19- Strong Queens
"Siete usciti di senno?" urlò Stephen nell'udire le parole che Thomas e Sophie gli avevano, appena, riferito. Fuggire dalla corte? Non era minimamente concepibile.
"Se è l'unica soluzione, non vedo perché non debbano metterla in atto" li difese Katherine.
I quattro si erano dati appuntamento nel giardino nord della corte francese, sicuri che nessun orecchio indesiderato li avrebbe trovati.
Sophie aveva esposto l'idea che il secondogenito francese le aveva proposto la sera prima, ma nel sentirla dire ad alta voce, capì che forse Stephen non aveva tutti i torti a non essere d'accordo. Fuggire dalla corte era impossibile, non solo per le guardie poste ad ogni angolo, ma anche perché erano reali, in loro scorreva sangue blu e il re non se li sarebbe fatti scivolare dalle mani tanto facilmente.
"Ci dev'essere un'altra soluzione" sussurrò Sophie voltandosi verso Thomas. Il principe impiantò i suoi occhi cristallini i quelli della principessa, guardandola interrogativo. Sophie sapeva di avergli dato qualche speranza la sera precedente e non se ne pentiva, il suo futuro era cambiato e lo aveva, apparentemente, accettato, ma questo non voleva dire mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri. "É estremamente pericoloso Thomas e questo lo sapete anche voi"
Il secondogenito si passò un mano fra i capelli biondi, nervoso e turbato, la ragazza era consapevole del fatto che non era una decisione semplice, nemmeno per lui, perché significava perdere tutto, non solo il proprio passato, ma anche il futuro.
Lo vide accendersi pian piano, come un fiammifero, pronto ad appiccare il fuoco a qualcosa di più grosso, stava per esplodere e non ci volle molto che il suo respiro diventasse irregolare.
"Io voglio solo andarmene, non sopporto nulla di questo posto e voi tutti lo sapete" dichiarò a voce alta.
"Certo Thomas, ma non per questo dobbiamo farci tagliare la testa, per alto tradimento alla corona" rispose Steph. "Sono suo figlio" urlò Thomas contro l'amico, indicandosi "Come può condannare a morte sangue del suo sangue?".
Stephen sospirò rammaricato "Non gli è mai importato" disse piano. Sophie vide Thomas calmare tutti i muscoli mentre indietreggiava, perché c'era della verità nelle parole di Stephen, una cruda e terribile verità. Thomas sarebbe rimasto per sempre il rimpiazzo del primogenito, se mai a quest'ultimo fosse capitato qualcosa.
Katherine aprì la bocca per dire qualcosa, ma il principe non le diede il tempo di fare nulla perché si allontanò, intento a tornare nel castello.
Stephen provò a chiamarlo, ma non era intenzionato a fermarsi, allora Sophie decise di rincorrerlo. In poco tempo lo raggiunse e lo fece voltare "Thomas è pericoloso per tutti, ci sarà sicuramente un'altra soluzione" provò a rincuorarlo lei, portando una mano sull'avambraccio del biondo.
Thomas afferrò la mano della principessa e la guardò dritta negli occhi, fece incrociare le loro mani e Sophie si accorse a malincuore che i suoi occhi erano umidi. "L'unica soluzione è costringerti ad amarmi, ma questo non me lo perdonerei mai, perché io vi amo così tanto Sophie, non mi ricordo nemmeno com'era la vita senza di voi, manderei tutto al diavolo per sapere che siete felice, e se per esserlo significa sposare un altro nobile, bene, basta che non soffriate ad essere rinchiusa in un matrimonio senza amore" la guardò con un intensità tale da far temere alla ragazza di non poter resistere, ma non durò molto perché il secondogenito la abbandonò nei giardini.
"Cara cugina, devi tornare in Olanda ed al più presto, ho saputo che hai dato del filo da torce al re e credimi quando ti dico che è meglio non essergli nemica" la informò Stephen quel pomeriggio, mentre i due passeggiavano tranquillamente per i giardini, sfruttando la bella giornata.
"Lo avevo capito Stephen, questa sera comunicherò ai sovrani la mia decisione di tornare nel mio regno, per pensare meglio alla proposta che mi hanno gentilmente fatto" sottolineò le ultime parole con una profonda ironia, com'era solita a fare in questi casi.
"Quale proposta?" domandò il cugino ignaro.
"Con estrema gentilezza, che per il re significa l'uso improprio dei ricatti, vuole che io e Thomas ci sposiamo" comunicò a Stephen.
"Ora più che mai dovete andarvene, senza lasciare alcuna possibilità al re di tenervi qui, perché altrimenti, farà tutto ciò che è in suo potere per ottenere ciò che vuole".
