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Capitolo trenta. - "Il gran giorno."

Era sera era arrivata, tutte le ragazze e i ragazzi si stavano preparando per partecipare alla grande festa che si sarebbe svolta a casa di Demetria Lovato.

La giornata era calda, si stava bene e non aveva piovuto. Lauren come sempre era indecisa su cosa mettersi, Camila invece, stava lodando il suo vestito che Lauren le aveva regalato per Natale.

Lauren sapeva che la casa di Demi, era una vera e propria villa, con due piscine e tre piani arredati al meglio. «Sono davvero curiosa di come passeremo la giornata, eh Camz?» chiese Lauren mentre afferrò un vestito nero con la scollatura che finiva alla metà del seno.

«Mh...» sospirò Camila prendendo tra le mani quel vestito rosa e tenero.
«Non stai bene?»
«Io non abituata...» disse Camila e Lauren si mise un mano dietro la testa, accarezzandosi i capelli piastrati perfettamente.
«Lo so, ma vedrai che ti divertirai.»

Camila piano piano si spogliò, e tremò un po' dal leggero freddo che si era scontrato sulla schiena. «Brr...»
«Freddo?» sorrise Lauren avvicinandosi, anche lei con solo l'intimo indosso. Lauren non poteva dire il contrario, in effetti stava sentendo freddo anche lei.

«Sono così contenta di andare.» sorrise Lauren respirando profondamente.
«Io non molto.» confessò Camila mentre Lauren la stava vestendo con cura.

«Stai benissimo.» disse sistemando la gonna del vestito di Camila. «Sei meravigliosa.»

Camila sorrise come una stupida, sentendosi amata e voluta. «Dire sul serio?»

«Sì, dico davvero.» sorrise Lauren e si allontanò da lei per poi vestirsi.

Camila si mise seduta e si infilò le sue Converse nere e basse ma ovviamente, non allacciò le stringhe. «Compito mio, vero?» chiese Lauren e la piccola sorrise timidamente.
«Se dare fastidio, io provare ad allacciare.»
«Nah, posso farlo.» Lauren si avvicinò, si inchinò e iniziò ad allacciarle le stringhe.

«Sembri una bambolina, oggi.» sorrise Lauren prendendo le mani di Camila facendola alzare dal letto. «Ti manca il fiocchetto.» sorrise e Camila diede due baci sulla guancia di Lauren, contenta.

Camila lasciò Lauren che in quel momento la guardava con occhi brillanti. «Dove vai?»

La cubana si mise il fiocchetto sulla testa, mentre lasciava i suoi capelli, altrettanto lisci, liberi. «Camila pronta!»
«Ti manca un po' di trucco, non credi?»
«Uh... Fare tu?»
«Sì.» rise Lauren. «Faccio io.»

Lauren si mise seduta velocemente sul letto e iniziò a mettersi le Vans dello stesso colore del suo vestito lungo. «No tacchi?»
«No, non voglio cadere mentre stiamo sulla pista da ballo.» disse Lauren alzando la testa per poi fare l'occhiolino a Camila.

Il cuore della piccola, morì e stranamente riuscì a ricambiare l'occhiolino. «Ci sei riuscita.» sorrise Jauregui e Camila rimase sorpresa e saltellò sul posto.

«Io brava, io riuscita.» sorrise lei e si buttò tra le braccia di Lauren che cadde all'indietro e ricambiò la stretta.

Le due si alzarono dopo tre minuti, andarono verso il bagno e iniziarono a truccarsi.

Il trucco di entrambe era molto leggero. Clara Jauregui suono alla porta di casa e Lauren andò piano terra e aprì alla donna. «Ciao, mamma.» sorrise lei e la donna ricambiò
«Ciao, Lauren... Stai bene oggi.» sorrise la madre e la ragazza dai capelli corvini arrossì.

«Oggi sarà una bella giornata, spero che andrà benissimo questa serata.» sussurrò lei e Clara annuì.
«Sì, andrà più che bene.» sorrise la donna con tenerezza e Lauren rilassò le spalle.

Camila scese le scale, facendo baccano. «Lolo.» sorrise. «Oh, signora Giargiaghi.»
«Camila.» disse ridendo la donna non essendo ancora abituata a quel soprannome strano.

«Sembri una principessa vestita così.» affermò la madre di Lauren e la ragazza dai capelli corvini sorrise con timidezza, sentendosi in imbarazzo ma anche energica.
«Lauren principe.» sorrise Camila e la ragazza maggiore arrossì così tanto che per poco non svenne.

Clara dopo aver riso abbastanza, si asciugò una lacrimuccia che era uscita dall'occhio destro. «Bene, allora... La macchina è fuori e sono le 09:30 P.M.» sorrise lei e Lauren spalancò gli occhi.
«Oddio, il tragitto è molto... Andiamo, Camz.»

