Quindici: Marina Bay Street Circuit
Marina Bay, Singapore
Michael osservava le persone divertirsi attorno a lui mentre, seduto al bancone, cercava di godersi anche lui la festa organizzata al Marina Bay Sands in occasione del Gran Premio di Singapore. Dopo aver passato il pomeriggio dopo il Gran Premio d'Italia con Luke non l'aveva più sentito per due settimane, un po' perché non sapeva come contattarlo senza sembrare inopportuno, un po' perché si vergognava da morire. Gli sembrava di essere tornato sui suoi passi, preoccupandosi così tanto per Luke quando poi, all'inizio del mondiale, non gli sarebbe importato niente. Anzi, se avesse detto al Michael impegnato nella rimonta a Melbourne che a Singapore avrebbe sentito così tanto la mancanza di Luke da spingersi a cercare un modo per rintracciarlo, quel Michael avrebbe riso e l'avrebbe mandato a quel paese, dicendogli che s'era bevuto il cervello. E in effetti, Michael si sentiva un po' come se si fosse bevuto il cervello. Sentire la mancanza di Luke Hemmings? Sul serio?
Il suo vortice di pensieri fu interrotto da due voci che parlottavano fitto accanto a lui. Voltandosi, riconobbe Daniel e Tori; Daniel ridacchiava mentre Tori, accigliata, parlava di qualcosa che Michael non riusciva a capire. Quando si avvicinarono a lui il battibecco tra i due cessò, ma Michael era troppo curioso di sapere di cosa parlassero.
«Michael! Scusami se non ci siamo visti dopo la gara a Monza, ero troppo impegnata a succhiarlo a questo ingrato australiano», sbottò Tori, abbracciando Michael di slancio.
Michael arrossì veemente nel sentire le parole di Tori mentre il suo ragazzo scoppiava a ridere come suo solito. Evidentemente Tori era incazzata per qualcosa di stupido, oppure stava tenendo il muso a Daniel per gioco - erano soliti fare cose del genere, probabilmente erano così frequenti che il giorno in cui avrebbero litigato sul serio nessuno se ne sarebbe reso conto. In ogni caso, Michael decise di stare al gioco e aspettò di salutare Daniel prima di fare le sue domande.
«Tranquilla Tori, io ho lasciato il circuito appena ho potuto per andare da Luke. Ma comunque-».
«Sei andato da Luke!», esclamò Daniel entusiasta, interrompendolo, «Aspetta che lo sappia Max, morirà stecchito sul colpo».
Tori roteò gli occhi. «Certo, vai a dirlo subito al tuo amato Max. Magari mentre te lo fai nella piscinetta di ghiaccio, eh?».
Daniel si passò una mano in faccia. A giudicare dal sorriso che curvava le sue labbra, però, la situazione era divertente per lui. «Certo, mi premurerò di farglielo sapere mentre ci stringeremo amorevolmente per ripararci dal freddo», mugugnò con fare drammatico, facendo scoppiare a ridere Michael.
«Quindi oggi litigate per Max Verstappen?», chiese Michael curioso, prendendo un sorso del suo drink - purtroppo, un analcolico. Il suo ingegnere di pista l'aveva costretto alla sobrietà.
Tori annuì. «L'hai visti? Attaccati come due cozze dall'inizio del weekend, non ho neanche un minuto per stare con lui da sola che Max è sempre tra di noi! Ci manca solo che lo coinvolge mentre scopiamo e siamo a posto, davvero», si lamentò mentre Daniel alzava le spalle.
Il ragazzo australiano afferrò Tori per i fianchi attirandola a sé. «Amore, io e Max siamo pieni di impegni in questi giorni, e poi stiamo cercando di goderci gli ultimi momenti da compagni di squadra, è normale che passo molto tempo con lui! Ma non preoccuparti, la mia regina rimani tu», borbottò, baciando la guancia alla sua ragazza ancora imbronciata.
Michael osservò intenerito la scena prima di rendersi conto di chi fosse appena arrivato alla festa. Deglutì rumorosamente mentre osservava Luke farsi strada tra la folla, diretto proprio verso di lui. Erano due settimane che non si vedevano, e quasi non ci sperava più - ormai era più che evidente che Luke il Gran Premio non l'avrebbe corso, ma in Mercedes ancora non era chiaro il nome del sostituto.
