Prologo

In diciannove anni di vita non ho mai sofferto di claustrofobia ed attacchi di panico, insomma, sono una serpe, il sangue freddo è sempre stato uno dei lati del mio carattere che preferisco, ma adesso sento che se non esco immediatamente dalla facoltà potrei scoppiare.

" Merlino, mi sembra di non riuscire più ad incamerare abbastanza ossigeno "

Tiro il colletto del maglione e della maglia per poter respirare meglio mentre cammino velocemente verso l'aula dove ho lasciato la giacca ed i libri per seguire le lezioni. Sono a metà secondo anno di magigiurisprudenza, voglio conseguire la laurea come magiavvocato, mi impegno molto per poter terminare gli studi in tempo perché per quanto mi piaccia ciò che studio voglio iniziare a lavorare ed essere davvero indipendente.

Entro in aula ed afferro la mia roba, in fretta, senza neanche salutare nessuno, esco, devo tornare a casa al più presto. Uno dei miei migliori amici, Nathan Zabini, che studia come me per diventare magiavvocato, si accorge dei miei movimenti ed evidentemente è preoccupato per me, perché mi segue, ma non ho il tempo di fermarmi e spiegargli quindi proseguo senza degnarmi di rallentare.

<< Ehi Scorp! Aspetta! Che succede? >> mi urla capendo che non mi fermerò.

<< Non ora Nate >>

<< Ma stai bene? Sei pallido e con la tua carnagione chiara è davvero preoccupante >>

<< Non ora Nate, scusa >> così dicendo mi smaterializzo nel parco di Malfoy Manor.

Non vivo più al Manor da due anni, dall'estate dei M.A.G.O, ho voluto un inizio di indipendenza che i miei genitori mi hanno concesso regalandomi la più piccola proprietà che i Malfoy possiedono. È una villetta posizionata in un quartiere residenziale, dove ci sono molte altre villette posizionate a schiera proprio come la mia.

Non mi pagano l'università perché con la media alta che ho sempre avuto l'università mi hanno concesso una borsa di studio e per quanto riguarda le altre spese... bhè per quelle mi passano ancora dei soldi.

Però mi hanno " imposto " solo una condizione, andare a pranzo da loro la domenica per il solito pranzo domenicale. Dire che mi hanno imposto questo pranzo è una bugia, mi fa piacere passare almeno una volta un pasto con i miei familiari oltre a mangiare qualcosa di decente visto che le mie doti culinarie non sono un gran che anche se sto migliorando.

Prendo un grosso respiro, sono una serpe, ma ciò che sto per fare richiede un minimo di coraggio vista la mia giovane età ma il pensiero che si realizzi ciò che ho sentito mi fa accapponare la pelle, è, in primo luogo illegale ed in più assolutamente aberrante.

Entro dal portone principale che mi viene aperto da uno degli elfi dei miei genitori, non lo guardo e neanche lo sento, lascio la mia roba all'ingresso e mi dirigo velocemente nello studio di mio padre.

" Vista l'ora sarà sicuramente li a lavorare "

Mia madre, che mi vede passare prova a richiamare la mia attenzione ma, evidentemente, allarmata dal mio comportamento o dalla mia espressione inizia a seguirmi, prima con calma e poi sempre più velocemente, verso l'ufficio di papà, spalanco le porte dello studio senza neanche bussare ed entro in fretta.

Sento il rumore veloce dei tacchi di mamma risuonare per casa proprio dietro di me, quando arrivo vicino alla scrivania in mogano oltrepassando le sedie posizionate li davanti sento la porta dello studio chiudersi e nuovamente i tacchi di mia madre avvicinarsi. Poggio le mani sul tavolo proprio nel momento in cui papà inizia a parlare.

<< Scorpius ti sembra il modo? >> mi guarda col sopracciglio alzato ed io non sono sicuro di ciò che devo dire quindi esito un attimo che gli permette di iniziarsi a preoccupare davvero " fai bene a preoccuparti, anch'io lo sono, non può voler fare una cosa del genere. Salazar è illegale! " << Cosa succede? >>

<< Ti prego papà, ho bisogno del tuo aiuto >> lo supplico iniziando a rendermi conto che ciò che è successo è reale.