Capitolo tredici. - "Mutande con i cuoricini."
«Non so cosa mettermi.» disse Lauren mentre guardava nel suo guardaroba.
«Andare nuda in pizzeria? A Camila piacerebbe.»
«Cosa?!» urlò Lauren girandosi verso di lei.
«Oh, no! Camila pensato ad alta voce.» disse per poi mettersi le mani sulle labbra. «Camila non pensare davvero, Camila scherzava.»
Lauren cercava di farsi passare quella sensazione di calore, decise di aprire la finestra dove entrò del vento gelido. «Non dire una cosa del genere, mai più.» disse lei mentre si sventolava una mano sul viso.
«No, Camila zitta. Tu però, riuscire a mantenere segreto?» Lauren la guardò e alzò il sopracciglio, con la testa le fece segno di proseguire.
«Beh... Puoi non dire che io... Avere mutante con i cuoricini?» Lauren ignorò completamente la sua domanda e riprese a guardare il suo armadio.
«Cosa mi consigli?» le chiese e Camila si alzò dal letto e sbandò.
«Woah!» si mise seduta all'istante, la maggiore si girò e si avvicinò a lei.
«Stai bene?»
«Provare vestiti, io consiglio.» disse lei. «Camila debole...»
«Stai seduta, proverò i vestiti davanti a te.» assicurò Lauren prendendole la mano accarezzando il dorso di questa.
Lauren lasciò la piccola e andò verso l'armadio, un'altra volta. «Cosa mi consigli?»
«Abito, abito, abito!» disse e Lauren roteò gli occhi visto che sperava in una cosa più semplice.
«Okay, basta una volta.» disse lei seccata e prese un vestito rosso. «Che dici di questo?»
«Uh, provatelo.» batté le mani. «Bello rosso.»
Lauren si tolse la felpa dimenticandosi completamente chi aveva davanti, Camila avvampò e sorrise come una perfetta idiota. Il corpo di Lauren era solo coperto dal suo reggiseno nero e dalle mutande dello stesso colore. «Mi aiuti? È un po' complicato infilarlo.»
Camila si alzò e si avvicinò a lei, aiutandola ad infilarsi il vestito. Le sue dita magre toccarono i suoi fianchi, facendo venire la pelle d'oca alla ragazza più grande. «Bene... Ti stare bene, rosso.» sospirò Camila mentre cercava di far scorrere il vestito lungo il corpo di Lauren che in quel momento, sudava un po' per la troppa tensione.
Lauren passò le mani sul tessuto del vestito rosso e aderente. Camila, istintivamente si posò una mano sul petto, non resistendo a tutta la bellezza che aveva davanti ai suoi occhi. Il suo fiato era completamente mozzato, il suo cervello era andato in tilt, il suo cuore invece, non smetteva di amare una ragazza così meravigliosa. «Sto... Bene?»
«S-sì.» sussurrò Camila e Lauren le sorrise. «Stare bene, tu andare così.»
«Va bene. Vado a truccarmi, allora,» la informò. «Intanto, cambiati.» disse andando via.
Camila rimase sola e iniziò a cercare qualcosa dall'armadio.
👗👗👗
«Pron...» Lauren si bloccò prima di entrare completamente nella stanza.
Davanti ai suoi occhi c'era una Camila totalmente diversa, il corpo latino era coperto da una camicia bianca la quale al collo c'era allacciata una cravatta nera, sopra la camicia, aveva una giacca nera in pelle, alle gambe invece indossava degli skinny jeans neri.
Questa creatura, era davvero Camila Cabello?
«Oh, ehm... Ciao?» sorrise impacciata Lauren mentre entrava per cercare un paio di scarpe, cosa che Camila già indossava, un bel tacco nove, riusciva a renderla più alta.
«Lolo.» sorrise Camila.
Lauren prese le scarpe e le infilò. «Ti devi... Truccare?»
«No... Non buona.» disse. «Io mettere solo fondotinta.»
«Andiamo?» chiese Lauren mentre si alzava dal letto dopo essersi messa la scarpa. «Luigi tanto ha già mangiato e sta dormendo, possiamo andare.»
«Ma... Passare a prenderci?»
«Oh, vero...»
Il campanello suonò e Lauren in una frazione di secondo andò al piano terra per aprire. «Hey, amico!» sorrise lei e il ragazzo l'abbracciò.
«Ciao.» disse lui per poi guardare Camila che piano piano scendeva le scale.
Una volta salite sulla macchina decapottabile nera del ragazzo più grande, Camila si strinse a Lauren non appena il veicolo iniziò ad accelerare. «Piacere, Camila. Il mio nome è Tyrone Griffin, puoi chiamarmi Ty. Lui invece è Shaun Ross.» disse Ty e Shaun abbassò il capo in sottoforma di saluto, Camila lo fece per due volte, imitandolo.