«E quindi? Luke come sta?».
Michael distolse lo sguardo da Luke per tornare a guardare Tori, ancora tra le braccia di Daniel. Al confronto con il pilota della Red Bull la ragazza sembrava molto più piccola. Michael sorrise mentre sentiva il cuore battere a mille - la minima menzione di Luke, ormai, lo faceva partire in quarta. «Perché non lo chiedi a lui? Sta venendo qui», borbottò, facendo cenno ai due di girarsi.
Luke raggiunse il gruppo qualche istante dopo, sorridendo timido mentre occhieggiava Michael. Daniel studiò il loro gioco di sguardi ridendo di gusto; aveva ragione, Max sarebbe morto sul colpo a sapere cosa stava succedendo tra i due piloti in corsa per il mondiale.
«Luke! È un piacere vederti, stranamente», borbottò Tori, rompendo il silenzio fra i quattro, «Come stai?».
Luke si grattò la nuca in imbarazzo. «Bene, nonostante tutto. Ho recuperato in fretta in questi giorni. E comunque, sono fortunato ad essere qui, quindi godetevi il mio faccino finché potete», spiegò, sorridendo a Tori. Michael non riusciva a staccare gli occhi da Luke, sentendosi morire ogni volta che le labbra del biondo si curvavano in modo perfetto. Non aveva sentito neanche una parola di ciò che aveva detto, troppo occupato a mangiarlo con gli occhi. Avrebbe venduto un rene per averlo tutto per sé, nonostante pensasse che la cosa fosse impossibile - del resto, continuavano ad essere rivali, e poi perché uno come Luke avrebbe dovuto volere proprio lui?
«Ci mancherà non vederti in pista con noi questo weekend, ma ora, se permetti, ho un paio di cose da sistemare con la mia donna», borbottò Daniel, sorridendo malizioso prima di trascinare Tori via con sé, «Ci vediamo domani alle prove libere, Michael!».
Michael osservò Tori e Daniel scappare via sentendo l'ansia montare nel suo stomaco; adesso erano soli, lui e Luke, qualcosa in cui aveva sperato ma che aveva temuto con tutto sé stesso.
«Certo che Daniel Ricciardo ha un tempismo perfetto. Proprio ora che arrivo va via, che peccato», borbottò Luke sarcastico, prendendo un sorso della birra che aveva ordinato.
Michael alzò un sopracciglio. «Ma quindi questa settimana non corri? È confermato?», chiese, ricordando le parole di Daniel - ovvero, le uniche che Michael aveva carpito dalla conversazione. Probabilmente ne avevano discusso prima che Daniel e Tori andassero via.
Luke annuì rammaricato. «Mi hanno consigliato di restare a riposo, almeno per questa settimana. Mi dispiace non potermi misurare in pista con tutti voi per farvi vedere chi è il migliore, ma sono molto più contento di essere ancora vivo», spiegò, ridendo mentre Michael lo guardava accigliato, «Che vuoi? Scusami se faccio dell'ironia sulla cosa».
Michael scosse la testa. «Sei una testa di cazzo. Comunque, sai chi ti sostituirà?», chiese per cambiare argomento.
Luke fece spallucce. «Credo Russell, Toto ha fatto il suo nome un paio di volte oggi. Non so, in realtà», spiegò, mordendosi il labbro, «E comunque, sarò pure non presente in pista, ma sarò ben piantato nei Box a cercare di metterti i bastoni tra le ruote. Non è ancora finita, Michael».
Michael alzò gli occhi al cielo. «E come conti di mettermi i bastoni tra le ruote, sentiamo».
Luke sorrise malizioso mentre posava la sua birra sul bancone. Si guardò più volte attorno, assicurandosi che nessuno li stesse guardando, prima di avvicinarsi pericolosamente a Michael. Il pilota inglese sentì il respiro morirgli in gola mentre Luke posava le labbra vicino al suo orecchio, sussurrando piano «distraendoti in ogni modo che posso. Tipo... tipo così».
