Olanda ha questo potere, quindi credo di dover tornare nel mio regno per riferirgli la vostra gentile proposta" provò a fargli capire la principessa. Nelle sue parole c'era del vero,e ora lo aveva capito, Sophie non poteva fare nulla se non stare a guardare cosa, forze maggiori, avrebbero deciso al suo posto, almeno finché non sarebbe diventata regina.

"Certo, certo, penso che manderò una lettera al buon vecchio Guglielmo, mentre voi, principessina, rimarrete qui a corte" decise il sovrano.

"Vi ringrazio per questo umile atto di ospitalità, ma desidero, ardentemente, tornare a casa" puntualizzò Sophie. Stava per accadere ciò che Stephen temeva quel pomeriggio, il re non l'avrebbe più lasciata, doveva far capire chi comandava e tenere persone in ostaggio era, sicuramente, il suo passatempo preferito, almeno secondo quello che le aveva raccontato il cugino.

"Ardentemente eh?" domandò ironica la regina, prima di scoppiare in un'amara risata.

"Mio re, mia regina" si intromise velocemente Stephen "Non credo che i sovrani olandesi lascino qui, a corte, l'unica erede"

"Non vi ha interpellato nessuno a voi ragazzo, e per risolvere quel problema ho già fatto scrivere una lettera a Guglielmo, finché attendiamo una risposta lei rimarrà qui" urlò il re, facendo rabbrividire tutte le persone presenti, eccetto Sophie, la quale infuriata come non mai, si voltò velocemente ed uscì dalla sala, intenta ad andare nelle sue stanze.

Non le importava ciò che pensava, o dichiarava, il sovrano di Francia, lei non gli apparteneva, avrebbe fatto i bagagli di mano sua, recuperando le cose necessarie dopodiché sarebbe fuggita.

Percorse velocemente i corridoi, non voleva vedere e parlare con nessuno, sentiva Stephen e Katherine chiamarla, ma non se ne curò, non avrebbe giovato a nessuno era troppo irata.

"Sophie, per favore, fermati" urlò Stephen.

Finalmente la ragazza si voltò, senza smettere di camminare, "Non voglio parlare con nessuno" urlò.

Nel momento in cui Sophie tornò con lo sguardo davanti a sé, andò a addosso qualcuno, sicura che non fosse un muro. Cadde a terra, la corona dorata scivolò a qualche metro da lei, mentre i cugini aumentarono il passo per soccorrerla. Intanto la principessa guardò la causa di tutto il trambusto e non si meravigliò nel vedere Thomas a terra di fronte a lei.

"S-sophie?" balbettò lui meravigliato.

Katherine recuperò la corona, Stephen la aiutò ad alzarsi, mentre il secondogenito si arrangiava "Voi" lo indicò rabbiosa Sophie "Vedete di sparire dalla mia vista, non voglio più vedervi, voi e la vostra Francia" urlò.

"Cosa vi prende?" urlò di rimando Thomas, mentirei cugini assistevano alla scena impotenti.

"Cosa mi..? Siete sparito, stavamo pensando ad una strategia e voi non vi siete più fatto vedere, ora, secondo il re, devo rimanere a corte finché mio padre non risponderà"

"E date la colpa di tutto questo a me?" chiese divertito Thomas. Si stava forse prendendo gioco della principessa?

"Thomas" lo richiamò Katherine.

"No Katy, grazie, me la cavo da sola" nel momento in cui Sophie pronunciò quelle parole, una donna uscì dalla stanza accanto a loro. Stava finendo di sistemare le maniche del proprio vestito, mentre per i capelli non poteva essere fatto nulla, se non ricominciare la pettinatura da capo. La ragazza si accorse di quello che stava accadendo, mostrando le sbavature del rossetto rosso, ma non se ne curò molto, perché si voltò verso Thomas e maliziosa, le rivolse un occhiolino provocante. Sophie guardò il principe, allibita da quella scena, ma non era nulla in confronto a quello che capì dopo, vedendo le condizioni del ragazzo. Aveva la camicia slacciata, fuori dalla morsa della cintura, la giacca mal messa ed i capelli scombinati, per non parlare dei segni di rossetto sul collo.

Quello sarebbe stato il suo futuro marito? Sarebbe stato l'uomo che le avrebbe giurato fedeltà? Era lo stesso Thomas che poche ora prime aveva detto di amarla?