Ty guidò lungo la strada mentre il vento scorreva tra i lunghi capelli delle due ragazze che si stavano tenendo per mano; Lauren teneva per mano Camila così, solo perché voleva aver quel contatto, la seconda invece, gliela teneva solo perché aveva paura di poter essere persa in viaggio per quanto il veicolo stesse correndo.
Il gruppo di amici, situato fuori e appoggiato su una delle loro macchine, notarono la macchina di Griffin arrivare. Camila alzò le mani al cielo mentre si divertiva a toccare l'aria che la circondava. «Io felice.»
«Anch'io.» disse libera Lauren.
Arrivate a destinazione, i quattro scesero dal veicolo, Ty sorrideva mentre si metteva i suoi occhiali da sole sulla testa e Shaun, invece, infilò le mani nelle tasche mentre camminava verso i conoscenti.
«Ty correre, troppo bello!» disse Camila non appena vide le altre ragazze.
«Oh, ma come... Camila, stai benissimo.» disse Ally con sguardo innamorato e Lauren guardò un po' Ty.
«È una ragazza apposto.» sorrise. «Mi piace Camila.»
«È una bellissima ragazza, piena di entusiasmo e di voglia di combattere, l'ammiro tanto...» disse Jauregui guardando Ty che l'abbracciò subito.
«Sei spaventata?» le chiese e Lauren sprofondò con il viso. «Immagino sia un sì.»
I ragazzi entrarono, come capotavola, si mise seduta Camila, dall'altra parte, invece, c'era Shaun. Lauren era al fianco della cubana, alla sinistra invece aveva Ty. Il ragazzo al suo fianco aveva Normani che a sua volta aveva Ally. Camila, al suo lato aveva Dinah dove alla sua sinistra aveva Shawn.
La mano del ragazzo più grande, chiamò il cameriere che corse subito da loro. «Buonasera, sapete già cosa prendere?» alzo gli angoli della bocca sorridendo al gruppo.
«Uhm,» Ty guardò gli altri che negavano con la testa. «Il menù, vogliamo il menù.» sorrise.
Il cameriere sorrise e si ritirò.
🍕🍕🍕
«Questa pizza è favolosa.» disse Shawn e tutti mugolarono in segno di approvazione. Tutti finirono e rimasero a parlare del più e del meno. «Sono contento di aver passato una giornata diversa insieme a voi.» mormorò.
Lauren guardava il posto vuoto al suo fianco, Camila mancava da circa dieci minuti. Prima di andare al bagno, le aveva promesso che avrebbe trovato la strada per tornare al tavolo, quasi quasi pensò che la piccola si fosse persa in giro tra i tavoli. «Ma Camila?» chiese con un senso di nervosismo, le opzioni erano due: o si alzavano le spalle oppure rispondevano con "«ma non è andata al bagno?»".
«Non siete d'aiuto...» sospirò Jauregui e si alzò dal tavolo e andò in contro ad un cameriere che portava due pizze al tavolo numero sette. «Mi scusi, ha per caso visto una ragazzina? Capelli lisci, non tanto alta, vestita con un completo nero...»
«Cercava il bagno, va sempre dritta, poi gira a destra e si trova lì.» sorrise lui e lasciò Jauregui che camminò velocemente verso il bagno.
Le cabine erano chiuse, sembrava quasi un gioco nel scoprire in quale fosse rinchiusa Camila. «Camz?»
«Mamma...» si sentì singhiozzare nella cabina centrale. «Mamma scusa... Io...»
Lauren bussò alla porta e Camila l'aprì con forza e di colpo facendola finire sul viso di Lauren con violenza. «Ah!»
«Ah!» sobbalzò Camila. «Oh, io ucciso Lolo...» l'afferrò per le spalle per non farla cadere all'indietro per il forte impatto. «Tutto bene?» le chiese e per sbaglio le pestò il piede con il tacco.
«Ouch!» si morse la lingua la maggiore e Camila si mise le mani davanti alle labbra.
Dopo essersi ripresa, Lauren guardò Camila e sorrise, come se non fosse successo nulla, il suo naso era dolorante, idem il suo piede sinistro. «Perché piangevi?» chiese mentre si strofinava il naso.
«Io... Io pensavo.»
«Tua mamma?» la guardò occhi verdi e Camila strinse i pugni.
«I-io...»
«Va tutto bene.» disse per l'ennesima volta Lauren.
Camila pianse istericamente, un'altra volta. Lauren le prese il viso con delicatezza e piano piano, le asciugò le lacrime. «Hey, non piangere. Possiamo parlarne...»