Le due ragazze dopo aver preso l'occorrente, uscirono fuori e andarono verso la macchina ed entrarono dentro al veicolo. Lauren prese il cellulare e digitò un numero di telefono e se lo portò all'orecchio.

Lauren mise in moto la macchina e piano piano iniziò a camminare per poi andare lungo la strada di Miami. «Pronto?» chiese la voce femminile proveniente dal cellulare di Lauren.

«Mani, ciao. Dove siete? Voi state andando ora?»
«Siamo quasi arrivate, però parcheggio fuori, ho un po' paura che mi possano rigare la macchina.» disse lei e Lauren annuì.
«Okay, appena sei lì, avvisami che parcheggio la macchina dove l'hai messa tu.» sorrise Lauren e Mani salutò la sua migliore amica e chiuse la telefonata.

Lauren guidò e Camila intanto fece dei respiri profondi. «Uh... Io paura.»
«Non hai motivo per averne.» disse Lauren piano e intanto, alzò la musica.

Dopo venti minuti buoni, la macchina si trovò lungo una strada di campagna. «È sicuramente qui... Ma perché hanno il vizio di piazzarsi in posti come questi?» chiese Lauren mentre guidava piano, in modo da non beccare tanti dossi.

«Beh, magari per fare villa, bisogno di spazio.» disse Camila schioccando le labbra in modo che il suo lucida labbra rimanesse bene impresso su esse.

«È una giusta osservazione, complimenti, detective Cabello.» sussurrò un po' Lauren e Camila rise e scosse la testa.

Con gli abbaglianti, Lauren trovò la macchina bianca di Normani e non appena vide la prima insieme a Dinah, tirò un sospiro di sollievo.

«Eccole, le vedo.» sorrise lei e Camila tirò su il naso, con sollievo.
«Vedere.» sorrise anche lei e la maggiore parcheggiò dietro alla macchina della scura.
«Ciao, ragazze.» dissero Lauren e Camila all'unisono. «Ma Ally?»

«Ally non è venuta con noi, Troy l'ha portata.» disse Kordei e Lauren annuì piano.
«Pensavo fosse venuta con voi...»
«Oh, Lauren... Dai tranquilla.» assicurò Dinah. «Per una volta che quella piccola santa trova qualcuno, lasciala vivere.»

«Non sto dicendo questo.» disse rapidamente.
«Va bene.» disse Dinah e tutte si avvicinarono al cancello aperto.

Camila sentiva come la tensione iniziava a salire. «Ugh...»

Un braccio si avvolse attorno al suo bacino. «Hey?»
«Io...»
«Sei preoccupata.» disse Lauren e Camila sospirò.

Ormai, Camila per Lauren era diventato come un libro aperto.

Le quattro ragazze riuscirono a mettere piede grazie alla lettera, i buttafuori della villa le lasciarono passare con un sorriso fino alle orecchie. «Mamma mia, quei tipi grandi.» notò Camila.

Man mano che si addentrarono dentro la struttura decisamente enorme, l'odore d'alcool e fumo invasero le narici delle nuove arrivate.

«Puzza.» disse Camila schifata e Lauren rise.
«Lo so, è normale che ci sia questo odore.» disse Lauren, Dinah e Normani si separarono dalle due e andarono per conto loro.

«Andiamo, lì c'è Demi.» disse Lauren tirando a sé Camila per paura di perderla. «Hey, Demi.» sorrise ma in quel preciso istante, il DJ aveva iniziato a mettere musica abbastanza alta da far tremare tutto. «Demi!»
«Oh, ciao Lauren! Ciao, Camila!» salutò la ragazza. «Quindi siete venute?! Sono contenta!»

«Non potevamo mancare!» disse e intanto dalla lunga tavolata, la ragazza prese due cocktail alcolici e li diede alle ragazze.
«Prendete, andate a divertirvi.» disse Demi e le due si spostarono e andarono a sedersi sui sofà spostati ad un lato.

«Sono contenta.» disse Lauren e Camila annuì prendendo un sorso del liquido colorato.
«Brucia...» quasi urlò e si mise una mano sulla gola.
«È normale.» disse Lauren con il bicchiere già a metà.

Camila guardò come Lauren si stava scolando un intero bicchiere. «Lolo, fare male.» disse lei ma Lauren negò con la testa.
«Nah, è buono.» disse. «Bevilo tutto in una volta.» sorrise la Jauregui e Camila negò.
«Io bere piano.» disse ferma.

Le due ragazze si erano bevute tre bicchieri. Camila era un po' brilla, Lauren invece, era andata.

Lauren e Camila si trovarono in mezzo alla pista, tra la folla e il caos più totale. Gli occhi verdi della Jauregui videro come Ally e Troy ballavano e ridevano.

Camila era vicina a Lauren e intanto, cercava di tenere passo alla maggiore che si muoveva in modo scatenato.