E poi, per Michael, successe l'inaspettato. Luke si scostò leggermente prima di annullare la distanza tra lui e Michael posando le labbra sulle sue, assaporandole con lentezza. Il cuore di Michael saltò qualche battito prima di riprendere furioso quando Luke cercò di approfondire il bacio, passando la lingua sulle labbra di Michael. L'inglese gli concesse l'accesso alla sua bocca, permettendo alle loro lingue di intrecciarsi mentre Luke posava le mani sulle sue guance caldissime, quasi incandescenti. L'intero corpo di Michael ormai sembrava lava.
Quando si staccarono, lui non riusciva ancora a crederci. Gli sarebbero voluti giorni per rendersi conto di ciò che era successo, per realizzare che Luke, finalmente, l'aveva baciato. E non importava che probabilmente l'aveva fatto per distrarlo, ostacolarlo, a Michael interessava più che fosse successo. S'erano baciati sul serio ed era stato bellissimo.
Luke rise mentre passava un pollice sul labbro inferiore di Michael. «Sì, credo che distrarti così mi piacerà molto. Ora se non ti dispiace vado a cercare Valtteri. Buon weekend di gara, Michael», borbottò prima di allontanarsi.
«Vaffanculo», sbottò Michael, sentendosi ancora al settimo cielo, «Vaffanculo sul serio».
***
«Quindi non sai neanche tu chi sostituirà Luke questo weekend?», chiese Daniel a Chiara, imbronciandosi quando la giornalista annuì, «Dio, speravo almeno in qualche notizia da te».
La ragazza italiana alzò le spalle, ricambiando le occhiate concitate di Daniel. Quello della sostituizione di Luke per il Gran Premio di Singapore era un mistero per tutti, probabilmente soltanto Toto Wolff conosceva la verità. Era frustrante, per lei che era giornalista, non saperne niente a riguardo. «Molti facevano il nome di George Russell, e in effetti l'abbiamo visto nell'hospitality poco fa quando siamo andati ad intervistare Luke, ma... sono sicura che ci sia qualcosa sotto. Quando mai Toto Wolff ha fatto qualcosa con chiarezza?».
Tori sospirò. «Probabilmente lo verremo a sapere solo quando sarà il momento in cui scenderete tutti in pista», borbottò, «Anche se io ho una teoria a riguardo».
Chiara alzò un sopracciglio. «Quale? Illuminaci».
La ragazza australiana sospirò prima di spalancare la bocca scioccata. Daniel e Chiara la guardarono confusi, prima che lei dicesse «Beh... se vi voltate scoprirete che la mia teoria era azzeccatissima. Dio, non posso credere che lui sia di nuovo qui!».
Chiara e Daniel decisero di assecondare la ragazza, restando più o meno interdetti come lei quando lo videro, in tutto il suo splendore, attraversare la Pit Lane in sella ad un monopattino.
Lewis Hamilton, più luccicante che mai, avrebbe sostituito Luke durante il Gran Premio. Ormai era più che evidente.
Il quattro volte campione del mondo si fermò davanti al gruppetto, sorridendo sornione mentre squadrava lo shock sui loro volti. «Sì, sono io. Non capita tutti i giorni di vedere una visione del genere lo so».
Daniel scosse la testa prima di salutare Lewis con un abbraccio imbarazzante. Non erano mai stati molto legati, ma alla fine tutti erano in buoni rapporti con tutti - se non si contavano le rivalità tra i piloti più giovani, e Fernando Alonso che praticamente sopportava soltanto Stoffel. «Sei sparito! Pensavo che avremmo visto almeno te quest'anno, e invece Vettel è stato più veloce di te a fare una comparsata. Ma dove sei finito?», chiese l'australiano, genuinamente curioso di sapere cosa avesse tramato Lewis in quell'anno di assenza dalla Formula Uno. Chiara e Tori, dal canto loro, non erano proprio contente di vedere il pilota inglese.
Lewis si passò una mano tra i capelli raccolti in treccine. «Sono stato in giro con Tommy Hilfiger, la mia collezione va alla grandissima! Sono così grato di tutto ciò che mi sta succedendo, così tante opportunità in un solo anno. Mi sembra di volare», spiegò, sorridendo contento, «E ora Toto mi ha chiamato per sostituire Luke, sono felice che abbia pensato a me. Comunque... buongiorno, signore. Tori, ti trovo in grandissima forma. Daniel ti tiene allenata, vedo».
Tori alzò gli occhi al cielo mentre Daniel scoppiava a ridere. «Preferirei che tu non parlassi della mia vita privata, Hamilton».
«Uhh, scontrosa come ricordo. Non mi presenti la tua amica?», borbottò, afferrando la mano di Chiara e portandosela alle labbra, «Sono Lewis Hamilton, piccola, piacere di conoscerti».
Chiara alzò gli occhi al cielo mentre un leggero rossore le ricopriva le guance. Per quanto antipatico fosse, non si poteva di certo negare che fosse attraente. E poi, ci sapeva fare. «Sono Chiara Valcelli, lavoro per Sky Italia. E fidati, so chi sei. Sono cresciuta a pane e Formula Uno!».
Lewis sorrise malizioso. «Oh, quindi abbiamo una tifosa! Qual è stato il tuo anno preferito?».
Chiara sorrise di rimando. «Il 2007», rispose, facendo scoppiare a ridere Tori.
Lewis sembrò non essere minimamente scalfito dalla cosa. «Va bene, allora tifi per la Rossa. Non ti biasimo. Però mi aspetto di vederti esultare per me al Muretto della mia scuderia», si premurò, facendo un occhiolino a cui Chiara rispose con un'alzata di spalle plateale.
«In teoria dovrei essere imparziale, sono una giornalista».
«E poi ha già un ragazzo, quindi questi modi svenevoli non attaccano».
Chiara si voltò sconvolta verso Tori, trovando l'australiana a sorridere maliziosa. La giornalista la guardò con il terrore negli occhi per ciò che aveva detto; insomma, tra lei ed Ashton non c'era niente - niente di confermato o di pubblico, perlomeno - quindi perché insinuare una cosa del genere davanti a Lewis Hamilton?
Chiara non ebbe né modo di chiedere qualcosa a Tori né di inventarsi qualcosa su due piedi, visto che dovettero tutti scappare, Lewis e Daniel nei rispettivi Box e lei alla sua postazione con Ashton e Calum. Come avrebbe fatto a reggere la pressione, quel weekend? Si sentiva già priva di forze, e neanche avevano iniziato...
***
Michael aveva provato a fare di meglio, ma qualcosa l'aveva tenuto ancorato al terzo posto. Davanti a lui, al secondo posto dopo una gara rocambolesca, Lewis Hamilton che era tornato solo per quel weekend. Il primo classificato era la vera sorpresa di questo Gran Premio di Singapore: Daniel Ricciardo, grazie ad una macchina finalmente libera dai problemi che l'avevano condizionato nella prima parte della stagione e una strategia impeccabile del suo muretto era arrivato primo per la prima volta in quell stagione. Michael già temeva il momento in cui Daniel gli avrebbe offerto la sua scarpa ricolma di Champagne, onestamente sperava che sotto la spada di Damocle dello shoey ci sarebbe finito Lewis, guest star del Gran Premio.
Le emozioni di Michael erano contrastanti mentre saliva sul podio. Era sollevato perché la gara, praticamente un inferno in quell'abitacolo stretto, fosse finita, contento di aver allugato da Luke quel poco ma deluso da sé stesso per il risultato. Sapeva di poter fare di più, eppure sentiva di aver dato il massimo.
Ad ogni modo, vedere Daniel felicissimo del suo primo posto lo rincuorava. Se lo meritava, dopo tutti i ritiri e i risultati deludenti. Nonostante la paura di dover bere Champagne da una scarpa sudata. Onore che forse non sarebbe toccato a lui, visto che Daniel aveva avuto la brillante idea di trascinare Tori sul podio...
Michael guardò scioccato Daniel sfilarsi la scarpa, riempirla di Champagne ed offrirla alla sua ragazza come se fosse la cosa più normale del mondo. Tori, inorridita, cercò di scappare da lui finché Daniel non la afferrò per i fianchi, abbracciandola e sollevandola da terra. Michael sorrise mentre i due si baciavano tra i sospiri sognanti di tutti, almeno finché Lewis non si decise a rovinare la festa.
«Scusate, mi dispiace rovinare questo momento dolcissimo, ma qualcuno lo shoey dovrà pur farlo», borbottò, attirando l'attenzione su di sé.