«Mi manca. Mamma, mi manca... Io star male senza.» Lauren premette le labbra sulla fronte di Camila e piano piano avvolse le braccia attorno al suo corpo. «Io sola.»
«No, non dire così, sai che è tutto il contrario di tutto ciò che pensi.» sussurrò Lauren contro i capelli della piccola, Camila alzò un po' il viso e sospirò. «Non sarai sola, finché ci sarò io al tuo fianco.» mormorò. «Sai che io per te, ci sarò sempre, non potremmo mai dividerci perché...»
«Per... Perché io te, viste in ospedale. Lì iniziato tutto.»
«Già, da quando sto con te, sento che la mia vita è diventata una sottospecie di sollievo, sono sollevata e viva, e ti giuro, che se non fosse stato per te, io ora non sar...»
«Lauren, Camila, noi dobbiamo tornare a casa, ha iniziato a piovere e Ty è molto nervoso perché la macchina è... Bagnata.» informò Ally e Lauren si morse il labbro e si allontanò da Camila che era molto più serena.
«Dobbiamo tornare, Camz.» sussurrò Lauren e Camila annuì di poco e sprofondò il viso nel petto della maggiore. «Scusate, se siamo andate via così. Camila non stava bene.» disse Lauren guardando la piccola.
«Tranquilla... Anzi, scusami tu, non volevo interrompere un momento del genere.» disse Ally sorridendo per poi andare via.
Lauren accarezzò il viso a Camila e andarono via, mancavano solo loro due a pagare la pizza, dopo una certa, finalmente uscirono.
🌻🌻🌻
«Sono molto stanca, cazzo.» disse Lauren mentre si spogliava, Camila le dava le spalle mentre guardava il muro. I suoi sospiri erano intensi e Lauren non poté far altro che preoccuparsi per lei. «Cerca di non pensarci.» disse lei mentre il suo corpo accarezzato dall'aria dell'ambiente, si dirigeva verso la piccola, la cubana maggiore, si mise seduta sul materasso e si girò sulla sinistra, verso Camila.
«Mamma stare bene?» chiese. «Io non averle detto addio.»
«Sta bene.» disse Lauren e Camila negò con la testa.
«Sofi? Papà?» alzò le sopracciglia e Lauren annuì ancora.
«Anche loro due.»
«Avrei dovuto dire... Cose, tante cose.» disse Cabello alzandosi dal letto per poi dirigersi verso la porta-finestra che dava al balcone. «Ma io, troppo stupida.» Lauren si mise in piedi e andò dietro Camila per poi poggiare le mani sui suoi fianchi.
«Non sei stupida.»
«No?» si girò Camila e la guardò. «E perché io non detto... Non detto... D...»
«Hey, piano.»
«Non detto a Duncan che... Che io non amavo sul serio?»
Lauren socchiuse gli occhi. «Magari avevi paura di una sua reazione negativa, è normale.» le sussurrò all'orecchio e Camila annuì lasciandosi appoggiata alla maggiore.
«Io tra le tue braccia, mi sento al sicuro. A casa.» disse Camila e Lauren sentì di nuovo quella sensazione meravigliosa nel suo stomaco. Quel tono di voce, la faceva impazzite, fremere. Le mani di Camila afferrarono i polsi di Lauren e li strinse mentre sentiva la paura di doverla perdere.
«Io con te, sono a casa.» rispose anche Lauren mentre il suo cuore non smetteva di ballare per lei.
Camila lasciò le sue braccia e si tolse i vestiti dopo un po'. «Tu puoi guardare mutande con cuoricini.» sorrise la piccola e Lauren, corrispose e senza farlo apposta, il suo sguardo si posò sulle sue mutande nere dai cuoricini rossi.
«Sono carine.» sorrise e Camila le lasciò una leggera spintarella e si mise sotto le coperte, mugolò di piacere non appena la sua pelle nuda andò a contatto con il tessuto bianco. Lauren fece lo stesso e si mise di lato e guardò il profilo della piccola.
La cubana minore, chiuse gli occhi e lasciò un sospiro di pace, girò lo sguardo e vide come nel buio, si vedevano degli occhi verdi, sereni. La piccola era stesa con la pancia contro il materasso. «Sei bellissima.» sussurrò Lauren e Camila affondò il viso nel cuscino. «Anche quando fai così.» rise e si avvicinò con il corpo e avvolse le braccia attorno alla schiena nuda di Camila.
«Lolo, io te... Dobbiamo dormire.» disse con tono un po' assonnato e Lauren annuì sospirando d'amore.
«Va bene, a domani.» sorrise lasciandole un bacio sulla tempia per poi mettersi comoda nel letto e dormire.
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