Sposare Thomas era il minor male, come aveva sostenuto la sera prima, avrebbe imparato ad amarlo, era sempre stato quello il suo destino, in fin dei conti, sposare un uomo di altro rango che non conosceva, Aäron era un imprevisto.
"La ritenete una cosa brutta se accettassi?" provò a domandare Sophie.
"Assolutamente no, Thomas è profondamente innamorato, lo hai cambiato in meglio e potrà solo che migliorare, ciò che mi preoccupa però è il tuo cuore Sophie, appartiene ad un altro: come farai a nasconderlo? Non solo agli altri, ma anche a te stessa?" chiese il cugino fermandosi, per guardarla mentre cercava una risposta.
"Di me non si deve preoccupare nessuno, saprò cavarmela, come ho sempre fatto...il mio regno, il mio futuro regno ha bisogno di questa unione, come farò da sola se no? Senza alcun appoggio dalla Francia?"
"Lo hai appena detto no? Saprai cavartela.." le ricordò lui sorridendole.
il cugino non aveva fatto nulla se non ricordarle la sua forza, ma riguardo al prendere una decisione era in alto mare. Non aiutava il fatto che Thomas fosse sparito, nessuno lo aveva più visto, Katherine lo stava ancora cercando, sicura che lo avrebbe trovato, mentre Sophie voleva solo tornare a casa, nei luoghi che conosceva, voleva prendere Achille e partire per le sue praterie.
"Andrò a parlare con i sovrani questa sera, tornerò a casa, poi prenderò una decisione"
**
"Mia regina, credo che Sophie dovrebbe accettare" affermò Aäron, cercando di mantenere un tono più che convinto, anche se stava soffrendo, come aveva sofferto nel riportare quelle parole a Sophie.
"Ma cosa vi dice la testa?" urlò la regina Rose " Mia figlia dovrebbe sposare un francese se vuole che il nostro regno sia al sicuro dagli stessi francesi?" continuò ad alta voce, tenendo in mani la lettera che Sophie aveva spedito ai sovrani "Per Giove Aäron,è un ricatto"
"Ho le mani legate, domani prometto fedeltà ad un'altra donna.." provò a ricordare mentre stringeva fra le mani l'impugnatura della sua spada, nervoso. Non voleva sposarla, era acida e per nulla simpatica. Era una donna tale e quale a tutte le altre, priva di cervello, possedeva solo una certa moralità, che le aveva trasmesso il padre sicuramente, sapeva cucire, ma nient'altro. Il capo dell'esercito non poteva intraprendere una discussione, lei non sarebbe stata in grado di sostenerla, come avrebbe fatto a sposare una donna così? Come avrebbe fatto a vivere?
"L'unica fedeltà che dovrai giurare è quella davanti alla corona figliolo, andrò dal re e gli dirò tutta la verità, non accetto questo tipo di offerte, non nel mio regno. Ti ordino di mandare duecento uomini al confine per proteggere i poveri indifesi che vogliono professare il loro credo" ordinò la regina puntando il dito " Tu invece preparati che partirai per la Francia insieme a me ed andremo a recuperare mia figlia"
"Chi recupererà cosa?" chiese il re entrando nella sala.
"Buongiorno mio re" lo salutò Aäron inchinandosi.
"Suvvia alzati, abbiamo già chiarito che ti tratterò come un amico, se non il figlio che non ho mai avuto, non voglio che ti inchini più chiaro?" "Certamente maestà" si scusò il ragazzo sorridendo.
"Allora cosa stavate confabulando voi due?" continuò il sovrano sorridendo alla moglie.
"Andremo a prendere la piccola Sophie e quando sarò di ritorno voglio il castello in festa per le sue nozze" disse la donna autoritaria, allungando il bellissimo collo da cigno.
"Chi deve sposare nostra figlia?" chiese il re scioccato.
"Aäron naturalmente" gli disse finalmente "Ora figliolo, fate preparare la carrozza che abbiamo un bel viaggio da fare, voglio trenta uomini preparati, non credo sarà semplice portare via la mia piccolina da quell'inferno" detto questo la regina lasciò la lettera nelle mani del re, il quale la lesse con un tremendo disappunto. Mentre Rose lasciava la stanza per prepararsi, Aäron eseguì tutti gli ordini, intento a riprendersi la sua amata.
•Buongiorno fiorellini•
Scusate il ritardo, ma mi sono buttata avanti con la scrittura dei capitoli successivi, in più ho creato una specie di trailer per la storia (fatemi sapere nei commenti se siete interessate).
Come ormai potete immaginare le vicende della nostra cara Sophie stanno giungendo al termine, devo comunicarvi con dispiacere che mancano davvero pochi capitoli alla fine, spero di non deludervi, non completamente, almeno.
--->Commentate,mettete la stellina e fatemi sapere se nel prossimo capitolo volete il link del trailer <-----
Un bacio,
EllY**
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