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LA DECISIONE GIUSTA

Tempo passato

"Quell'uomo è colpevole di numerosi furti e numerosi omicidi. Deve essere consegnato alla giustizia per la giusta pena."
Molti mormorii di assenso percorsero la stanza, sotto lo sguardo desolato di Emma.
L'uomo in questione, un fuorilegge, aveva dovuto badare da solo a due giovani figli, entrambi maggiori per età di Emma stessa, ma anche più maturi perché posti di fronte a situazioni più difficili fin dall'infanzia.
Nessuno dei nobili e del consiglio in città, però, voleva ascoltare le motivazioni che avevano spinto quel povero uomo a rubare, necessità e non avidità. Secondo la principessa, quelle azioni non erano da punire, e quell'uomo meritava un aiuto, e non una pena.

Furono inviati i soldati inutilmente, perché, al loro ritorno, annunciarono la fuga dell'uomo e il suo abbandono dei figli, Liam e Killian.
David e Biancaneve ne ordinarono la cattura, nella speranza di attirare il padre nel loro castello.
Dopo due mesi, però, non vi era ancora traccia dell'uomo.
Emma prese la decisione di mettere alla prova i due ragazzi, avendo visto il loro sguardo sconsolato.
Propose al padre di testarne la buona fede: offrire loro la possibilità di fuga e vedere se l'avrebbero colta, o se avrebbero accettato la decisione dei due signori. Se avessero ascoltato l'ordine, sarebbero stati premiati con un lavoro che consentisse loro la libertà e la vita, se avessero colto l'opportunità di scappare, sarebbero stati rinchiusi e usati ancora come esche, in maniera che secondo la ragazza era solo barbara.
Il padre accettò, così fecero la madre, la madrina e il comandante della marina che si offrì di trovare loro un posto nella sua flotta.
Emma vestendosi come una domestica, portò ai due cibo, acqua, e iniziò a conversare nell'attesa della fine del pasto.
"Sono desolata della vostra condizione."
Il più giovane sorrise, scuotendo il capo, con una tristezza persistente nello sguardo. "Non è una vostra colpa, signorina, ma solo di nostro padre." Il maggiore annuì, dicendo, con uno sguardo mortalmente serio. "Lo avevo avvertito delle conseguenze di quelle azioni, ma ha preferito non dare ascolto e proseguire con quelle empiezze." "Ma non dovreste pagare voi per quello che ha fatto."
Emma osservò i due sospirare, dicendo. "Purtroppo non esiste modo per evitarlo."
Emma si avvicinò ai due, abbassando la voce e dicendo. "Questa sera, alle dieci, ci sarà un cambio di guardia, e per una mezz'ora non vi saranno guardie nell'ala est e sud. Con questa chiave." La ragazza passò la chiave al maggiore, continuando a sussurrare. "Riuscireste ad uscire dal castello e scappare." "Perché ci aiuti?" Chiese il minore dei due fratelli, confuso. "Perché anche io ho avuto dei problemi, e sono stata aiutata a scappare."
Il maggiore sorrise, dicendo. "Come ti chiami? Io sono Liam e lui è mio fratello Killian." "Sono Emma." "Piacere. E grazie. Terremo a mente le tue parole." "Sai qual è il nostro destino qui?"
Avendo concordato con il padre preventivamente cosa dire, Emma rispose subito. "Ho sentito che pensavano di usarvi come esca per vostro padre. E se non dovesse mostrarsi, di uccidervi pubblicamente e sperare nella sua reazione vendicativa."
Emma raccolse velocemente gli avanzi dei due ragazzi, sentendo i passi dei soldati avvicinarsi e dovendo fingere di averne paura. Inoltre, non doveva essere vista in faccia dal soldato, per evitare che commettesse un errore e mandasse a monte il suo piano.