La mano di Sophie andò istintivamente a coprire la bocca, soffocando un suono di stupore inappropriato. Thomas allungò una mano verso quella della principessa, ma questa si ritrasse velocemente, schifata, addolorata e profondamente delusa. "Non provate a toccarmi" sussurrò, dopodiché lo superò, sicura che avrebbe dovuto fuggire al più presto.

"Sei proprio un'incosciente Thomas" sentì dire a Stephen.

--

Per fortuna calò in fretta la notte, Sophie era pronta; aveva tutto ciò che le serviva in una sacca capiente, che avrebbe legato alla sella. Insieme a Stephen ed a Katherine aveva escogitato una strategia, ben strutturata ed infallibile. La carrozza con la quale era arrivata, sarebbe partita nella notte, prendendo la strada verso la Provenza, sperando che suscitasse dei dubbi fra le guardie francesi, le quali l'avrebbero seguita, questo avrebbe dato, per brevissimo tempo, il via libera alla principessa ed ai cugini, di fuggire a cavallo, prendendo la strada per l'Olanda.

Sophie indossò il vestito più consumato e vecchio che possedeva, per non dare nell'occhio a corte, si spettinò leggermente i capelli e nascose la corona nella sacca. Aveva, ovviamente, avvertito le guardie olandesi che l'avevano accompagnata del piano, le quali si sarebbero adeguate, alcune avrebbero seguito la carrozza, altre l'avrebbero attesa alla fine della foresta, che distava pochi chilometri dal confine.

La luna splendeva in cielo e tutto era silenzioso, saranno state le prime ore del giorno, tutti erano nelle proprie stanze, mentre sperava che le guardie fossero, almeno leggermente, assonnate.

Aspettò con ansia il segnale da parte del cugino che consisteva nel battere sulla porta, della sua stanza, una sequenza che avevano provato.

Mentre aspettava guardò il fuoco consumare gli ultimi cocci di legno, sopravvivevano a mala pena. Era quello il vero Thomas, il ragazzo che non aveva mai conosciuto, era il suo territorio e non era sicura che il tempo avrebbe sistemato la sua condotta, per quanto lei stessa aveva affermato che tutti potessero essere perdonati...era troppo accecata dalla ira per poter ragionare razionalmente sulla condotta di Thomas.

Quando sarebbe stornata alla sua corte, cosa avrebbe fatto? Avrebbe trovato il suo migliore amico, il suo amore, sposato? E lei, avrebbe spostato Thomas?

Tutte domande a cui non diede risposta perché Stephen bussò la sequenza accordata alla porta.

--

Aäron legò Achille alla staccionata, per pulirlo e prepararlo al viaggio che avrebbe affrontato. Dato che mancavano un po' di cavalli, Aäron avrebbe montato il destriero di Sophie, mentre il suo cavallo sarebbe stato legato alla carrozza che avrebbe portato la regina.

Achille strofinò il muso sugli indumenti del capo dell'esercito, in cerca di coccole, Sophie mancava ad entrami, più di quanto volessero ammettere. Lo coccolò per un po' di tempo, poi cominciò a spazzolarlo. "Non so cantare come lei vecchio mio" sussurrò Aäron sorridendo.

Ancora non credeva possibile quello che gli era capitato. La regina Rose aveva annullato le sue nozze, con semplicità, senza batter ciglio e senza consultare il re, ma sapeva che in cuor suo, il sovrano, lo aveva sempre saputo, una volta, prima di una battaglia glielo aveva anche fatto capire. "Ti meriti una donna che sappia amarti, ma che ti tenga testa e sappiamo entrambe che a questo mondo ce ne sono due, ed una è mia moglie". Non era a conoscenza però di come abbia potuto dimenticarselo, dandogli in sposa un'altra donna.

"Ragazzo?" lo chiamarono. Nel voltarsi vide l'uomo a cui stava pensando, il re, che gli fece cenno di avvicinarsi "una parola figliolo".

Aäron dovette tirare fuori gran parte della propria forza di volontà per non inchinarsi, insomma, era pur sempre il sovrano, ma alla fine ce la fece e si avvicinò sorridendo.

"Rose si è finalmente decisa a rivelarmi i sentimenti che legano te e mia figlia" disse allegro "Perchè non me ne hai parlato prima?"

"Sire sono soltanto un comandante, ho avuto delle terre ed ora sono ricco abbastanza, grazie a voi, di poter competere per la mano di vostra figlia, ma non ne ho avuto mai l'occasione" si difese Aäron scherzosamente.

