"Rob?"

"Sì Miri?"

"Hai notato il carattere di quelle copertine?"

Osservo le cover di un'intera collana Fantasy marchiata DARK ZONE, una casa editrice nascente, e capisco subito due cose:

1. La composizione grafica è discutibile

2. Il font utilizzato per i titoli è sempre lo stesso.

"Questi non hanno una lira" commenta lei (sto interpretando in due parole un insieme di sguardi, bisbigli e pure di risate).

Dall'altra parte della bancarella, qualcuno si accorge delle nostra conversazione e vorrebbe saperne di più: è la fondatrice della casa editrice.

Brave! La vocina maledetta si complimenta per l'apparente figuraccia. Ma noi non ci tiriamo indietro. Siamo potenziali compratrici, ci intendiamo un minimo di grafica e, abituate al mondo di Wattpad, troviamo piuttosto normale focalizzare l'attenzione su certi aspetti.

La ragazza sorride in attesa di una nostra spiegazione...

"Notiamo l'utilizzo dello stesso carattere in ognuna di queste copertine..." Gliela buttiamo lì, in attesa che lei stessa possa cogliere l'appiglio e prendere la parola. E lei, continuando a sorridere, ci risponde: "Avete ragione. Si tratta di una scelta editoriale!"

Scu-scusa? Immaginate le espressioni a stoccafisso delle inesperte scribacchine Wattpadiane.

"È stata un'idea del nostro grafico per distinguere e anche caratterizzare i vari generi che produciamo".

Il mio sguardo è assente.

"Vedete, nel Fantasy usiamo sempre lo stesso carattere, poiché ha mille varianti e dunque possiamo adattarlo. Allo stesso modo, ne usiamo uno specifico per il genere Thriller, e così via..."

La ragazza ci spiega le sue ragioni con cognizione di causa per poi passare a rassicurazioni, ben più convincenti, circa le fasi di pubblicazione di un libro secondo la loro politica.

Lei stessa è stata una scrittrice e sostiene che, al contrario di molti competitor, affrontano ogni passaggio con rispetto per chi intende pubblicare. L'editing si gestisce come si deve e in fase di pubblicazione non viene chiesta alcuna cifra per l'acquisto del numero minimo di copie. Tutto è a carico della CE, marketing compreso.

E questo mi fa riflettere su quanto siano ben noti a tutti i problemi del mercato editoriale attuale: un grande mappazzone di cacca (lo guardate Mastechef, vero?)

Affermato questo, e nonostante troverò sempre discutibile la scelta grafica di questa CE che, tuttavia, si può interpretare come un tentativo di caratterizzare la propria immagine, sono felice che esista ancora qualcuno capace di pensare al concetto ancestrale di qualità di un romanzo. Mi lascia credere che un giorno, quando sarò abbastanza capace di scrivere qualcosa e, forse (dico forse), di pensare a una pubblicazione, potrò inseguire il mio sogno senza rischiare di annegare nella frase in grassetto sopra citata.

Sempre che un meteorite non si abbatta sul pianeta Terra proprio quel giorno...

Lascio a voi le dovute considerazioni.