Quella notte, la ragazza rimase in uno stato di ansia persistente. Non aveva potuto scoprire se i due fratelli avessero intrapreso o meno la fuga, visto che le prigioni erano nell'altra ala rispetto alla sua stanza.
Ma, il mattino seguente, insieme ai genitori, si diresse verso le prigioni, per scoprire il destino dei due giovani.
Il padre le fece rimanere indietro, avvicinandosi infine ai due ragazzi. "Vi devo delle scuse, giovanotti." "Delle scuse, signore?"
Il maggiore appariva confuso, esattamente come il minore, ma fu l'unico dei due a rispondere al re.
"Avevo ingiustamente dedotto che sareste cresciuti come vostro padre, ma avete avuto l'occasione di scappare, e non l'avete colta. La vostra onestà merita un premio." "Era una trappola? Credevo che quella ragazza agisse in buona fede?" La voce tradita del minore ferì nel profondo Emma che non aveva voluto portare altro dolore nei due ragazzi.
"Infatti lo faceva. Io e mia moglie avremmo voluto lasciarvi qui, ma lei ha insistito per mettervi alla prova, sicura che avreste scelto l'onestà. Vi ha anche trovato un lavoro e una sistemazione a palazzo che riteneva appropriata a voi due, dove ora vi scorterò."
"Chi poteva prendere simili decisioni?"
David fece cenno alle due donne di uscire dall'ombra, dicendo. "Vi presento mia moglie Biancaneve e mia figlia Emma, che ha suggerito il test. Solo perché lo sappiate, le informazioni che vi ha dato erano corrette. Non avreste incontrato nessuno nella vostra fuga da qui."
I due adulti si avviarono verso l'uscita, lasciando un'Emma dall'espressione colpevole indietro. "Perdonatemi, davvero. Io non avrei voluto mettere su quella scenetta, ma mio padre non voleva..."
Liam la fermò, dicendo. "Grazie. Per questa seconda occasione." "Le colpe dei nostri genitori sono solo loro, non dovrebbero condizionare anche le vite dei figli."
Liam sorrise, avanzando e seguendo gli echi dei due sovrani.
Killian guardò la principessa, dicendo. "Grazie, anche se hai mentito sul tuo passato e sulla situazione che ti ha fatto cambiare." "Il nome era vero, se può consolarti. E anche la volontà di aiutarvi, ero completamente sincera su quello, Killian, te lo giuro." "Ma certo, principessa, o non saremmo fuori di cella."
Killian le sorrise, in maniera sincera e aperta. "Sono in debito con voi, principessa." "Se vuoi sdebitarti, chiamami Emma e non serve darmi del voi. Sei anche più grande di me." "Come vuoi, Emma."
I due si scambiarono un sorriso e quello fu l'inizio di una splendida e duratura amicizia.

Tempo presente
Liam aveva raggiunto il posto precedentemente occupato dal piccolo Killian.
Guardandosi intorno, confuso, si rivolse ad Emma e Killian, ritornati dopo due danze, chiedendo. "Perdonatemi, ma avreste visto mio fratello minore? Avrebbe dovuto essere qui, ma non lo vedo." "Se vi riferite a Killian , è a ballare con la principessa." Uncino rispose, non distogliendo lo sguardo dal fratello maggiore di quella realtà.
Liam sorrise, vedendo i due ragazzi ballare e ridere dei passi falsi del proprio fratellino. "Sapete, è grazie alla principessa se io e mio fratello possiamo essere membri della marina reale. Eravamo i figli di un ladro, e siamo stati arrestati dopo la sua fuga. Grazie alla principessa, però, abbiamo avuto la nostra seconda occasione." "A che età, se posso chiedere?" "Io avevo sui sedici anni, mentre Killian sui nove. La principessa ne aveva sette." "Sembrano essere molto legati." "Lo sono, anche se non tutti i nobili approvano." "Perché?"
Liam guardò sospirando i due signori, prima di rispondere. "Vedete... mio fratello ha deciso che avrebbe voluto chiedere... la mano della principessa, sperando di aver vinto il suo cuore e non solo la sua amicizia. Ma molti nobili vorrebbero che il futuro marito della principessa sia un nobile, degno della sua mano e del trono che ne seguirà. E temo per le conseguenze che potrebbe avere per mio fratello una ritorsione grave." "Ritorsione?" "Se la principessa rifiutasse di sposarlo, si ritroverebbe in una posizione pericolosa. Gli ho suggerito di non procedere in quella direzione, ma mio fratello è convinto che il loro sia vero amore." "Ma hanno una relazione?" "No, motivo per cui ho raccomandato prudenza. Ma sono stato decisamente ignorato dal mio giovane, imprudente ed innamorato fratello."
Un marinaio sussurrò qualcosa all'orecchio di Liam che, chinando il capo, disse. "Vi prego di scusarmi, ma devo andare a sistemare una questione urgente. Vi auguro una buona festa, godetevi la serata."
Non appena l'uomo si allontanò, Uncino sorrise affascinante ad Emma. "Vedi, Swan? In ogni mondo abbiamo una storia da iniziare." "Lo sottolinei sempre di più, Killian, ha quasi perso di senso."
Prima che il pirata potesse risponderle, Regina si avvicinò loro, dicendo. "La Zelina di questo mondo dice che ha preparato tutto, e che ci consiglia di riposare stasera, dal momento che domani mattina ci manderà via."
"Allora dove andiamo?" "Biancaneve e David hanno preparato delle stanze per noi, stiamo aspettando voi per andare."
I due annuirono e, con un ultimo sguardo alla coppia di amici che ballava, andarono verso il gruppo in attesa.

Angolo autrice
Bam! Sorpresa!
Il Killian di diciotto anni di questo mondo vuole sposare la Emma di sedici anni! Sorpresi? Immagino di sì!
(O forse no, considerando che amo i Captain Swan!)
Commmmuuuuunque, alla prossima per... il prossimo capitolo (non fa una piega, già.)
By rowhiteblack

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