-Sorpresaaa!
-Mi hai fatto spaventare!
-Aahahahaha lo so, volevo darti il bentornato cosí
-Anche se dovevo fartela io la sorpresa...
Chi é che ti ha detto che sarei tornato?
-Me l'ha detto Funny, ma non fa niente, l'importante é che sei tornato.
-"Quanto sei bella quando sorridi"-pensò Heric
-É tardi...vieni entriamo insieme...

Sana prese la mano di Heric, la strinse cosí forte che da quella presa si poteva capire tutto ció che provava in quello momento.

-"Sono talmente felice che sia tornato, che mi viene voglia du gridare e allo stesso tempo abbracciarlo"
-"Ti Amo Sana...e prima o poi te lo diró"

Entrarono in classe e tutti si girarono verso Herik e Sana

-Ragazzi! Heric é tornatoo!
-Sana non urlaree!
-Dai Heric non fare il guasta feste, ci sei mancato tanto!

Gli occhi di Rossana si illuminarono memtre guardvano il volto di Heric

-Bentornato Heric, prego accomodati al tuo vecchio posto
-Ok prof
-Sana accomodati pure tu che é tardi e dobbiamo iniziare la lezione
-Certo Prof
-Hey amico da quanto tempo che non ci si vede eh?
-Hey Terence, come va?
-Tutti bene. Specialmenete con Alissa
Sai Herik, ci siamo scambiati gia il primo bacio..

Terence si fece tutto rosso, e dava l'attenzione, anche alissa e gli altri lo guardavano capendo tutto

-Ahahahahaha!! -gli altri ridevano sotto voce per non farsi sentire
-Hey voi che avete da ridere?
-Niente Heric é solo che Terence si é fatto rosso come un pomodoro!
-Che stupido quel ragazzo... -pensó Herik

Alla fine delle lezioni andarono tutti in mensa. Sana invitó Heric a sedersi con loro.

-Allora Heric che ci racconti? Novitá?
-Nulla di particolare, le solite cose
-E invece il club di karate come prosegue? Hai giá vinto qualcosa? -domandó Alissa

Rossana e Herik si scambiarono uno sguardo intenso, come se si capissero al volo anche solo con un'occhiata. Ma lo sguardo di Heric era del tutto diverso dalla felicitá, anzi era come se volesse scappare al più presto.

-S-si tutto bene, scusate ma ora devo andare
Ho delle cose da recuperare

Sana si accorse che era strano e comimció a preocuparsi...e a pensare a ció che si erano detti sulla terrazza della scuola

(Continua...)