«Dai Camila! Muoviti!» rise Lauren facendo fare una piroetta alla piccola che girò come una trottola, facendola ridere di gusto.
«Lolo, calma!» rise la piccola anche se, da una persona ricevette una spinta facendo avvicinare di più il suo corpo a quello della maggiore.

Le pupille di Lauren erano dilatate, forse un po' per tutta quella situazione che si era creata, l'alcool, il desiderio, Camila.

Di Camila, in quel momento, ne vedeva due e quasi si sentì in paradiso.

Nonostante la forte musica, la coppia ballò lentamente, la Cabello prestò due volte il piede destro di Lauren.

«Questo neon ti rende sexy, Camila.» disse Lauren mentre sorrideva. «Non sai... Quanto sono pazza di te.» disse sempre e Camila si leccò un po' le labbra mentre il suo cuore batteva sempre di più. «Mi sento bene con te e...»

Le mani di Camila afferrarono il viso di Lauren e fece scontrare le labbra alle sue, la maggiore rimase sorpresa, tanto da rimanere per un paio di secondi senza ricambiare. Lauren appoggiò le mani sui fianchi esili di Camila e li accarezzò con tenerezza ricambiando finalmente il bacio.

Una sensazione strana si era impossessata di entrambe, c'era lentezza, buio e calore. Le ragazze si ritrovarono in una dimensione piena d'amore, senza che nessuno potesse intervenire. La musica si era ridotta al minimo e, la gente era completamente sparita.

Dinah, Normani e Ally – che stava poco più lontana da loro ma che era riuscita ad adocchiarle –, rimasero senza parole.

Camila si staccò e guardò negli occhi Lauren che stava sorridendo come una stupida – anche se, non si notava bene a causa delle luci che andavano e venivano –. «Sei pazza.» sorrise Lauren ma la cubana negò.
«No.» sorrise e la baciò ancora.

Le due rimasero per cinque minuti a baciarsi, Lauren prese con sé Camila e andarono fuori dove c'erano le piscine.

Lauren quasi cadde, non appena si mise seduta sull'erbetta. Camila si mise davanti a lei, con tenerezza prese la sua mano e ci giocò teneramente. «Scusa, prima.» sussurrò Camila.

Il viso di Lauren era rosso a causa del troppo caldo. «No, è stato bello...» sorrise lei. «Ti è piaciuto?» chiese mentre si sventolava una mano davanti al viso.

«Sì, piaciuto... Te?»
«Anche a me e ti giuro, non smetterei mai di baciarti.» sussurrò Lauren e avvicinò il viso a Camila per poi baciarla con tenerezza.

Il cuore di Camila non smetteva di battere, si sentì senza ossigeno fin dal principio.

«Piccioncine.» disse Dinah mentre Normani cercava di portarla via.

«Ugh.» Lauren si staccò e abbassò la testa, Camila intanto si coprì il viso con la gonna di Lauren. «Camila, ma che fai?!» rise e la cubana sbucò fuori e mantenne la testa basta.

«Dinah, visto che ci sei, vai a portare altro da bere.» disse Lauren ridacchiando e Dinah annuì.

Normani guardò tutte con aria sconvolta e seguì la polinesiana. «Sei pazza? Vuoi far davvero bere Lauren?»
«Vai a prendere qualcosa da bere anche per Camila.»
«Dinah, sono messe male, lasciale riprendere e poi... Camila non potrebbe.» disse mettendosi davanti a lei. «Te lo impedisco.»

«Forza, Mani. Quelle due in qualche modo dovranno scopare, già molto che si sono baciate.» disse Dinah deviandola per poi andare a prendere due cocktail.

Kordei camminò velocemente e la fermò. «Dinah, smettila. Succederà un casino...»
«Nella tua testa, lasciale divertirsi.» disse la polinesiana e Normani sospirò.

Dinah portò le bevande alle due ragazze che subito le presero e buttarono giù in pochi sorsi. «Perché non vi cercare una stanza?» chiese Dinah e Lauren annuì.
«In effetti, ho una certa voglia.» rise Lauren e Camila si mise una mano sulla testa.
«No, non potete.» disse Normani. «Non ci sono stanze.»

«Oh, vabbè... Sarà per la prossima volta.» alzò le spalle Lauren.

Dopo una decina di minuti, tutti i ragazzi vennero richiamati dalla proprietaria, annunciando che la festa era finita visto che alcuni vandali avevano distrutto una parte della casa.

«È finita la festa?» chiese Lauren e tutti, iniziarono ad uscire mentre sbuffavano e maledicevano ogni cosa.

Le due ragazze, andarono alla macchina, Normani invece non smetteva di seguirle solo che, non appena le chiamò, Lauren e Camila avevano chiuso gli sportelli e avevano messo in moto il veicolo.

Troppo tardi.

Era fatta.

Dannata macchina.

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