"Oh già quella ragazza" il sovrano storse il naso "povera figliola, è molto aggraziata, ma non ha altre qualità" entrambi scoppiarono a ridere, sapendo che era vero.

"Sono felice che sia tu a diventare re" affermò poi l'uomo, dopo un lungo silenzio.

"Re?" chiese, alzando di un tono la voce, il ragazzo stupito. Il re scoppiò in una fragorosa risata "Cosa credevi? Che rimanesse solo la regina?" posò la mano sulla spalla di Aäron, ancora sotto shock "Anche se Sophie avrà molto più potere, questo è certo" pensò ad alta voce.

"Posso farvi una domanda, un po' scomoda?" chiese il ragazzo tornando ad accarezzare Achille.

"Oh credo di si, se posso rispondere, sarò felice di farlo" rispose il re rivolgendogli un sorriso sincero.

"Com'è morto esattamente mio padre?" era da anni ormai che se lo domandava, tutti, al riguardo erano stati molto vaghi e voleva chiarezza. Vide il re prendere un bel respiro illuminato dalle luci notturni, guardò per un po' il cielo blu, leggermente rattristato, per richiamare a se il brutto ricordo, poi si rivolse ad Aäron.

"La mia piccola non stava bene, era davvero piccolina, nel suo enorme abito rosa.." sorrise leggermente "..non riusciva a rimaner sveglia, non riusciva a camminare, non riusciva fare nulla e la carrozza la stava opprimendo, con la poca aria all'interno, tuo padre..tuo padre decise di prenderla fra le braccia e portarla a cavallo con se, si era addormentata, ma da testardo com'era continuò a proseguire, accanto alla carrozza cosicché potessimo sorvegliarla. Non mancava molto all'arrivo al confine quando sentimmo delle urla, alcune guardie dietro di noi erano state ferite e non ci volle molto che i banditi arrivarlo alla carrozza. Puoi immaginare cosa successe dopo, provai a combattere al fianco di tuo padre, ma lui non voleva, continuava a ripetere che dovevamo scappare, perché non erano banditi,  non volevo lasciarlo lì, ma senza che potessi fare nulla diede l'ordine al cocchiere di proseguire, dopo avermi dato Sophie, la carrozza partì e dovetti dividermi, quell'uomo alla guida non voleva darmi ascolto, mia moglie la pensava come lui e quando guardai Sophie pallida e fredda, capii che era la cosa migliore" si fermò avendo gli occhi lucidi "Appena arrivammo al confine, mandai in salvo le donne che amo di più a questo mondo, poi tornai indietro con quattro guardie. Lo trovai a terra sofferente..era ancora cosciente, mi disse due cose: la prima riguardava le divise dei banditi, mi fece notare lo stendardo dei reali francesi, erano guardie mandate dal re! Non l'ho mai detto a Rose, no, troppo pericoloso, ma l'ho tenuto bene a mente, quindi, quando arriverete al confine, fate tutto quello è in vostro potere per non far proseguire Rose e va a recuperare mia figlia" chiese il re.

"Lo farò, vostra maestà".

Calò il silenzio, Aäron doveva assimilare la quantità di notizie ricevute: suo padre era stato assassinato per ordine della corona francese. Il re invece cercava di non far riaffiorare il dolore che quella perdita gli aveva provocato, era il suo migliore amico, quello che gli aveva insegnato ad impugnare correttamente una spada, oltre che a conquistare il cuore di Rose.

Il giovane si perse ad accarezzare il manto scuro del cavallo, pensando a come sarebbe stata la vita se suo padre fosse ancora vivo, se avesse conosciuto Sophie, se avesse ricevuto tanta gentilezza dai sovrani, ma il passato era passato, doveva guardare il presente, l'uomo che era diventato e le persone care che aveva sempre avuto accanto.

"E la seconda cosa?" chiese Aäron, interrompendo quel silenzio che stava diventando opprimente. Il re sorrise e strinse la spalla del giovane "Mi ha chiesto di prendermi cura di tua madre e di amare te come un nipote, ma non l'ho fatto ragazzo mio, io ti ho sempre amato come un figlio"

--

"Al mio via, partite al galoppo, non voglio sentire storie, se volete rinunciare, questo è il momento giusto, perché vi condanneranno per alto tradimento" sussurrò Sophie ai cugini. Tutti e tre erano pronti a dare il comando ai cavalli, che avevano sottratto alla carrozza con la quale erano arrivati. Sophie avrebbe affrontato il viaggio da sola, munita di un arco, che Steph aveva rubato dall'armeria, mentre Katherine era in sella con il cugino, dato che non sapeva cavalcare.

