Dramione
Così mi faccio perdonare per non aver aggiornato❤😊.
Dopo questa pubblicherò una one-shot Romione, scritta da me, ma anche per questa dovrete essere pazienti.
La storia che segue è stata scritta da Ghepard2_0 per cui i diritti d'autore sono suoi. La ringrazio anche per avermi aiutato e scritto questa Dramione.
INIZIAMO!
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Dramione
La notte era ormai scesa e nascondeva tutto ciò che c'era intorno a Draco. Il ragazzo si trovava sulle rive del Lago Nero a ripensare a tutti gli errori che aveva fatto: erano decisamente troppi e troppo grossi; non sapeva con quale coraggio si era ripresentato ad Hogwarts con l'intento di finire gli studi e non sapeva neanche cosa gli permetteva di sopravvivere a tutte le occhiate che gli lanciavano i compagni: occhiate di rabbia, di odio, di disprezzo. Lui era abituato ad essere acclamato o temuto, a volte disprezzato, ma non fino a quel punto. Qualcuno gli era rimasto vicino, Pansy Blaise e Theodore Nott, per esempio; loro gli dicevano sempre che non era colpa sua, che aveva fatto la sua scelta solo per difendere i suoi genitori, ma ogni volta che ripensava a quelle parole pensava che lui non doveva proprio nulla ai suoi genitori, lo avevano sempre trattato come un mezzo per avere successo non come la gioia della loro vita. Pochi mesi dopo la battaglia di Hogwarts aveva addirittura pensato di togliersi la vita ma non aveva avuto il coraggio di farlo (motivo per disprezzarsi ancora di più). Eppure in quei giorni aveva trovato un motivo per sorridere…
Hermione non sapeva come avrebbe dovuto sentirsi. Aveva appena lasciato Ron perché si era accorta che non riusciva a vederlo come il suo fidanzato e ora si sentiva sollevata perché si era liberata da un peso che ormai da qualche mese la opprimeva; sapeva però di averlo fatto soffrire e si sentiva di conseguenza in colpa, anche perché lei non stava soffrendo per questa rottura. Vide una sagoma nera sulla riva del lago e andò verso di essa, senza un motivo preciso, aveva solo bisogno di parlare con qualcuno. Quando però vide chi era la persona seduta rimase delusa: Draco Malfoy. Fece per andare avanti e fare finta di nulla, ma lui la chiamò:
«Ehi, puoi farmi compagnia».
Draco Malfoy le aveva appena chiesto di farle compagnia. A lei. Che aveva sempre considerato una sporca sanguemarcio.
«Non vorrei sporcare il tuo purissimo sangue, Malfoy» disse Hermione acida.
«Pensavo fossi abbastanza intelligente per capire…»
«Capire cosa?» disse lei alzando un sopracciglio e stringendo le labbra fino a farle diventare una linea sottile.
«Che non pensavo davvero ciò che dicevo. Ero solo un ragazzino idiota che faceva ciò che faceva per compiacere i genitori.» alzò lo sguardo da lago e lo puntò sugli occhi di Hermione.
«Mi hai preso in giro per anni, non mi interessa perché facevo ciò che facevi, se ti aspetti che ti perdoni hai le idee poco chiare» insomma, chi con un minimo di logica lo avrebbe perdonato dopo quello che le aveva fatto?
«Okay okay. Senti, prendiamoci dieci miseri minuti di tregua e parliamo da persone civili, poi ci alzeremo e tutto tornerà come prima.»
Cos'avrebbe dovuto Hermione? Dire di no ovviamente, ma era troppo curiosa, voleva capire perché Draco… o meglio Malfoy, stava facendo tutto questo.
«E va bene.» si sedette accanto al biondo che la guardò sorpresa «di cosa vuoi parlare?». Draco rimase qualche secondo in silenzio, guardandola e di tanto in tanto sbattendo le ciglia. Alla fine ruppe il silenzio.
«Secondo te sono una persona orribile?».
