15
POV ALEC
Tutto ciò che vidi fu Eveline, scomparire nel nulla in una nube oscura.
-Che fine ha fatto, Sebastian?!- corsi verso di lui e lo presi dal collo, osservandolo negli occhi con rabbia.
-E' andata via- disse semplicemente. Lasciai con forza Sebastian, voltandomi e lanciando un calcio alla sedia sulla quale precedentemente Eve era seduta.
-Radunate tutti gli shadowhunters- dissi dirigendomi nella sala delle comunicazioni.
Appena tutti gli shadowhunters dell'edificio furono difronte a me, iniziai il discorso.
-So che è una richiesta improvvisa ma voglio una squadra di Shadowhunters che si occupi di trovare e catturare, se necessario, Eveline Matthews scomparsa dall'istituto pochi minuti fa- dissi sentendo già brusii tra gli shadowhunters difronte a me.
-Chiunque abbia qualcosa da dire a riguardo è pregato di recarsi da me, grazie- dissi in tono autoritario, irritato dai loro brusii. Mi recai nel mio studio e con me mi seguì Izzy.
-Cosa vuoi?- le chiesi, appena mi sedetti.
-Hai già la squadra: io, Clary, Sebastian, Jace e tu- propose.
-Ho l'istituto da mandare avanti- dissi tirandomi indietro.
-Sappiamo entrambi che è una delle tue scuse.- cercò Izzy, sperando controbattessi.
-Voi siete emotivamente compromessi e nessuno di voi potrà andare in missione. Voglio altri shadowhunters, i migliori a parte voi- dissi consultando alcune carte sulla mia scrivania.
-D'accordo- disse Izzy prima di uscire.
Poco dopo vidi entrare Jace.
Alzai un sopracciglio e sospirai, appena lo vidi appoggiare le mani sulla scrivania.
-Non iniziare a farmi discorsi sull'amore Jace, risparmiami- dissi alzandomi e andando verso la finestra.
-Non si stratta di amore Alec: voglio sapere cosa farai se inizierà a uccidere qualcuno di noi shadowhunters- mi disse, con tono preoccupato.
-Non lo farà- dissi voltandomi a guardarlo a braccia conserte.
-E se lo farà?- chiese incrociando anche lui le braccia, osservandomi con le labbra increspate e un sopracciglio alzato.
-Non lo farà- dissi più sicuro.
-Non puoi saperlo- disse scuotendo la testa, andando fuori dall'ufficio.
-Mi servirebbe una bacchetta magica- dissi passandomi la mano tra i capelli.
-Be se ti serve un po' di magia, basta chiedere- disse una voce dal nulla dietro di me.
Sobbalzai appena vidi Magnus, sorridermi e gesticolare con la mano teatralmente.
-Mi hai fatto spaventare-
-Non era mia intenzione. Ho sentito che biscottino è sparita- disse con uno sguardo preoccupato.
-Biscottino?- chiesi con tono quasi stranito.
-Eveline- disse facendo una smorfia divertita.
-Sì è andata via, scomparsa nel nulla- dissi gesticolando, nervoso.
-Ritornerà, tranquillo- cercò di rassicurarmi, Magnus.
-Non è come le altre volte, adesso è un demone- dissi stringendo i pugni e serrando la mascella.
-Demone?!- chiese con tono agitato Magnus.
-E' come se il suo alter ego abbia solo peggiorato le cose, per non parlare di Christopher...- dissi toccandomi la ferita, ancora dolorante.
-L'amore fa male, caro Lighwood-
-Me lo dicono in tanti- dissi scuotendo la testa.
Così rimasi solo e ripensai a come fossi ritornato lì da Eveline: ero già morto, disperso nel buio più totale ma tutto d'un tratto sentii come una forza prendermi e vidi un fascio di luce, e la figura distinta di Eveline sorridermi e dirmi: Vieni da me.
Non ci pensai due volte e corsi verso di lei, stringendola tra le mie braccia per poi risvegliarmi nel mio letto, mentre il mio parabatai Jace, mi curava le ferite con lo stilo.
È passato già un mese e qualche notte faccio lo stesso sogno ricorrente della mia resurrezione con un piccolo cambiamento: appena corro verso Eveline lei ha le sembianze di un demone, con gli occhi neri e pieni di rabbia. Ancora nessuna notizia ma sono speranzoso.
-Alec, sono già due mesi che la cerchiamo e ogni squadra che abbiamo mandato dei migliori shadowhunters non è mai ritornata. Chiunque adesso si rifiuta di accettare questa missione, ovviamente non vogliono fare la stessa fine degli altri, ovvero morti!- mi dice con tono alterato Jace, venendo nel mio ufficio con tutta la rabbia possibile in corpo.
Alzai lo sguardo e incrociai le braccia.
-D'accordo, andrò in missione...da solo- dissi trucidando Jace con lo sguardo. Sapevo già che avrebbe detto di farlo venire con me ma con il mio sguardo capì e annuì.
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