"Non sono mai stata più pronta che in questo momento Sophie" sussurrò Katy annuendo. Stephen fu d'accordo con la sorella "Sophie sei sempre stata tu la nostra regina" l'animo di Sophie si calmò leggermente.

Non aveva dimenticato nulla, aveva tutto il necessario, doveva solo dare il via alla carrozza e poi sarebbero partiti.

Prese un respiro profondo, si sistemò il cappuccio del mantello sul capo e fischiò, come accordato. In pochi istanti videro la carrozza partire a grande velocità, prendendo l'uscita principale, diretta, com'era stabilito, sulla strada della Provenza, piena di abiti e ad altre cianfrusaglie che Sophie e Katherine non potevano portare con loro. Non ci volle molto che una ventina di guardie la seguirono, armati, questo non spaventò molto la principessa, perché quello era il momento di agire.

Fece segno ai cugini "Uno..." fece pressione sulla pancia del cavallo, tirando le redini, in modo da fargli capire che stava per partire, in gran velocità "due..." sussurrò "Kath attaccati bene" sentì dire a Steph. Sophie vide altre guardie chiamare l'allarme, e sentirono dei leggeri suoni provenire dal castello, ma ormai era passato "..tre" mollò leggermente le redini, ed il cavallo partì , alzando della polvere. Presero a gran velocità una strada secondaria, che in quel momento non era sorvegliata, dato che erano tutti preoccupati per la carrozza.

Il cappuccio scivolò dalla testa ed il mantello si liberò, mosso dal vento, non era Achille, non erano i suoi prati, quella era disperazione, voleva tornare a casa, o almeno non fermarsi finché non avrebbe raggiunto il confine.

Si voltò, Stephen e Katherine erano subito dietro di lei, schioccò le labbra e fece aumentare il galoppo.

--

Il capo dell'esercito montò su Achille, il quale rimase stranamente tranquillo. Si assicurò che la regina fosse ben accomodata all'interno della carrozza e diede l'ordine, ai soldati dietro di sé, di partire. Era ancora buio, il sole doveva ancora sorgere, ma voleva recuperare Sophie e voleva farlo al più presto.

"Eccoti qua ragazzo" sentì dire da una voce profonda, Aäron si voltò e vide Robert, il fratello della regina, venirgli in contro con il suo cavallo. "Posso farti compagnia?" chiese sorridendogli.

"Certamente"

"Conosco la strada a memoria ormai, ti sarò utile e poi, vorrei recuperare i miei due figli,  hanno accompagnato mia nipote" disse tornando a guardare avanti a sé.

"Posso comprenderlo, sarò lieto di avervi al mio fianco" rispose Aäron sorridendo "Così potete aiutarmi quando la regina scoprirà che non potrà superare il confine" continuò il giovane. Robert scoppiò a ridere "Avrei dovuto immaginarlo che Guglielmo non l'avrebbe mollata tanto facilmente, sì credo che avrai bisogno di un po' di aiuto"

"Sophie arriva qualcuno" urlò Stephen "Kath dice che sono pochi cavalli, se non uno solo" continuò. La principessa rallentò il galoppo, cosicché i cugini potessero raggiungerla, guardò dietro di sé e vide arrivare una figura incappucciata, ad un galoppo velocissimo. Non potevano essere le guardie, secondo i calcoli che aveva fatto, se mai li avessero raggiunti doveva essere già sorto il sole, ma ormai sarebbero quasi arrivati al confine.

"Mettiamoci da un lato e facciamolo passare" dichiarò Sophie e così fecero. La figura misteriosa si avvicinò, fino ad arrivare accanto a loro e rallentare "Vi odio, tutti quanti!" dichiarò ancora incappucciata. Fu solo quando si liberò del cappuccio che i tre videro i capelli biondi inconfondibili e Sophie poté scartare l'idea di prendere l'arco, anche se non era tanto sicura.

"Che diavolo ci fai qui?" chiese Stephen allibito, senza fermarsi, Sophie non poteva permettersi di fermarsi, forse in qualche tratto avrebbe rallentato per il cavallo, ma fermarsi? Mai.