Cos'avrebbe dovuto rispondere Hermione? No guarda, ti sei solo unito ai mangiamorte e a Voldemort, hai fatto in modo che entrassero a Hogwarts durante il sesto anno, ma sei una persona per bene. Però era sempre rimata confusa dalla storia di quel ragazzo; insomma perché mai avrebbe dovuto unirsi ai mangiamorte? Non era così idiota da farlo per compiacere i suoi genitori…
«Non lo so. Non so perché ti sei unito a Voldemort. Per compiacere i tuoi genitori? Spero tu non sia così stupido. Se lo hai fatto perché credevo nei loro ideali allora pensavo davvero le cose che mi hai detto in tutti questi anni e mi hai presa in giro. Per dirti se sei o meno una persona orribile dovrei sapere meglio la tua storia.» Hermione lo guardò con uno sguardo indagatore e pungente ma senza rendersene conto aveva posato delicatamente una mano sulla gamba di Draco.
Forse era stato stupido a pensare che lei si sarebbe seduta con lui, ma la Granger lo aveva fatto e ora stava per raccontarle la sua vera storia, che sapevano in pochi.
«Voldemort ha minacciato i miei genitori, se non mi fossi unito ai mangiamorte e non avessi escogitato quell'attacco alla scuola li avrebbe uccisi.» tagliò corto, non aveva voglia di dare molto dettagli. Hermione lo guardò con occhi pieni di compassione e per qualche minuto tra loro regnò un silenzio imbarazzante che Draco ruppe.
«Ora è il mio turno di fare domande: perché prima sembravi così sconvolta?»
«Perché dovrei raccontarlo a te?»
«Ti ho appena raccontato una cosa molto privata!» disse Draco mettendo il broncio, Hermione alzò gli occhi al cielo.
«E va bene. Ho lasciato Ron, lo vedevo solo come un amico e ho paura che lui ci sia rimasto male, mi sento anche molto in colpa perché io non sto soffrendo per niente. Insomma forse dovrei chiedergli scusa e…»
«Se non ti piace più è inutile mentirgli, faresti del male a lui e a te stessa. Non stai soffrendo? Vuol dire che ti sei solo liberata di un peso.»
«RON NON È PESO!» sbottò Hermione, eppure nella sua voce c'era un pizzico di divertimento.
«Devi spiegarmi cos'hai visto in Lenticchia!» _che io non ho_. La parte finale della frase rimase a mezz'aria, senza venire mai pronunciata eppure nella testa di Draco venne ripetuta più e più volte.
«È una bravissima persona!» esclamò Hermione a metà tra l'esasperazione e il divertimento.
«Ci sono un migliaio di bravissime persone in questa scuola, se è per questo.» esclamò Draco, sperando che riuscisse a "captare" il messaggio che le stava mandando, ma lei non lo fece.
«Un migliaio meno uno» disse lei ghignando.
«Devo sentirmi offeso?». Hermione scoppiò a ridere e Draco la guardo in modo… strano, come se fosse la cosa più bella mai vista in vita sua. Hermione NON notò neppure questo, si voltò verso il castello e vide che pian piano tutte le luci si stavano spegnendo, i dieci minuti erano passati da un pezzo.
«I dieci minuti sono passati, grazie per la chiacchierata.» disse semplicemente Hermione, per poi alzarsi e avviarsi verso il castello. Il cuore di Draco sprofondò, per quanto fosse improbabile sperava che lei rimanesse; poi però vide Hermione girarsi e tornare da lui e il suo cominciò a battere a mille.
«Che ne dici se rimanessimo amici, Draco?» gli chiese. Lui si alzò in piedi, le si avvicinò e disse:
«Mi hai chiamato per nome. Il mio nome ha un suono migliore se detto da te.» e poi le diede un delicato bacio a stampo, per poi cominciare a camminare nel castello e urlare quando ormai era a metà strada: "ERA UN SI". Hermione si senti le farfalle allo stomaco, senza un motivo.
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