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1. Ieri

《Tanto non mi prendi! Non mi prendi!》

《E invece ti prendo! È quando ti prendo le prendi!》

Vedevo Adrian correre veloce davanti a me, tentavo di acchiapparlo, ma ogni volta che mi avvicinavo, lui mi sfuggiva sempre.

Mi aveva sciolto uno dei codini che la mamma mi aveva fatto, rubandomi il nastrino di raso rosa colorato.

"Questa volta me l'avrebbe pagata".

Alzando la gonnellina del vestitino a balze, calciai le scarpette satinate nel prato, e con un balzo mi catapultai su Adrian.

Inutile dire che entrambi finimmo per terra, tra l'erba verde e brillante.

《Ridammi il mio nastrino!》

Adrian, mi sventolò il pezzo di stoffa davanti agli occhi, corrucciando la fronte cercai di afferrarlo ma tutte le volte che mi sporgevo per afferrarlo,lui lo portava più lontano.

《Potrai anche esserti vestita come un confetto, ma rimani sempre un maschiaccio!》

Indispettita gli feci una linguaccia, e gli tirai una ciocca dei capelli color del grano.

《Io sono una signorina! Sei tu che mi fai diventare una maschiaccio! 》

Mentre ero lì lì, pronta a tirargli una gomitata sentii la mamma chiamarmi a gran voce.

《Didi?! Didi,amore dove sei?! Dobbiamo fare la foto...Did..ma tesoro, cos'hai fatto?!》

Mi alzai da terra tirando giù la gonnellina stropicciata, sentivo Adrian sghignazzare e togliermi qualche filo d'erba dai capelli, mentre la mamma sconvolta continuava a guardarmi.

《Siete due monelli! Guardate come vi siete ridotti! Oh, e io che speravo in una foto di compleanno decente quest'anno 》.

Mi dispiaceva per la mamma, era il suo compleanno e le avevo promesso una foto senza fango ed erba sui vestiti, senza morsi di ragni a gonfiarmi la faccia, e senza pantaloni.

E Adrian invece aveva rovinato tutto!

Mentre sentivo le lacrime pronte ad uscire, la mamma mi parlò ancora, chinandosi alla mia altezza mi sciolse anche l'altro nastrino, lasciando i miei capelli scuri,simili ai suoi, svolazzare nel venticello dolce del North Caroline.

《Ma cosa ce ne facciamo di una foto decente, se possiamo avere una foto buffa e divertente?! Su correte a mettervi in posa!》

Le lacrime si arrestarono agli argini e con la manina stretta nella sua, e Adrian che ci seguiva, ci avviamo a fare la foto.

Mia madre compiva trentadue anni,lei ci abbracciava felice e sorrideva con i suoi denti diritti e bianchi,che io, con due finestrelle a caratterizzare la mia dentatura,tanto invidiavo.

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《Devo dire che sei sempre molto fine!》

Con una mano mi ingozzavo di biscotti al burro, con l'altra cercavo di aprire la bottiglia di succo d'arancia, innaffiando la poltiglia papposa che si era formata nella mia bocca.

Con la bocca ancora mezza piena guardai Adrian nella sua divisa scolastica, e risposi sputacchiando qualche briciola.

《Sono queste piccole cose,che ti hanno fatto innamorare di me no?!》

Lo vidi aprirsi nel suo solito sorriso luminoso, quello che gli faceva venire le fossette sulle guance.

Era bellissimo. Dal bambino che mi tirava le treccine, con il naso moccoloso e le ginocchia sempre piene di fango,era uscito fuori un ragazzo di quindici anni bello come uno dei One Direction, o come un giovane Leonardo di Caprio nel film Titanic.

Ed era mio.

Solo pochi mesi prima mi aveva baciata sotto il vischio, e da allora, anche se non ci avevo mai pensato seriamente prima, eravamo una coppia.

Il nostro rapporto si era evoluto e continuava ad evolversi, eravamo più uniti che mai, è la cosa più bella era che io potevo essere me stessa, Adrian aveva visto il peggio di me e mi era stato accanto, e io avevo fatto lo stesso.

《Mmmh...Si, credo che il tuo essere così poco fine si addatti al mio essere così fuori di testa...》

Gli sorrisi, mi pulii con un fazzolettino di carta e lo raggiunsi sulla porta,dove era ancora fermo ad aspettarmi.

Mi circondò con le braccia come era solito fare, e mi sfiorò le labbra con un bacio.

Il sapore di Adrian sapeva d'estate.

Di quelle notti davanti ai falò in spiaggia, delle corse selvagge a sfidare il vento.

Di amore.

Un mix che mi mandava sempre fuori di testa.

In quegli anni, credevo che niente poteva separarci, credevo che l'amore che ci legava era troppo forte e indissolubile, ero stupidamente convinta che il nostro essere così  come eravamo, una cosa sola, una piccola parte di miracolo, potesse sconfiggere tutto,sorvolare le circostanze, superare gli ostacoli che la vita ci avrebbe imposto.

Solo ora, con il senno di poi, e la giusta maturità, mi rendo conto quanto io sia stata ingenua ed infantile,e quanto io mi sia sbagliata.

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