"Non vi avrei mai fatto rischiare la vita, non senza rischiare anche la mia" urlò con ovvietà Thomas. Sophie non si era espressa, aveva aumentato di nuovo il galoppo ed era davanti a tutti, non voleva nemmeno vederlo, figurarsi parlarci. Ma non poté fare nulla quando Thomas la raggiunse "Sophie.."

"State zitto" urlò  di rimando lei.

"Non ho il diritto di parlare.." provò di nuovo il giovane.
"E allora non fatelo, tenete il fiato per galoppare, se volete seguirci, siete fortunato che non ho inforcato la freccia" Sophie vide Thomas indietreggiare, soddisfatta della propria risposta, poi lo sentì parlare con Katherine "Ne sarebbe stata capace?"

"Dopo quello che hai combinato? Sarebbe stato il minimo Thomas" quelle parole non fecero che divertire di più la principessa.

"Cosa significa che non posso seguirvi?" urlò, indignata, la regina Rose, ormai l'alba era passata e gli uomini dell'esercito si trovarono al confine sotto il sole mattutino.

"Sono ordini del re mia regina, non posso scortarvi fino al castello" provò a ripeterle Aäron.

"Mi rifiuto di eseguirli!"

"Andiamo Rose, lascia svolgere il proprio lavoro a questo ragazzo e rimani qui ad attendere tua figlia" provò a farla ragionare il fratello Robert.

"No, non voglio starvi nemmeno a sentire" urlò contro i due uomini, poi si rivolse al cocchiere "Avanti continui sulla sua strada, è un ordine".

Era passato davvero molto tempo da quando si erano fermati ed Aäron non ne poteva più di non essere ascoltato, prese la sua spada e fece sfiorare la punta contro il cocchiere della carrozza "Prova a farla partire e giuro sulla mia vita che ti taglio la gola seduta stante" dichiarò il giovane minaccioso.

"Aäron!" lo riprese la regina, ma non la ascoltò.

"Voglio tre uomini per porta" disse indicando la carrozza "Se scopro che la regina riesce ad uscire dovrete fare i conti con la mia spada e con il re, acconsentite a tutte le richieste che riguardino la sua salute, basta che non esca dall'abitacolo, chiaro?" urlò Aäron autoritario.

"Sì signore" dissero in coro gli uomini.

"Altri cinque uomini rimangano qua, mentre i restanti mi segu.." sentirono arrivare dall'altra parte del confine dei cavalli. Si voltarono tutti, compresa la regina, che si preoccupò di colpo.

Dalla strada videro arrivare due cavalli, su uno dei quali cavalcava una donna in malo modo, mentre l'altro lo seguiva, ma senza nessuno al comando.

Aäron non capì mai come avesse fatto, ma sentì Robert urlare, urlare con tutto se stesso, il nome di sua figlia, Katherine. In pochi istanti anche il giovane riuscì a riconoscerla.

La ragazza sempre ben curata, era ricoperta di sporcizia a parte le linee marcate sulle guance che delineavano il percorso delle lacrime. Robert corse in suo soccorso, scese da cavallo. La povera fanciulla si lasciò cadere dall'animale esausta, fra le braccia del padre. Aäron li raggiunse, era davvero mal ridotta, aveva graffi sul vestito e sulle braccia. Il capo dell'esercito, cominciò ad ispezionare i cavalli, ma sembrava che solo il secondo avesse un sacco. Il giovane non riusciva a capire cosa fosse successo, com'era possibile che Katherine fosse lì in quelle condizioni, poi aprì la sacca e ne tirò fuori la corona di Sophie.

Katherine provò a dire qualcosa "Piano tesoro mio" la rassicurò Robert.

Katherine scoppiò in un pianto disperato " Sono..sono morti, sono tutti morti" urlò fra un singhiozzo e l'altro.

Buongiorno fiorellini

Eccoci finalmente con un altro capitolo, scusate se non l'ho pubblicato prima, ma Wattpad non collabora.

Per quanto riguarda il link del "Trailer" lo potrete trovare qui --->

Più che trailer è il video della storia, più qualche spoiler che starà a voi cogliere oppure no, ma nulla di così importante ;)

Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e del video nei commenti e mettete tante stelline, perché la storia sta per arrivare alla fine fiorellini.

Credo di aver detto tutto, un bacio,

EllY**

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro