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Capitolo ventiquattro. - "Sotto alle stelle."

«Sì, mamma.» sussurrò Lauren mentre parlava in una stanza, da sola.
«Quindi verso che ora verrai, domani?» chiese Clara dall'ospedale e Lauren rimase a pensarci con il cellulare attaccato all'orecchio.

«Facciamo per le 07:00 P.M., che dici?» sussurrò e la donna annuì.
«Va bene, tesoro. Ci sentiamo domani.» disse Clara e chiuse la telefonata.

Lauren si mise il cellulare in tasca e camminò verso la stanza dove c'era Camila, bussò. «Toc toc.»
«Chi è?»
«L'uomo nero.» disse Jauregui con voce mutata.
«Allora rimani fuori.» disse Camila e Lauren si morse le labbra ridendo.

Abbassata la maniglia, Lauren entrò nella stanza e vide come Camila era seduta sopra lo sgabello. «Camila Sgabello al rapporto.» la richiamò.
«Lauren Giargiaghi non rompere cazzo.»

Lauren rise e si mise vicino a lei. «Sta venendo bene, i miei complimenti.» disse con tenerezza e Camila sorrise arrossendo.
«Dire scemenze.» sussurrò. «Lolo, io no brava a dipingere.» disse. «Ma apprezzano ciò che faccio e questo farmi stare bene.»

La corvina alzò gli angoli della bocca. «A me interessa che tu stia bene. Che tu sia felice.» disse alzandosi per poi andare verso la parete e prendere il cavalletto, una volta tornata da Camila, si mise a sedere.

«Tu veramente dolce, dillo che io piacere te.» disse Camila mischiando i colori e Lauren arrossì.
«Mi piaci come amica.» disse lei e Camila negò con la testa mentre dipingeva.
«Anch'io.»

Lauren e Camila dipinsero fino alle 02:30 A.M.

Finalmente distese sul letto, Camila giaceva sul corpo della corvina, mentre le sue mani si infilarono sotto alla maglietta della Jauregui in modo da abbracciarla meglio. Il viso della Cabello era sprofondato nel collo di Lauren.

«Siamo finalmente a letto.» disse Lauren e Camila sospirò, facendo sì che il suo alito caldo, solleticasse il collo di Lauren.
«Già.» sussurrò la piccola e baciò la mascella di Lauren.

«Ho così tanta paura di perderti.» sussurrò Lauren. «Ma se dovessi farlo, andrei a cercarti in capo al mondo pur di ritrovarti.» disse tra i capelli della piccola.
«Davvero?» chiese Camila guardandola mentre il buio aveva avvolto i corpi di entrambe.
«Certo, come potrei mai? Insomma, senza di te mi sentirei persa e lo dico veramente.» sospirò Lauren e Camila accarezzò la guancia della ragazza sotto al suo corpo.

Camila mise di nuovo il viso nell'incavo del collo di Lauren, sentendo intensamente il suo profumo.

«Ora vediamo di dormire...» sussurrò Lauren mentre accarezzava la schiena della ragazza. «Domani abbiamo educazione fisica, quindi dobbiamo essere cariche.»
«Va bene, notte, Lolo.» disse baciando il collo di Lauren per poi chiudere gli occhi.
«Notte... Camz.» sospirò Lauren e fece lo stesso.

✨✨✨

«Camz, sveglia.» disse Lauren mentre toccava la schiena di una Camila completamente avvolta dalle coperte. «Involtino? Ci sei?»
«Uff, Lauren, non scocciare.» disse Camila scacciando la maggiore con la mano.
«Ma chi ti scoccia? Forza, alzati.» disse Lauren ma Camila mise la testa sotto al cuscino e lo premette con la mano.

Lauren alzò il sopracciglio. «Abbiamo educazione fisica, e quindi dobbiamo prepararci, dobbiamo andare.» disse e Camila si mise seduta e guardò male Lauren.
«Io non fare educazione fisica, non voglia.» disse con rabbia. «No, no, no. Educazione fisica non piace.»

La maggiore si grattò la testa e inclinò il capo a sinistra. «Ma come? Camz, tu eri addirittura una cheerleader.»
«E quindi...? Camila passata morta, ora che voglia o no, io Camila presente, e non piacere educazione fisica.»

«Significa che la Camila del presente non si ricorda quanto fosse importate fare educazione fisica.» disse.
«Grazie.» Camila si alzò e andò verso l'armadio e prese la sua roba per poi andare in bagno a cambiarsi.
«Camz, dai...» sospirò Lauren e andò davanti alla porta e bussò. «Apri, dai...»
«Privacy, io.» disse acida Camila e Lauren alzò le spalle e scese giù.

I piedi della Jauregui la portarono al piano terra, prese il casco di banane, ne strappò due. Lauren mise le banane nello zaino e il succo Ace.

Camila raggiunse la maggiore e la guardò. «Mh, pronto?»
«Scusa, Camz. Per prima, intendo...» sussurrò Lauren e Camila alzò le spalle.
«Okay, perdono.» la guardò Camila e andò a mettersi il giubbotto.

Lauren prese una mela e la bottiglia d'acqua e la mise nello zaino, uscì vestita leggera, era una giornata calda, al modo giusto, visto che erano ancora nel mese di marzo.

Camila e Lauren camminavano, ma nessuna proferì parola, se non Lauren che guardò la Cabello. «Oggi sei veramente carina.» disse mentre reggeva lo zaino con una sola spalla.
«Cerchi modo di... Uhm, farti perdonare?» alzò il sopracciglio e Lauren negò.
«Dico solo ciò che penso.» alzò le spalle cercando di mantenere una certa serietà.

Un sorriso scappò dalle labbra della minore, notando l'innocenza della ragazza maggiore. In effetti, Lauren Jauregui era così, era una ragazza innocente, tenera e amorevole con chi se lo meritava.

«Ti sei calmata?» chiese Lauren alzando il sopracciglio e Camila sorrise un po'.
«Io calma da prima, tranquilla Lolo.» disse e Lauren, non appena sentì quel nomignolo, capì subito che Camila era sincera.

«Meno male... Sono contenta.» sussurrò Lauren lasciando un bacio sulla guancia di Camila. «Siamo arrivate. La tuta da ginnastica ti sta veramente bene.»
«Lecchina, smetti.» ridacchiò Camila e Lauren roteò gli occhi e abbracciò il collo della ragazza.
«Io? Nah.»

Le due arrivarono e vennero mandate subito in palestra, Camila venne accolta dalle suo vecchio gruppo di cheerleaders, ma – ovviamente – non capì il perché e quindi decise di applaudire anche lei. «Festa?»
«Camila, stavamo aspettando te.» disse Jade mentre si avvicinava a lei.

Camila alzò il sopracciglio. «Dove? Io non... Non capire.»
«Perché parli così?» chiese preoccupata la ragazza e Lauren sospirò.
«Ti spiego poi, ma Camila, non può venire con te...» disse Lauren girandosi verso Camila che non era più lì ma bensì nel suo gruppo delle cheerleaders.

Jade Thirlwall, notò con stupore come Camila si era integrata nel gruppo. «Allora? Cosa succede a Camila?»
«Come fai a non saperlo? Tutta la scuola lo sa.»
«Non siamo state qui, eravamo in viaggio per partecipare ad una gara, nulla di che. Ci siamo trattenute per molto tempo, ed eccoci qui.» sorrise. «Ma no, non so nulla...»

«Camila ha subito un incidente in aereo, il fidanzato e la sua famiglia sono morti e lei, è finita in coma. Per questo dico di non farle fare molto, è un po'... Svitata?» Lauren mise le mani nelle sue tasche. «Mi sto occupando io di lei, visto che non ha nessuno con cui stare, per questo dico di non farla sforzare molto, voglio che stia sana fin quando non riacquisterà la ragione.»

Jade annuì. «Ho capito, magari le faremo fare poche cose, tipo far muovere i pon-pon.» disse lei e Lauren sorrise muovendo la testa.
«Abbiate pazienza, vi prego.» disse. «Io sarò qui a fare qualche canestro.»

Le due ragazze si divisero, Camila era nel gruppo di ragazze, Leigh-Anne Pinnock guardava la ragazza con divertimento. «Prendi questi pon-pon e facci vedere una spacc-»
«No, assolutamente no.» disse Jade intervenendo. «Camila agiterà i pon-pon, nulla di più.»
«Ma come?» spalancò gli occhi Edwards. «Sei pazza?»
«Perrie, tesoro. Ti spiegherò a tempo debito.» sorrise.

Lauren era concentrata al canestro, la sua palla da basket rimbalzava senza sosta e con qualche movimento goffo, riuscì a far passare la palla sotto alla gamba. «Woho.» un momento dopo, una presenza si piazzò dietro di lei e avvicinò il viso al suo orecchio.
«Bu!»
«Ah! Ma che sei pazza?» cadde Lauren e Camila agitò i pon-pon.
«Divertente.»

💃🏻💃🏻💃🏻

«Ti sei divertita?» chiese Lauren cercando di far distrarre Camila che aveva il naso gonfio e violetto.

«No, no!» disse Camila guardandola. «Io male, tu stupida.» disse lei e Lauren si trattenne dal non ridere in faccia.
«Non ci posso fare niente.» alzò le spalle e Camila per poco non la picchiò. «Se avessi i riflessi a quest'ora il tuo naso sarebbe sano e salvo.»
«Fanculo.»

Lauren alzò le sopracciglia. «Da quando dici le parolacce?»
«Non rompere.» disse la Cabello fuori di sé.

Erano arrivate le 06:00 P.M., Camila dormiva e Lauren stava preparando qualcosa da mangiare, per dopo.

Ore 07:00 P.M.

Lauren si stava mettendo il suo giubbotto in pelle, Camila era sveglia ed era da sola sul suo letto matrimoniale. «Naso. Ouch, male.» disse toccandosi di continuo la punta del suo naso.
«Camz, sveglia.» sorrise Lauren aprendo la porta per poi trovarsi una Camila spettinata e dolorante. «Oh, ciao bella addormentata.»

«Dormito molto?» chiese Camila e Lauren annuì.
«Quattro ore buone, sì, hai dormito.» ridacchiò Lauren e Camila sorrise. «Sono venuta qui per avvisarti che sto uscendo. Inizia a prepararti, ho bisogno che tu sia pronta.»

Camila rimase da sola, nuovamente nella stanza. Lauren se n'era andata.

Lauren Jauregui stava tornando a casa con la macchina, il sole stava tramontando, spariva lento da dietro i grandi palazzi. Le ombre si facevano sempre più invadenti, i lampioni si accendevano e il cielo, era stellato, perfetto per Lauren e Camila.

Arrivata alla casa della Cabello, parcheggiò davanti all'entrata. Il cibo stava dietro. Lauren scese dal veicolo è andò dentro la casa, Camila indossava una felpa nera e dei jeans dello stesso colore, aveva un gran cerotto sul naso.

Lauren si mise dietro Camila e con le mani le chiuse gli occhi. «Chi è?»

Camila accarezzò le dita, il dorso della mano destra e sorrise. «Lolo.»

Jauregui sorrise e si mise davanti a lei. «Mi piace questo cerotto. Ora però, devo bendarti.» sussurrò Lauren e Camila alzò il sopracciglio e di conseguenza, venne bendata dal bavaglio della ragazza dai capelli corvini.

Lauren portò Camila alla macchina, facendola salire con delicatezza. «Eccoci qui, a bordo.» sorrise Lauren mentre si metteva al volante. «Non toglierti la benda per nessun motivo al mondo, se mai dovessi farlo, ti lascio in mezzo alla strada.» scherzò e Camila rabbrividì.
«O-okay.»

La ragazza più grande guidò lungo le strade di Miami. «Lolo, tu rapire.» disse Camila.
«No, non rapisco proprio nulla.» sussurrò Lauren.

Uscite dalla città, Lauren continuò a guidare fino a trovare una strada che dava la possibilità di andare un po' verso la campagna.

Camila si allarmò non appena il suo corpo iniziò a sbandare da una parte all'altra per colpa delle troppe buche presenti. «Succede? Lauren, dove mi porti? Io paura.»
«Tranquilla, ho tutto sotto controllo.» disse mentre. Ormai c'era buio, la luna si stava facendo ancora strada per arrivare nel punto più alto del cielo.

La macchina si fermò in uno spiazzo sperduto, una volta abbassato il tettuccio della macchina, Lauren si tolse la cintura e quella di Camila. Con la leva, abbassò i sedili, fino al massimo, aiutando anche la ragazza a metterla distesa su esso.

Dopo che Lauren si mise comoda, distesa sul suo sedile, guardò Camila. «Hey?»
«Mh, cosa...? Dove siamo? Non vedere.»
«Togli la benda, e guarda quanto è bello stare qui.»

Camila tolse la benda e la prima cosa che vide, erano diamanti incastrati nel cielo profondo e scuro. Era una serata perfetta, stellata, calda e specialmente, pacifica.

La piccola trattenne il respiro, questa volta non per fare un capriccio a Lauren, ma perché era rimasta senza parole per la sorpresa magnifica che Lauren le aveva fatto. Gli occhi lucidi, pieni di emozione, brillarono anche grazie alle tantissime stelle presenti in quel cielo.

«Non parli, non ti piace?» si mise di lato, Lauren. «Che fai, piangi?»
«No, sorpresa... Io sorpresa e adoro questo.» disse Camila mentre si tirava via le lacrime da sotto agli occhi.
«Che carina, dai Camz... Non c'è bisogno di fare così.» disse ridacchiando mentre dava un fazzoletto alla piccola.

Camila non smetteva di guardare il cielo, la luna era riuscita anche questa sera, ad arrivare al posto di sempre. «Ti piace ciò che ho preparato?»
«Sì, buono.» sorrise mangiando il suo panino.
«Purtroppo ho tardato... So che non è molto ma, ad essere sincera, non ci ho nemmeno pensato al cibo.»

«Perché?» chiese Camila dando un morso al panino.
«Non volevo solo fare una cena con te.» prese in respiro profondo. «Ma, vedi... Io volevo godere anche della tua reazione, la tua felicità è riuscita a saziare il mio vuoto.»

Finito di mangiare, le due ragazze – stranamente attrezzate – buttarono la carta nel sacchetto che si erano portate a presso.

Le due, si misero distese sui sedili, le mani di entrambe erano intrecciate che non smettevano di accarezzarsi. «Mi stai facendo perdere la testa, Camila.» disse Lauren. «Non avevo mai fatto una cosa del genere, con nessuno. Con te è tutto diverso, sento il dovere di farlo, di renderti felice.»

Camila negò con la testa. «Lauren, vedi, io non ho bisogno di felicità per stare bene.» parlò chiaro Camila, cercando di non sbagliare. «Io sto bene grazie a te.» sussurrò mordendosi il labbro.

Lauren chiuse gli occhi alle sue parole, e non appena li riaprì, vide come il profilo di Camila osservava il cielo.

«In realtà, io non mi sono innamorata di queste stelle, io ne ho visto migliori, e quelle sono i tuoi occhi.»

OH YEYEYEYEYE

CIAOOOOO STO SCLERANDOOOO, VI STATE FACENDO UN'IDEA SU QUESTE DUE? LE COSE INIZIANO A GALLEGGIARE (no, senza pensare ad IT.)
BEH, COMUNQUEEE, DOVETE TENERE A MENTE QUANDO LAUREN DICE A CAMILA CHE SE DOVESSE PERDERLA, LA CERCHEREBBE IN CAPO AL MONDO, EHEHEHEH 🤠🤠🤠🤠🤠🤠

Al prossimo aggiornamento cuccioli di foca. 👑

-BeingAsAnHurricane.

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