«Oh, lo faccio io!».
I quattro sul podio si voltarono verso Ashton Irwin, ovvero colui che si era proposto di bere dalla scarpa di Daniel. L'ex pilota avrebbe dovuto intervistare i primi tre classificati, e non solo, a quanto pareva.
Michael scoppiò a ridere, immaginando già la faccia di Chiara mentre Daniel porgeva la sua scarpa ad Ashton. Il pilota inglese cercò il viso della sua amica sporgendosi dal podio con scarsi risultati, trovando però Luke tra i meccanici della sua scuderia, intento a guardarlo sorridendo ed agitando la mano. Michael arrossì veemente, mordicchiandosi il labbro mentre ricambiava il saluto, sognando un altro bacio tra i due. Non voleva più aspettare.
***
«Allora, piaciuto il mio shoey?».
Chiara si voltò verso Ashton, scuotendo la testa mentre il suo collega rideva di gusto. «Decisamente disgustoso. Tu e Daniel siete stupidi uguale».
«Suvvia, è stato divertente. Questo Gran Premio mi resterà nel cuore per questo grande momento - anche se, devo ammetterlo, il mio preferito resta Monza», borbottò Ashton, arrossendo leggermente.
Chiara sorrise a quelle parole, il ricordo del Gran Premio d'Italia - o meglio, di cosa successe prima di quel Gran Premio - ancora impresso a fuoco nella sua mente. Avrebbe voluto rivivere quei momenti per sempre, nonostante si ostinasse a mantenere un rapporto puramente lavorativo con Ashton. Ci sarebbe voluto poco per distruggere quella realtà, e Chiara lo sapeva benissimo. «Ah sì? E perché sarebbe il tuo Gran Premio preferito,, sentiamo», borbottò per provocarlo, stringendo la sua camicia in un pugno.
Ashton sorrise. «Ovviamente perché l'Italia è bellissima, no? Ho potuto avere un assaggio delle sue bellezze, in quel weekend», mugolò, mordendosi il labbro, «E mi piacerebbe tornare a quei momenti. Molto».
Chiara ridacchiò. «Possiamo farlo, lo sai», mugugnò, arrossendo mentre Ashton incorniciava i suoi fianchi con le mani grandi.
Ashton alzò le spalle. «Perché non cominciamo con un bel bacio?», borbottò, sporgendosi in avanti.
Chiara si staccò inorridita. «Dopo che hai bevuto Champagne misto a sudore di Daniel Ricciardo? Scordatelo! Ne riparliamo quando avrai inghiottito un intero flacone di collutorio».
Ashton scoppiò a ridere mentre abbracciava la giornalista italiana, sentendo il battito del cuore della ragazza accelerare contro il suo, non più lento. «Possiamo riparlarne ad una cena domani sera, ci stai?».
Chiara accettò immediatamente la proposta di Ashton, sentendosi sulle nuvole ed ignorando totalmente Calum che, da lontano, li guardava amoreggiare stringendo i pugni. Quella proprio non ci voleva.
***
Teresa's driver of the day: Lewis Hamilton, Mercedes 🇬🇧🇩🇪
[A/N] È la prima volta che il pilota del capitolo non porta sfiga. Lewis Hamilton, ne sai una in più del diavolo
Buonasera! Oggi ad un orario più umano della volta scorsa AHAHAHAH ho concentrato tutte le mie energie in questo capitolo, spero vi piaccia 😂 (e spero che a voi tifose della rossa possa portare un po' di buonumore, visto che la gara è stata quella che è stata. A voi tifose Merc e/o di Lewis, spero vi abbia fatto piacere vedere il vostro uomo nel capitolo. La gif ha fatto tremare le mutande anche a me, lo ammetto AHAHAHAH)
Ma ora, bando alle ciance: BACIO MUKE!!!!! STO URLANDO!!!! E IO HO SCRITTO IL CAPITOLO!!!!! alla fine Luke è riuscito a distrarre Michael, altroché 😏😏 chissà cosa succederà ora, se la cosa andrà avanti o se arriveranno ad un punto di stallo.... eh, chissà....
ci vediamo il 30 settembre a Sochi! E ricordate, i drammi sono dietro l'angolo! 😏😈
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